enrico
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giovedì 9 settembre 2021
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non male, ma troppi stereotipi.
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Compitino del regista romano Gabriele Muccino, che riporta al cinema i temi dei suoi film degli esordi, l'adolescenza o l'immediatezza subito dopo la fine dell'adolescenza, le gelosie e i primi amori adulti.
Peccato che questa volta si limiti a tirare su un'infinità di luoghi comuni e stereotipi; del resto il film si potrebbe riassumere cosi, coppia di ragazzi romani per una serie di fortunati eventi si ritrova a poter passare un mese a San Fransisco, nella casa di una coppia di ragazzi omosessuali, che non è proprio l'estate di tutti gli adolescenti o neo diciottenni italiani; cosi mentre la trama è più uno stratagemma per poter dare al film un respiro più internazionali, il che non ci sarebbe niente di male, i problemi del film arrivano in seguito.
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Compitino del regista romano Gabriele Muccino, che riporta al cinema i temi dei suoi film degli esordi, l'adolescenza o l'immediatezza subito dopo la fine dell'adolescenza, le gelosie e i primi amori adulti.
Peccato che questa volta si limiti a tirare su un'infinità di luoghi comuni e stereotipi; del resto il film si potrebbe riassumere cosi, coppia di ragazzi romani per una serie di fortunati eventi si ritrova a poter passare un mese a San Fransisco, nella casa di una coppia di ragazzi omosessuali, che non è proprio l'estate di tutti gli adolescenti o neo diciottenni italiani; cosi mentre la trama è più uno stratagemma per poter dare al film un respiro più internazionali, il che non ci sarebbe niente di male, i problemi del film arrivano in seguito.
Infatti, la caratterizzazione dei personaggi è la cosa meno riuscita, la ragazza è la classica tipa antipatica, noiosa e distacca, ma ovviamente molto carina, che in questo viaggio scoprirà, di non essere cosi antipatica e noiosa, lui è il tipo di diciottenne da "film", pieno di domande esistenziali sul suo futuro, che sarà anche la voce narrante del film stesso.
Mentre i personaggi statunitensi, cioè la coppia di omosessuali, paradossalmente sarebbero la parte più interessante del film, soprattutto la loro "sotto-trama" di come si sono incontrati, peccato che questa sotto-trama duri poco e non sia approfondita meglio, dico paradossalmente perché in realtà sono il classico stereotipo della coppa liberal e omosessuale statunitense, vista in molti altri film o prodotti televisivi.
Alla fine questo film rimane la classica opera scritta per un pubblico molto giovanile, che riesce a far leva sui classici temi già visti e rivisti, come l'abbandono dell'età adolescenziale per l'età adulta e i rimpianti per quello che si lascia alle spalle, infatti, spesso questi temi sono contestualizzati con la fine del periodo estivo, che per gli adolescenti e giovanissimi è un periodo interminabile e di spensieratezza; ma il tutto probabilmente risulta un po' banalotto per un pubblico più adulto.
Comunque il film in se non è neanche malissimo, fatto da uno dei migliori registi italiani in circolazione e anche uno dei meno provinciali, tanto che la scelta di usare praticamente per tutto il film la lingua inglese, con i sottotitoli in italiano, l'ho trovata una scelta coraggiosa, visto i mal di pancia che ancora molti italiani anche giovani si fanno venire quando devono leggere i sottotitoli, ma danno al film di certo una maggiore internalizzazione.
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lauratirloni
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venerdì 8 marzo 2019
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un film che sa emozionare
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Ci sono incontri che ti cambiano ed esperienze che ti regalano ricordi indelebili. Poi la vita va avanti ma questi momenti irripetibili restano
lì, come congelati, ti rimangono addosso sfidando le leggi del tempo. Di questo parla il film di Muccino con un tono a tratti nostalgico, a tratti sognante e sempre intenso. Imperfetto ed emozionante
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lauratirloni
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venerdì 8 marzo 2019
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un film che sa emozionare
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Ho dato 5 stelle a questo film per ripagarlo delle belle emozioni che mi ha regalato. Ci sono relazioni e incontri che ci cambiano, così come esperienze. Arrivano quando meno te l'aspetti e ti rimangono addosso per sempre. E ti regalano ricordi indelebili. Di questo parla il film di Muccino. Un film nostalgico che emoziona chi sa emozionarsi
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albydrummer
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mercoledì 16 gennaio 2019
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l'estate che non si dimentica
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Bel film,leggero,ma ti riporta indietro proprio ricordando quelle belle estati indimenticabili. Anche la musica che accompagnab il filom è meravigliosa,e la meravogluosa canzopne di Jova,che forse ha ispirato a Muccinonil film. Una storia semplice,ma intensa, di quell età che viene una sola volta,e ti senti un pò invicibile,il primo viaggio fuori casa ,e di più lontano dsa casa ,il sogno di tutti i giovani,l'America. Il sogno il dream della California.,che non vorresti ritornare più. Gli amori,le illusioni,le speranze,e poi l amicizia,ci si illude che rimarrà per sempre,ma poi con il tempo svanisce. Comunque in questo film ci sono tanti ingredienti, che almeno una volta nella vita ci rispecchiamo in questo film.
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Bel film,leggero,ma ti riporta indietro proprio ricordando quelle belle estati indimenticabili. Anche la musica che accompagnab il filom è meravigliosa,e la meravogluosa canzopne di Jova,che forse ha ispirato a Muccinonil film. Una storia semplice,ma intensa, di quell età che viene una sola volta,e ti senti un pò invicibile,il primo viaggio fuori casa ,e di più lontano dsa casa ,il sogno di tutti i giovani,l'America. Il sogno il dream della California.,che non vorresti ritornare più. Gli amori,le illusioni,le speranze,e poi l amicizia,ci si illude che rimarrà per sempre,ma poi con il tempo svanisce. Comunque in questo film ci sono tanti ingredienti, che almeno una volta nella vita ci rispecchiamo in questo film. Da vedere.
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mercoledì 16 gennaio 2019
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claudiofiori@gmail.com
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Condivido molto della tua recensione salvo due aspetti. Il primo sul fatto che non trovo accenni al rapporto tra Matt e Paul che invece ritengo interessante perché è uno dei rari film in cui la relazione tra due gay viene rappresentata nella sua quotidianità senza essere confinata alle sole problematiche dell'outing che pure c'è e ben espresso. L'altro aspetto che non condivido molto è quello che ti chiami l'anello debole. In effetti c'è un cambiamento radicale forse anche eccessivo ma nella vita molto spesso i cambiamenti sono la conseguenza di esperienze che in poco tempo ti aprono la mente e ti fanno vedere il mondo in modo diverso. Quando questo accade, quando scopri magari il senso di libertà che può darti il gridare al mondo, non stai ad aspettare altro perché vedi che esiste un modo diverso di vivere la vita e ti ci butti anche solo per godere appieno di quei momenti e poi, forse, tornare anche ad essere quello che eri ma non del tutto.
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vins79
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lunedì 19 febbraio 2018
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svolta indie (poco compresa) di muccino
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Interessantissima struttura narrativa di questo film. Si parte con i due giovani protagonisti italiani che vanno in vacanza a S. Francisco a casa di amici di amici. Poi, come solo in certi film degli anni 70 poteva succedere, quelle che erano le comparse (appunto, gli amici di amici) diventano protagonisti, attraverso un lunghissimo flashback. Poi, da S. Francisco si va a Cuba. Dopo, si lascia la West Coast, si abbandono S. Francisco, per volare a New York, dove si inserisce un altro personaggio e le vicende precipitano. Tutto è caotico, sfilacciato, vorticoso. Non fai in tempo a affezionarti a un personaggio a una location che la situazione e i fili da seguire cambiano bruscamente. Una scelta molto azzardata, quella di Muccino, e forse un'operazione non completamente riuscita.
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Interessantissima struttura narrativa di questo film. Si parte con i due giovani protagonisti italiani che vanno in vacanza a S. Francisco a casa di amici di amici. Poi, come solo in certi film degli anni 70 poteva succedere, quelle che erano le comparse (appunto, gli amici di amici) diventano protagonisti, attraverso un lunghissimo flashback. Poi, da S. Francisco si va a Cuba. Dopo, si lascia la West Coast, si abbandono S. Francisco, per volare a New York, dove si inserisce un altro personaggio e le vicende precipitano. Tutto è caotico, sfilacciato, vorticoso. Non fai in tempo a affezionarti a un personaggio a una location che la situazione e i fili da seguire cambiano bruscamente. Una scelta molto azzardata, quella di Muccino, e forse un'operazione non completamente riuscita. Rimane comunque il coraggio di averci provato, l'audacia di fare "il solito filmetto estivo di due ragazzi diciottenni che crescono" ma con una formula narrativa inaspettata, confusionaria ma comunque magmatica, pulsante. Tutta la carica emotiva del film si rivela nel finale, attraverso una serie di inquadrature davvero interessanti dei due (co)-protagonisti all'aeroporto, anche grazie alla complicità dei due giovani e bravissimi attori.
Un film che molti criticano perché, oramai, Muccino va criticato a prescindere e che invece io ho trovato davvero molto interessante. Questa non è affatto una pellicola "minore" e, sono certo, prima o poi verrà riscoperta.
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willywillywilly
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lunedì 6 novembre 2017
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la leggerezza del vivere
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L'estate addosso parla di adolescenza, turbamenti, gesti forti, ricerca di identità, perdita di se stessi, amore ed amicizia. E' un film che soffia come il vento sullo spettatore. Lo fa tornare adolescente, maturando, libero da inibizioni, nostalgicamente 18 enne.
E' un film che racchiude tante emozioni, forti e leggere, che affronta tematiche attualissime come l'omossessualità e lo fa in modo naturale e delicato, intelligente ed originale.
TUtto si svolge nell'arco di una vacanza, il calssico viaggio post maturità, che normalmente e foriero di illuminazioni e slanci di maturità.
L'incontro casuale tra due compagni di classe in aereo, con la medesima destinazione, San Francisco, e la medesima casa, quella di due giovani omosessuali, poterà tantissime novità e getterà le basi per l'età adulta ormai alle porta, più consapevole e determinata.
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L'estate addosso parla di adolescenza, turbamenti, gesti forti, ricerca di identità, perdita di se stessi, amore ed amicizia. E' un film che soffia come il vento sullo spettatore. Lo fa tornare adolescente, maturando, libero da inibizioni, nostalgicamente 18 enne.
E' un film che racchiude tante emozioni, forti e leggere, che affronta tematiche attualissime come l'omossessualità e lo fa in modo naturale e delicato, intelligente ed originale.
TUtto si svolge nell'arco di una vacanza, il calssico viaggio post maturità, che normalmente e foriero di illuminazioni e slanci di maturità.
L'incontro casuale tra due compagni di classe in aereo, con la medesima destinazione, San Francisco, e la medesima casa, quella di due giovani omosessuali, poterà tantissime novità e getterà le basi per l'età adulta ormai alle porta, più consapevole e determinata.
Nelle tre settimane i protagonisti si conosceranno meglio, non solo tra loro ma anche con chi li osputa: le loro vite si amalgameranno, diventanto a tratti una cosa sola: verranno fuori istinti, sessualità repressa, e sogni irrealizzabili. Il tutto scandito dalle dolci note de L'estate Addosso di Giovanotti, mai canzone più appropriata.
Il film scorre via come la leggerezza dell'estate dei diciotto anni...nulla più e nulla di meno.
E lo spettatore dovrebbe vederlo, gustarlo e viverlo con lo stesso approccio di un diciottenne che per la prima volta fa un viaggio da solo dall'altra parte del mondo.
E' un buon film anche se diversi aspetti rimangono soltanto abbozzati: come la protagonista femminile, la quale subisce una trasformazione decisamente anomala, tanto da sembrare forzata, artificiosa, non del tutto naturale.
La parte che mi rimarrà meglio impressa è la storia dei due regazzi omosessuali: mai credo di aver visto una storia omossessuale racocntata con tanta delicatezza, questa si è forse la cosa meglio riuscita di tutto il film.
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cesare
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sabato 28 ottobre 2017
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un banale romanzo di formazione venuto male
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Nel tentativo di dare un senso al film, Muccino ricorre agli stereotipi giovanili: l’avventura in US, San Francisco sempre stupenda, l’apertura mentale americana, le balene indimenticabili, New York mozzafiato, l’Italia della “bella vita”, della buona cucina, gli italiani che litigano e urlano e gli statunitensi repressi nell’urlare in cima a una collina in mezzo alla nebbia ma liberi nel dichiararsi gay nella città, l’“easy living”, la ragazza-suora-stronza-che-si-redime-a-letto, il ragazzo-cinico-esistenzialista-senza possibilità-di-riscatto, l’imperfezione-perfetta, il rimarremo-sempre-amici e così via.
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Nel tentativo di dare un senso al film, Muccino ricorre agli stereotipi giovanili: l’avventura in US, San Francisco sempre stupenda, l’apertura mentale americana, le balene indimenticabili, New York mozzafiato, l’Italia della “bella vita”, della buona cucina, gli italiani che litigano e urlano e gli statunitensi repressi nell’urlare in cima a una collina in mezzo alla nebbia ma liberi nel dichiararsi gay nella città, l’“easy living”, la ragazza-suora-stronza-che-si-redime-a-letto, il ragazzo-cinico-esistenzialista-senza possibilità-di-riscatto, l’imperfezione-perfetta, il rimarremo-sempre-amici e così via.
Una accozzaglia di luoghi comuni, aggravata dalla scelta ridicola di far dialogare i due ragazzi italiani in inglese, con tanto di didascalie, con il risultato di allontanare lo spettatore e infastidirlo: se conosce l’inglese perché costretto a non vedere, se non lo conosce perché costretto a leggere.
Un banale “romanzo di formazione” venuto male.
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pisani
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giovedì 20 aprile 2017
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senso film cercasi !
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Titolo che a primo impatto sembrerebbe un viaggio coast to coast nella grande Mela, magari in macchina tra mille avventure e inaspettati colpi di scena . Tutto il contrario . Tutto troppo prevedibile sin da subito ( sin dall'arrivo a San Francisco ). La trama è per una buona quanto noiosa parte del film, focalizzata sul tema dell'omosessualità e da lì fatica "a liberarsi" fino a quando i due ragazzi "italiani"(Marco e Maria) lasciano la coppia gay (Mat e Paul)per andare un paio di giorni a New York da un "vecchio" amico di Maria .
È proprio nel momento in cui dovrebbee uscir fuori il senso di questo film, che quest'ultima si scopre "zoccoletta" ricambiando l'ospitalità di questo "vecchio amico", ponendo il fine al film anticipatamente.
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Titolo che a primo impatto sembrerebbe un viaggio coast to coast nella grande Mela, magari in macchina tra mille avventure e inaspettati colpi di scena . Tutto il contrario . Tutto troppo prevedibile sin da subito ( sin dall'arrivo a San Francisco ). La trama è per una buona quanto noiosa parte del film, focalizzata sul tema dell'omosessualità e da lì fatica "a liberarsi" fino a quando i due ragazzi "italiani"(Marco e Maria) lasciano la coppia gay (Mat e Paul)per andare un paio di giorni a New York da un "vecchio" amico di Maria .
È proprio nel momento in cui dovrebbee uscir fuori il senso di questo film, che quest'ultima si scopre "zoccoletta" ricambiando l'ospitalità di questo "vecchio amico", ponendo il fine al film anticipatamente.
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ignazio vendola
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giovedì 2 febbraio 2017
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difficile sfuggire alla noia
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Film banale con totale assenza di trama. Sconsigliatissimo
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