Sequel dell’omonimo Antisocial del 2013 diretto dallo stesso giovane regista canadese Cody Calahan ha un soggetto che potrebbe risultare interessante per l’insolito incrocio tra tre sottogeneri dell’horror, il post apocalittico, lo zombie movie e quello sui social network. Sebbene il plot non aggiunga nulla di originale agli stereotipi in uso nei film appartenenti alle tre categorie citate, almeno all’inizio c’è un po’ di azione e di tensione, soprattutto nelle prime sequenze in cui la protagonista, Michelle Mylett, lotta per sopravvivere in un mondo popolato oramai da virulenti morti viventi e feroci criminali. Ben presto tuttavia sopraggiunge la noia grazie alla eccessiva verbosità di alcuni personaggi con la suspense che affonda in un mare di interminabili ed inconcludenti dialoghi senza senso.