krima
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domenica 21 giugno 2020
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parallelamente razzista
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Ho imparato a conoscere la cultura ebraica e il suo umorismo grazie a Moni OVADIA, che mi fa piacere NON vedere in questa PANTOMIMA, in cui si sono ammucchiati attori e personaggi pop con VELLEITÀ anti-razziste (ma l'avranno visto per intero il film?), ma che cadono nella trappola del solito stereotipo di parte ANTISIONISMO = ANTISEMITISMO, quando per definizione il primo è una forma di NAZIONALISMO (analogo ai suoi omologhi novecenteschi tristemente noti) e il secondo un concetto LIQUIDO, perché SEMITI non sono solo gli Ebrei.
Un FILM fondamentalmente RAZZISTA con caricarure di loschi figuri ARABI e squallidi attivisti di SINISTRA per i diritti umani dei PALESTINESI, degne della peggior propaganda fascista.
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Ho imparato a conoscere la cultura ebraica e il suo umorismo grazie a Moni OVADIA, che mi fa piacere NON vedere in questa PANTOMIMA, in cui si sono ammucchiati attori e personaggi pop con VELLEITÀ anti-razziste (ma l'avranno visto per intero il film?), ma che cadono nella trappola del solito stereotipo di parte ANTISIONISMO = ANTISEMITISMO, quando per definizione il primo è una forma di NAZIONALISMO (analogo ai suoi omologhi novecenteschi tristemente noti) e il secondo un concetto LIQUIDO, perché SEMITI non sono solo gli Ebrei.
Un FILM fondamentalmente RAZZISTA con caricarure di loschi figuri ARABI e squallidi attivisti di SINISTRA per i diritti umani dei PALESTINESI, degne della peggior propaganda fascista. Finché esisteranno queste forme mentis, non supereremo MAI il pregiudizio sul "DIVERSO".
Merita 2 STELLE solo per la buona narrazione IRONICA in stile YDDISH e il finale SURREALE di improvvisi e improvvisati PACE E AMORE reciproci, senza premessa alcuna, se non la convergenza sul protagonista scomparso.
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liuk!
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venerdì 22 luglio 2016
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come si mette il voto zero?
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Film apparentemente contro l'antisemitismo ma che ritengo possa invece ottenere l'effetto contrario.
La narrazione resa attraverso il finto documentario è terribile, di una noia mortale, ma quello che lascia più perplessi è la totale mancanza di spessore della trama, degna di un film dei Vanzina o di un cabaret di bassa lega. Mi piacerebbe inoltre capire se nell'Italia dei giorni d'oggi con tutti i problemi politici ed economici che ci attanagliano, il fenomeno razziale giudaico sia veramente così sentito e rilevante.
Spazzatura da evitare a tutti i costi.
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flyanto
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lunedì 12 ottobre 2015
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la nascita e la scomparsa di un personaggio carism
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Girato come se fosse un documentario composto da una lunga serie di interviste, "Pecore in Erba" racconta della scomparsa improvvisa dalla società di un giovane, noto al pubblico per la sua quanto mai attiva lotta e campagna in generale contro gli individui di razza ebraica. Sentimento di ostilità che gli si manifesta sin dai tempi della scuola elementare quando il protagonista già disegnava delle vignette piuttosto salaci contro un suo compagno ebreo. Da questi anni in poi si assiste alla crescita ed all'intensificarsi del suo sentimento antisemita e dei seguaci che egli riesce a conquistarsi. Ma la sua improvvisa scomparsa dalle scene e dalla sua propria casa, desteranno nei suoi fans e non moltissimi quesiti e profondi rimpianti .
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Girato come se fosse un documentario composto da una lunga serie di interviste, "Pecore in Erba" racconta della scomparsa improvvisa dalla società di un giovane, noto al pubblico per la sua quanto mai attiva lotta e campagna in generale contro gli individui di razza ebraica. Sentimento di ostilità che gli si manifesta sin dai tempi della scuola elementare quando il protagonista già disegnava delle vignette piuttosto salaci contro un suo compagno ebreo. Da questi anni in poi si assiste alla crescita ed all'intensificarsi del suo sentimento antisemita e dei seguaci che egli riesce a conquistarsi. Ma la sua improvvisa scomparsa dalle scene e dalla sua propria casa, desteranno nei suoi fans e non moltissimi quesiti e profondi rimpianti ....
Alberto Caviglia con "Pecore in Erba" dirige il suo primo lungometraggio e per quanto abbia ideato una storia un poco irreale o, per lo meno, esagerata, la vicenda rappresenta la nascita e la crescita di un personaggio come "leader" o, comunque, come trascinatore di folle, nell'ambito della società contemporanea. Sicuramente da un punto di vista morale il protagonista non va elogiato a causa dei suoi sentimenti antisemiti ben radicati, ma quello che al regista interessa maggiormente rappresentare è soprattutto l'ascesa ed il consenso che alcuni individui, complici anche delle circostanze favorevoli, riescono ad ottenere riuscendo anche a conquistarsi numerosi e convinti seguaci. Il film risulta sicuramente interessante e soprattutto originale, inoltre, senza alcun dubbio è anche ben diretto e montato e pertanto, sebbene non costituisca un capolavoro vero e proprio, esso si dimostra essere una pellicola molto divertente ed intelligentemente ironica.
Il cast è composto da svariati e bravi attori italiani (da Davide Giordano nel ruolo del protagonista principale, ad Anna Feruzzo in quello della madre, ad Omero Antonutti in quello del nonno e molti altri personaggi di spicco, come Margherita Bui, Carolina Crescentini, Fabio Fazio e Vittorio Sgarbi, sebbene ripresi semplicemente come cammei).
Insomma, ideale come divertissement intelligente ed singolare.
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snake li
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venerdì 9 ottobre 2015
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una risata contro l'ipocrita libertà di odiare
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Un taglio fresco ed innovativo per denunciare l'ipocrisia che si nasconde dietro la "libertà di odiare" che viene pretesa dai razzisti di ogni tipo, antisemiti, omofobi, xenofobi e via dicendo.
L'idea di rendere "normali" e comunemente accettati atteggiamenti e propaganda antisemita è vincente. Ci si rende conto immediatamente nel loop assurdo in cui la nostra società rischia di avvitarsi nel momento in cui legittima le teorie negazioniste. Si ride di situazioni solo apparentemente assurde ma che rappresentano le ipocrisie quotidiane dei nostri media e dei presunti "esperti" che giornalmente popolano i talk show.
Bravissimi e giovanissimi il regista ed il protagonista.
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brian77
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lunedì 5 ottobre 2015
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misteri
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Ma perché un film così brutto esce nelle sale?
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robert eroica
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domenica 6 settembre 2015
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pecore in erba
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#Venezia72 - Orizzonti
PECORE IN ERBA
Un mockumentary che parte da Vicolo della Torre a Trastevere per indagare sulla misteriosa scomparsa di Leonardo Zuliani, giovanissimo leader del movimento antisemita (!?) Italiano, spesso criticato e osteggiato "per il coraggio di manifestare le proprie idee". Sullo schermo si ripercorre la sua vita, dall'odio per gli ebrei coltivato fin dall' infanzia all' incontro con i leader della lega Nerd (sic) e del movimento pro - Palestina, dall'edizione di una Bibbia rivisitata all'idea di lanciare un kit incendiario contro il nemico. L'idea di partenza e' buona e ribalta con gli strumenti di un'ironia paradossale e gusto del nonsense, il verso di un'intolleranza, immaginata contro chi di solito la esercita per prassi consolidata.
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#Venezia72 - Orizzonti
PECORE IN ERBA
Un mockumentary che parte da Vicolo della Torre a Trastevere per indagare sulla misteriosa scomparsa di Leonardo Zuliani, giovanissimo leader del movimento antisemita (!?) Italiano, spesso criticato e osteggiato "per il coraggio di manifestare le proprie idee". Sullo schermo si ripercorre la sua vita, dall'odio per gli ebrei coltivato fin dall' infanzia all' incontro con i leader della lega Nerd (sic) e del movimento pro - Palestina, dall'edizione di una Bibbia rivisitata all'idea di lanciare un kit incendiario contro il nemico. L'idea di partenza e' buona e ribalta con gli strumenti di un'ironia paradossale e gusto del nonsense, il verso di un'intolleranza, immaginata contro chi di solito la esercita per prassi consolidata. Peccato che alla lunga il gioco riveli una certa programmati cita' che ne mina freschezza e riuscita. Il titolo si riferisce a uno striscione "particolare" usato allo stadio. Esordio di Caviglia nel lungometraggio e già' in concorso a Venezia, un colpo che riesce a pochi. Tra i numerosi VIP che partecipano con un camei: Corrado Augias, Vittorio Sgarbi, Gianni Canova, Margherita Bug, Francesco Panno fino Carolina Crescentini.
VOTO: 5/6
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