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sabato 2 gennaio 2021
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troppo poco
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Maze runner è recitato benissimo ambientato perfettamente e incalzante io gli darei 5 stelle ma se fossi completamente imparziale 4 stelle anche se non mi piacesse ammettere che è un capolavoro tra qualche anno forse lo capirete
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felicity
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lunedì 18 maggio 2020
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l'inizio di una serie più adatta alla tv
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La pellicola è un gran minestrone di pezzi strappati ad altre opere del grande schermo.
Una citazione infinita, seppur ben articolata, che spazia dalla distopia classica alle paure di un The Village.
La comunità autoctona e chiusa, il terrore dell’oltre, del confine, che solo le giovani menti e i giovani corpi possono e devono sfidare, tutto ricoperto con una spessa glassa fatta di ritmi e quadri da videogame.
Il film molto sceneggiato e ben trasposto, che scrive ottimamente la realtà per immagini. Cita spesso, ma è il sintomo della cultura cinematografica del suo pubblico che non riconosca la citazione, l’omaggio, la parodia.
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La pellicola è un gran minestrone di pezzi strappati ad altre opere del grande schermo.
Una citazione infinita, seppur ben articolata, che spazia dalla distopia classica alle paure di un The Village.
La comunità autoctona e chiusa, il terrore dell’oltre, del confine, che solo le giovani menti e i giovani corpi possono e devono sfidare, tutto ricoperto con una spessa glassa fatta di ritmi e quadri da videogame.
Il film molto sceneggiato e ben trasposto, che scrive ottimamente la realtà per immagini. Cita spesso, ma è il sintomo della cultura cinematografica del suo pubblico che non riconosca la citazione, l’omaggio, la parodia.
Maze Runner – Il Labirinto non vuole essere un prodotto nostalgico, non è la fine di qualcosa, ma l’inizio.
Quello di una serie più adatta alla TV che al cinema.
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ennio
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venerdì 23 novembre 2018
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ma quale genere "azione"? questo è un fantasy
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Complimenti alla produzione per essersi accollata un romanzo non semplice da tradurre in carne e immagini reali, e alla regìa per non aver snaturato la storia originale. Ambientazioni postapocalittiche e molte situazioni da videogioco erano una sfida difficile e costosa, ben superata. Poi la recitazione non sarà al top, ma sono appunto ragazzi e non era la cosa più importante in una storia che si snoda tra natura avventura e fantasy.
"Maze runner" è una storia un pò per ragazzi un pò per adulti amanti del postapocalittico, sicuramente ispirata da precedenti romanzi com "Hunger games", che rimane a mio avviso il migliore del genere.
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Complimenti alla produzione per essersi accollata un romanzo non semplice da tradurre in carne e immagini reali, e alla regìa per non aver snaturato la storia originale. Ambientazioni postapocalittiche e molte situazioni da videogioco erano una sfida difficile e costosa, ben superata. Poi la recitazione non sarà al top, ma sono appunto ragazzi e non era la cosa più importante in una storia che si snoda tra natura avventura e fantasy.
"Maze runner" è una storia un pò per ragazzi un pò per adulti amanti del postapocalittico, sicuramente ispirata da precedenti romanzi com "Hunger games", che rimane a mio avviso il migliore del genere.
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iuriv
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martedì 27 marzo 2018
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ne abbiamo passate di peggiori.
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Secondo alcuni questo film rappresenta in maniera simbolica il passaggio dall'adolescenza all'età adulta. Il comfort di una zona sicura, il labirinto in continuo cambiamento come via di passaggio per raggiungere la propria identità e il contesto tutto maschile tipico di una certa fase della vita stanno li proprio a significare questo.
Tuttavia a me questa interpretazione pare forzata. La verità è che Maze Runner è uno young adult tra i più riusciti della sua generazione. Una pellicola capace di costruire la giusta tensione, pur utilizzando stilemi classici e innovando abbastanza poco.
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Secondo alcuni questo film rappresenta in maniera simbolica il passaggio dall'adolescenza all'età adulta. Il comfort di una zona sicura, il labirinto in continuo cambiamento come via di passaggio per raggiungere la propria identità e il contesto tutto maschile tipico di una certa fase della vita stanno li proprio a significare questo.
Tuttavia a me questa interpretazione pare forzata. La verità è che Maze Runner è uno young adult tra i più riusciti della sua generazione. Una pellicola capace di costruire la giusta tensione, pur utilizzando stilemi classici e innovando abbastanza poco.
Ma in un periodo in cui imperano storielle d'amore piuttosto lineari, MR si stacca dal filone nato dal successo di Twilight, tentando di affrontare una storia in cui ci sono azione e mistero in quantità quasi sufficienti.
La trama si dipana tra il fantasy e la distopia, scoprendo le proprie carte a poco a poco, riuscendo a coinvolgere anche spettatori non proprio in target.
Il tutto riesce a reggere grazie a una scenografia onesta, nella quale gli effetti speciali funzionicchiano senza stupire, ma che comunque restituiscono in pieno l'angoscia dei protagonisti alle prese con una situazione inquietante.
Certo, Wes Ball e James Dashner non evitano i clichè, finendo per riproporre la classica figura del prescelto e contrapponendola all'ala ultra conservatrice della radura, per creare un conflitto piuttosto banale. Ma in realtà sono scelte che ci si aspetta e non pesano sul gradimento complessivo dell'opera.
Dove Maze Runner cade è nel finale. Qui Ball, secondo me, commette un doppio sbaglio. Essendo questo il primo film di una serie, il regista sceglie di non dotarlo di finale autosufficiente e questa è una cosa che fatico a sopportare.
In più decide di chiudere alcuni punti in sospeso riguardanti l'ambientazione utilizzando le parole. Lo spiegone di fine film fa cascare letteralmente le braccia e toglie respiro ai seguiti che verranno, concentrando tutte le aspettative sulla semplice vicenda di Thomas, aspetto senz'altro portante della trama, ma forse anche il meno interessante a livello potenziale.
Insomma Maze Runner è un film che può stupire chi, come me, è abituato a non dare troppo peso al genere young adult. Tuttavia non riesce nell'operazione fino in fondo, sfigurandosi con un finale davvero mal concepito.
Peccato.
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fabal
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domenica 19 novembre 2017
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impossibile pretendere di più
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Un ascensore sale vertiginosamente fino a raggiungere la superficie: al suo interno c’è Thomas, il nuovo inquilino della “radura”, un luogo misterioso circondato da un gigantesco labirinto. Nessuno degli abitanti sa perché si trovi lì, né ha ricordi del mondo e della propria vita: ora vivono come una comunità primitiva, cercando una soluzione per oltrepassare il labirinto.
L’inizio senza preamboli, immediato, ricorda la sospensione spazio - temporale di The Cube, con cui Maze Runner – Il labirinto condivide uno schematismo rodato ed efficace: l’incontro in un non luogo, la totale estraneità dei presenti, l’enigma per la via d’uscita.
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Un ascensore sale vertiginosamente fino a raggiungere la superficie: al suo interno c’è Thomas, il nuovo inquilino della “radura”, un luogo misterioso circondato da un gigantesco labirinto. Nessuno degli abitanti sa perché si trovi lì, né ha ricordi del mondo e della propria vita: ora vivono come una comunità primitiva, cercando una soluzione per oltrepassare il labirinto.
L’inizio senza preamboli, immediato, ricorda la sospensione spazio - temporale di The Cube, con cui Maze Runner – Il labirinto condivide uno schematismo rodato ed efficace: l’incontro in un non luogo, la totale estraneità dei presenti, l’enigma per la via d’uscita. Ma c’è anche la macchinazione, quella dietro le quinte, in uno studio tecnologico, che ricorda l’horror parodistico Quella casa nel bosco, i cui protagonisti sono ancora cavie di una vicenda comandata a tavolino, destinati a un sacrificio finale a cui, apparentemente, anche i prigionieri della radura sembrano destinati.
Difficile quindi pretendere da Wes Ball un’originalità narrativa in questo incontro tra lo sci fi e il fantasy, destinato alla divisione in capitoli come nei romanzi di James Dashner. Per stabilire se questa tendenza alla serialità, che ormai accomuna sempre più cinema e serie tv, sia un pregio o un difetto per il grande schermo, non è sufficiente bollare Maze Runner come l’ennesima storia per ragazzini che meglio starebbe su una piattaforma digitale. Perché questa produzione, pur con tutti gli endogeni limiti citazionisti, è assai ben fatta, curata nella confezione, coinvolgente nel suo impianto narrativo. E sa comunque emozionare, se non in profondità, almeno quanto basta per trascorrere due ore intriganti. Lo scenario in cui si muovono i protagonisti teenagers è affascinante, le simbologie elementari rappresentate dalla radura (una sorta di Eden in cui la comunità umana riparte da zero) e dal labirinto assolvono comunque bene il loro compito di totem visivi e assimilare la fuga a una ricerca esistenziale. Il tutto in modo didascalico, senza strabiliare, ma con risultati soddisfacenti.
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tex98
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lunedì 23 maggio 2016
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un film sorprendente ed originale
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Premetto che io non ho letto il libro ma ho visto solamente il film. La scelta del cast e'ottima; tutti gli attori svolgono bene la loro parte. Il film parla della storia di un ragazzo Thomas che si risveglia nella radura senza ricordare chi e' e perche'si trova li'. Qui conosce gli altri ragazzi arrivati li' prima di lui e nemmeno loro sanno perche' si trovano li' e chi li ha portati nella radura. L'unica via d'uscita dalla radura e' attraverso il labirinto. All'interno del labirinto vi sono i dolenti ovvero dei mostri a guardia del labirinto.Il film si concentra sulle vicende che accadono all'interno del labirinto senza tralasciare i rapporti tra i ragazzi.Gli effetti speciali sono ben realizzati e le scene d'azione ben caratterizzate e ricche di dettagli.
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Premetto che io non ho letto il libro ma ho visto solamente il film. La scelta del cast e'ottima; tutti gli attori svolgono bene la loro parte. Il film parla della storia di un ragazzo Thomas che si risveglia nella radura senza ricordare chi e' e perche'si trova li'. Qui conosce gli altri ragazzi arrivati li' prima di lui e nemmeno loro sanno perche' si trovano li' e chi li ha portati nella radura. L'unica via d'uscita dalla radura e' attraverso il labirinto. All'interno del labirinto vi sono i dolenti ovvero dei mostri a guardia del labirinto.Il film si concentra sulle vicende che accadono all'interno del labirinto senza tralasciare i rapporti tra i ragazzi.Gli effetti speciali sono ben realizzati e le scene d'azione ben caratterizzate e ricche di dettagli. La trama e' interessante e molto originale pur ispirandosi in minima parte ad altre pellicole.In conclusione un ottimo film consigliato ai fan delle grandi avventure ma anche a coloro che cercano qualcosa di diverso.
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fabio57
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martedì 1 marzo 2016
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fiacco film di fantascienza
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Niente di nuovo,il film si ispira a tanti precedessori illustri,mi viene in mente"il Cubo"per esempio e per quanto rigurda i mostri,ne sono popolati un'infinità di altri film,"the village" tante per citarne uno.Perfino la terra distrutta che cerca altre soluzioni alla sua sopravvivenza, è un film già visto tante altre volte.Buoni comunque gli effetti speciali e qualche scena fa sussultare ma niente di più.
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contrammiraglio
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giovedì 7 gennaio 2016
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dove ho già visto quella scena?
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Con tutto il catalogo di dejavù, non è poi malaccio; mostriciatgtoli presi da Doom compresi!
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entropy
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martedì 1 dicembre 2015
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pieno di illogicita', dialoghi banali, carisma 0.
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Accanto ad 1 stella dice film decisamente mediocre.. beh secondo me è sotto la mediocrità. Oltre a non convincere per nulla la mancanza di impegno nel dare un senso a tutte le cose che non si chiedono, e non si dicono i personaggi che hanno ricevuto di nuovo la memoria, il film è il festival dei dialoghi banali. Non sembra essere possibile trovare un vero senso a molte scene, e forse nemmeno all'intero svolgimento della storia. Oltre agli attori anche il doppiaggio non convince, manca di carattere, voci che stonano con i personaggi..
Tra le scene peggiori c'è quella della liana che scende giu con due estremi, carrucolata da non si sa cosa, ci tirano su il tipo di colore, e poi non ci si arrampicano per salvarsi anche loro.
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Accanto ad 1 stella dice film decisamente mediocre.. beh secondo me è sotto la mediocrità. Oltre a non convincere per nulla la mancanza di impegno nel dare un senso a tutte le cose che non si chiedono, e non si dicono i personaggi che hanno ricevuto di nuovo la memoria, il film è il festival dei dialoghi banali. Non sembra essere possibile trovare un vero senso a molte scene, e forse nemmeno all'intero svolgimento della storia. Oltre agli attori anche il doppiaggio non convince, manca di carattere, voci che stonano con i personaggi..
Tra le scene peggiori c'è quella della liana che scende giu con due estremi, carrucolata da non si sa cosa, ci tirano su il tipo di colore, e poi non ci si arrampicano per salvarsi anche loro. La fuga dal ragno mostro non è da meno, non si sa come non muoia il protagonista, piu volte, non si sa come cada da 20 metri di schiena sul cemento e si rialzi, perfino prima e meglio del robot. Pietosa anche la scena senza alcun senso nel laboratorio. Nessuno prende armi dai cadaveri. Il cattivo entra da solo e impazzisce. E poi come entra? Assurda anche la scena dell invasione dei robot dove si rifugiano in una baracca fatta di legnetti e paglia, che magicamente resiste sotto gli attacchi di mostri robot giganti.. Uno dei film peggiori che io abbia visto negli ultimi 10 anni. Peccato perché l'idea iniziale era molto interessante.. Ma mi hanno dmostrato che da sola non basta per avere neanche 2 stelle. Sono negativamente stupito del voto molto positivo del film.
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paolo73
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giovedì 17 settembre 2015
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carino
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IL CLASSICO FILM CHE CREA UN'ATTESA PER VEDERE IL FINALE,FINALE CHE PUNTUALMENTE RIMANDA AD UN ALTRO FILM CHE SEI "OBBLIGATO" A VEDERE.
DETTO CIO' NON E' MALE ANCHE SE SA DI GIA' VISTO.
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