scavadentro65
|
sabato 29 aprile 2017
|
il monito di boston
|
|
|
|
La tipoligia dei film ispirati ad avvenimenti tragicamente reali si differenzia a seconda di molti fattori. Uno di essi è la vicinanza temporale dell'evento (in questo caso 2013) che più è ristretta è più viene sentita dalla collettività, ancora turbata e sconvolta. Altro elemento è la tematica scelta, il terrorisomo, che provoca nello spettatore emozioni forti, anche in considerazione dell'estensione che il fenomeno ha assunto a livello mondiale con stragi purtroppo terribili che per modalità e numero ampiamente hanno superato quella narrata. Ulteriori elementi sono il luogo e la manifestazione in cui si svolgono gli eventi (la maratona di Boston e la città stessa); i protagonisti negativi (i fratelli terroristi) i protagonisti positivi (le forze dell'ordine, i feriti, i soccorritori, i cittadini).
[+]
La tipoligia dei film ispirati ad avvenimenti tragicamente reali si differenzia a seconda di molti fattori. Uno di essi è la vicinanza temporale dell'evento (in questo caso 2013) che più è ristretta è più viene sentita dalla collettività, ancora turbata e sconvolta. Altro elemento è la tematica scelta, il terrorisomo, che provoca nello spettatore emozioni forti, anche in considerazione dell'estensione che il fenomeno ha assunto a livello mondiale con stragi purtroppo terribili che per modalità e numero ampiamente hanno superato quella narrata. Ulteriori elementi sono il luogo e la manifestazione in cui si svolgono gli eventi (la maratona di Boston e la città stessa); i protagonisti negativi (i fratelli terroristi) i protagonisti positivi (le forze dell'ordine, i feriti, i soccorritori, i cittadini). Qui il regista e gli sceneggiatori hanno scelto uno stile molto oggettivo, senza enfatizzare il lavoro "eroico" della macchina investigativa e difensiva, indugiando sull'interiorità dei personaggi "qualunque" e sulla loro capacità di reazione alla disumanità dei folli integralisti. Vi sono alcuni passaggi documentristici, ma finalizzati al senso di comunità e patria che emerge in molti frame e simboli (la bandiera americana, il poliziotto che vigila sulla vittima e saluta militarmente quando viene rimossa, le riunioni delle vittime padre-figlio, moglie-marito ecc..). Si apprezza quindi l'assenza dell'eroe di turno, del superuomo protagonista di molte pellicole simili che spazza via i cattivi e da la sensazione di essere invincibile. Al contrario la forza della città e della collettività prevale sul singolo. Emblematica le scene finali ove la popolazione abbraccia i suoi poliziotti come alla fine di un incubo. Probabilmente il momento storico che ha vissuto l'America, ove recentemente la polizia è stata dipinta come vessatrice (sopratutto nei confronti dei neri) aveva bisogno di una attestazione di fiducia generale e di riconciliazione. Buoni gli attori funzionali a questo compito, che recitano con pacatezza e ben caratterizzati. Una morale di fondo che si può condividere anche come monito a reagire senza eccessi anche alle tragedie più raccapriccianti.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a scavadentro65 »
[ - ] lascia un commento a scavadentro65 »
|
|
d'accordo? |
|
samanta
|
martedì 25 aprile 2017
|
la vittoria della solidarietà
|
|
|
|
Il film è il raconto di un evento reale la strage alla maratona di Boston il 15 aprile 2013 ad opera del terrorismo islamico. Nel caso sono due fratelli ceceni, il maggiore è l'organizzatore ed ha ha sposato un'americana convertita all'Islam da cui ha una figlia. I due terroristi preparano l'atttentato predisponendo numerose bombe con l'intenzione di farle esplodere durante la Maratona di Boston che si svolge ogni anno il 15 aprile, le bombe consistono in contenitori di acciaio ripieni di chiodi e palline di ferro che esplodendo hanno effetti devastanti. Così avviene quando la corsa sta per finire, due bombe esplodono vicino al traguardo a poche centinaia di metri.
[+]
Il film è il raconto di un evento reale la strage alla maratona di Boston il 15 aprile 2013 ad opera del terrorismo islamico. Nel caso sono due fratelli ceceni, il maggiore è l'organizzatore ed ha ha sposato un'americana convertita all'Islam da cui ha una figlia. I due terroristi preparano l'atttentato predisponendo numerose bombe con l'intenzione di farle esplodere durante la Maratona di Boston che si svolge ogni anno il 15 aprile, le bombe consistono in contenitori di acciaio ripieni di chiodi e palline di ferro che esplodendo hanno effetti devastanti. Così avviene quando la corsa sta per finire, due bombe esplodono vicino al traguardo a poche centinaia di metri. I morti sono tre (due ragazze e un bambino di 8 anni) più di cento i feriti, alcuni con gravi lesioni come l'amputazione delle gambe. Il film inizia descrivendo alcuni personaggi che saranno coinvolti sia come spettatori che come partecipanti alla caccia al terrorista. Dopo l'attentato la descrizione dei 4 giorni successivi nei quali il fratello maggiore uccide un poliziotto ma successivamente viene ucciso mentre il minore fugge e due giorni dopo catturato. Il film è diretto con mano sicura dal regista Peter Berg che oltre a essere attore ha diretto molti film riguardanti il terrorismo (The Kingdom, Lone Survivor) ma anche commedie (Cose molto cattive). Il film pur avendo momenti di commozione non indulge alle lacrime ma cerca di creare un empatia tra pubblico e spettacolo, facendo partecipare lo spettatore al dolore, all'angoscia, alla tensione di cercare i colpevoli durante le indagini dirette dal FBI con l'aiuto determinante della polizia locale specie del segente Sanders che grazie alla sua memoria fotografica indirizza gli investigatori alle telecamere posizionate nel luogo della strage per individuare i sospetti. Ottimi gli attori che recitano con professionalità ma anche partecipazione, tra questi: Mark Wahlberg (sergenteSanders) Kevin Bacon (agente FBI che dirige le operazioni) J.K.Simmons (sergente Pugliese, ricordate il gestore del locale che licenzia Seb in LA LA LAND ?). Il film ha una morale: la violenza bruta e fine a se stessa può distruggere ma la solidarietà, il senso civico, durante quei giorni il comportamento della cittadinanza fu esemplare, l'amore per i propri cari alla fine vincono. Un film bello, teso che non indulge a effettacci speciali, raccontando una storia tragica con tanti risvolti umani e coinvolgendo gli spettatori..
[-]
|
|
[+] lascia un commento a samanta »
[ - ] lascia un commento a samanta »
|
|
d'accordo? |
|
fabio 3121
|
lunedì 21 dicembre 2020
|
attentato alla maratona di boston
|
|
|
|
il film è l'adattamento cinematografico del libro "Boston Strong" che racconta l'attentato alla maratona di Boston avvenuto il 15 aprile 2013. Con una riscostruzione minuziosa dei momenti più significativi di tale drammatica vicenda, il regista Peter Berg ha avuto il pregio di condensare in 2 ore quello che in realtà avvenne in 80 ore a partire dall'esplosione di 2 bombe rudimentali collocate in 2 zainetti nei pressi dell'arrivo della maratona. Il tutto viene rappresentato con una credibilità pari ad un documentario. Esaminando le registrazioni video delle telecamere di sorveglianza dei vari locali pubblici siti sulla strada delle esplosioni, un gruppo di poliziotti capitanati dal sergente Tommy Saunders (Mark Wahlberg) coadiuvati dagli agenti dell'FBI con a capo l'ufficiale Richard DesLauriers (Kevin Bacon), danno vita ad una vera e propria caccia all'uomo dei 2 giovani attentatori, due fratelli ceceni residenti a Boston.
[+]
il film è l'adattamento cinematografico del libro "Boston Strong" che racconta l'attentato alla maratona di Boston avvenuto il 15 aprile 2013. Con una riscostruzione minuziosa dei momenti più significativi di tale drammatica vicenda, il regista Peter Berg ha avuto il pregio di condensare in 2 ore quello che in realtà avvenne in 80 ore a partire dall'esplosione di 2 bombe rudimentali collocate in 2 zainetti nei pressi dell'arrivo della maratona. Il tutto viene rappresentato con una credibilità pari ad un documentario. Esaminando le registrazioni video delle telecamere di sorveglianza dei vari locali pubblici siti sulla strada delle esplosioni, un gruppo di poliziotti capitanati dal sergente Tommy Saunders (Mark Wahlberg) coadiuvati dagli agenti dell'FBI con a capo l'ufficiale Richard DesLauriers (Kevin Bacon), danno vita ad una vera e propria caccia all'uomo dei 2 giovani attentatori, due fratelli ceceni residenti a Boston. Il ritmo e il montaggio serrato del film non danno un attimo di tregua allo spettatore che viene pienamente coinvolto nella visione di una pellicola ad alta tensione emotiva. Una convincente prova attoriale di tutto il cast rende quindi interessante anche le storie personali di ognuno di loro. Infine meritano una menzione sia la musica che il sonoro che accompagnano magistralmente le scene di maggiore suspense. Alla fine, prima dei titoli di coda, appaiono le foto delle due donne, del bambino e dell'agente di polizia che persero la vita in tale attentato.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fabio 3121 »
[ - ] lascia un commento a fabio 3121 »
|
|
d'accordo? |
|
ashtray_bliss
|
domenica 26 febbraio 2017
|
berg mette la mano sul cuore ma non emoziona.
|
|
|
|
A soli tre anni di distanza dall'attentato di Boston, Berg prende l'Ok e i debiti finanziamenti per produrre un film che ripercorre quei tragici eventi, costati la vita di tre persone compreso un bimbo di appena 8 anni, e provocato innumerevoli feriti. Lo spirito dei film di Berg è inequivocabilmente patriottico e il regista insiste a portare sul grande schermo storie di una nazione contraddittoria, piegata dalla malapolitica e ferita dalla violenza intestina, che nonostante tutto trova la forza di riunirsi, rimettersi in piedi e andare avanti. Da questo spirito di fratellanza, solidarietà e indomabilità degli Americani, che anche nelle situazioni più critiche trovano la forza di unirsi e cooperare, Berg trae ispirazione per le sue pellicole, rigorosamente tratte da storie vere, che mentre sullo sfondo hanno grandi eventi di catastrofi o terrorismo (dello stesso regista sono gli incisivi Lone Survivor e Deepwater Horizon) portano in primo piano la solidarietà, la fratellanza, il coraggio e la speranza, la forza di volontà e di andare avanti a qualsiasi costo.
[+]
A soli tre anni di distanza dall'attentato di Boston, Berg prende l'Ok e i debiti finanziamenti per produrre un film che ripercorre quei tragici eventi, costati la vita di tre persone compreso un bimbo di appena 8 anni, e provocato innumerevoli feriti. Lo spirito dei film di Berg è inequivocabilmente patriottico e il regista insiste a portare sul grande schermo storie di una nazione contraddittoria, piegata dalla malapolitica e ferita dalla violenza intestina, che nonostante tutto trova la forza di riunirsi, rimettersi in piedi e andare avanti. Da questo spirito di fratellanza, solidarietà e indomabilità degli Americani, che anche nelle situazioni più critiche trovano la forza di unirsi e cooperare, Berg trae ispirazione per le sue pellicole, rigorosamente tratte da storie vere, che mentre sullo sfondo hanno grandi eventi di catastrofi o terrorismo (dello stesso regista sono gli incisivi Lone Survivor e Deepwater Horizon) portano in primo piano la solidarietà, la fratellanza, il coraggio e la speranza, la forza di volontà e di andare avanti a qualsiasi costo. Ci prova anche questa volta raccontando i fatti e i retroscena della maratona di Boston; dalle bombe esplose all'immediata caccia all'uomo che si è innescata e che ha portato, a distanza di alcuni giorni, all'uccisione di uno dei due fratelli attentatori e all'arresto dell'altro.
Patriots Day si divide dunque in due parti: la prima, più debole e dispersiva, si concentra sulla presentazione delle diverse persone che si ritroveranno poi coinvolte nell'attentato. Molti volti, ognuno di loro poco approfondito e senza alcun spessore introspettivo che dunque stentano a creare un qualsivoglia legame di empatia o interesse con gli spettatori. Lo stesso vale per il personaggio di Wahlberg; unico character fittizio presente nel film, che assume il ruolo di un poliziotto in crisi con problemi di salute e di alcolismo. La seconda parte invece, assume un taglio decisamente più tecnico che ricorda molto lo stile asciutto di Greengrass nel superbo United 93. Assistiamo quindi ad un intero team di uomini, provenienti dall'FBI ma anche dalla polizia locale di Boston, che analizzano ossessivamente i frame dei video, ricostruiscono la scena del crimine e lottano contro il tempo (e la pressione mediatica) per individuare i colpevoli. Nell'ultima parte, il film cambia di nuovo motivo, assumendo tonalità da classico poliziesco fatto di inseguimenti e scontri a fuoco tra fuggitivi e polizia. L'epilogo della storia è storia dei giorni nostri.
Ma pur riconoscendo a Peter Berg un'innata capacità di trasportare sul grande schermo storie controverse che raffigurano le luci e le ombre di una nazione con molteplici problemi interni, politici, sociali, economici, questo film presenta alcuni limiti narrativi. Un altro merito del regista è che riesce sempre a garantire il massimo realismo nelle sequenze, e il tutto appare eccezionalmente vivido, realistico e verosimile (dalle esplosioni delle bombe, all'inseguimento dei fratelli in fuga). Ma purtroppo il film non riesce mai a scavare nel profondo dell'anima degli spettatori e fallisce nel suo tentativo di conquistare e commuovere. Manca il giusto approccio e coinvolgimento emotivo da parte degli spettatori.
Sì, stiamo assistendo ad una cristallina, dettagliata e analitica messa in scena dell'attentato che ha monopolizzato le forze di polizia a Boston e che teneva gli USA col fiato sospeso per la cattura dei colpevoli. Ma il film non riesce mai a prenderti del tutto, forse a causa dell'assenza di un vero e proprio leading character al quale affezionarsi, e in tal modo si ha l'impressione di assistere ad un impeccabile ma freddo documentario che intrattiene senza mai farti appassionare alla vicenda narrata.
La regia è nitida riuscendo a tratti a risultare coinvolgente, specialmente nelle sequenze dell'inseguimento che sono evidentemente ispirate a Michael Mann. Il cast invece, oltre a Wahlberg che fa coppia fissa col regista negli ultimi film, troviamo un redivido Kevin Bacon, JK Simmons, Michelle Monaghan (in un ruolo però troppo stretto e stereotipato), ognuno di loro non sfigura ma nemmeno regala una performance particolarmente memorabile. Buone le sonorità post rock firmate tra l'altro da Trent Reznor, e onorevole il fatto di non far apparire gli attentatori tout-court come dei mostri ma mostrando, sporadicamente, il loro lato umano (titubanze, affetto verso la bambina di uno di loro etc.). Basse anche le dosi di retorica che ci si potrebbe aspettare di trovare. Ma fatte queste debite premesse del film resta poco. E' un buon prodotto ma evidentemente rivolto al pubblico americano, che ha vissuto in prima persona l'orrore dell'attentato, anche se paradossalmente proprio gli americani pare non abbiano gradito questo approccio di Berg. Alcuni parlano di sfruttamento della tragedia, altri sostengono che fosse semplicemente troppo presto per farne un film e forse la maggior parte concorda che, sotto sotto, non ce ne fosse il bisogno. Dopotutto, il mondo è pieno di storie da cui trarre ispirazione e che trasudano determinazione e coraggio a iosa, anche se non sempre coincidono con lo spirito patriottico (americano) che vuole far emergere Berg.
Concludendo, reputo Patriots Day un'aggiunta mediocre ad una filmografia da regista che stava disegnandosi sempre più convincente. 2.5/ 5.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ashtray_bliss »
[ - ] lascia un commento a ashtray_bliss »
|
|
d'accordo? |
|
alessiocinema
|
venerdì 28 aprile 2017
|
boston - caccia all'uomo. adrenalina ed emozione.
|
|
|
|
Ogni qualvolta si narra una storia vera che sia a livello cinematografico o a livello letterale si corrono sempre dei rischi come ad esempio quello di uscire dagli schemi della realtà, di entrare in un intreccio separato dal fulcro della storia o comunque di deludere le aspettative.
[+]
Ogni qualvolta si narra una storia vera che sia a livello cinematografico o a livello letterale si corrono sempre dei rischi come ad esempio quello di uscire dagli schemi della realtà, di entrare in un intreccio separato dal fulcro della storia o comunque di deludere le aspettative.
Non è il caso di questo film, Boston - Caccia all'uomo è un film che merita di essere visto e di essere rivisto ancora perché è uno di quei film che non si può non amare per il modo di raccontare una tragica storia, perché lo fa senza mai stancare lo spettatore che viene catturato per tutta la durata della storia. Si spera proprio non finisca mai, grazie anche ad una musica di sottofondo bellissima ed emozionante che spesso si sente tra i dialoghi e tra le scene che riesce a farti amare ancora di più quanto si sta guardando.
Come nella maggior parte dei film, spesso, prima di entrare al centro della sceneggiatura si ha una fase introduttiva e preparatoria alla stessa che in Boston - Caccia all'uomo non è mai noiosa, anzi il contrario! Appaiono una serie di personaggi che a poco a poco nella storia saranno determinanti e già dai primi minuti ci sarà spazio alle emozioni. Un film costruito veramente bene e con un ottimo lavoro di montaggio, saranno molteplici le immagini reali di quel giorno che vedrete nel film e altrettante le stesse in cui in secondo piano spesso si vede l'attore principale Mark Wahlberg in una prestazione magistrale!...sarà capace di farvi emozionare, ridere, riflettere e di lottare e soffrire insieme a lui. Un lavoro preciso e ben studiato dalla produzione dove comunque era ovvio che emergesse tutta quella "americaneità" che tanto ci piace con scene ricche di azione e adrenalina.
Abbiamo negli anni visto tanti film americani e non su attentanti e storia di questo tipo. Ma questo è un film che per essere in primis una storia vera merita di essere visto.
Grazie al modo con cui a poco a poco la storia va avanti, progredisce e si va alla ricerca della verità sembra quasi che lo spettatore è sempre più attaccato allo schermo, quasi la voglia che si ha di lottare insieme ai protagonisti.
Chi sono i protagonisti? I poliziotti! Proprio loro che rischiano per tutti noi la vita ogni giorno. Nelle lunghe ore che seguono all'attentato sale sempre di più quella voglia di trovare i colpevoli che renderà partecipe lo spettatore.
Tutto è bellissimo ma ci saranno degli specifici momenti dove da una parte vi esalterete e dall'altra vi emozionerete.
Spero che anche voi li possiate trovare.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alessiocinema »
[ - ] lascia un commento a alessiocinema »
|
|
d'accordo? |
|
andreagiostra
|
venerdì 5 maggio 2017
|
il patriottismo americano e il terrorismo ceceno.
|
|
|
|
Il Film di Peter Berg racconta il terribile attacco terroristico durante la maratona di Boston del 15 aprile 2013. Fu un evento criminale che scosse fortemente Boston e tutti gli Stati Uniti d’America. La prospettiva della narrazione è duplice: da un lato quella della Polizia di Boston, dei servizi segreti americani (CIA e FBI), e dalle massime autorità dello Stato del Massachusetts; dall’altra quella dei due attentatori, statunitensi di nascita, ceceni di origine, di religione musulmana, che avevano sposato le cause del terrorismo islamico frutto di un odio viscerale verso qual Paese, gli U.
[+]
Il Film di Peter Berg racconta il terribile attacco terroristico durante la maratona di Boston del 15 aprile 2013. Fu un evento criminale che scosse fortemente Boston e tutti gli Stati Uniti d’America. La prospettiva della narrazione è duplice: da un lato quella della Polizia di Boston, dei servizi segreti americani (CIA e FBI), e dalle massime autorità dello Stato del Massachusetts; dall’altra quella dei due attentatori, statunitensi di nascita, ceceni di origine, di religione musulmana, che avevano sposato le cause del terrorismo islamico frutto di un odio viscerale verso qual Paese, gli U.S.A., che aveva dato loro residenza e opportunità.
L’ottima sceneggiatura è scritta a tre mani: Peter Berg, Matt Cook e Joshua Zetumer; e si concentra sul fattore umano e sulle dinamiche psicologiche dei protagonisti, sia dell’una che dell’altra parte. Il cast di attori è eccellente, e recita i ruoli dei personaggi di allora realmente coinvolti in questa brutta storia, in modo magistrale. Il film è interessante perché mostra quello che in genere non si vede dalla News, che ovviamente devono documentare un fatto di cronaca e non possono certo addentrarsi su tutti i risvolti investigativi, di potere, sociali, psicologici, emozionali e relazionali che scaturiscono da eventi così dirompenti e devastanti.
Come tutte le produzioni statunitensi che riguardano fatti di Stato, l’esaltazione del patriottismo americano, e della forza e determinazione dei suoi eroi e dei suoi cittadini, a tutti i livelli, è esaltato sopra ogni altro evento oggettivamente visibile. Ma questo approccio è oramai arcinoto agli appassionati di filmografia hollywoodiana che narrano eventi di stato statunitensi, e non ci impressiona più di tanto. Resta il fatto che, malgrado il campanilismo esasperato di questa produzione hollywoodiana, il film rimane interessante e certamente da vedere proprio perché sa ben raccontare quell’aspetto che spesso sfugge anche ad un lettore e ad un osservatore attento ai fatti terroristici internazionali che negli ultimi anni hanno occupato le cronache e generato paure incontrollabili di tutto il mondo occidentale.
ANDREA GIOSTRA.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a andreagiostra »
[ - ] lascia un commento a andreagiostra »
|
|
d'accordo? |
|
gianleo67
|
giovedì 25 maggio 2017
|
tamerlan...must die
|
|
|
|
Boston, MA, 04/14/2013. Il sergente Tommy Saunders ha appena compiuto un movimentato arresto notturno, ha il ginocchio destro male in arnese e soprattutto deve approfittare delle poche ore di sonno per riuscire a presenziare il giorno dopo come coordinatore del servizio di sicurezza durante lo svolgimento della maratona che si tiene ogni anno in occasione del Patriots Day. La sfortuna che lo perseguita però, sembra solo il triste presagio di uno dei giorni più funesti per la Nazione Americana dopo l'11 Settembre. Tratto dal libro Boston Strong di Casey Sherman e Dave Wedge e sceneggiato a più mani dagli autori insieme al regista Peter Berg, è il programmatico manifesto di un film orgogliosamente autocelebrativo: un'occasione di festa che diventa evento luttuoso e che lo spirito nazionalistico trasforma presto nella cinematografica esaltazione della capacità di riscatto del popolo americano di fronte all'odio ed agli attacchi esogeni.
[+]
Boston, MA, 04/14/2013. Il sergente Tommy Saunders ha appena compiuto un movimentato arresto notturno, ha il ginocchio destro male in arnese e soprattutto deve approfittare delle poche ore di sonno per riuscire a presenziare il giorno dopo come coordinatore del servizio di sicurezza durante lo svolgimento della maratona che si tiene ogni anno in occasione del Patriots Day. La sfortuna che lo perseguita però, sembra solo il triste presagio di uno dei giorni più funesti per la Nazione Americana dopo l'11 Settembre. Tratto dal libro Boston Strong di Casey Sherman e Dave Wedge e sceneggiato a più mani dagli autori insieme al regista Peter Berg, è il programmatico manifesto di un film orgogliosamente autocelebrativo: un'occasione di festa che diventa evento luttuoso e che lo spirito nazionalistico trasforma presto nella cinematografica esaltazione della capacità di riscatto del popolo americano di fronte all'odio ed agli attacchi esogeni. Niente di nuovo a cui il regista del patriottico neo-western di guerra precedente (Lone Survivor) non ci avesse abituati; la cosa che sorprende invece è quella della coralità di una struttura narrativa e di una messa in scena dal taglio pseudo-documentaristico che fa convergere nel luogo di una drammatica deflagrazione di morte, le vicende dei molti personaggi che vi saranno coinvolti per ricomporne quindi (letteralmente ) i vari frammenti fisici e morali nel generoso slancio di una coscienza sociale che si ricompatta prontamente tanto nei doveri pubblici quanto negli affetti privati. Certo, magari è un tipo di cinema che riesce meglio a gente come Greengrass o Van Sant, ma qui Berg dimostra di riuscire a governare le prevedibili istanze di una facile deriva della retorica patria, attraverso il ricorso all'azione e ad un punto di vista che privilegia l'oggettività del resoconto giornalistico alle pur presenti tentazioni del racconto edificante. Puntando sul ritmo, sull'ottimo montaggio e su una compagine di attori di rodata esperienza, Berg propone lo studiato efficientismo della costruzione cinematografica quale contraltare sintattico del razionalismo con cui l'America sa rispondere allo scomposto radicalismo con cui vengono attaccate le fondamenta stesse del proprio ordine democratico, facendovi confluire tanto i simbolismi di indissolubili valori familiari (l'amore coniugale, l'amore filiale, la solidarietà sociale) quanto quelli di una cultura civica fondata sull'organizzazione e la separazione dei compiti (la polizia locale, la polizia federale, la guardia nazionale). Ne emerge un paese multirazziale dove la diversità può essere una minaccia (i ceceni eversivi ma anche la moglie radicalizzata) ma diventa soprattutto una risorsa (la studentessa del MIT, il giovane cinese che incastra i terroristi, la sfortunata coppia che si esercita nella dizione e nella reciproca dedizione), come pure il luogo di una solidarietà umana disposta al sacrificio personale senza limiti di ruolo e di età anagrafica. Insomma l'occasione del riscatto che cade nella città simbolo di una celebrazione storico-sportiva ("3 sole cose si fanno al Patriots Day: Guardare la maratona, correrla e andare al Fanway a tifare Red Sox") che non ha finito di piangere i suoi morti recenti e vicini (la strage nella scuola di Newtown di 4 mesi prima) che già deve preoccuparsi di quelli più attuali e prossimi, ma che sa rialzarsi ogni volta nel nome del mutuo soccorso, dell'amore e delle discipline paraolimpiche. Tutto preciso e incastrato a dovere, compresi i titoli di coda con tanto di celebrazione degli eroi, preghiere per i morti e pena capitale per i colpevoli. Uno scherzo di autocritica in più avrebbe sicuramente giovato alla causa. Tra i migliori dieci film dell'anno al National Board of Review of Motion Pictures 2016. Oppure no?
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gianleo67 »
[ - ] lascia un commento a gianleo67 »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
mercoledì 27 marzo 2019
|
comunque valido
|
|
|
|
"Patriots Day"(2016) di Peter Berg, sulle vicende(attentati terribili)connesse alla Maratona di Boston di tre anni prima e di qualche giorno dopo(uccisione di poliziotti)fa luce, senza essere, peraltro, un docufilm. Berg è regista di action-movies, di thriller e gestisce bene sopratuttto il momento(i momenti, meglio)legati alla caccia ai terroristi, cercando di cogliere , negli anfratti della"busqueda", quanto si nasconde e comunque non si manifesta a una ricerca di tipo tradizionale(c'è un innno implcito e neppure tanto tale alla super-.ricerca FBI). Dopo di che, comunque, rimangono moltissimi punti oscuri che non saranno mai chiariti, almeno c'è da ritenete sia così.
[+]
"Patriots Day"(2016) di Peter Berg, sulle vicende(attentati terribili)connesse alla Maratona di Boston di tre anni prima e di qualche giorno dopo(uccisione di poliziotti)fa luce, senza essere, peraltro, un docufilm. Berg è regista di action-movies, di thriller e gestisce bene sopratuttto il momento(i momenti, meglio)legati alla caccia ai terroristi, cercando di cogliere , negli anfratti della"busqueda", quanto si nasconde e comunque non si manifesta a una ricerca di tipo tradizionale(c'è un innno implcito e neppure tanto tale alla super-.ricerca FBI). Dopo di che, comunque, rimangono moltissimi punti oscuri che non saranno mai chiariti, almeno c'è da ritenete sia così. Le vicnde legate al terrorismo, all'affiliazione, alla militanza, etc., non sono assolutamente"spiegabili"neppure con le più raffinate tecniche psico, in quanto c'è sempre quel margine tra persuasione e fanatismo che non sarà mai chiarito in modo bastevole. Il che non toglie che ill film , certo "mtuatuo"sul fatto(e più in là non può né vuole andare), sia, di per sè, "onesto", Mark Wahlberg, Kevin Bacon e altri/e interpreti fanno il loro lavoro onestamente. Dopo di che, le riflessioni rimangono aperte. El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
mauro
|
domenica 23 aprile 2017
|
videogame dell'attentato
|
|
|
|
Questo Film sembra un videogame dell'attentato: indugia inutilmente e per troppo tempo sugli esiti delle esplosioni e questo a cosa ci serve? A capire meglio cosa voglia dire perdere un arto? A sapere cosa possa fare all'uomo una bomba piena di chiodi? Oppure solo a dare qualche emozione splatter in più a chi ama questo genere di visioni? Veniamo al film, che cosa ci racconta degli attentatori? Niente! Sappiamo che uno dei due sia sposato con una cittadina statunitense convertita all'islam, sappiamo che l'altro sia un tossicomane e che siano fratelli. Sappiamo per caso chi siano stati i mandanti dell'attentato? Dove siano stati addestrati i due criminali e da chi? Perchè i servizi speciali non li abbiano sorvegliati a dovere nonostante fossero segnalati? Ci svela invece qualche certezza: che due persone abbiano potuto farsi beffe di tutta la sicurezza nazionale americana, che tra le altre cose sbagli completamente l'approccio operativo per l'arresto e che quando ormai non ci sarebbe più bisogno di nulla spieghi un esercito per catturare un uomo evidentemente ferito e reso ormai innocuo.
[+]
Questo Film sembra un videogame dell'attentato: indugia inutilmente e per troppo tempo sugli esiti delle esplosioni e questo a cosa ci serve? A capire meglio cosa voglia dire perdere un arto? A sapere cosa possa fare all'uomo una bomba piena di chiodi? Oppure solo a dare qualche emozione splatter in più a chi ama questo genere di visioni? Veniamo al film, che cosa ci racconta degli attentatori? Niente! Sappiamo che uno dei due sia sposato con una cittadina statunitense convertita all'islam, sappiamo che l'altro sia un tossicomane e che siano fratelli. Sappiamo per caso chi siano stati i mandanti dell'attentato? Dove siano stati addestrati i due criminali e da chi? Perchè i servizi speciali non li abbiano sorvegliati a dovere nonostante fossero segnalati? Ci svela invece qualche certezza: che due persone abbiano potuto farsi beffe di tutta la sicurezza nazionale americana, che tra le altre cose sbagli completamente l'approccio operativo per l'arresto e che quando ormai non ci sarebbe più bisogno di nulla spieghi un esercito per catturare un uomo evidentemente ferito e reso ormai innocuo. Non è una vittoria, sul male e a me fa stare veramente poco tranquillo questo film. La solita morale che l'amore vinca su tutto, mica vero! Quando non puoi fare altrimenti, o ti ammazzi o la vita te la reinventi, ma è adattarsi, sopravvivere che è un po' diverso! Le storie private delle vittime e dei poliziotti servono a sottolineare come dietro ad istituzioni, nomi sui giornali, ci siano delle persone, con un vissuto, problemi ecc... come tutti noi e potremmo nei fatti essere al loro posto. Come dicevo, in questo film non si capisce se venga messa alla berlina la macchina della sicurezza americana, oppure, si voglia fare una velata dietrologia, rimarcando il mancato controllo di due assassini. Il mio voto è così duro perchè, la cronaca dei fatti non è molto documentaristica, si spettacolarizzano scene che potevano e dovevano essere evitate, non svolge alcun tipo di funzione investigativa su quanto sia successo, un film mediocre, Un Kevin Bacon sciupato, in una parte minore nella quale crede poco anche lui e che dimosra un'altra volta come le stelle del cinema, a volte servano per far galleggiare economicamente pellicole poco riuscite. L'unico momento che salvo del film è l'iterrogatorio tra le due donne musulmane, ma è troppo poco per un film di oltre due ore.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a mauro »
[ - ] lascia un commento a mauro »
|
|
d'accordo? |
|
|