marcos
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venerdì 15 gennaio 2021
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il peggior film. di sempre
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questo è il peggior finale. di carriera per la coppia boldi-de sica. Pessima trama, pessima regia film di budget da cortometraggio. Non lo consiglio a nessuno, nemmeno a chi vuole perdere tempo
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onufrio
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sabato 16 maggio 2020
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volemose bene
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Due stelle sono poche, ma tre sono troppe. Il ritorno della coppia storica De Sica/Boldi regala un amarcord dei bei tempi e lo fa con una storia gradevole e divertente, leggera e superficiale. Una scaltra operazione di marketing che permette al duo di sbancare nuovamente il botteghino (miglior film italiano per incassi nell'annata 2018/2019) a testimonianza che il pubblico non ha dimenticato i due attori che regalano l'ennesima prova, seppur stanca, di comicità.
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mario
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martedì 10 dicembre 2019
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delusione per vari motivi
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Il film non scorre bene. Primi piani troppo lunghi, l'attrice che interpreta la figlia di Boldi inespressiva, De Sica ingrassato (troppo) con i capelli tinti (male).
Alla fine sta a vedere che Boldi, macchietta stantia, è il migliore.
Mi dispiace vedere De Sica, che di solito non è male, calare così di tono. Possibile che non riesce a rinnovarsi? Le battute "aiutateme" o " vattela a pijà nder culo" sono paleolitiiche.
De Sica ha ricalcato la Mrs Doubtfire di Robin Williams ma lo spessore artistico non è lontanamente simile. é come una fotocopia col toner esaurito.
E' scritto che il film ha incassato 8 milioni.
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Il film non scorre bene. Primi piani troppo lunghi, l'attrice che interpreta la figlia di Boldi inespressiva, De Sica ingrassato (troppo) con i capelli tinti (male).
Alla fine sta a vedere che Boldi, macchietta stantia, è il migliore.
Mi dispiace vedere De Sica, che di solito non è male, calare così di tono. Possibile che non riesce a rinnovarsi? Le battute "aiutateme" o " vattela a pijà nder culo" sono paleolitiiche.
De Sica ha ricalcato la Mrs Doubtfire di Robin Williams ma lo spessore artistico non è lontanamente simile. é come una fotocopia col toner esaurito.
E' scritto che il film ha incassato 8 milioni. Non ci credo. Io l'ho visto su Sky Cinema ma se fossi andato a pagare al cinema mi sarei dato una martellata sulle gengive.
Peccato perchè De Sica ha delle capacità da attore eclettico. Sa anche fare cose migliori ma.....qui no!
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venerdì 19 luglio 2019
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“amici come prima” : titolo commerciale, come l’intero “quasi-non-film”
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“Amici come prima” è il film che ha rivisto di nuovo insieme l’affiatata coppia Boldi–De Sica dopo più di 10 anni senza lavorare insieme. Il film, diretto da Christian De Sica, è stato distribuito nelle sale cinematografiche italiane nel dicembre 2018, poco prima di Natale. Gli incassi, come sempre, hanno raggiunto alti vertici. Ma veniamo all’analisi critica della pellicola!
Premettendo che “Amici come prima” non sia un cinepanettone, per usare simil parole dello stesso regista, nonché attore tra i protagonisti del film Christian De Sica, in realtà tenta nel plot quasi fin da subito, in particolare dalla prima sequenza in cui compare Boldi in scena, di ripristinare quel sottogenere della commedia italiana che ha avuto tanto successo negli anni Novanta e nei primi anni Duemila.
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“Amici come prima” è il film che ha rivisto di nuovo insieme l’affiatata coppia Boldi–De Sica dopo più di 10 anni senza lavorare insieme. Il film, diretto da Christian De Sica, è stato distribuito nelle sale cinematografiche italiane nel dicembre 2018, poco prima di Natale. Gli incassi, come sempre, hanno raggiunto alti vertici. Ma veniamo all’analisi critica della pellicola!
Premettendo che “Amici come prima” non sia un cinepanettone, per usare simil parole dello stesso regista, nonché attore tra i protagonisti del film Christian De Sica, in realtà tenta nel plot quasi fin da subito, in particolare dalla prima sequenza in cui compare Boldi in scena, di ripristinare quel sottogenere della commedia italiana che ha avuto tanto successo negli anni Novanta e nei primi anni Duemila. Ma risulta inconsistente questo pasticcioso collage, tale da rendere inutile e poco divertente l’intera pellicola, che è più brutta di qualsiasi cinepanettone. Dapprima, si fa riferimento, attraverso un moderno rifacimento di colonna sonora firmata da Bruno Zambrini, alla splendida canzone del finale di “Vacanze di Natale ‘91”, il miglior cinepanettone qualitativamente parlando. La citazione stona, la canzone resa “più moderna” altrettanto e Boldi anziano e malato, voglioso di ritornare giovane (e non solo per questo) fa significativamente il suo ingresso su una sedia a rotelle: è la morte di un artista comico caratterista che, se negli anni Settanta si era formato, negli anni Ottanta aveva raggiunto ottimi risultati e, infine, con De Sica negli anni Novanta e nei primi Duemila aveva vissuto la sua “epoca d’oro”, da qualche anno ormai, sempre di più mano mano che c’allontaniamo dalla separazione del suo sodalizio artistico con De Sica avvenuta nel 2005 con “Natale a Miami”, ha come dimenticato cosa significhi saper recitare, saper variare battute, mimiche e saper muoversi in scena. È divenuto un mostro capace solo di abbrutire tutt’intorno con la sua volgarità, specchio di un assurdo degrado, che tuttavia non ha alcuna forza satirica o di denuncia sulla società. Nonostante ciò, è in grado ancora (per fortuna) di interagire col suo compagno di sempre De Sica, ma la coppia, sebben sia consolidata ormai da un punto di vista personale, amichevole, artisticamente parlando poco s’intende, ognuno va nella propria direzione (chiaramente sbagliata, e sbagliando!). De Sica è incapace di rinnovarsi, nonostante sappia sostenere sempre una recitazione professionale, strappando qualche risata, anche quando si traveste da donna (peraltro uno dei suoi pezzi forti è sempre stato il causare divertimento “en travesti”). Come regista è attento ad una buona resa d’immagine, specie per le inquadrature panoramiche o dall’alto, si affida a tecnici specializzati in una resa filmica di buona qualità video, ma è evidente che alla base di tutto questo ci sia solo un’operazione commerciale, di rilancio di se in coppia con Boldi, perché nel film non c’è nulla che si possa definire artistico. Probabilmente anche la venatura drammatica che però poco emerge in superficie, così come la “morale” finale, il trionfo di una giustizia vendicativa che sappia premiare chi aiuta ed è in difficoltà, sono dei pretesti per rendere appetibile un film altrimenti quasi nullo, senza senso, insomma un autentico “non film”. Ma la storia è tutta in superficie, il fulcro è costituito da banalità, sfrenate volgarità rievocanti brutte “perle” di alcuni cinepanettoni di successo (il tentativo di costrizione al sesso orale che Boldi induce a De Sica travestito da donna non è forse un chiaro riferimento alla battuta più trash del cinema italiano “Iside… e famme na’ pompa!”, pronunciata da De Sica in “S.P.Q.R.” dei Vanzina nel ‘94?) e azioni e battute scontate. Forse si salvano solo Maurizio Casagrande e Lunetta Savino nel film, due bravi caratteristi partenopei. Il primo interpreta il solito ruolo (non suo, ma presente in tanti cinepanettoni) dell’amico che aiuta il protagonista in difficoltà, un personaggio positivo, anche abbastanza simpatico. Ma la grande novità è il ruolo interpretato da Lunetta Savino, che per la prima volta non fa se stessa (o quasi), cioè non fa la napoletana spesso servetta o maltrattata, ma al contrario una cafona milanese arricchita, noncurante degli affetti familiari, interessata solo alla vita mondana, alle pellicce, ai vestiti, al denaro. E dà prova di una grande interpretazione innovativa nel suo panorama cinematografico, mentre l’attrice che fa la figlia di Boldi nel film non sa recitare minimamente, tende quasi al padre nel film in proporzione e non merita neanche di essere citata. Peccato che all’inizio della pellicola era sembrato, grazie alla ripresa a terra in moto e alla canzoncina un po’ drammatica di sottofondo, che potesse nascere qualcosa di buono, invece dalla prima scena in poi tutt’un crollo. E peccato anche che, pur rifacendosi in parte alla trama di “Mrs. Doubtfire”, uno dei capolavori di R. Williams e del cinema americano, nonché ad un altro pezzo grosso dello stesso cinema (“A qualcuno piace caldo” con B. Wilder), la pellicola in questione finisce per rievocarli a tratti con simpatia, a tratti degradandoli, nel senso che esce fuori tutt’altro, una schifezza che non rende omaggio, se non offesa, ai capolavori a cui vorrebbe, ma forse solo lontanamente, “ispirarsi”… Valutazione: Sufficiente
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loryrossi
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sabato 12 gennaio 2019
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perché ha incassato 8milioni?
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ho capito l'affetto, ma incassare 8milioni è assurdo
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gumu1
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domenica 30 dicembre 2018
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che delusione !!
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Una brutta brutta copia degli strepitosi cinepanettoni di 20 anni fa che avevano come protagonisti questa divertente coppia.
Per questo risultano una caricatura di loro stessi. Anche nei tempi recitativi sono in affanno.
La storiella scimmiotteggia malamente quella del più riuscito Mrs. Doubtfire.
Peccato veramente per questa delusione.
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domenica 30 dicembre 2018
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responsabile la regione lazio
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UNA VERGOGNOSA OCCASIONE PER FARE UN ALTRO PO DI SOLDI DA PARTE DI BOLDI E DE SICA. VERGOGNOSO E' ANCHE LA REGIONE LAZIO CHE,CON SOLDI DEI CONTRIBUENTI DEL LAZIO, SPONSORIZZA QUESTO SCHIFO DI FILM.Mai piu' al cinema per questi due saltinbanco .
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rescart
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domenica 30 dicembre 2018
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rutto libero
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La scelta della citazione «fracchiana» non è casuale perché il nostro Cipollino si sforza di diventare un porcino di razza ma al massimo si mimetizza tra i chiodini che non battono chiodo. Estroflettere la lingua non basta certo a Boldi per diventare un Villaggio arrapato davanti alla tv né a De Sica basta agghindarsi da donna per diventare una Vucotich. Tra volgarità da benzinaio questo cinepandoro mostra, senza neanche provare a nasconderlo, il suo vero o obiettivo: massimizzare il profitto con il minimo degli sforzi. Quanto poi alla tesi che essere gay sia moderno, riferita al figlio di De Sica aspirante cantante, è del tutto anacronistica se non nel mondo fatto di supermaggiorate a cui i due comci sul viale del tramonto ci avevano abituati.
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La scelta della citazione «fracchiana» non è casuale perché il nostro Cipollino si sforza di diventare un porcino di razza ma al massimo si mimetizza tra i chiodini che non battono chiodo. Estroflettere la lingua non basta certo a Boldi per diventare un Villaggio arrapato davanti alla tv né a De Sica basta agghindarsi da donna per diventare una Vucotich. Tra volgarità da benzinaio questo cinepandoro mostra, senza neanche provare a nasconderlo, il suo vero o obiettivo: massimizzare il profitto con il minimo degli sforzi. Quanto poi alla tesi che essere gay sia moderno, riferita al figlio di De Sica aspirante cantante, è del tutto anacronistica se non nel mondo fatto di supermaggiorate a cui i due comci sul viale del tramonto ci avevano abituati.
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martin
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sabato 29 dicembre 2018
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ottima commedia in stile americano
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Si vede che la regia è di De Sica e non dei vari Vanzina e Parenti e si vede che la produzione non è più quella dei cinepanettoni. Perchè il film non è un cinepanettone ma è un ottima commedia in stile americano che esalta le qualità attoriali di De Sica e che scorre elegante con una regia e delle inquadrature davvero notevoli.
Il film è pieno di riferimenti metacinematografici (l'inquadratura finale ne è l'essenza) che merita quindi di esser visto soprattutto da chi ama il cinema.
Mi rivolgo a voi cinefili che state leggendo, non fidatevi dell'apparenza, non è un cinepattone o un film trash come vorrebbe far apparire la campagna promozionale del film, ma è una commedia di puro cinema che non potete perdervi, è uno di quei film che diventeranno un cult vero e proprio pieno di gustose citazioni e di inquadrature meravigliose.
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Si vede che la regia è di De Sica e non dei vari Vanzina e Parenti e si vede che la produzione non è più quella dei cinepanettoni. Perchè il film non è un cinepanettone ma è un ottima commedia in stile americano che esalta le qualità attoriali di De Sica e che scorre elegante con una regia e delle inquadrature davvero notevoli.
Il film è pieno di riferimenti metacinematografici (l'inquadratura finale ne è l'essenza) che merita quindi di esser visto soprattutto da chi ama il cinema.
Mi rivolgo a voi cinefili che state leggendo, non fidatevi dell'apparenza, non è un cinepattone o un film trash come vorrebbe far apparire la campagna promozionale del film, ma è una commedia di puro cinema che non potete perdervi, è uno di quei film che diventeranno un cult vero e proprio pieno di gustose citazioni e di inquadrature meravigliose.
Assolutamente consigliato!
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zorrokid
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giovedì 27 dicembre 2018
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e' questo un film?
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Non sono riuscito a vedere nemmeno il trailer, veramente DISGUSTOSO
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