onufrio
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martedì 28 gennaio 2020
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il giuoco delle parti
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Commedia di sicuro non originale, in quanto il tema dello scambio di persona è stato affrontato nella storia del cinema più e più volte, ed anche in maniera nettamente migliore a questa. Favino si canalizza negli stereotipi gesti più che da donna, da uomo effemminato, appare meglio invece la trasformazione gestuale e mimica della Smutniak, ma la trama è debole, la sceneggiatura è scontata.
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woody62
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sabato 29 giugno 2019
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nei panni dell'altro per capirsi davvero
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Nella filmografia americana degli ultimi trent'anni il tema dello scambio di identità è spesso presente. Ad esempio lo scambio tra genitore e figlio è alla base di “Tale padre, tale figlio” film del 1987 con Dudley Moore e di “Vice versa” del 1988 con Judge Reinhold; la versione al femminile è del 2010 nel film “Quel pazzo venerdì” con Jamie Lee Curtis. C' anche lo scambio bambino/adulto, come nel film “Big” con Tom Hanks del 1988, curiosamente preceduto, l'anno prima, dal film italiano “Da Grande” con Renato Pozzetto. Lo scambio uomo/donna è al centro del film forse più riuscito tra questi: “Nei panni di una bionda” del 1993 con una strepitosa Ellen Barkin.
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Nella filmografia americana degli ultimi trent'anni il tema dello scambio di identità è spesso presente. Ad esempio lo scambio tra genitore e figlio è alla base di “Tale padre, tale figlio” film del 1987 con Dudley Moore e di “Vice versa” del 1988 con Judge Reinhold; la versione al femminile è del 2010 nel film “Quel pazzo venerdì” con Jamie Lee Curtis. C' anche lo scambio bambino/adulto, come nel film “Big” con Tom Hanks del 1988, curiosamente preceduto, l'anno prima, dal film italiano “Da Grande” con Renato Pozzetto. Lo scambio uomo/donna è al centro del film forse più riuscito tra questi: “Nei panni di una bionda” del 1993 con una strepitosa Ellen Barkin. A lei deve essersi ispirata Kasia Smutniak per interpretare lo scambio, tema alla base di “Moglie e marito”, dove l'incrocio avviene tra i coniugi. Così Pierfrancesco Favino si troverà nei panni della moglie, personaggio televisivo, mentre la Smutniak sarà un neuro chirurgo di fama. Le difficoltà e gli equivoci che si generano nella famiglia e vita quotidiana dove entrambi sono naturalmente impreparati ad affrontare gli impegni dell'altro, rendono il film divertente ma anche con spunti di riflessione sul diverso approccio ai rapporti tra uomo e donna e al modo di confrontarsi con il mondo. L'esperienza sarà comunque utile ad entrambi, per comprendersi davvero. Ottime le interpretazioni dei protagonisti, che evitano il rischio della “macchietta”, proponendo personaggi credibili, pur nello spaesamento del cambio di sesso. Simpatica la scena del primo incontro d'amore tra i coniugi con i divertenti commenti nati dal “diverso” punto di vista. Il regista Simone Godano, molto attivo in TV ma praticamente all'esordio in un lungometraggio, propone una commedia ben riuscita, che si lascia guardare.
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woody62
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sabato 29 giugno 2019
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nei panni dell'altro per capirsi davvero
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Nella filmografia americana degli ultimi trent'anni il tema dello scambio di identità è spesso presente. Ad esempio lo scambio tra genitore e figlio è alla base di “Tale padre, tale figlio” film del 1987 con Dudley Moore e di “Vice versa” del 1988 con Judge Reinhold; la versione al femminile è del 2010 nel film “Quel pazzo venerdì” con Jamie Lee Curtis. C' anche lo scambio bambino/adulto, come nel film “Big” con Tom Hanks del 1988, curiosamente preceduto, l'anno prima, dal film italiano “Da Grande” con Renato Pozzetto. Lo scambio uomo/donna è al centro del film forse più riuscito tra questi: “Nei panni di una bionda” del 1993 con una strepitosa Ellen Barkin.
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Nella filmografia americana degli ultimi trent'anni il tema dello scambio di identità è spesso presente. Ad esempio lo scambio tra genitore e figlio è alla base di “Tale padre, tale figlio” film del 1987 con Dudley Moore e di “Vice versa” del 1988 con Judge Reinhold; la versione al femminile è del 2010 nel film “Quel pazzo venerdì” con Jamie Lee Curtis. C' anche lo scambio bambino/adulto, come nel film “Big” con Tom Hanks del 1988, curiosamente preceduto, l'anno prima, dal film italiano “Da Grande” con Renato Pozzetto. Lo scambio uomo/donna è al centro del film forse più riuscito tra questi: “Nei panni di una bionda” del 1993 con una strepitosa Ellen Barkin. A lei deve essersi ispirata Kasia Smutniak per interpretare lo scambio, tema alla base di “Moglie e marito”, dove l'incrocio avviene tra i coniugi. Così Pierfrancesco Favino si troverà nei panni della moglie, personaggio televisivo, mentre la Smutniak sarà un neuro chirurgo di fama. Le difficoltà e gli equivoci che si generano nella famiglia e vita quotidiana dove entrambi sono naturalmente impreparati ad affrontare gli impegni dell'altro, rendono il film divertente ma anche con spunti di riflessione sul diverso approccio ai rapporti tra uomo e donna e al modo di confrontarsi con il mondo. L'esperienza sarà comunque utile ad entrambi, per comprendersi davvero. Ottime le interpretazioni dei protagonisti, che evitano il rischio della “macchietta”, proponendo personaggi credibili, pur nello spaesamento del cambio di sesso. Simpatica la scena del primo incontro d'amore tra i coniugi con i divertenti commenti nati dal “diverso” punto di vista. Il regista Simone Godano, molto attivo in TV ma praticamente all'esordio in un lungometraggio, propone una commedia ben riuscita che si lascia guardare.
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iris
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mercoledì 10 aprile 2019
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solo un remake
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Mentre lo guardavo la sensazione di già visto era continua infatti poi mi son ricordata di un film australiano del 1996 intitolato "nella sua pelle".
L'unica diffrenza è la causa scatenante dello scambio di personalità ma per il resto è tutto identico battute comprese
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kyotrix
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sabato 23 settembre 2017
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carino
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Calcolando che non guardo quasi mai film italiani perchè non mi piacciono, questo l'ho trovato carino, simpatico, e parzialmente commovente verso la fine. Adeguato anche il finale. Di negativo ci metto trama non molto innovativa ( lo scambio dei corpi, anche se qui si gioca molto sui problemi sentimentali ) e l'eccessiva finzione dello scambio, lei diventa una burina mascolina, lui sembra un gay molto femminile, insomma, comportamenti esagerati che stonano. Cmq ne consiglio la visione per una commedia simpatica.
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margherita
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sabato 23 settembre 2017
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da vedere!
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Mi aspettavo la solita commedia invece è molto di più, è senz'altro divertente ma fa anche riflettere. Cast eccezionale, la Smutiniak meriterebbe il Nobel per l'interpretazione.
So che non c'entra molto, ma penso che dia l'idea di come possa sentirsi una persona transessuale
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marionitti
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lunedì 28 agosto 2017
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carino e nulla più
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L’idea, quella dello scambio di personalità tra un uomo e una donna, era già sfruttata, anche e non mi ricordo di averla vista nella versione marito e moglie, quindi l’originalità doveva essere nel modo di raccontare i fatti. La storia di Andrea e Sofia ci riesce solo a tratti; narrata in modo credibile la crisi e sfruttati adeguatamente gli spunti comici della scoperta di essere in un corpo altro ci volevano una storia e delle idee e qui il film inizia a mostrare dei punti deboli che emergono in modo evidente nel finale ampiamente scontato. Sufficiente per passare una sera con qualche sorriso se non si pretende troppo.
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domenica 27 agosto 2017
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cagata assurda
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un film orrendo e per niente originale se volete ridere con la stessa e identica trama guardatevi nella sua pelle film australiano del 1997 con un bravissimo Guy Pearce. qui è bravo solo Favino.
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stramonio70
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venerdì 25 agosto 2017
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non fa proprio ridere...
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Ho deciso di vedere il film spinto dalle numerose recensioni ultrapositive lette su questo sito. Risultato? Una enorme delusione. Non capisco proprio come si possano dare 4 o addirittura 5 stelle ad un film del genere. Capisco che, se paragonata ai cinepanettoni di Neri Parenti o a gran parte di un certo cinema italiano questa pellicola sia un capolavoro ma il voto dovrebbe essere dettato da altri parametri. Ma andiamo con ordine e cominciamo dal soggetto: un uomo si ritrova improvvisamente nei panni di una donna e viveversa. Trovata originale? Assolutamente no, già vista. Lo scambio di identità sessuale mi fa venire in mente "Nei panni di una bionda", "Dr.Jekyll e Miss Hyde" ed almeno una decina di altri b-movies americani di cui non ricordo più neanche il titolo.
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Ho deciso di vedere il film spinto dalle numerose recensioni ultrapositive lette su questo sito. Risultato? Una enorme delusione. Non capisco proprio come si possano dare 4 o addirittura 5 stelle ad un film del genere. Capisco che, se paragonata ai cinepanettoni di Neri Parenti o a gran parte di un certo cinema italiano questa pellicola sia un capolavoro ma il voto dovrebbe essere dettato da altri parametri. Ma andiamo con ordine e cominciamo dal soggetto: un uomo si ritrova improvvisamente nei panni di una donna e viveversa. Trovata originale? Assolutamente no, già vista. Lo scambio di identità sessuale mi fa venire in mente "Nei panni di una bionda", "Dr.Jekyll e Miss Hyde" ed almeno una decina di altri b-movies americani di cui non ricordo più neanche il titolo. Sceneggiatura e dialoghi sembrano scritti apposta per essere quanto più prevedibili possibili ed uccidere sul nascere ogni spunto comico si possa presentare. Stendiamo poi un velo pietoso sul marchingegno alla base di tutto: una valigetta piena di lucine colorate intermittenti (una roba che manco fossimo in un film di fantascienza anni '50!). Arriviamo alla recitazione: Favino è un bravo attore e questo non lo metto in dubbio ma qui tutto quello che fa è recitare la parte di una checca isterica, non quella di una donna, e per giunta in modo patetico, pesante e senza riuscire a far ridere (la scena del tampax in bagno ne è un tragico esempio); la Smutniak se la cava un po' meglio nel suo personaggio ma anche lei a parte allargare le gambe e soffiarsi tra i capelli non è che faccia granché; del resto del cast si salva solo il bravo Valerio Aprea (Boris, Smetto quando voglio...), il resto è nell'anonimato più totale. Apprezzabile il fatto che il regista abbia voluto inserire nel film una certa critica di determinati comportamenti, sia maschili che femminili, e qualche riflessione sull'essere uomo o donna oggi, ma questo non basta a salvare un film che non va oltre la mediocrità. In conclusione cari lettori, prima di parlare di capolavori o di ventate di aria fresca nel panorama del cinema italiano, cerchiamo di andare coi piedi di piombo. I capolavori del cinema sono altri.
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(di afficarlo)
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emanuele1968
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venerdì 12 maggio 2017
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originale
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Pierfrancesco Favino un mito, il film è senza dubbio molto originale, però......bo? noto tanti bei commenti, neanche uno negativo, neppure da illo, che è alquanto strano per me. Comunque il film e originale, però non mi è piaciuto.
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