renato volpone
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domenica 23 settembre 2012
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la morte? sono contrario
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Dopo Roman Polansky ecco un altro documentario su un regista famoso vivente: Woody Allen. Visto il primo! qui lo spettatore si aspetta un agguato dalla noia, ma da subito scopre che il racconto fila divertendo e appassionando il pubblico. Il faro viene puntato sulla vita artistica del regista, sui suoi desideri, le sue emozioni, lasciando solo marginalmente trapelare alcuni aspetti spinosi della sua vita privata. Ne viene fuori un racconto pieno di aneddoti e battute, di impressioni, ricordi e racconti di produttori, attori, amici di Allen. Si ride e si sorride ripercorrendo la storia dell'ultimo cinquantennio e più. E i suoi film, i suoi inizi come attore comico, come autore e scrittore, il trasformarsi anche grazie alla sua opera del cinema americano.
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Dopo Roman Polansky ecco un altro documentario su un regista famoso vivente: Woody Allen. Visto il primo! qui lo spettatore si aspetta un agguato dalla noia, ma da subito scopre che il racconto fila divertendo e appassionando il pubblico. Il faro viene puntato sulla vita artistica del regista, sui suoi desideri, le sue emozioni, lasciando solo marginalmente trapelare alcuni aspetti spinosi della sua vita privata. Ne viene fuori un racconto pieno di aneddoti e battute, di impressioni, ricordi e racconti di produttori, attori, amici di Allen. Si ride e si sorride ripercorrendo la storia dell'ultimo cinquantennio e più. E i suoi film, i suoi inizi come attore comico, come autore e scrittore, il trasformarsi anche grazie alla sua opera del cinema americano. Con questo racconto gli si perdona tutto perché per lui la vita è un gioco che non dovrebbe finire mai, infatti è fortemente contrario alla ... Morte.
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greenhatman
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sabato 6 ottobre 2012
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io & woody
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Se a un certo punto della vostra vita avete deciso di saperne di più su quell'ometto rosso con gli occhiali dalla montatura monumentale, e se siete rimasti affascinati dalla sua straordinaria versatilità (come regista, sceneggiatore e attore di film che spaziano dal comico slapstick alla commedia impegnata con saltuari riferimenti al drammatico), questo film è una fermata obbligata. Fin dalle prime interviste (sincere quanto essenziali) capisci subito che si tratta di un lavoro studiato a tavolino e ti senti uno dei pochi fortunati a godere di quel percorso; nel migliore dei casi, infatti, le poltrone occupate non raggiungono le 20 unità. Le immagini prendono confidenza con lo schermo mano a mano che Woody, da sempre schivo verso le manifestazioni pubbliche, comincia a fidarsi della macchina e a confidare allo spettatore le sue verità più intime.
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Se a un certo punto della vostra vita avete deciso di saperne di più su quell'ometto rosso con gli occhiali dalla montatura monumentale, e se siete rimasti affascinati dalla sua straordinaria versatilità (come regista, sceneggiatore e attore di film che spaziano dal comico slapstick alla commedia impegnata con saltuari riferimenti al drammatico), questo film è una fermata obbligata. Fin dalle prime interviste (sincere quanto essenziali) capisci subito che si tratta di un lavoro studiato a tavolino e ti senti uno dei pochi fortunati a godere di quel percorso; nel migliore dei casi, infatti, le poltrone occupate non raggiungono le 20 unità. Le immagini prendono confidenza con lo schermo mano a mano che Woody, da sempre schivo verso le manifestazioni pubbliche, comincia a fidarsi della macchina e a confidare allo spettatore le sue verità più intime. A partire dalla sua infanzia newyorchese si passa agli inizi della sua carriera di comico, quando Jack Rollins e Charles H. Joffe lo scoprirono e decisero di non lasciarlo più andare, fino al raggiungimento della maturità cinematografica. Spaziando per titoli da oscar ed alcuni meno riusciti, comprendenti alcuni particolari travagli personali dell'artista, si giunge alla riflessione finale del grande regista: "Sulla morte la penso come sempre: Non sono d'accordo".
Un film piacevole, leggero e distensivo, capace di offrire perle di indicibile rarità nei filmati dei backstage di alcuni film (tra cui "Amore e Guerra").
Tornando a casa dal cinema il pensiero che vi attraversa testa e cuore si può riassumere parafrasando uno dei suoi capolavori: "Io & Woody".
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giugy3000
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mercoledì 26 settembre 2012
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credo in un unico dio: woody allen.
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Ho faticato a lungo per vedere questa pellicola in quanto a soli 4 giorni dall'uscita nella mia città in maniera stra vergognosa si trovava soltanto in UN SOLO CINEMA! Mai vista una cosa simile...comunque andando al sodo è un film di cui consiglio caldamente e molto appassionatamente la visione, sia chi siate folli amanti del genio-cineasta americano (come me!!), sia che lo conosciate o apprezziate meno o poco. Due ore in lingua originale con sottotitoli in cui sbirciamo dal buco della serratura di una delle più entusiasmanti e celeberrime figure del cinema moderno. Attraverso un'insieme di bellissime fotografie (moltissime inedite) e di interviste con i suoi collaboratori, famigliari, attori e produttori più fedeli, uscirete dalla sala con la piacevolissima sensazione di esser stati al bar per due ore davanti ad un caffè con Allen Stewart Königsberg (vero nome del regista per i pochi che non lo sapessero).
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Ho faticato a lungo per vedere questa pellicola in quanto a soli 4 giorni dall'uscita nella mia città in maniera stra vergognosa si trovava soltanto in UN SOLO CINEMA! Mai vista una cosa simile...comunque andando al sodo è un film di cui consiglio caldamente e molto appassionatamente la visione, sia chi siate folli amanti del genio-cineasta americano (come me!!), sia che lo conosciate o apprezziate meno o poco. Due ore in lingua originale con sottotitoli in cui sbirciamo dal buco della serratura di una delle più entusiasmanti e celeberrime figure del cinema moderno. Attraverso un'insieme di bellissime fotografie (moltissime inedite) e di interviste con i suoi collaboratori, famigliari, attori e produttori più fedeli, uscirete dalla sala con la piacevolissima sensazione di esser stati al bar per due ore davanti ad un caffè con Allen Stewart Königsberg (vero nome del regista per i pochi che non lo sapessero). Io mi sono quasi commossa, perchè ovviamente lo vedo e lo sento invecchiato e so che un giorno questa figura portante della settima arte nonchè del mio giovane cuore di cinefila,non darà più vita a pellicole ogni anno e sicuramente (anche se i flop non sono mancati ultimamente) mi mancherà, immensamente. Mi ritrovo tantissimo nei suoi pensieri, nelle sue piccole fobie sulle malattie e sulla morte, sul suo amore per la filosofia, per la letteratura russa, per la buona musica, per le storie d'amore e sui rapporti umani....e l'elenco potrebbe non finire mai. Mi sono nettamente trovata ad invidiare Diane Keaton, Mia Farrow, Dianne West, Mira Sorvino, Scarlett Johansson e Penelope Cruz per essere state compagne di vita e di set di una delle figure più dannatamente geniali che a mio avviso sono mai esistite. Conoscevo già moltissime "nozioni" sulla sua vita avendo visto quasi tutti i suoi film (più di 40!) e avendo divorato un anno fa il celebre "Conversazioni su di me e tutto il resto con Eric Lax", il biografo americano suo amico negli ultimi anni, ma sentire la sua voce ed essere trascinata visivamente da lui in persona davanti alla sua casa, al suo cortile di scuola, al suo quartiere d'infanzia...fa diventare ancora più intima e profonda l'ammirazione per questo personaggio con cui in fondo assieme a Bertolucci è nato il mio amore per quest'arte. Woody ha dato vita a capolavori senza tempo, in cui ancor oggi si ritrovano a ridere e riflettere intere generazioni. A cominciare da "Take the money and run" passando per "Annie Hall" e "Manhattan" e arrivando al più completo e profondo "Match Point" in questo bellissimo documentario emerge tutta l'anima di un cineasta che a più di 70 anni si mantiene impegnato sfornando un film all'anno, scrivendo ancora su un'Olympia del 1940 senza conoscere la battitura al computer, che ha sempre scelto di autodirigersi e dirigere in totale autonomia, senza sottomettersi a qualcuno che ne avrebbe storpiato o manipolato il senso dei suoi copioni. Woody afferma con gli occhi lucidi a fine film: "Ho fatto più di 40 film nella mia vita, di cui pochissimi hanno lasciato il segno, ma mi sono serviti per lavorare, crescere e conoscermi. Non è mai stato facile...e se cribbio, se lo fosse stato dove starebbe il divertimento?". Emozionata fino al midollo lo schermo si annerisce con la seguente testimonianza di un suo produttore: "Woody ha sempre avuto timore della morte e si è sempre esentato dal credere in Dio. Non avrà forse trovato la risposta ai mali del mondo e non si sarà certo guadagnato l'immortalità, ma a tutto questo ci ha aggiunto l'ironia e Dio solo sa quanto si è già alleggerito del fardello che ci condanna!".
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