luciano sibio
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domenica 7 aprile 2024
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film che sorprende per la sua semplicità
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Un gran bel film che sorprende per la sua semplicità. L'impianto è chiaro sin dall'inizio. Trattasi di un alieno che cerca di acchiappare degli umani per poi distruggerli utilizzando come "esca" acchiapatutti il più archetipo dei legami che attirano e cioè la sessualità. La trovata del furgone nasce dal fatto che le reazioni delle persone che Scarlet adesca parlandogli dal finestrino sono reali. Le cineprese sono nascoste e le persone ignare di essere su un set ne vengono informate e daranno il consenso (non tutte) per essere rappresentate poi.Direi che dopo ciò si capisce la immensa bellezza seduttiva di un Scarlett che in pratica nel film fa sul serio e la volontà esplicita del regista di rappresentare l'umanità, quella vera, dalla strada e con molto amore personale e da cui si coglie la devastante profonda solitudine di essa drammaticamente sospinta in un caso dall'imperfezione fisica.
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Un gran bel film che sorprende per la sua semplicità. L'impianto è chiaro sin dall'inizio. Trattasi di un alieno che cerca di acchiappare degli umani per poi distruggerli utilizzando come "esca" acchiapatutti il più archetipo dei legami che attirano e cioè la sessualità. La trovata del furgone nasce dal fatto che le reazioni delle persone che Scarlet adesca parlandogli dal finestrino sono reali. Le cineprese sono nascoste e le persone ignare di essere su un set ne vengono informate e daranno il consenso (non tutte) per essere rappresentate poi.Direi che dopo ciò si capisce la immensa bellezza seduttiva di un Scarlett che in pratica nel film fa sul serio e la volontà esplicita del regista di rappresentare l'umanità, quella vera, dalla strada e con molto amore personale e da cui si coglie la devastante profonda solitudine di essa drammaticamente sospinta in un caso dall'imperfezione fisica.Ma nel contempo il pessimismo del regista prevalica e nel finale quell'umanità debole e sola è anche quella capace di una esterma violenza fisica che metterà fine alla mattanza.
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senji
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giovedì 4 settembre 2014
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un'interpretazione incomprensibile
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Aspettavo con grande curiosità questo film, avendo letto ed molto apprezzato il libro ero proprio curioso di vedere com'era stato trasposto.
Intanto diciamo che nell'adattare un romanzo al cinema, che il regista/sceneggiatore faccia delle modifiche e dei tagli o che re-interpreti un po' a suo piacimento è normale, è sempre successo e sempre succederà. Ma che ci sia un totale stravolgimento, nelle “forme” e nei contenuti, come in questo caso è un qualcosa di deprecabile e francamente incomprensibile. Glazer trascende completamente l'opera di Faber, reinterpretandola in modo criptico, confuso, visionario e pretenzioso, dando vita ad un film che, per chi non avesse letto il libro, risulterà incomprensibile, lento, assurdo, si inquietante com'è anche il romanzo ma in modo diverso e “sbagliato”.
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Aspettavo con grande curiosità questo film, avendo letto ed molto apprezzato il libro ero proprio curioso di vedere com'era stato trasposto.
Intanto diciamo che nell'adattare un romanzo al cinema, che il regista/sceneggiatore faccia delle modifiche e dei tagli o che re-interpreti un po' a suo piacimento è normale, è sempre successo e sempre succederà. Ma che ci sia un totale stravolgimento, nelle “forme” e nei contenuti, come in questo caso è un qualcosa di deprecabile e francamente incomprensibile. Glazer trascende completamente l'opera di Faber, reinterpretandola in modo criptico, confuso, visionario e pretenzioso, dando vita ad un film che, per chi non avesse letto il libro, risulterà incomprensibile, lento, assurdo, si inquietante com'è anche il romanzo ma in modo diverso e “sbagliato”.
Glazer sembra essere stato preso da una sorta di deriva ermetico-artistoide che gli ha fatto dimenticare plausibilità, coerenza, logica, senso della storia, e le molte emozioni che nel romanzo di Faber impregnano i personaggi, dalla tormentata protagonista, alle vittime, ai personaggi secondari.
Il quadro, poi, è ulteriormente peggiorato dalle numerose scene del tutto inventate e che non hanno, tra l'altro, nessun senso.
Insomma, un film strambo e mediocre, tutt'al più una curiosità per qualche fan del romanzo e/o qualche fan di Scarlett Johansonn, qui in una forma spettacolare.
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howlingfantod
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lunedì 12 giugno 2017
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parlare, vedere..capire
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“Under the skin” è un film diretto da un regista che viene dal mondo pubblicitario e dei videoclip, il quale ha adattato sul grande schermo il romanzo omonimo di uno scrittore olandese e pubblicato nell’anno 2000.
Il film ha dei tratti psichedelici che ne accrescono il già denso ed inquietante fascino e mistero.
Un uomo senza volto alla guida di una moto nel buio catapulta sulla terra un bellissimo alieno che prende possesso del corpo di una donna.
L’alieno è piombato sulla terra da non si sa dove, la navicella spaziale, le cui luci occhieggiano nel cielo grigio e denso di nubi della città, suggerisce che sia arrivata da lì, da quella creatura metallica sospesa in aria.
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“Under the skin” è un film diretto da un regista che viene dal mondo pubblicitario e dei videoclip, il quale ha adattato sul grande schermo il romanzo omonimo di uno scrittore olandese e pubblicato nell’anno 2000.
Il film ha dei tratti psichedelici che ne accrescono il già denso ed inquietante fascino e mistero.
Un uomo senza volto alla guida di una moto nel buio catapulta sulla terra un bellissimo alieno che prende possesso del corpo di una donna.
L’alieno è piombato sulla terra da non si sa dove, la navicella spaziale, le cui luci occhieggiano nel cielo grigio e denso di nubi della città, suggerisce che sia arrivata da lì, da quella creatura metallica sospesa in aria. L’alieno nelle sequenze iniziali comincia a prendere forma con sembianze umane, a formarsi elettronicamente, a parlare come appare all’ inizio del film in scene da piccola “2001 Odissea nello spazio”. Non si capisce cosa rappresenti e cosa ci stia a fare, progressivamente si mostra per quello che è il suo ruolo e quella che sembra essere la sua missione: adescare gli uomini invitandoli a salire sul suo furgone per poi portarli nella sua casa per farli sprofondare in una densa melma nera dove letteralmente si disintegreranno.
Un barlume di umanità sembra far breccia nei circuiti dell’alieno, sembra cercare un contatto, intanto il misterioso uomo senza volto continua a seguirla sfrecciando con la sua moto nera nella notte.
Nel momento del contatto più vero, forte, reale, quello sessuale, la bellissima donna alieno, che nel film ha il volto di Scarlett Johansson, si ritrae, fugge, cerca riparo in un rifugio nella foresta dove viene stanata da un guardaboschi che cerca di violentarla. La tentata violenza incide la pelle umana, la maschera dell’alieno e questo appare per quello che è, una creatura nera ed estranea agli umani. L’umano, il guardaboschi, forse pensando che potesse servire anche solo per dimenticare quell’ incontro bestiale, le dà fuoco ed il fumo nero che si innalza in aria mentre nevica, un iconica e potente immagine di nero su bianco è l’immagine finale di un film che lascia sbalorditi ed inquietati.
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howlingfantod
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venerdì 28 ottobre 2016
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alieni, umani, doppi
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Un viaggio solo mentale in un film altamente psichedelico e cupissimo, nei contenuti, nelle scenografie nella bellissima fotografia. Un’aliena scende sulla terra e si impossessa di una donna sotto le sembianze di una bellissima Scarlett Johansson. Il percorso che svolge è una specie di iniziazione, un percorso di sogno perché i sogni vanno dove vogliono e fanno quello che gli pare, incontra uomini, li uccide, cerca spiragli, si contamina, si aprono dei barlumi di umanità. Film per molti versi enigmatico, che vuole solo farsi vedere a dispetto di tutte le domande che pone, un cerchio che non si chiude a livello semantico nemmeno con la sua fine che è il logico epilogo a questa storia forse a livello meta-testuale nell’economia della sua stessa narrazione solo immaginata.
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Un viaggio solo mentale in un film altamente psichedelico e cupissimo, nei contenuti, nelle scenografie nella bellissima fotografia. Un’aliena scende sulla terra e si impossessa di una donna sotto le sembianze di una bellissima Scarlett Johansson. Il percorso che svolge è una specie di iniziazione, un percorso di sogno perché i sogni vanno dove vogliono e fanno quello che gli pare, incontra uomini, li uccide, cerca spiragli, si contamina, si aprono dei barlumi di umanità. Film per molti versi enigmatico, che vuole solo farsi vedere a dispetto di tutte le domande che pone, un cerchio che non si chiude a livello semantico nemmeno con la sua fine che è il logico epilogo a questa storia forse a livello meta-testuale nell’economia della sua stessa narrazione solo immaginata.
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f.vassia 81
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venerdì 17 settembre 2021
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fantascienza inconsueta
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Vagamente ispirato a un romanzo di Michel Faber, un film di fantascienza lento e inconsueto, certamente non per tutti i gusti. Inutile negare che la sceneggiatura ( del regista e di Martin Campbell ) contenga ripetitività e tutta una serie di simbolismi non sempre chiari,ma è certamente funzionale alla volontà di realizzare un suggestivo album audiovisivo, con al centro i tanti piccoli o grandi (insolubili ?) enigmi dell'esistenza umana, primo fra tutti l'attrazione sessuale. Indubbiamente lo stile registico è la cosa che più può far discutere: surreale, straniante, a tratti quasi astratto, a volte pretenzioso o addirittura presuntuoso ( il modello è Kubrick!), ma certamente dotato di fascino e talento figurativo.
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Vagamente ispirato a un romanzo di Michel Faber, un film di fantascienza lento e inconsueto, certamente non per tutti i gusti. Inutile negare che la sceneggiatura ( del regista e di Martin Campbell ) contenga ripetitività e tutta una serie di simbolismi non sempre chiari,ma è certamente funzionale alla volontà di realizzare un suggestivo album audiovisivo, con al centro i tanti piccoli o grandi (insolubili ?) enigmi dell'esistenza umana, primo fra tutti l'attrazione sessuale. Indubbiamente lo stile registico è la cosa che più può far discutere: surreale, straniante, a tratti quasi astratto, a volte pretenzioso o addirittura presuntuoso ( il modello è Kubrick!), ma certamente dotato di fascino e talento figurativo. Una manna per i fan della sempre brava Scarlett, la cui strepitosa bellezza ha, qui più che mai, la capacità d'essere al tempo stesso molto fisica eppure metafisica.
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maramaldo
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giovedì 18 settembre 2014
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no,scarlett, non dovevi...
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...far questo a noi, tuoi fans da sempre che vengono a vederti (ad occhi chiusi, stavo per dire), incuranti di trama, regia, critica, ecc. E così siamo incorsi nell'infortunio di questo film anche se c'è stato di peggio: ricordi l'accoppiata con Penelope Cruz (senza far nomi). Non è , poi, che te la sei cavata male mettendoti nei panni (si fa per dire) di un'extraterrestre cui hai concesso il minimo sindacale di espressione umanoide per la quale non occorrono corsi di recitazione. E in quanto all'esposizione integrale del fisico, questo avrebbe sollevato più entusiasmi se non fosse stato immerso nella semi-oscurità da quel - come si chiama?- Glazer al quale voglio dire due parole.
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...far questo a noi, tuoi fans da sempre che vengono a vederti (ad occhi chiusi, stavo per dire), incuranti di trama, regia, critica, ecc. E così siamo incorsi nell'infortunio di questo film anche se c'è stato di peggio: ricordi l'accoppiata con Penelope Cruz (senza far nomi). Non è , poi, che te la sei cavata male mettendoti nei panni (si fa per dire) di un'extraterrestre cui hai concesso il minimo sindacale di espressione umanoide per la quale non occorrono corsi di recitazione. E in quanto all'esposizione integrale del fisico, questo avrebbe sollevato più entusiasmi se non fosse stato immerso nella semi-oscurità da quel - come si chiama?- Glazer al quale voglio dire due parole.
Dear Jonathan, e così hai fatto sciencefiction, eh? Con quei trucchetti homemade da videoclip quando, oggi, per far fare una smorfia ad una scimmia s'impiegano 800 computer.
Tha location? Scotland.To day? Da come hai dipinto il Paese io, al tuo posto, non starei tranquillo.Questi, il people degli Scots, tra poco saranno indipendenti. Gente tosta. Pensa: gli antichi Romani preferirono lasciarli perdere e per non incontrarli costruirono chilometri di muro.
E tu, che fai? Raffiguri ambiente e paesaggio in modo da far passar a chiunque la voglia di andarci, frustrando gli sforzi dell'Ente del Turismo.
In questi giorni gli Scozzesi hanno fatto sapere di avere un reddito pro capite tra i più alti d'Europa e tu, insisti a descrivere catapecchie lugubri e pozzanghere fangose. Non parliamo di come hai trattato ...gli indigeni.
E qui apriamo un discorso un po' noioso.Mostrare individui più o meno malmessi o malridotti (peggio, farli andare per la brughiera, ignudi, con quell'umidità) può apparire una trovata intellettualistica densa di significati ma alla fine si rivela un'esercitazione impietosa e sadica che porta alla ripugnanza per quello che fai vedere. Se,poi, ci aggiungi grottesche simulazioni di pratiche di sesso raggiungi le vette del disgusto.
Ma chi credi di essere? Lars von Trier?
Non la faccio lunga sul collegamento nudità - bellezza - piacere - eros - arte (c'è Wikipedia) ma un'osservazione fammela fare, scolastica, elementare. C'era una volta Venere, dea dell'Amore e della Bellezza (guarda caso) che amava andare in giro à poil (come dicono a Parigi).
Sai dov'è nata? A Citera , una delle mille isolette tra Ionio e Egeo dove vai per tonificarti, abbronzarti integralmente e non solo: spiagge dorate, cielo azzurro, mare ancor di più. Capisci il nesso? Se non vuoi deprimerti e deprimere sta' lontano dalle Orcadi e dalle Shetland.
Infine, un suggerimento. Perchè non fare un bel western?...Magari con Penelope Cruz (Scarlett si riposi). Immagina : Penelope , in déshabillé, che fugge su un cavallo senza sella, inseguita ( e raggiunta per farle la festa, sennò non c'è gusto) dai cattivi ( che - mi raccomando - benchè cattivi, siano aitanti, prestanti, tonici, con fattezze regolari, gradevoli meglio se belloni). E, soprattutto: praterie sconfinate, orizzonti di fuoco, cieli azzurri. Only blue skies, please.
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(di calamn)
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flyanto
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martedì 2 settembre 2014
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quando si aggira un'alieno(a) tra di noi
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Film in cui si racconta di una bella aliena che alla guida di un camion percorre le autostrade andando all ricerca di prede umane maschili. Seducendole col suo aspetto le elimina finchè nel corso del suo vagare comincia a scoprirsi avere degli accenni, come quello di sanguinare, che la farebbero, forse, avvicinare alla razza umana. Ma la sua natura di essere alieno privo di sentimenti e sensazioni fisiche prevale conducendola ad un destino certo di distruzione.
Questa pellicola di Jonathan Glazer in tutta sincerità lascia molto perplessi non tanto per la tematica che può venire considerata originale, quanto per come la materia viene presentata in maniera alquanto confusa e, oserei dire, pretenziosa.
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Film in cui si racconta di una bella aliena che alla guida di un camion percorre le autostrade andando all ricerca di prede umane maschili. Seducendole col suo aspetto le elimina finchè nel corso del suo vagare comincia a scoprirsi avere degli accenni, come quello di sanguinare, che la farebbero, forse, avvicinare alla razza umana. Ma la sua natura di essere alieno privo di sentimenti e sensazioni fisiche prevale conducendola ad un destino certo di distruzione.
Questa pellicola di Jonathan Glazer in tutta sincerità lascia molto perplessi non tanto per la tematica che può venire considerata originale, quanto per come la materia viene presentata in maniera alquanto confusa e, oserei dire, pretenziosa. A torto il regista per questa sua opera è stato paragonato, sia pure alla lontana, a Stanley Kubrick ma egli purtroppo non si avvicina nemmeno un poco al genio del grande regista inglese ormai scomparso e soprattutto, a mio parere, non ha saputo affatto trasmettere e rappresentare il contenuto del suo pensiero che, ripeto, viene presentato in modo confuso, pasticciato, volutamente criptico e pure, in alcuni punti, monotono. Il tema dell'alieno tra gli esseri umani, del resto, non costituisce una novità ormai nel mondo del cinema d'oggi e per poter essere di un qualche interesse è richiesta sicuramente una padronanza della materia nonchè un'originalità di pensiero al di fuori del comune.
L'unico elemento di spicco e senza alcun dubbio di lode è la presenza dell'attrice Scarlett Johansson che si rivela essere l'unica attrattiva del film. Non solo per la sua avvenenza misteriosa e conturbante ma soprattuto per le sue doti di attrice che qui molto egregiamente ha saputo dimostrare ed esplicare al meglio impersonando un essere seducente, ambiguo, svanito, a volte persino fortemente in crisi, insomma, difficile da decifrare, vista la sua natura appunto di aliena, per tutti coloro che le stanno vicino.
Pertanto, concludendo, il film vale la pena di essere visto solo se si è estimatori della Johansson e nulla di più.
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[+] rimandato a settembre
(di pear�)
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elpaso11
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giovedì 9 aprile 2015
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sommo, un film per pochi
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Cari italiani, cari critici, "esperti" di cinema, "conoscitori", "appassionati", questa è una sconfitta. Under the Skin è chiaramente e indubbiamente un gran film. Mi dispiace, in questi casi, di appartenere a questa nazione, uno schifo! Vergognatevi, questo film cari bambini miei non è adatto per un pubblico ignorante, spiritualmente involuto, che non si avvicina e non tende alla metafisica, all'astratto, al visionario, al trascendentale, al Bello il quale possiede e si manifesta in un numero infinitamente grande di forme, suoni, emozioni, colori, immagini etc. L'ignoranza come sempre fa da padrona. L'omologazione della razza umana, il desiderio, l'alieno, l'alienante; qualcosa che va oltre.
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Cari italiani, cari critici, "esperti" di cinema, "conoscitori", "appassionati", questa è una sconfitta. Under the Skin è chiaramente e indubbiamente un gran film. Mi dispiace, in questi casi, di appartenere a questa nazione, uno schifo! Vergognatevi, questo film cari bambini miei non è adatto per un pubblico ignorante, spiritualmente involuto, che non si avvicina e non tende alla metafisica, all'astratto, al visionario, al trascendentale, al Bello il quale possiede e si manifesta in un numero infinitamente grande di forme, suoni, emozioni, colori, immagini etc. L'ignoranza come sempre fa da padrona. L'omologazione della razza umana, il desiderio, l'alieno, l'alienante; qualcosa che va oltre. Questo è Under the Skin, una pellicola di un'originalità sconvolgente in senso assolutamente positivo, un film unico, di una profondità non immediata per lo spettatore. Vi do solo alcuni dati da alcuni siti di critica francesi e statunitensi: allocine.fr presenta una valutazione complessiva della critica di 4/5. Rottentomatoes.com dà l'85%, Metacritic.com dà un 78%. Rogerebert.com dà 4/4. Non è questione di essere critici americani e dare una valutazione a un film americano; perché anche i francesi sono d'accordo con gli americani nell'affermare che Under the Skin è un ottimo e brillante film. UN FILM ECCELSO, UN FILM DI DISARMANTE BELLEZZA E COMPLESSITA'.
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[+] un film per pochi, pochissimi
(di kronos)
[ - ] un film per pochi, pochissimi
[+] ho appena finito di vedere questo film...
(di cobain)
[ - ] ho appena finito di vedere questo film...
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