irene
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sabato 19 ottobre 2013
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"le cose che hanno lo stesso odore ....."
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Come ha già sottolineato Deborissimah nell'altro commento, il film si riassume in buona parte in questa frase, così bella, così vera. Bellissimi e autentici i personaggi, gli occhi dolci del giovane immigrato, le rughe scolpite sul viso del nonno che tutto capisce e che esprime un mondo intero di sentimenti con poche sagge parole. Un bambino tormentato, una giovane mamma, un microcosmo quasi isolato in un paesino di montagna dove la vita sembra essersi fermata. Il film ha un grandissimo fascino, è malinconico e divertente, profondo eppure leggero. Una vera scoperta.
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deborissimah
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giovedì 10 ottobre 2013
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il miele odora come il legno
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"Le cose che hanno lo stesso odore devono stare insieme", sono le parole di Pietro, il vecchio falegname e apicoltore che accoglie il protagonista del film, Dani, dandogli un ruolo in un mondo che gli risulta totalmente estraneo.
Dani è un profugo, originario del Togo e arrivato in Italia in fuga dalla guerra in Libia.
L'Italia per Dani è Pergine, paesino immerso nelle montagne del Trentino, un luogo lontanissimo da lui e non solo dal punto di vista culturale. Il disagio di Dani è ulteriormente amplificato da un "fardello": la figlia neonata, causa incolpevole della morte della sua compagna; ed ecco che questa storia "odora" esattamente come un'altra storia, quella di Michele, che incolpa la madre per la perdita del padre.
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"Le cose che hanno lo stesso odore devono stare insieme", sono le parole di Pietro, il vecchio falegname e apicoltore che accoglie il protagonista del film, Dani, dandogli un ruolo in un mondo che gli risulta totalmente estraneo.
Dani è un profugo, originario del Togo e arrivato in Italia in fuga dalla guerra in Libia.
L'Italia per Dani è Pergine, paesino immerso nelle montagne del Trentino, un luogo lontanissimo da lui e non solo dal punto di vista culturale. Il disagio di Dani è ulteriormente amplificato da un "fardello": la figlia neonata, causa incolpevole della morte della sua compagna; ed ecco che questa storia "odora" esattamente come un'altra storia, quella di Michele, che incolpa la madre per la perdita del padre.
Mischiando persone del luogo e attori professionisti (primo tra tutti Giuseppe Battiston, sempre perfettamente all'altezza) e passando attraverso panorami spettacolari, Andrea Segre ci racconta questa favola moderna con classe, a volte con ironia, sempre senza retorica, dipingendo a colori pastello una realtà che i più non conoscono e che inaspettatamente ha lo stesso odore di un'altra realtà, lontanissima. E allora scopriamo che l'odore del miele somiglia all'odore del legno.
Consigliato a tutti.
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