sir branco
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domenica 8 gennaio 2017
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un film che utilizza strade differenti
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Quella che segue è una simil-trascrizione di un mio video dedicato alla categoria "Miglior film straniero" della cerimonia dei Golden Globe che sì terrà in America l'8 gennaio. Se siete interessati visitate: youtube.
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Quella che segue è una simil-trascrizione di un mio video dedicato alla categoria "Miglior film straniero" della cerimonia dei Golden Globe che sì terrà in America l'8 gennaio. Se siete interessati visitate: youtube.com/watch?v=3dynqd9d2d8&t=0s
Tra le nomination di Miglior film straniero, a rappresentanza della Germania c’è Toni Erdmann, diretto da Maren Ade. E tra le nomination è probabilmente il film più internazionale: è un film bilingue - dal momento che gran parte dei dialoghi sono recitati in inglese - e inoltre è per la maggior parte ambientato in Romania. La regista tedesca arriva con questo film a firmare la sua terza opera, e anche questa come nelle due presenta una sceneggiatura firmata da lei stessa. La trama parla del rapporto tra un padre amante degli scherzi e una figlia che vive per il lavoro.
Tra i temi principali, sicuramente la difficoltà nel comunicare. Se da un lato la figlia sembra giustificata dal carattere, dall’altra troviamo un padre estroverso e giocherellone ma non per questo più comunicativo, nascondendosi spesso dietro al pretesto della battuta e dell’ironia. Il lato scherzoso del padre è una delle colonne portanti del film, il suo agire è spesso inopportuno, suscita imbarazzo nello spettatore e porta l’atmosfera ad assumere spesso forte tinte tragicomiche.
Un’altra particolarità del film è il rapporto tra surreale e reale. Le parentesi scherzose e surreali del padre sono spesso interrotte bruscamente dagli altri personaggi, inserendo una nota di realtà laddove un film potrebbe permettersi di sorvolare. E al contrario spesso la realtà viene impregnata di surreale laddove non ce lo si aspetterebbe. Toni Erdmann ha inoltre il pregio di toccare certe corde dell’animo agendo per vie traverse, utilizzando forse dei cliché ma raggiungendoli in modi che non ti aspetteresti. Sicuramente un film complicato da metabolizzare. Ultimo plauso va al flow del film che riesce a far volare due ore e quaranta minuti.
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flyanto
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martedì 7 marzo 2017
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un padre "imbarazzante" che fa riscoprire i veri v
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"Vi Presento Toni Erdmann" è l'ultima commedia di produzione tedesca che lo spettatore può piacevolmente gustarsi in questi giorni al cinema. In essa vi è presentato il difficile ed un poco conflittuale rapporto affettivo tra un padre ed una figlia 40enne, donna in carriera presso una multinazionale tedesca a Bucarest. La suddetta donna ritorna per un brevissimo periodo dalla madre in Germania e qui incontra l'eccentrico padre che, ormai divorziato dalla consorte, trascorre le proprie giornate di insegnante di musica in pensione, comportandosi come un burlone con tutti coloro che gli stanno vicino. Deciso quest'ultimo ad andare a trovare la figlia a Bucarest, trascorre con lei alcuni giorni nel corso dei quali egli si rende conto della vita priva di sentimenti e di calore umano in cui vive la figlia, assai presa da impegni e riunioni lavorative, tutta tesa ad un miglioramento professionale, in pratica,completamente sola affetivamente parlando.
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"Vi Presento Toni Erdmann" è l'ultima commedia di produzione tedesca che lo spettatore può piacevolmente gustarsi in questi giorni al cinema. In essa vi è presentato il difficile ed un poco conflittuale rapporto affettivo tra un padre ed una figlia 40enne, donna in carriera presso una multinazionale tedesca a Bucarest. La suddetta donna ritorna per un brevissimo periodo dalla madre in Germania e qui incontra l'eccentrico padre che, ormai divorziato dalla consorte, trascorre le proprie giornate di insegnante di musica in pensione, comportandosi come un burlone con tutti coloro che gli stanno vicino. Deciso quest'ultimo ad andare a trovare la figlia a Bucarest, trascorre con lei alcuni giorni nel corso dei quali egli si rende conto della vita priva di sentimenti e di calore umano in cui vive la figlia, assai presa da impegni e riunioni lavorative, tutta tesa ad un miglioramento professionale, in pratica,completamente sola affetivamente parlando. Così il protagonista decide di ripresentarsi da lei dopo qualche giorno con la caricatura di un personaggio maschile (provvisto di parrucca e denti finti) di nome, appunto, Toni Erdmann, che di mestiere fa il manager che però dispensa lezioni di vita. Visibilmente scocciata e per nulla d'accordo con il "teatrino" che il padre ha inscenato, la giovane donna è costretta a stare al gioco ed a frequentare quotidianamente nel corso delle sue giornate lavorative il bizzarro genitore, riscoprendo piano piano il legame affettivo che la lega a lui e soprattutto rendendosi conto quanto sia vuota una vita completamente dedicata al lavoro ed esclusivamente alla carriera professionale.
La regista Maren Ade non avrebbe potuto meglio rappresentare, sia pure in chiave ironica e surreale e, pertanto, un poco irreale, il rapporto esistente ed un poco compromesso tra un padre ed una figlia completamente all'opposto caratterialmente parlando. Ella riesce, infatti, ad analizzare e presentare in maniera esemplare le due differenti nature, dipingendole perfettamente ed in maniera profonda dal punto di vista psicologico e nel corso delle loro azioni man mano che la storia si snoda. Non si può non provare simpatia per un simile padre, per quanto a volte egli risulti esagerato ed imbarazzante come persona, come non si può del tutto deplorare e non comprendere la figlia, fredda e all'apparenza insensibile, quando si trova a contatto con lo strampalato genitore. Probabilmente (ma non viene spiegato nel film) vi sono rancori passati e mai sopiti tra i due che, però, grazie alla vicinanza quotidiana e dunque alla possibilità reciproca di conoscersi realmente più a fondo, vengono superati e perdonati, divenendo pronti così ad un riavvicinamento totale e definitivo. L'unico "neo" di questa pellicola, forse, potrebbe essere l'eccessiva lunghezza (162 minuti) ma dal momento che la commedia si presenta finemente ironica e divertente, è un ostacolo che lo spettatore può benissimo superare, allietandosi con la vicenda.
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miss brown
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mercoledì 14 dicembre 2016
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che cosa ne resterà nell'edizione italiana?
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Condivido ogni parola della recensione di Marzia Gandolfi, faccio solo qualche aggiunta.
Ho avuto la fortuna di assistere a questo sorprendente, bellissimo film, ad un'anteprima in lingua originale sottotitolata. Per questo film è più importante di quanto non sia di solito: è infatti recitato in inglese, tedesco e rumeno, mentre a quanto pare la versione distribuita nelle nostre sale sarà completamente doppiata in italiano, cancellando perciò tutte le sfumature che la regista/sceneggiatrice ha voluto assegnare ai personaggi nel continuo passaggio da una lingua all'altra, finendo anche per eliminare molte battute umoristiche nate dai fraintendimenti linguistici tra i personaggi.
Inoltre ci saranno pesanti tagli: la durata originale è di 162 minuti, poco meno di 3 ore: ma nessuno in sala se n'è accorto, tanto la storia è interessante, e divertente, ed equilibrata, e si evolve armoniosamente verso il finale.
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Condivido ogni parola della recensione di Marzia Gandolfi, faccio solo qualche aggiunta.
Ho avuto la fortuna di assistere a questo sorprendente, bellissimo film, ad un'anteprima in lingua originale sottotitolata. Per questo film è più importante di quanto non sia di solito: è infatti recitato in inglese, tedesco e rumeno, mentre a quanto pare la versione distribuita nelle nostre sale sarà completamente doppiata in italiano, cancellando perciò tutte le sfumature che la regista/sceneggiatrice ha voluto assegnare ai personaggi nel continuo passaggio da una lingua all'altra, finendo anche per eliminare molte battute umoristiche nate dai fraintendimenti linguistici tra i personaggi.
Inoltre ci saranno pesanti tagli: la durata originale è di 162 minuti, poco meno di 3 ore: ma nessuno in sala se n'è accorto, tanto la storia è interessante, e divertente, ed equilibrata, e si evolve armoniosamente verso il finale. Ma a quanto pare i distributori italiani non hanno nessuna fiducia nella capacità della vescica dello spettatore italiano medio e hanno deciso di tagliarne 40 minuti. TONI ERDMANN (che ci azzecca poi quel "Ti presento"?) è anche candidato ai Golden Globe ed è stato già venduto ovunque, e gli italiani saranno gli unici al mondo a vederlo ridotto - o meglio sconciato - a 2 ore anziché 2 e 40. Che scene taglieranno, quelle divertenti, quelle serie, quelle "sociali"?
Non lo voglio sapere: ho già voglia di rivederlo, ma piuttosto che ritrovarmelo così maltrattato preferisco aspettare il dvd e godermelo di nuovo per intero. Mi auguro che entro febbraio qualcuno della distribuzione si metta una mano sulla coscienza e ci ripensi, sennò ho solo un consiglio: prima di andare a vederlo al cinema controllate il minutaggio effettivo e riflettete se vale la pena di assistere ad un'opera tagliata. Non protestereste se il direttore del Louvre decidesse di "imbiancare" lo sfondo della Gioconda?
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[+] mi si stringe devvero il cuore
(di woyzeck)
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(di angelo umana)
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[+] in lingua originale ... come corazzatapotemkin
(di giannaccio)
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melandri
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lunedì 13 marzo 2017
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capolavoro
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questo film è un capolavoro, chi non lo capisce è perchè è abituato a vedere blockbuster, e da quelli è stato anestetizzato . una attenta e spietata carrellata sui rapporti umani ,familiari ed extra familiari, ridotti ormai al lumicino per colpa di un sistema socio economico che sta fagocitando tutto quello che non è business e mera corsa alla produzione.
sceneggiatura formidabile, attori esemplari nei loro ruoli, regia volutamente "lenta" (in un mondo dove tutto il resto è velocità fine a sè stessa...correre correre, per poi arrivare dove? all'autodistruzione??).
ottima l'idea di chiudere il film con "Plainsong" dei Cure ; si rimarca la freddezza dei sentimenti esposta nel film e la lentezza sublime voluta.
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questo film è un capolavoro, chi non lo capisce è perchè è abituato a vedere blockbuster, e da quelli è stato anestetizzato . una attenta e spietata carrellata sui rapporti umani ,familiari ed extra familiari, ridotti ormai al lumicino per colpa di un sistema socio economico che sta fagocitando tutto quello che non è business e mera corsa alla produzione.
sceneggiatura formidabile, attori esemplari nei loro ruoli, regia volutamente "lenta" (in un mondo dove tutto il resto è velocità fine a sè stessa...correre correre, per poi arrivare dove? all'autodistruzione??).
ottima l'idea di chiudere il film con "Plainsong" dei Cure ; si rimarca la freddezza dei sentimenti esposta nel film e la lentezza sublime voluta.
2 sole note negative; 1) il fatto di spacciarlo come film comico o quasi da parte dei distributori italiani( anche se in effetti la scena iniziale e quella della festa in casa fanno veramente ridere di gusto), porta poi a leggere commenti negativi da parte dello spettatore medio che si aspetta di assistere ad una commedia, ed esce dalla sala scontento. 2) in effetti una sforbiciata di una ventina di minuti si poteva fare.
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