laura sommovigo
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lunedì 15 dicembre 2014
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bel film
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Azzeccata l'uscita di questo film a Natale. Infatti, in un periodo in cui si spendono fiumi di parole, sia nella vita reale, che nel cinema, sull'armonia, la felicità, ovviamente doverose, questo film ha la funzione di un pugno sul naso ,con relativo ritorno alla realtò.Evviva l'uscita di un anti-cinepanettone. Gradevolmente ironico ed esagerato , trova, proprio nell'esagerazione, la sublimazione dei fatti reali e della violenza stessa. Non è da ritenersi un film violentoe, alla fine di ogni episodio ,sanguinario e, a tratti, truculento, trionfa sempre una forma sui generis di giustizia : i cattivi sono puniti , laddove entrambi i protagonisti si azzannano per futili motivi ,entrambi muoiono carbonizzati e vengono trovati abbracciati , suscitando sorridenti ipotesi sulla loro fine.
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Azzeccata l'uscita di questo film a Natale. Infatti, in un periodo in cui si spendono fiumi di parole, sia nella vita reale, che nel cinema, sull'armonia, la felicità, ovviamente doverose, questo film ha la funzione di un pugno sul naso ,con relativo ritorno alla realtò.Evviva l'uscita di un anti-cinepanettone. Gradevolmente ironico ed esagerato , trova, proprio nell'esagerazione, la sublimazione dei fatti reali e della violenza stessa. Non è da ritenersi un film violentoe, alla fine di ogni episodio ,sanguinario e, a tratti, truculento, trionfa sempre una forma sui generis di giustizia : i cattivi sono puniti , laddove entrambi i protagonisti si azzannano per futili motivi ,entrambi muoiono carbonizzati e vengono trovati abbracciati , suscitando sorridenti ipotesi sulla loro fine.Gli sposi si rappacificano. eccc...Insomma , divertente , e poi, non dimentichiamo che anche nella fiaba di Cappuccetto rosso di sangue se ne sparge molto e poi, in queste "sane" vendette troviamo tutti noi soddisfazione delle angherie subite.
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veritasxxx
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lunedì 15 dicembre 2014
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violento quasi quanto il tg1...
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Per l'ennesima volta la traduzione italiana di un titolo di un film straniero lascia a desiderare. In questo caso il "relatos salvajes" del titolo originale è quantomai azzeccato visto che i sei episodi che compongono il film mostrano il lato selvaggio della natura umana, e danno prova di come l'uomo in condizioni estreme possa comportarsi come un vero animale selvaggio pronto a sbranare i suoi avversari con le unghie, i denti, o qualsiasi strumento adatto ad ottenere l'agognata vendetta. E dal titolo originale acquistano un senso anche le immagini dei titoli di apertura del film, che mostrano fiere e animali selvaggi, appunto. Oltretutto il termine "pazzesco" fa pensare a storie al limite del soprannaturale, o quantomeno difficilemente realizzabili nella realtà.
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Per l'ennesima volta la traduzione italiana di un titolo di un film straniero lascia a desiderare. In questo caso il "relatos salvajes" del titolo originale è quantomai azzeccato visto che i sei episodi che compongono il film mostrano il lato selvaggio della natura umana, e danno prova di come l'uomo in condizioni estreme possa comportarsi come un vero animale selvaggio pronto a sbranare i suoi avversari con le unghie, i denti, o qualsiasi strumento adatto ad ottenere l'agognata vendetta. E dal titolo originale acquistano un senso anche le immagini dei titoli di apertura del film, che mostrano fiere e animali selvaggi, appunto. Oltretutto il termine "pazzesco" fa pensare a storie al limite del soprannaturale, o quantomeno difficilemente realizzabili nella realtà. E invece ognuno degli episodi, tranne forse il primo che è più un apripista dal tocco surreale su come una persona possa organizzare la propria vendetta nei minimi dettagli e coinvolgere anche il più lontano responsabile dei torti subiti nell'arco di un'esistenza.
I più smaliziati nel pubblico riconosceranno tra gli attori alcuni volti noti del cinema argentino: questo garantisce un buon livello di qualità della recitazione, anche se alcuni episodi sono più efficaci di altri in quanto a sceneggiatura e catarsi finale. È difficile che un film ad episodi lasci delle impressioni particolari, tanta è la confusione che resta in testa dopo la visione ("mi era piaciuto il terzo...o era il quarto?"). In questo caso siamo di fronte a un buon campionario di sana violenza e di ingegno umano al fine di ottenere la vendetta meritata contro l'aguzzino dei propri genitori, contro il pazzo provocatore al volante, contro lo stato ladro e il suo sistema truffaldino di imposte o contro il marito appena sposato e già adultero.
Storie pazzesche si rivela essere una versione argentina del nostro "I mostri", adattata alla violenza dei tempi d'oggi, con una strizzatina d'occhio al cinema pulp, nero ma divertente, di Tarantino. Selvaggio, brutale, estremo forse: ma di pazzesco in questo film non c'è proprio nulla, e basta vedere il tg1 con i vari approfondimenti sugli infanticidi e i suicidii del momento per accertarsene. Pensare che solo venti anni fa censuravano i fumetti splatter perchè erano considerati troppo violenti per le giovani menti (che ora fanno merenda a vampiri e morti viventi); ora il gore lo mettono in prima serata perchè hanno capito che alle casalinghe piace vedere il sangue, se hanno la sfortuna di non avere un marito o un figlio manesco in casa.
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flaw54
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lunedì 15 dicembre 2014
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un film strano
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Film a episodiche si presenta come surreale, ma che purtroppo tocca realtà più vicine a noi di quanto sembri. In certi momenti è disturbante come nell'episodio dei due automobilisti, ma mette bene in evidenza la tensione dei nodtri tempi. In certi passaggi i personaggi, specialmente "bombetta", ricordano il Michael Douglas di Un giorno di ordinaria follia. Vedibile.
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sz1974
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domenica 14 dicembre 2014
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non è una commedia!
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Mi permettete la citazione del mitico rag. Fantozzi?
"E' una cagata pazzesca!"
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rosalbuccia
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venerdì 12 dicembre 2014
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non è commedia
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Sicuramente un bel film. Ma lasciatemelo dire, NON E' CERTAMENTE un film visibile per tutte le età. Assomiglia troppo alla realtà e quindi è un film tragico, drammatico, violento, scene quasi da horror. Non c'è satira, la recitazione è perfettamente reale, quindi tragica, nessuna ironia, da batticuore e da ansia. Consiglio un pubblico adulto e preparato ad una visione con tanto sangue. L'intento del regista era di mostrare conseguenze esagerate surreali di fatti minimali. Purtroppo invece assomiglia tutto alla realtà quotidiana, troppo tragica e drammatica, esattamente come leggiamo sui giornali. A mio parere il regista ha fallito nel suo intento. Ad ogni modo la narrazione è efficace e la recitazione degli attori è ottima.
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Sicuramente un bel film. Ma lasciatemelo dire, NON E' CERTAMENTE un film visibile per tutte le età. Assomiglia troppo alla realtà e quindi è un film tragico, drammatico, violento, scene quasi da horror. Non c'è satira, la recitazione è perfettamente reale, quindi tragica, nessuna ironia, da batticuore e da ansia. Consiglio un pubblico adulto e preparato ad una visione con tanto sangue. L'intento del regista era di mostrare conseguenze esagerate surreali di fatti minimali. Purtroppo invece assomiglia tutto alla realtà quotidiana, troppo tragica e drammatica, esattamente come leggiamo sui giornali. A mio parere il regista ha fallito nel suo intento. Ad ogni modo la narrazione è efficace e la recitazione degli attori è ottima.
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marcellodangelo1979
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venerdì 12 dicembre 2014
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in questi momenti non ci fa sentire soli..
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Parlare del genio di Almodovar è sempre riduttivo ma finalmente un film di facile accesso per tutti.
Qualcosa di Garrone e un pochino di Tarantino- per nulla una notte da leoni- fanno si che questo film sia facile,veloce e ironico al punto giusto.
Sono tutte storie che potrebbero parlare di noi , per questo permettono allo spettatore di immedesimarsi facilmente nei personaggi.
Paesaggi semplici,bravi attori ed un pizzico di fatalità.... l'indisapensabile per un film ben riuscito.
In questi momenti di grande difficoltà economica e morale è meglio riderci ..
Da vedere.. Bravo Pedro
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fabian t.
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venerdì 12 dicembre 2014
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buone le idee, grezza la realizzazione
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Due stelle e mezzo, in questo caso, sarebbero più consone a un film certamente fuori dei canoni tipici del cinema internazionale (soprattutto americano) ma, a onor del vero, esteticamente grezzo (al limite del trash) e per nulla incisivo nella realizzazione visiva. Buona l'idea generale e intriganti gli episodi messi in scena; una produzione più attenta però sarebbe stata preferibile per ridefinire scenografie e inquadrature in realtà molto poco creative. Tradurre stupidamente il titolo originale in "Storie pazzesche" non ha poi aiutato a inquadrare l'opera giacché l'originale, "Storie selvagge", appare invece perfetto a inquadrare un film che sviscera i lati umani più animaleschi e neri attraverso trame amarissime, crudeli, grottesche, squallidamente.
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Due stelle e mezzo, in questo caso, sarebbero più consone a un film certamente fuori dei canoni tipici del cinema internazionale (soprattutto americano) ma, a onor del vero, esteticamente grezzo (al limite del trash) e per nulla incisivo nella realizzazione visiva. Buona l'idea generale e intriganti gli episodi messi in scena; una produzione più attenta però sarebbe stata preferibile per ridefinire scenografie e inquadrature in realtà molto poco creative. Tradurre stupidamente il titolo originale in "Storie pazzesche" non ha poi aiutato a inquadrare l'opera giacché l'originale, "Storie selvagge", appare invece perfetto a inquadrare un film che sviscera i lati umani più animaleschi e neri attraverso trame amarissime, crudeli, grottesche, squallidamente... ordinarie. Quasi un mix - non del tutto riuscito - tra "Storia di ordinaria follia", "Duel" e qualcosa di Tarantino, il pulp argentino di Szifron illustra uno strano humour nero completamente pessimista e poco propenso all'autoironia, salvo qualche eccezione. Volutamente sopra le righe il suo film colpisce allo stomaco, senza dubbio, deviando però verso un realismo narrativo esagerato, inevitabile e privo di svolte, piaccia o non piaccia. Un film da vedere, comunque, interessante e diverso dal solito, ma anche sostanzialmente acerbo e indefinito che forse doveva maturare ancora di più nella testa dei suoi realizzatori.
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lanco
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giovedì 11 dicembre 2014
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film godibile
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Come da titolo il film si lascia vedere, catturando costantemente l'attenzione dello spettatore, invischiato nella storia che si sviluppa in crescendo secondo schemi plausibili anche se sempre al limite del verosimile.
In verità le storie giungono a conclusioni spesso paradossali o (appunto) pazzesche, ma non se ne coglie il punto di distacco dalla realtà se non al termine del singolo episodio facendo la tara tra l'avvio e la conclusione.
La macchina da ripresa si muove bene: I tempi sono precisi, senza mai una sbavatura di eccesso. I personaggi sono ben caratterizzati. Le ambientazioni sono quelle necessarie al racconto e quindi non rimangono in evidenza.
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Come da titolo il film si lascia vedere, catturando costantemente l'attenzione dello spettatore, invischiato nella storia che si sviluppa in crescendo secondo schemi plausibili anche se sempre al limite del verosimile.
In verità le storie giungono a conclusioni spesso paradossali o (appunto) pazzesche, ma non se ne coglie il punto di distacco dalla realtà se non al termine del singolo episodio facendo la tara tra l'avvio e la conclusione.
La macchina da ripresa si muove bene: I tempi sono precisi, senza mai una sbavatura di eccesso. I personaggi sono ben caratterizzati. Le ambientazioni sono quelle necessarie al racconto e quindi non rimangono in evidenza.
Inutile soffermarsi sulle varie trame del diversi episodi, che non hanno alcun comune demoninatore, per non togliere allo spettatore il gusto della sorpresa.
Nel complesso dunque un film piacevole e da raccomandare; certamente non come il film dell'anno, ma sicuramente come un film che non lascia delusi, che, visto il panorama generale, non è poco.
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[+] "..si lascia vedere"
(di vapor)
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