trammina93
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giovedì 28 agosto 2014
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troppo carino!
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Già dal trailer questo film mi ispirava molto, dopo aver visto il film posso dire che il mio istinto non si sbaglia quasi mai! La storia è molto romantica ma non troppo, riesce a non essere troppo smielata smorzando i toni con molte battute che fanno ridere, il che rende questo film una commedia perfetta, leggera e frizzante, da consigliare a tutti. Un pò la trama ricorda 50 volte il primo bacio visto che la protagonista interpretata da Ambra Angiolini ogni tanto dimentica tutto se subisce un forte stress psicologico, così Roberto interpretato da Edoardo Leo si troverà a doverla riconquistare. Il punto di forza di questo film secondo me è la caratterizzazione dei personaggi.
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Già dal trailer questo film mi ispirava molto, dopo aver visto il film posso dire che il mio istinto non si sbaglia quasi mai! La storia è molto romantica ma non troppo, riesce a non essere troppo smielata smorzando i toni con molte battute che fanno ridere, il che rende questo film una commedia perfetta, leggera e frizzante, da consigliare a tutti. Un pò la trama ricorda 50 volte il primo bacio visto che la protagonista interpretata da Ambra Angiolini ogni tanto dimentica tutto se subisce un forte stress psicologico, così Roberto interpretato da Edoardo Leo si troverà a doverla riconquistare. Il punto di forza di questo film secondo me è la caratterizzazione dei personaggi. I due protagonisti sono adorabili nelle loro peculiarità. Lei è piena di manie: narcolettica, soffre di amnesie e quindi deve camminare con un librone che narra tutto ciò che le accade nella sua vita, fa sempre foto così da poterle attaccare sul librone, ama il gelato coi gusti più strani da abbinare insieme cioè limone e caffè, le piace attraversare le strisce pedonali saltellando toccando solo gli spazi tra una striscia e l'altra, è tutta fine ed elegante e difficilmente tende a lasciarsi andare. Lui è un cleptomane, ruba le cose più assurde che gli capitano, scrive storie per bambini alquanto insolite visto che parlano di immigrazione, mafia, carceri; è goffo e impacciato ma molto romanticone. Ovviamente vista la caratterizzazione, non potevano che nascere gag divertenti unendo questi due personaggi strambi. Alcune scene sono indimenticabili, in primis una delle storie di Roberto (Edoardo Leo) sulla nonna intitolata "Che fine ha fatto la nonna?" (in realtà anche gli altri titoli sono esilaranti ma questa fa ancor più ridee perchè è narrata l'intera storia) . Esilaranti i colloqui di Roberto con l'editore. Anche il primo dialogo tra Bea (Ambra Angioini) e la psicologa è esilarante visto che fa una gaffe dopo l'altra. Molto esilarante anche il linguaggio forbito e desuetro che utilizza Bea dopo aver perso la memoria. Da non sottovalutare neanche i personaggi della sorella di lui e del cognato che hanno avuto entrambi belle parti nel ruolo della coppia che sta da tanto insieme ed entra in crisi visto che lui non vuole prendersi le sue responsabilità e diventare padre. Per quanto delle scene siano divertenti, altre sono quasI commoventi o comunque ti toccano molto le corde dell'anima, come quando loro due si baciano oppure quando lei cambia idea su di lui mentre è in auto o anche quando lui perde lei, per non parlare del finale molto suggestivo quando loro due si incontrano. Molto carina anche l'impostazione del film come una fiaba moderna, con un principe e una principessa che affrontano mille peripezie e una psicologa che fa da maga aiutante. A proposito del finale è l'unica cosa che un pò mi ha fatto aver da ridire perchè è un finale aperto però devo dire che il finale aperto se ben fatto è anche scenico, anche perchè comunque lascia intendere abbastanza come andranno a finire le cose. Concludo complimentandomi con Ambra ed Edoardo che sono diventati veramente degli ottimi attori, più guardo loro film e più me ne rendo conto e di ciò ne sono molto fiera perchè dimostrano che ancora il cinema italiano non è fallito ma abbiamo qualche pietra preziosa per cui dobbiamo crederci di più.
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melvin ii
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venerdì 4 aprile 2014
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l'amore è anche smemorato, ma sempre forte
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“Ti ricordi di me ?” è un film di Rolando Ravello, prodotto dalla Lotus Film e da Rai Cinema e distribuito dalla 01 Distribution con Ambra Angiolini, Edoardo Leo, Paolo Calabresi, Susy Laude, Pia Engleberth. ed Ennio Fantastichini.
L’Amore è sordo, cieco, spesso idiota, ma cosa succederebbe se diventasse pure smemorato?
La mente dà e toglie. La memoria, credetemi, a volte può giocare brutti scherzi.
Le emozioni sono il sale della vita, ma non sempre siamo in grado di controllarle e gestirle.
Dante , nella” vita nova”, quando vedeva Beatrice per l’emozione sveniva.
“Ti Ricordi me?” ispirato dalla pièce teatrale di Massimiliano Bruno propone in maniera abbastanza originale questi temi.
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“Ti ricordi di me ?” è un film di Rolando Ravello, prodotto dalla Lotus Film e da Rai Cinema e distribuito dalla 01 Distribution con Ambra Angiolini, Edoardo Leo, Paolo Calabresi, Susy Laude, Pia Engleberth. ed Ennio Fantastichini.
L’Amore è sordo, cieco, spesso idiota, ma cosa succederebbe se diventasse pure smemorato?
La mente dà e toglie. La memoria, credetemi, a volte può giocare brutti scherzi.
Le emozioni sono il sale della vita, ma non sempre siamo in grado di controllarle e gestirle.
Dante , nella” vita nova”, quando vedeva Beatrice per l’emozione sveniva.
“Ti Ricordi me?” ispirato dalla pièce teatrale di Massimiliano Bruno propone in maniera abbastanza originale questi temi.
I due protagonisti Bea(Angiolini) e Roberto(Leo) si incontrano dalla loro psicoterapeuta, dove cercano di risolvere la prima la narcolessia e il secondo la cleptomania.
Bea è una maestra delle elementari e Roberto un ideatore di fiabe”sui generis” per bambini.
Due “diversi” si incontrano e si innamorano danno vita a una bella favola, se non fosse che Bea soffre d’amnesie quando le emozioni diventano troppo forti.
Il tema dell’Amore e delle sue conseguenze sono raccontate in maniera delicata e divertente.
La sceneggiatura scritta da Ravello, Bruno e con Leo è abbastanza riuscita, nel complesso ariosa e convincente.
I dialoghi anche se semplici, raramente cadono nel banale.
Ambra Angiolini ancora una volta si dimostra all’altezza, fornendo un’interpretazione intesa e coinvolgente soprattutto sul piano espressivo, ma nello stesso tempo comica.
Leo anche se con meno capacità espressive, si dimostra una buona spalla, creando così una buona coppia, dando allo spettatore la sensazione d’affiatamento e veridicità di coppia.
Il film, forse, ha il suo limite nella suo origine teatrale, i tempi cinematografici sono diversi e il ritmo ne risente, risultando a tratti lento.
Unica nota stonata che il film è stato considerato “d’Interesse nazionale” dl Ministero dei Beni Culturali, era davvero il caso?
Menzione particolare per Paolo Calabresi nel ruolo dell’amico poliziotto di Leo. Sono sue le scene e battute più divertenti del film. Convincente e realistico nella figura dell’AntiRomantico, poi pentito.
Il finale anche se scontato, piace grazie ai due protagonisti, bravi a renderlo espressivamente intenso.
“Ti Ricordi di me?” è dedicato a chi pensa che il vero Amore sia più forte di tutto, anche dello stesso oblio.
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flyanto
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martedì 8 aprile 2014
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quando l'amore trionfa ad ogni costo e nonostante
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Adattamento cinematografico della pièce teatrale omonima.in cui si racconta della lunga e travagliata storia d'amore tra una maestra elementare narcolettica ed uno scrittore di favole per bambini "sui generis" cleptomane. Tra alti e bassi la loro storia d'amore alla fine trionfa sebbene il disturbo di lei interferisca più volte negativamente nel corso della vicenda e dello sviluppo e del consolidarsi del sentimento amoroso, anche dopo che i due protagonisti hanno costruito una famiglia, coronandola con la nascita di un bambino.
Questa seconda pellicola del regista/attore Rolando Ravello risulta perfettamente equilibrata nel suo insieme, ben costruita nel corso del suo svolgersi (sebbene l'adattamento dal teatro abbia richiesto un lavoro impegnativo) e, direi, contiene tutte le caratteristiche di una favola/commedia moderna in cui predominano la freschezza e l'immediatezza delle situazioni e dell'atmosfera in generale, la spontaneità degli attori protagonisti, Ambra Angiolini ed Edoardo Leo, e la loro perfetta sintonia ed affiatamento nella recitazione.
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Adattamento cinematografico della pièce teatrale omonima.in cui si racconta della lunga e travagliata storia d'amore tra una maestra elementare narcolettica ed uno scrittore di favole per bambini "sui generis" cleptomane. Tra alti e bassi la loro storia d'amore alla fine trionfa sebbene il disturbo di lei interferisca più volte negativamente nel corso della vicenda e dello sviluppo e del consolidarsi del sentimento amoroso, anche dopo che i due protagonisti hanno costruito una famiglia, coronandola con la nascita di un bambino.
Questa seconda pellicola del regista/attore Rolando Ravello risulta perfettamente equilibrata nel suo insieme, ben costruita nel corso del suo svolgersi (sebbene l'adattamento dal teatro abbia richiesto un lavoro impegnativo) e, direi, contiene tutte le caratteristiche di una favola/commedia moderna in cui predominano la freschezza e l'immediatezza delle situazioni e dell'atmosfera in generale, la spontaneità degli attori protagonisti, Ambra Angiolini ed Edoardo Leo, e la loro perfetta sintonia ed affiatamento nella recitazione. L'affiatamento tra i due attori è dovuto anche al fatto che entrambi hanno recitato la versione teatrale in una tourneé durata circa due anni, ma l'adattamento cinematografico ha sicuramente richiesto differenti energie ed un diverso approccio con il proprio ruolo, a cui sia l'Angiolini che Leo hanno subito perfettamente aderito.
Insomma, un film alquanto piacevole da vedersi al fine di trascorrere un'ora e mezza circa tutta in spensieratezza senza aspettarsi nulla di più nè di meno di un puro e leggero divertissement.
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enzo70
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domenica 21 dicembre 2014
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un film che fa sorridere con due simpatici attori
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Una storia semplice, due giovani ognuno con i propri problemi psichici, raccontata in modo semplice. Questo il principale merito di questo film che vede come protagonisti la sempre troppo simpatica Ambra ed Edoardo Leo che si muove perfettamente a suo agio con questo genere di film. Tutto finisce, chiaramente, bene, e ci mancherebbe altro, la commedia all’italiana è anche questo ed è un merito, non un difetto. La storia, come detto, è molto semplice, lui è un giovane cleptomane alla ricerca della sua strada; scrive favole per bambini che finiscono sempre male, lo fa per abituarli alla durezza della vita che li aspetta; lei, invece, una maestra affetta da crisi di amnesia che cerca di porre rimedio alle sue debolezze annotando tutto in un librone rosso.
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Una storia semplice, due giovani ognuno con i propri problemi psichici, raccontata in modo semplice. Questo il principale merito di questo film che vede come protagonisti la sempre troppo simpatica Ambra ed Edoardo Leo che si muove perfettamente a suo agio con questo genere di film. Tutto finisce, chiaramente, bene, e ci mancherebbe altro, la commedia all’italiana è anche questo ed è un merito, non un difetto. La storia, come detto, è molto semplice, lui è un giovane cleptomane alla ricerca della sua strada; scrive favole per bambini che finiscono sempre male, lo fa per abituarli alla durezza della vita che li aspetta; lei, invece, una maestra affetta da crisi di amnesia che cerca di porre rimedio alle sue debolezze annotando tutto in un librone rosso. Per il resto il film scorre che è una bellezza, buono per il genere e per chi non ha troppe pretese.
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achab50
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giovedì 29 settembre 2016
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alla francese, anzi no
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Nella cinematografia contemporanea una domanda resta inevasa: perchè i registi italiani non riescono a fare quelle commedie d'atmosfera e di sentimenti che caratterizzano invece i cugini d'oltralpe, consentendo loro di confezionare prodotti gradevoli anche con contenuti non particolarmente innovativi. Ecco che con sorpresa almeno nei primi cinque minuti si ha l'impressione di assistere ad un film francese, persino l'accompagnamento musicale orecchia le musette francesi. Poi la vicenda sterza sulla commedia leggera italiana, e non è un male.
Però a questo punto "sorge spontanea la domanda": a che punto i dialoghi perderanno smalto, originalità ed intelligenza? Perchè questo è il secondo punto di debolezza dell'attuale commedia all'italiana; per fortuna in questo caso la risposta è "mai".
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Nella cinematografia contemporanea una domanda resta inevasa: perchè i registi italiani non riescono a fare quelle commedie d'atmosfera e di sentimenti che caratterizzano invece i cugini d'oltralpe, consentendo loro di confezionare prodotti gradevoli anche con contenuti non particolarmente innovativi. Ecco che con sorpresa almeno nei primi cinque minuti si ha l'impressione di assistere ad un film francese, persino l'accompagnamento musicale orecchia le musette francesi. Poi la vicenda sterza sulla commedia leggera italiana, e non è un male.
Però a questo punto "sorge spontanea la domanda": a che punto i dialoghi perderanno smalto, originalità ed intelligenza? Perchè questo è il secondo punto di debolezza dell'attuale commedia all'italiana; per fortuna in questo caso la risposta è "mai".
Lo spunto è originale: una ragazza soffre di narcolessìa complicata da ricorrenti amnesie che la costringono a lunghi ricoveri. Geniale la trovata del librone-diario e di tutti i fraintendimenti che ne comporta l'uso. L'altro personaggio è invece un geniale cleptomane che scrive fiabe per ragazzi attualizzate, sull'esempio del piccolo Kamikaze ed altre lepidezze. C'è anche il terzo che è un poliziotto addetto alla timbratura dei passaporti. Figura molto usata ma qui assolutamente ben ambientata.
La vicenda procede fra dialoghi e situazioni piuttosto intelligenti (evviva), il tempo scorre inavvertitamente e ci si trova di fronte ad un finale aperto, un mezzo happy end, che se il film avesse voluto avere una allure filosofico-esistenzialista vorrebbe significare che la felicità va conquistata giorno per giorno e non si da mai per acquisita.
Tutti nella parte gli interpreti con una brava Ambra Angiolini cui il tempo non ha, fisicamente, giovato e dunque è giunta l'ora che passi da Amorosa a Locandiera, e sia detto col massimo affetto.
Regia attenta e senza sbavature. Luoghi comuni pochi (una rarità nel cinema italiano attuale), quattro stelle invece di tre dopo aver letto la recensione in scheda ed aver capito che, come benigni dei bei tempi, il critico non ha visto il film
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rob8
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mercoledì 5 settembre 2018
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una gradevole commedia
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Una gradevole commedia, che si giova della leggerezza di regista ed attori più che di sogetto e sceneggiatura, relativamente convenzionali.
Un tono quasi sempre equilibrato tra sentimento ed ironia, nonché alcune trovate figurative (come quella delle fotografie animate) permettono un’apprezzabile riuscita complessiva.
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intothewild4ever
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martedì 15 aprile 2014
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un film a due marce...
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Ti ricordi di me è un film con due volti, poiché nella prima parte il film è prettamente una commedia, mentre nella seconda parte il film "cade" nel drammatico-sentimentale.
Cade nel senso che si ha la netta sensazione che la linea tra la prima e la seconda parte del film sia stata tirata troppo nettamente, e dacché si ridacchiava e ci si divertiva osservando le vicende leggere che la trama del film ci proponeva, di punto in bianco si viene "violentati" da un brusco cambio di direzione e ci ritroviamo nel pieno di un film drammatico, con situazioni che mal si conciliano con un film drammatico. Si pensi ad esempio al disturbo mentale di una donna che di punto in bianco azzera la propria memoria non completamente ma selettivamente (situazione classica da commedia), dimenticando un (compagno? marito? non è chiaro nel film.
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Ti ricordi di me è un film con due volti, poiché nella prima parte il film è prettamente una commedia, mentre nella seconda parte il film "cade" nel drammatico-sentimentale.
Cade nel senso che si ha la netta sensazione che la linea tra la prima e la seconda parte del film sia stata tirata troppo nettamente, e dacché si ridacchiava e ci si divertiva osservando le vicende leggere che la trama del film ci proponeva, di punto in bianco si viene "violentati" da un brusco cambio di direzione e ci ritroviamo nel pieno di un film drammatico, con situazioni che mal si conciliano con un film drammatico. Si pensi ad esempio al disturbo mentale di una donna che di punto in bianco azzera la propria memoria non completamente ma selettivamente (situazione classica da commedia), dimenticando un (compagno? marito? non è chiaro nel film...) per riprendere un rapporto con il precedente compagno, dimenticando niente meno di essere una madre. Al di là di ciò, non convince molto nemmeno la recitazione della Angiolini, non nella sua forma migliore, forse messa alla prova da un personaggio troppo complesso. Discorso a parte va fatto per un eccelso Edoardo Leo, che semba non sbagliare un colpo (almeno lui) e forse sfodera quella che fino ad ora è la sua migliore performance della carriera. Edoardo Leo da al film molto dello spessore che mancava, dimostrando di avere le corde del grande attore, alternando cioè la solita prova da attore da commedia leggera, con una nuova convincente performance da attore drammatico.
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