C'è una notizia buona e cen'è una cattiva, cari Wolvie-fan...
La prima è che il secondo spin off dedicato al mutante artigliato più famoso del mondo è decisamente superiore al pastrocchio che prende il nome di Wolverine: le origini (ed è già qualcosa...).
La cattiva notizia è che purtroppo anche questa pellicola percorre il pericoloso binario del film sbagliato, della grande occasione sprecata.
Le premesse per un film migliore c'erano tutte, una storia di base eccellente (la miniserie fumettistica del 1982 a firma Claremont/Miller), un personaggio amatissimo e dalle mille sfaccettature, un buon budget,
il cast, l'esotica ambientazione giapponese, il background cinematografico intessuto nell'arco di 5 pellicole...
Eppure la maledizione del ghiottone continua. Come nel primo film non si riesce (ma ci stiamo lentamente avvicinando) a trovare una formula vincente per un Wolverine a solo, lontano dagli X- men. In questo progetto, fortemente voluto dal protagonista/produttore Hugh Jackman mancano soprattutto le scelte coraggiose, come sarebbe stato l'iniziale reclutamento alla regia di Darren Aronofsky. Anche il tono del film, se si fosse badato meno al box office e a compiacere il pubblico generalista sarebbe potuto essere più cupo, drammatico ed adulto. Un personaggio come Logan lo meriterebbe e la scommessa non sarebbe stata neanche cosi anticommerciale perchè, con un pò di lungimiranza vale di più un cult movie forte che duri negli anni che un film medio che si dimentica in una stagione.
In velocità, altri pro e contro del film. I CONTRO:
- La sceneggiatura, poco caratterizzante e a tratti imbarazzante, non tiene conto delle rispettive psicologie dei personaggi (Es. è più logico che spieghi al pubblico che il treno proiettile di Tokio va a
300 km/h un'algida ed un pò antipatica Mariko in preda ad orgoglio nazionalista o un'anima tormentata che vive come un barbone nei boschi canadesi da anni?);
- Sottotesto razzista molto anni 80 in cui nessun giapponese tranne la simpatica guardia del corpo Yukio è immune da piaghe morali quali meschinità, arrivismo, avidità, brama di potere. Ma il senso dell'onore
e la disciplina da cui Wolverine capiva come venire a patti con la sua parte bestiale ( a proposito, dove l'abbiamo persa?)?? Ah, scusate, qui si parla solo di fattore rigenerante...
- Quarto finale del fim con ormai scontata orgia di colpi di scena ed effetti speciali. Assolutamente in più l'armatura adamantina del Silver Samurai che fa a botte con il tono maggiormente realista dei primi 3/4 ( non completamente disprezzabili) del film.
I PRO: Una certa fluidità nella narrazione, discreta gestione degli effetti visivi, bel taglio di capelli per Logan (in ORIGINS sembrava appena uscito dalla parrucchiera) e soprattutto un grande H. Jackman in sempre
migliorata forma fisica (molto più consona al personaggio) che ci regala un Wolverine visivamente maestoso . Qualche rughetta in più lo impreziosiscono e soprattutto, in mancanza di una sceneggiatura migliore,
recita con le vene di collo e bicipiti, con lo sguardo o i pettorali.
In definitiva, ostentando ottimismo, rimaniamo in attesa di un ulteriore upgrade per l'immancabile terzo capitolo che renda artisticamente e commercialmente più appetibile una trilogia altrimenti abbastanza mesta.
VOTO FINALE: 2.5
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