Un giorno devi andare

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Un film di Giorgio Diritti. Con Jasmine Trinca, Pia Engleberth, Anne Alvaro, Sonia Gessner, Amanda Fonseca Galvao, Paulo De Souza, Eder Frota Dos Santos, Manuela Mendonça Marinho Drammatico, durata 110 min. - Italia, Francia 2013. - Bim Distribuzione uscita giovedì 28 marzo 2013. MYMONETRO Un giorno devi andare * * * - - valutazione media: 3,10 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
gaia cortesi lunedì 17 giugno 2013
...alla riscoperta delle meraviglie della vita Valutazione 3 stelle su cinque
50%
No
50%

 Il dolore della perdita di un figlio non ancora nato spinge la protagonista Augusta (Jasmine Trinca) a partire verso l'Amazzonia accompagnata dalla missionaria suor Franca, in un viaggio senza certezze alla ricerca di un senso perduto, in cui tutto è messo in discussione: non importa dove o quando, importa solo andare, andare per imparare e capire, per ritrovare un equilibrio. Ma quando Augusta capisce che il tipo di Fede che suor Franca impone agli Indios non è ciò che cerca lei, lascia la missionaria e si stabilisce in una favela brasiliana, accolta da una anziana signora e dalla sua numerosa famiglia allargata: proprio quando sta ristabilendo solidi legami
con la civiltà che la circonda, però, il dolore per la scomparsa di un bambino della favela la investe; Augusta lascia tutti e parte, sola con la Natura, cercando di udirne la voce che non ha mai udito e di trovare la propria Via: a salvarla sarà proprio l’inaspettato arrivo “dal mare” di un innocente bambino, che le farà capire importanza e la bellezza della Vita. [+]

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paride86 lunedì 29 aprile 2013
da non rivedere Valutazione 1 stelle su cinque
62%
No
38%

Tra splendidi paesaggi sudamericani si articola una storia che una storia non è: quella di una giovane donna che ha perso un bambino e il compagno, in cerca di se stessa.
A parte il fatto davvero inverosimile di una bella ragazza che, in giro da sola per le parti più degradate del mondo, non viene mai minacciata di stupro, il film gira a vuoto e spaccia questo vuoto per introspezione.
Tante sono le incoerenze della protagonista, a partire da come facilmente si affeziona e altrettanto facilmente dimentica tutte le cause cui si vota per dimenticare se stessa; vengono sfiorati temi come la vita, la religione, il senso del dover andare, ma non si sviscera nessuno di essi. [+]

[+] anch'io mi stupisco! (di kronos)
[+] non è affatto inverosimile... (di pietroabb)
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allucat venerdì 26 aprile 2013
il re è nudo Valutazione 1 stelle su cinque
40%
No
60%

L’improbabile storia di una stordita che, lasciata dal marito, va alla ricerca di se stessa (“ma mi faccia il piacere!”) prima sul Rio delle Amazzoni con un’amica suora, poi tra le favelas ed infine, in totale solitudine, su di una spiaggia. Inquadrature senza fine, interminabili silenzi accompagnati da sguardi persi nel vuoto che devi far finta di apprezzare per adeguarti ai giudizi della critica radical-chic. Una presa in giro, una noia mortale della durata di poco meno di due ore. Come nella favola “I vestiti nuovi dell’imperatore” ci vuole finalmente un bambino che dica: il re è nudo!

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dome8 martedì 23 aprile 2013
lasciarsi portare... non resta altro Valutazione 4 stelle su cinque
67%
No
33%

film che divide...
non tra chi dice bello o brutto, ma tra chi si lascia portare e chi no.
Intimista, assolutamente intimista... ma è una scelta, una scelta forte.
Non lascia scampo questo film.
O ti lasci prendere, scivolare, aggrappare, o sei fuori... osservi.
Questa pellicola divide coloro che nell'animo trovano risposte alla vita e coloro che nel viaggio interiore vedono solo paura e sgomento.
Forse è questo a cui voleva arrivare il regista? Mettere agitazione nello spettatore? Un'agitazione interiore?

Certo, alcuni passaggi molto addolciti lasciano un po' straniti...(come diceva uno dei commenti letti), nelle favelas non c'è certo quell'aria festaiola. [+]

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rambaldomelandri giovedì 18 aprile 2013
perdersi per ritrovarsi Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Augusta ha subìto una perdita ed è partita per affrontarla: l'ecografia che sfuma su una luna coperta di nubi spiega sui titoli di testa l'origine del suo viaggio lungo il grande fiume che attraversa il cuore del Brasile. La vicenda narrata da Giorgio Diritti è divisa in tre grandi affreschi amazzonici, contrappuntati da brevi figure livide al tramonto della vita vissuta, seguite nei loro affanni invernali in una valle trentina.

Nel primo Augusta -insieme a suor Franca, una vecchia amica della madre-, condivide lo spazio di una barca guidata da un indio che serve alle due donne per visitare villaggi da evangelizzare lungo il Rio delle Amazzoni. [+]

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antonio bianchi martedì 16 aprile 2013
se vuoi cambiare le cose Valutazione 1 stelle su cinque
80%
No
20%

Ho amato Il vento fa il suo giro
mentre non ho visto L'uomo che verrà
forse per paura di una delusione
o forse solo perchè è mancata la possibilità, fino ad ora

C'è una frase nel film che da sola è bastata ad allontanarmene.
   Se vuoi cambiare le cose devi andare dove bisogna cambiarle.
La retorica dell'altrove, del viaggio
Andare come fuggire
con la sicumera di chi anche senza sapere nulla della vita, almeno di come si è costruita e stratificata lì, in quel luogo
arriva e subito pretende di capire tutto,
organizza turni di lavoro
gli altri sempre minorenni, incapaci, da condurre
e sanziona il comportaento di Joao, quando trova un altro lavoro, come tradimento della comunità
un fastidiosissimo senso di superiorità
nonostante tutto

nonostante come attrice non si sappia trasmettere emozioni e si reciti anche leggendo il proprio diario,
concordo pienamente con quanto scritto da Enrico Omodeo Sale

e quella scena finale
con la musica che spiega
inguardabile
inascoltabile. [+]

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linodig mercoledì 10 aprile 2013
un film che cita simone weil, merita Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Un bel film, consigliato, fuori dalle logiche commerciali.
L’unico film italiano selezionato per il Sundance Festival
Un film che sembra cercare il valore ultimo della fede per chi crede, o il senso delle cose che si fanno, per i laici.
A volte un po’ lento, ma con interpretazione di attori , paesaggio e luce della solidarietà praticata.
Una canzone, un ballo, un film con una preghiera laica per una donna che muore molto, molto bella. Non rivolta al dio, ma alle parti del corpo e alle cose belle a cui sono servite.
Un giorno devi andare. Giorgio Diritti. ( con Jasmine Trinca,molto brava,,e la mia attrice preferita del film “Il Gusto degli altri” Anne Alvaro

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chiarialessandro martedì 9 aprile 2013
sua maestà giorgio. Valutazione 3 stelle su cinque
50%
No
50%

 Avanti, con un incedere lento e maestoso, proprio come non può che essere il sofferto viaggio nell’immensità delle terre brasiliane, parallelo e contemporaneo al viaggio spirituale teso alla ricerca di se stessa (o di noi stessi?). Viaggio che ha il suo punto focale nei bambini (la morte del figlio, la vendita del piccolo brasiliano, il sorriso inaspettato dell’altro piccolo brasileiro, che riuscirà finalmente a far aprire le labbra di Jasmine in un sorriso speculare) ma che non si limita a questo, andando a gettare tanti piccoli sassi nell’enorme stagno della vita e creando un’infinità di cerchi concentrici che abbracciano temi come la giustificazione della fede, il modo di testimoniarla, la povertà, il senso ed il valore della miseria, della vita e della morte (stupende le parole della badante/amica), la vecchiaia e la paura di essere abbandonati pur nella consapevolezza di essere ancora autosufficienti. [+]

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gabriele marolda domenica 7 aprile 2013
la ricerca di se stessi tra gli ultimi del mondo Valutazione 4 stelle su cinque
45%
No
55%

Augusta è abbattuta dal dolore per aver perso, quasi in un colpo solo il figlio non nato e il compagno della sua vita, che l'abbandona per avere lei perso la fecondità. Nell'intento di ritrovare un senso alla propria vita, va a trovare in Brasile un'amica della mamma, suor Franca, che da decenni svolge opera di evangelizzazione nei villaggi sperduti dell'Amazzonia e nelle favelas addossate alle moderne città.
Insieme alla sua guida percorre in barca le grandi e maestose vie fluviali dell'immenso paese, condividendo disagi e gioie dell'aiuto spirituale, e anche materiale e culturale alle popolazioni, perlopiù primitive dei tanti precari insediamenti sperduti nell'immensa foresta amazzonica e conoscendo le condizioni di difficile sopravvivenza degli indios accampati nelle favelas su palafitte della città di Manaus. [+]

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max ferrarini sabato 6 aprile 2013
storia di una rinascita Valutazione 4 stelle su cinque
73%
No
27%

"Un giorno devi andare" può aver deluso aspettative e soprattutto chi si aspettava di percepire un messaggio chiaro su tematiche sempre attuali ma che il cinema da tempo affronta. Diritti pensa ad altro, per tutto il film e sorprende, disorienta. Con la storia di Augusta e tutto il suo mondo relazionale che le appartiene ci viene spiegata l'essenza di un dolore inconsolabile dal quale lei vorrebbe fuggire ma non può, in nessun posto. Perché la vita con le sue disgrazie la insegue e l'amore ha in sè le sue due facce di gioia e sofferenza, Augusta capisce che deve come morire e "ritornare alla terra" per poter rinascere, per poter amare ancora nonostante sia stata privata della sua più profonda identità di madre e poi di moglie, non solo, pare abbia perso anche la consapevolezza di essere figlia. [+]

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