“Ti sposo ma non troppo” è un film del 2014 scritto, diretto e interpretato da Gabriele Pignotta, prodotto dalla Lotus Production e Rai Cinema. Con Gabriele Pignotta, Vanessa Incontrada, Chiara Francini, Fabio Avaro, Paola Tiziana Cruciani ,Paolo Triestino, Michela, Andreozzi, Francesco Foti.
“Il matrimonio è la tomba dell’amore”, “Il matrimonio è una lucida follia”. “il matrimonio è peggio dell’ergastolo”.
Almeno una volta nella nostra vita abbiamo ascoltato una frase del genere tra il serio e il faceto da chi ha avuto il coraggio di compiere “l’ardito passo” del matrimonio.
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“Ti sposo ma non troppo” è un film del 2014 scritto, diretto e interpretato da Gabriele Pignotta, prodotto dalla Lotus Production e Rai Cinema. Con Gabriele Pignotta, Vanessa Incontrada, Chiara Francini, Fabio Avaro, Paola Tiziana Cruciani ,Paolo Triestino, Michela, Andreozzi, Francesco Foti.
“Il matrimonio è la tomba dell’amore”, “Il matrimonio è una lucida follia”. “il matrimonio è peggio dell’ergastolo”.
Almeno una volta nella nostra vita abbiamo ascoltato una frase del genere tra il serio e il faceto da chi ha avuto il coraggio di compiere “l’ardito passo” del matrimonio.
Il mondo è cambiato. L’egoismo e la sindrome da peter pan sono gli abiti che calziamo meglio.
Il solo pensare di “Fare coppia, costruire una famiglia, diventare genitori” sono garanzia di successo perpetuo per lo Xanax e per molti psicologi
Gabriele Pignotta all’esordio come regista cinematografico, ma stimato autore teatrale, mette in scena una delle sue “piecè” più riuscite sull’Amore e sulle paure e ansie dei quasi quarantenni d’oggi.
Il film inizia con i due protagonisti Luca(Pignotta) e Andrea(Incontrada) speranzosi di realizzare il loro sogno d’amore con i rispettivi partner
Luca, fisioterapista precario, è lasciato dalla fidanzata proprio nel momento in cui ha deciso di chiederle in moglie. Andrea invece viene lasciata sull’altare dal fidanzato in preda al panico.
Per entrambi, ovviamente la botta è tremenda. Luca cercherà confronto in uno psicologo, per curare le sue ferite d’amore.
Dopo un anno di terapia Luca si sente pronto a “tornare in campo” con le ragazze divertendosi sui social network. Farà da”mentore” in questo campo al suo amico Andrea(Avaro) che dopo 10 anni di fidanzamento sembra deciso a sposare la sua Carlotta(Francini).
Luca “eredita” dal suo psicologo in fuga d’amore studio e pazienti. Così conoscerà la bella Andrea bisognosa d’aiuto,perché preda di attacchi di panico non appena sente la parola”matrimonio”
Inizia così la classica commedia degli equivoci e di scambi d’identità tra i protagonisti.
Se Pignotta e Incontrada durante “la terapia” si conoscono e si innamorano
La coppia Avaro-Francini rischia di scoppiare sotto i colpi dei preparativi del matrimonio e della presenza ingombrante dei genitori di lei.
Il film parte lento e con poco ritmo per poi acquisire vivacità e briosità nel secondo tempo.
La sceneggiatura risente del suo retaggio teatrale, non ha i tempi e i ritmi cinematografici.
Anche se scritta bene e mai volgare non ha particolari guizzi creativi.
I dialoghi sono semplici , ma ben costruiti anche se in alcuni passaggi po’ retorici.
La Regia è sicura, senza fronzoli, ma probabilmente sarebbe stata più adatta a un palcoscenico televisivo.
Gabriele Pignotta si dimostra una discreto interprete, senza sbavature e detta bene i tempi comici alla Incontrada, ancora “acerba” per il genere e solo a tratti convincente
La coppia è carina, ma emoziona poco. Decisamente pìù convincente e riuscita la coppia Avaro-Francini. Sono loro le scene che nella seconda parte regalano allo spettatore qualche emozione oltre a far sorridere.
Chiara Francini si conferma attrice di talento e con ottime potenzialità “comiche”, paradossalmente essere anche una bella donna distrae lo spettatore dall’abilità recitativa.
Menzione particolare per Paola Tiziana Cruciani e Paolo Triestino sono credibili nel ruolo della vecchia coppia sposata, mostrando allo spettatore il lato oscuro” del matrimonio.
Il finale, in salsa Bollywood , piace e diverte.
“Ti sposo ma non troppo” ti strappa qualche risata e con ironia ti invita a una riflettere sulla parola”impegno” senza farti prendere lo Xanax.
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