francy99
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mercoledì 23 marzo 2016
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storia importante, per un film congruo.
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Un gruppo di donne che lotta per avere il consenso al voto a pari dei diritti maschili rappresentato da una vivace Carey Mulligan, una sensazionale Helena Bonham Carter ed una raffinata Meryln Streep. Il film merita, perchè è riuscito a cogliere la piena essenza del periodo di ribellione, tra cui, la sofferenza e l'ingiustizia. Consigliato da vedere anche per chi non è certo che questo sia il suo genere di film.
Voto: 9
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pier delmonte
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mercoledì 23 marzo 2016
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no comment
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Bello entrare in una sala, sedersi e vedere cinematografia, bello andare indietro nel tempo e ricordarsi cosa succedeva tanto tempo fa, bello vedere a tutto schermo il volto dolce di Carey Mulligan, bello vedere una donna che picchia un uomo infame, bello sentire “sento il rumore di passi… migliaia di passi che ci seguiranno.” Bello, davvero.
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eloita
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martedì 22 marzo 2016
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da vedere
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Film molto attuale, utile a ricordare quanto le donne abbiano combattuto per il loro diritto a votare, in un momento in cui l’astensionismo al voto è sempre più elevato…
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armonia
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mercoledì 16 marzo 2016
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il valore delle donne
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Ottima figurazione e racconto delle problematiche femminili in campo sociale, culturale, politico e in tanto altro.
Non capisco le tre stelle, il film ne meriterebbe almeno quattro, la forma è esplicata im maniera tenue da una regista che ha messo in risalto le ragioni delle rivendicazioni senza esacerbate gli animi ma per indurre alle riflessioni sulla tenacia e sul sacrificio delle donne per ottenere i riconoscimenti dovuti COMUNQUE.
Impagabili le sottolineature musicali.
Le donne ancora oggi e PURTROPPO sono in secondo piano!
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midnight
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martedì 15 marzo 2016
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il voto una grande conquista
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Londra primi ‘900 un gruppo di donne cercano di far valere i loro diritti chiedendo il diritto al voto… una pezzo della nostra storia, molto ben interpretato da Carey Mulligan uno spaccato di vita che tiene lo spettatore incollato alla sedia.
Pensavo fosse un film su un gruppo di sfegatate femministe, invece si è rilevata una pellicola impegnativa, che porta lo spettatore alla riflessione fino alla fine ….titoli di coda inclusi, incisiva la carrellata finale con le date in cui le donne hanno ottenuto la possibilità di votare e quindi di esprimere la propria opinione.
Siamo nel ventesimo secolo, ora stiamo lottando contro il femminicidio, dalla Londra dei primi ‘900 ad oggi di conquiste ne sono state fatte tante ma ancora c’è tanta strada da fare ….
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Londra primi ‘900 un gruppo di donne cercano di far valere i loro diritti chiedendo il diritto al voto… una pezzo della nostra storia, molto ben interpretato da Carey Mulligan uno spaccato di vita che tiene lo spettatore incollato alla sedia.
Pensavo fosse un film su un gruppo di sfegatate femministe, invece si è rilevata una pellicola impegnativa, che porta lo spettatore alla riflessione fino alla fine ….titoli di coda inclusi, incisiva la carrellata finale con le date in cui le donne hanno ottenuto la possibilità di votare e quindi di esprimere la propria opinione.
Siamo nel ventesimo secolo, ora stiamo lottando contro il femminicidio, dalla Londra dei primi ‘900 ad oggi di conquiste ne sono state fatte tante ma ancora c’è tanta strada da fare ….
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flaw54
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lunedì 14 marzo 2016
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un film interessante
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Mi sono avvicinato con una certa titubanza, ma mi sono ricreduto presto: il film è interessante da un punto di vista storico, ben recitato e capace di toccare le corde giuste, creando così quelle emozioni che ci rendono partecipi alle lotte delle donne inglesi di inixii secolo per ol riconoscimento dei propri diritti. Coinvolgente l'interpretazione della Mulligan, un' attrice che non amo, ma che è riuscita a dare spessore e credibilità al suo personaggio. Carismatico il cameo della Streep.
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goldy
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mercoledì 9 marzo 2016
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eccesso di regia
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IlIl film affronta uno di quegli argomenti davanti ai quali ci si inginocchia e non resta che esprimere un tributo di riconoscenza verso chi ha saputo dedicare la propria vita per l'affermazione di un diritto. Solo una trentina d'anni fa l’argomento sarebbe stato affrontato accentuando l'aspetto eroico, emotivo col rischio poi di grondare di sentimentalismo. Oggi la preoccupazione della regista sembra essere stata principalmente quella di sovrapporre e saltare la propria regia sull'importanza dell'argomento. . L'uso della macchina da presa è irritante, troppo invadente , in continuo movimento togliendo il necessario respiro alle singole inquadrature.
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IlIl film affronta uno di quegli argomenti davanti ai quali ci si inginocchia e non resta che esprimere un tributo di riconoscenza verso chi ha saputo dedicare la propria vita per l'affermazione di un diritto. Solo una trentina d'anni fa l’argomento sarebbe stato affrontato accentuando l'aspetto eroico, emotivo col rischio poi di grondare di sentimentalismo. Oggi la preoccupazione della regista sembra essere stata principalmente quella di sovrapporre e saltare la propria regia sull'importanza dell'argomento. . L'uso della macchina da presa è irritante, troppo invadente , in continuo movimento togliendo il necessario respiro alle singole inquadrature. Primi piani ravvicinati che sembrano sempre voler inquadrare qualcosa di diverso rispetto a ciò che stanno inquadrando. . Una regia meno invadente avrebbe reso il film più divulgativo ed è un peccato che invece non abbia conseguito la diffusione che l’argomento merita.
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flyanto
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mercoledì 9 marzo 2016
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quanto le donne lottarono per il voto
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In concomitanza della Festa della Donna da celebrare l'8 Marzo esce nelle sale cinematografiche il film "Suffragette" che ripercorre la storia della strenua e lunga lotta che alcune donne appartenenti al movimento femminista affrontarono al fine di ottenere riconosciuti loro dei diritti come, per esempio, quello di votare. La vicenda narrata pone come esempio di donna suffragetta una giovane lavandaia (Carey Mulligan) la di cui storia personale si unisce a quella più generale delle altre femministe. Dapprima poco interessata o, comunque, poco partecipe ad unirsi attivamente al movimento di ribellione, la protagonista poi viene invogliata ed invitata direttamente da una sua compagna di lavoro a partecipare alle riunioni ed alle lotte in strada, cominciando così ad aderire piano piano alla causa al fine di ottenere il diritto al voto.
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In concomitanza della Festa della Donna da celebrare l'8 Marzo esce nelle sale cinematografiche il film "Suffragette" che ripercorre la storia della strenua e lunga lotta che alcune donne appartenenti al movimento femminista affrontarono al fine di ottenere riconosciuti loro dei diritti come, per esempio, quello di votare. La vicenda narrata pone come esempio di donna suffragetta una giovane lavandaia (Carey Mulligan) la di cui storia personale si unisce a quella più generale delle altre femministe. Dapprima poco interessata o, comunque, poco partecipe ad unirsi attivamente al movimento di ribellione, la protagonista poi viene invogliata ed invitata direttamente da una sua compagna di lavoro a partecipare alle riunioni ed alle lotte in strada, cominciando così ad aderire piano piano alla causa al fine di ottenere il diritto al voto.ed avere pertanto la possibilità a cambiare in qualche modo la condizione generale femminile. Come conseguenza ovvia ella perde il lavoro e l'affidamento del figlioletto che rimane al marito. Sola nella propria condizione di madre e moglie, più volte arrestata , insieme altre alle altre donne la protagonista condurrà la coraggiosa battaglia che terminerà finalmente col riconoscimento in Inghilterra nell'anno 1918 al voto per il genere femminile.
Ben diretta da Sarah Gavron la pellicola nel suo complesso risulta lineare, ben documentata storicamente parlando e per ciò che concerne la riproduzione ambientale e dei costumi dell'epoca e ben interpretata da attrici di notevole spessore (Carey Mulligan, Helena Bonham Carter ed in un cameo anche Meryl Streep, ecc...). Attraverso la vicenda personale portata, appunto, come esempio della terribile e precaria condizione delle donne in generale, la Gavron ha saputo spostarsi dal particolare all'universale e trattare così la questione in più larga scala. Pertanto lo spettatore si fa un'idea piuttosto precisa di quanto fu dura e difficile, nonchè umiliante, la battaglia affrontata dalle suffragette che divennero poi il pilastro portante dei futuri cambiamenti della condizione femminile. Un film che, sebbene non presenti nessun elemento di particolare eclatanza, risulta del tutto consigliabile come interessante documento storico.
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beatrixlovett
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lunedì 7 marzo 2016
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mai arrendersi. mai smettere di lottare.
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Forza, coraggio, determinazione... questi sono i valori che uniscono le Suffragette. Una storia vera che nelle scuole non viene mai studiata. Eppure é grazie a loro se oggi le donne hanno gli stessi diritti dell'uomo, o quasi.
Un cast di grandi attrici che rendono una grande interpretazione di queste donne.
Una grande Mulligan come protagonista, una Bonham Carter che fa innamorare lo spettatore di ogni personaggio che interpreta e una Streep che mi sarebbe piaciuta vedere di più sullo schermo.
Un film con un messaggio forte e importante per tutte le donne: mai arrendersi, mai smettere di lottare.
Perché le donne devono continuare a combattere, continuare quello che hanno fatto le Suffragette, non aver paura di gridare a gran voce i propri diritti!
Andate a vedere questo film, portate i vostri figli, ii vostri genitori, le vostre amiche o chi volete.
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Forza, coraggio, determinazione... questi sono i valori che uniscono le Suffragette. Una storia vera che nelle scuole non viene mai studiata. Eppure é grazie a loro se oggi le donne hanno gli stessi diritti dell'uomo, o quasi.
Un cast di grandi attrici che rendono una grande interpretazione di queste donne.
Una grande Mulligan come protagonista, una Bonham Carter che fa innamorare lo spettatore di ogni personaggio che interpreta e una Streep che mi sarebbe piaciuta vedere di più sullo schermo.
Un film con un messaggio forte e importante per tutte le donne: mai arrendersi, mai smettere di lottare.
Perché le donne devono continuare a combattere, continuare quello che hanno fatto le Suffragette, non aver paura di gridare a gran voce i propri diritti!
Andate a vedere questo film, portate i vostri figli, ii vostri genitori, le vostre amiche o chi volete... le Suffragette meritano di essere ricordate!
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luigi chierico
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domenica 6 marzo 2016
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una pagina di storia
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La Gran Bretagna,governata da diverse regine: Maria I e II, Elisabetta I, Anna e Vittoria, all’ inizio del XX secolo, dopo 1900 anni di cieca obbedienza, vede le donne avanzare dei diritti di uguaglianza. Sebbene le donne avessero dato prova proprio in quel regno di grandissime capacità di governo, di apertura mentale e coraggio attraverso conquiste di colonie e famose battaglie, vengono osteggiate da Re Giorgio V e dal suo parlamento. Ciò che già in altre nazioni europee ed in Australia (1902) era stato riconosciuto alla donna, in Inghilterra viene negato. Potremmo dire che si sia vissuto un periodo nero, di oscurantismo, tuttavia bastarono meno di 9 anni di lotta attraverso abusi, carcere, scioperi della fame, ripudi dai propri mariti per ottenere il diritto al voto e di seguito tutti gli altri diritti di cui oggi godono le donne negli stati evoluti e civili.
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La Gran Bretagna,governata da diverse regine: Maria I e II, Elisabetta I, Anna e Vittoria, all’ inizio del XX secolo, dopo 1900 anni di cieca obbedienza, vede le donne avanzare dei diritti di uguaglianza. Sebbene le donne avessero dato prova proprio in quel regno di grandissime capacità di governo, di apertura mentale e coraggio attraverso conquiste di colonie e famose battaglie, vengono osteggiate da Re Giorgio V e dal suo parlamento. Ciò che già in altre nazioni europee ed in Australia (1902) era stato riconosciuto alla donna, in Inghilterra viene negato. Potremmo dire che si sia vissuto un periodo nero, di oscurantismo, tuttavia bastarono meno di 9 anni di lotta attraverso abusi, carcere, scioperi della fame, ripudi dai propri mariti per ottenere il diritto al voto e di seguito tutti gli altri diritti di cui oggi godono le donne negli stati evoluti e civili. Sarah Gavron,attraverso la sua accorta regia, ha avuto il coraggio di sfidare dopo cento anni l’opinione pubblica del mondo mostrandoci i fatti e misfatti di quell’epoca oscura. In un’Inghilterra avvolta dalla nebbia,grigia,le donne ci vengono mostrate sempre in ambienti privi di luce,non c’è sole nelle case ma miseria e violenza come nei posti di lavoro, le lavanderie sono tetre,i titolari padroni di esercitare ogni diritto su di loro. La regista pare compiacersi nel mostrare il tutto come in una cartolina d’epoca ormai sbiadita dal tempo, non si compiace di distrarre l’attenzione con delle belle fotografie, attende che il movimento venga allo scoperto,alla luce per mostrarci finalmente i bagliori della libertà attraverso fotografie all’esterno: i cortei, il famoso derby, gara equestre ideata nel 1780 dal Edward Stanley conte di Derby, dove la luce esplode come ad abbacinare gli occhi dello spettatore abituato a cercare i volti al buio. Il buio delle coscienze e dell’intelletto,il buio di una civiltà ottusa. Non condivido con la regista l’aver voluto la presenza inutile di Meryl Streep, solo per richiamare un pubblico per deluderlo; la si vede in un solo fotogramma, potrei dire,ed ancor più non condivido che la regista inglese abbia affiancato un’attrice americana, di in dubbio grandissimo valore e capacità recitative,ad uno stuolo di valide attrici tutte inglesi, se non anche londinesi quali: Carey Mulligan, Helena Bonham Carter e Anne-Marie Duff e Romola Garai,rispettivamente nelle parti di Meud, Edith New,Violet Cambridge e Alice,per relegarla in una particina di soli pochi minuti. In definitiva una pagina di storia portata alla luce di quanti non la conoscessero nella sua reale verità anche perché tenuta nascosta,occultata da chi agli inizi del 20° secolo era occupato nello stesso anno 1912 a mettere a mare il Titanic e ad affrontare nel 1915 la prima Guerra mondiale. Una sceneggiatura ineccepibile, dai cappelli ai costumi, dalle strade alle automobili. Non c’è modo di vedere gli interni delle case sempre quasi al buio appena illuminate da una lampada o da una candela. Ottime le riprese in quelle condizioni di luce cercate e volute dalla regista. L’attenzione è rivolta esclusivamente sui motivi e metodi che portarono le donne ad avare ragione delle loro legittime richieste,non c’è da far spettacolo. Sorprende sapere con quanto ritardo la maggior parte delle nazioni ha potuto godere della lotta condotta dalle Suffagette, ed ancor più si rimane ammutoliti dinanzi all’oppressione che ancora oggi umilia la donna,lavoratrice e madre, in tantissimi stati.chibar22@libereo.it
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