sellerone
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martedì 7 novembre 2017
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c'è sempre una prima volta
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Chi di secondo lavoro fà il padre (come il protagonista) e ha figlie femmine (come il protagonista) ha capito subito l'antifona. decennio fà noi genitori ne saremmo usciti sicuramente meglio, ma questo film è fatto oggi e...si vede. Divertente, ben calibrato e attori di livello, l'argomento trattato è utile a quelli come me che hanno figlie. Non consiglio di seguire l'esempio del padre protagonista.
lo rivedrò ma non lo compro perchè anche mia moglie è una scout.
Da far vedere a mamma e figlia mentre io ed il resto del team cerchiamo il diario segreto di mia figlia.
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shingo tamai
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giovedì 6 aprile 2017
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la prima volta di riccardo
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Simpatica prima opera del buon Riccardo Rossi che ho sempre apprezzato per garbo e modi gentili.
Anche la sua prima pellicola riflette questo suo modo di porsi al pubblico.
Il tema è importante :la prima volta.
Ognuno la affronta come crede,c'è chi la programma nei minimi dettagli,chi la vuole fare per fare esperienza e a chi magari capita per caso.
Alla tavola della discussione, gli adulti cercano di dispensare buoni consigli ai più giovani.
Tuttavia la "piccola"Bianca mi sembra abbia già le idee abbastanza chiare.
Alla resa dei conti,infatti,sembra che abbiamo assistito a un buon racconto di esperienze personali come quattro amici al bar che se la raccontano per il puro e semplice gusto di farlo.
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Simpatica prima opera del buon Riccardo Rossi che ho sempre apprezzato per garbo e modi gentili.
Anche la sua prima pellicola riflette questo suo modo di porsi al pubblico.
Il tema è importante :la prima volta.
Ognuno la affronta come crede,c'è chi la programma nei minimi dettagli,chi la vuole fare per fare esperienza e a chi magari capita per caso.
Alla tavola della discussione, gli adulti cercano di dispensare buoni consigli ai più giovani.
Tuttavia la "piccola"Bianca mi sembra abbia già le idee abbastanza chiare.
Alla resa dei conti,infatti,sembra che abbiamo assistito a un buon racconto di esperienze personali come quattro amici al bar che se la raccontano per il puro e semplice gusto di farlo.
Bravi tutti gli attori,aspetto con curiosita' la seconda volta di Riccardo.
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luigi chierico
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lunedì 25 luglio 2016
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divertente ma non troppo
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Un particolare elogio a Riccardo Rossi che di questo simpatico film è regista, sceneggiatore e soprattutto grande interprete. Tutti i protagonisti occupano i ruoli loro affidati con impegno e senza sbavatura, con quel tatto che la delicata storia richiede. Riccardo Rossi è invece uno straordinario genitore che deve badare ad una figlia quindicenne nel momento più dolce dell’esistenza femminile. Riccardo è Alberto padre di Bianca,Benedetta Gargari ,una simpatica promettente attrice. Gli altri invitati a cena sono Giovanni e Marina, rispettivamente Stefano Fresi e Fabrizia Sacchi, nonché la collega Irene (Anna Foglietta). Il dramma che improvvisamente sconvolge la routine del Dott. Alberto è indubbiamente reale per tutti i genitori, per cui è facile immedesimarsi nella psicologia di questo personaggio.
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Un particolare elogio a Riccardo Rossi che di questo simpatico film è regista, sceneggiatore e soprattutto grande interprete. Tutti i protagonisti occupano i ruoli loro affidati con impegno e senza sbavatura, con quel tatto che la delicata storia richiede. Riccardo Rossi è invece uno straordinario genitore che deve badare ad una figlia quindicenne nel momento più dolce dell’esistenza femminile. Riccardo è Alberto padre di Bianca,Benedetta Gargari ,una simpatica promettente attrice. Gli altri invitati a cena sono Giovanni e Marina, rispettivamente Stefano Fresi e Fabrizia Sacchi, nonché la collega Irene (Anna Foglietta). Il dramma che improvvisamente sconvolge la routine del Dott. Alberto è indubbiamente reale per tutti i genitori, per cui è facile immedesimarsi nella psicologia di questo personaggio. Il difficile problema che può realmente segnare la vita di chi lo affronta è trattato con garbo in un conflitto tra “permettere o proibire” dovuto alla totale impossibilità di conoscerne le conseguenze. Generalmente la decisione “della prima volta” la si prende al momento da chi è l’unico a volerlo senza l’ausilio dei genitori. Ma Alberto ha saputo e non può tacere, non può far finta di non sapere, di ignorare quel che sta per accadere irrimediabilmente. L’amore per Bianca, che il genitore vorrebbe che restasse sempre vergine , l’età di 15 anni è solo un motivo che ogni genitore si dà per evitare che ci sia “La prima volta”, è veramente grande e lo si legge sul suo volto soprattutto in alcune espressioni in momenti decisivi. Siamo nel 21° secolo ed ancora,giustamente, un genitore si dovrebbe preoccupare di come una giovane figlia si comporti. Un tempo oramai lontano anni luce un genitore mandava la figlia in convento, la cacciava di casa, ma era il tempo in cui una ragazza cedeva alla richiesta del suo ragazzo : “dammi una prova” e spesso il pretesto era per lasciare l’ingenua innamorata. Oggi è più facile che l’iniziativa la prenda la fanciulla ma non per avere una prova d’amore, quale poi da un ragazzo?. L’iniziativa purtroppo è presa “per una prova d’efficienza” ed ancor peggio “tanto per sapere cosa si prova”, “le mie amiche lo hanno già fatto” e così via. Deprimente. Certo l’introduzione della pillola e la libertà sessuale hanno contribuito molto, diversamente quanti figli di padri ignoti popolerebbero la Terra. La perdita della verginità non è una deminutio capitis, non è un tertium genus tra signorina e coniugata, è solo qualcosa a cui si rinuncia per offrirla una sola volta nella vita , bene fa Alberto a preoccuparsi di Bianca. Il film condotto con mano leggera a mo’ di commedia si svolge quasi interamente in un modesto ristorante attorno ad un tavolo. Non è una buona occasione per mostrare master chef all’opera ma per confrontarsi con chi 20 anni prima intorno al 1995 c’era passato. Sollevati i calici si brinda tra buoni amici ,con Bianca venuta a festeggiare il compleanno del padre. In vino veritas!. Durante una lunga incessante chiacchierata sull’argomento vengono fuori le confessioni, le ammissioni,i segreti e le scoperte di ciò che non andava scoperto. Tutti hanno da raccontare, da ricordare “La prima volta”, ma il bravo regista ancora una volta non ha preso a pretesto i ricordi per mostrare momenti audaci, amplessi gratuiti, la fine di un mondo celato. Con la grazia di un genitore, preoccupato per quanto sta per accadere, tutto si svolge nel più piacevole dei modi, come dovrebbe essere per ogni “prima volta”.
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aristoteles
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giovedì 31 marzo 2016
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mi chiamo bianca!!!
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Buona prima commedia di Riccardo Rossi che ho sempre apprezzato per bravura e modi gentili.
Buona parte del film si svolge seduti a tavola,con racconti piuttosto apprezzabili sulle proprie prime esperienze e dialoghi mai noiosi e piuttosto forbiti.
A parte la naturale gelosia del padre verso una figlia,c'è una generazione che vuole proteggere e consigliarne un'altra.
Ma in fondo a 15 anni tutti hanno voglia di nuove esperienze e nessuno è veramente "pronto"
Divertente, ironico e a tratti malinconico lo definerei una piacevole sorpresa.
E tre stelle le metto anche per incoraggiare il buon Riccardo.
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nerazzurro
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lunedì 18 gennaio 2016
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non male come commedia
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Rossi in un intrepretazione che sa di teatrale dirige ed interpreta una godibile commedia senza lasciare troppi dubbi alla fine del film. Dopo un quarto d'ora piatta, il film, parte in quarta e diverte ed intrattiene. Bravo tutto il cast. Consigliato per chi vuole 80 min di spensieratezza e una buona commedia italiana.
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pier delmonte
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lunedì 21 dicembre 2015
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teatrale
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Qua mi sa che si e’ scambiato il cinema per il teatro e il regista Riccardo Rossi doveva dire all’attore Rossi Riccardo che non sta sul palcoscenico ma su un set cinematografico, e comunque l’argomento pur intrigante non e’ stato reso gustoso, meno male la presenza della foglietta… un amore di infermiera barra psicologa. Ps ( sia chiaro… Rossi e’ un bravo attore ma che se ne stia in teatro)
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ultimoboyscout
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domenica 6 settembre 2015
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un padre terrorizzato!!!
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Sbirciando nel diaro della figlia quindicenne Bianca, Alberto, medico e padre separato decisamente apprensivo, scopre (o forse capisce...) che la sua bambina ha intenzione di perdere la verginità. Sconvolto e in preda al panico più totale, decide di organizzare una cena coinvolgendo la sua più cara amica, la ginecologa Marina, perchè dissuada Bianca dal suo intento. Ma la presenza di altri due commensali complicherà non poco il piano di Alberto, trasformando la serata "terapeutica" in una riunione fortemente surreale. Esordio alla regia cinematografica per Riccardo Rossi che porta sul grande schermo la sua tipica maschera teatrale, quella dell'uomo saggio, educato, timido, estremamente preciso e metodico e anche un po' sfigatello, sempre alle prese con situazioni che sfuggono dal suo controllo.
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Sbirciando nel diaro della figlia quindicenne Bianca, Alberto, medico e padre separato decisamente apprensivo, scopre (o forse capisce...) che la sua bambina ha intenzione di perdere la verginità. Sconvolto e in preda al panico più totale, decide di organizzare una cena coinvolgendo la sua più cara amica, la ginecologa Marina, perchè dissuada Bianca dal suo intento. Ma la presenza di altri due commensali complicherà non poco il piano di Alberto, trasformando la serata "terapeutica" in una riunione fortemente surreale. Esordio alla regia cinematografica per Riccardo Rossi che porta sul grande schermo la sua tipica maschera teatrale, quella dell'uomo saggio, educato, timido, estremamente preciso e metodico e anche un po' sfigatello, sempre alle prese con situazioni che sfuggono dal suo controllo. L'argomento scelto è complicato e delicato ma di grandissima attualità perchè la pellicola racconta, con estrema leggerezza e tanto garbo, di un fenomeno sociale ormai diffusissimo: quello dell'essere genitori inadeguati a compiere tale ruolo. La messa in scena è classica, semplice e lineare, c'è una certa cura per i dettagli, la comicità nasce dall'osservazione in particolare delle piccole cose e anche i titoli di coda nascondono una piacevole sorpresa. Dando per scontato che ogni esordio può rappresentare un piccolo segno di speranza per il movimento cinematografico nostrano, va detto che Rossi soffre un po' il passaggio sul grande schermo ma si contorna di collaboratori capacissimi ed esperti di cinema, sia per quanto riguarda gli attori, in particolare Fresi, la Foglietta e la Sacchi, sia per quanto riguarda gli sceneggiatori Infascelli e la Barzini, sia per ruoli più tecnici, come quello di direttore della fotografia, affidato al bravo Maurizio Calvesi. Il cuore del film è la cena organizzata dall'impacciato padre per traumatizzare la figlia, i due ospiti più inopportuni hanno il ruolo di guastatori, dei classici elefanti in gioielleria e proprio loro innescano le situazioni più comiche e grottesche. Film piccolo piccolo e tutt'altro che memorabile ma uno sguardo lo merita tutto, perchè sa fa ridere genuinamente e senza prendersi troppo sul serio.
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francia70
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giovedì 26 marzo 2015
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un ottimo film...
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Un film che ho trovato assai grazioso, un tema delicato trattato con intelligenza e sensibilità. Chi ha stima di Riccardo Rossi poteva del resto aspettarsi un suo esordio alla regia di qualche spessore, ed in effetti tali attese non sono state tradite: consigliato senza nessuna controindicazione...
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bulgarontheset
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lunedì 23 marzo 2015
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bibi !!!
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Una commedia garbata che ti lascia qualcosa dentro.....
Ottimo esordio di Riccardo Rossi alla regia coadiuvato da Chiara Barzini e Luca Infascelli nella scrittura di questa divertente commedia dalla raffinatezza francese ma dallo spirito sardonico italiano .
Il film sa essere leggero senza scadere mai nella gag demenziale con protagonista assoluto , un magistrale Riccardo Rossi , nella parte del padre tormentato dalla prima volta della figlia , che però non travalica mai nell'angosciante ansia di Verdoniana memoria lasciando nel pubblico in sala un sottile e crudele divertimento per la sua "disavventura" paterna .
Sicuramente un film da vedere .
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