Enemy |
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Un film di Denis Villeneuve.
Con Jake Gyllenhaal, Mélanie Laurent, Isabella Rossellini, Sarah Gadon, Stephen R. Hart.
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Titolo originale Enemy.
Thriller,
durata 90 min.
- Canada, Spagna 2013.
- P.F.A. Films
MYMONETRO
Enemy
valutazione media:
3,31
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Criprtico. Persino troppo.di IuriVFeedback: 19621 | altri commenti e recensioni di IuriV |
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sabato 21 aprile 2018 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Solitamente non sopporto l'idea di dover leggere le istruzioni per vedere un film. Ma con Enemy è stato inevitabile al fine di capire qualcosa di quello che ho visto sullo schermo. Villeneuve con questa opera mette in scena una storia fortemente simbolica, fatta di piccoli indizi e riferimenti, che, senza capire esattamente di cosa si sta parlando, rischiano di sfuggire all'occhio meno attento. Di fatto il regista canadese si nasconde dietro un thriller ansiogeno per mettere in piedi un racconto non lineare, da non seguire con il classico approccio dal quale ci si aspetta una soluzione classica del mistero. Piuttosto Enemy è il viaggio mentale di un uomo e il suo scontro con il lato ribelle del proprio carattere. Il film ha bisogno del miglior Gyllenhaal per riuscire nell'impresa. L'attore è capace di portare in scena due personaggi piuttosto differenti tra loro: il professore di storia dall'aria sconfitta e l'aspirante attore con il suo fare sicuro. Due uomini diversi che il buon Jake riesce a non sovrapporre mai nello sguardo dello spettatore. A fare da contraltare ai due la bellezza eterea di Sarah Gadon e quella più arcigna di Melanie Laurent, perfette aracnidi nel gioco simbolico della narrazione.. Enemy non è una pellicola da popcorn, questo è certo. Villeneuve richiede allo spettatore attenzione ai particolari e, forse, più di una visione per raccontare al meglio le sue suggestioni (o quelle di Saramago). Inoltre non alleggerisce il tono nemmeno attraverso il ritmo, preferendo atmosfere statiche movimentate giusto un po' da una colonna sonora capace di tenere alto il livello dell'ansia. Un film molto particolare, quindi, che rischia di diventare un muro invalicabile se approcciato come un thriller classico. Un lavoro difficile da digerire anche arrivandoci preparati, a dire il vero, ma che sicuramente ha le potenzialità per non lasciarsi dimenticare. A patto di avere sottomano le istruzioni, naturalmente.
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