movies-master
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domenica 4 novembre 2012
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capolavoro incompreso
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Non sempre i film basati sui videogiochi sono stati apprezzati, anzi, fino al 2006 si erano perse le speranza finchè arrivò Silent Hill, un film che nonostante le recensioni negative riuscì a conquistare i fan della serie per un'atmosfera fedelissima al gioco, molto suggestiva, che lo consacrò per alcuni come la miglior trasposizione di un videogioco di sempre. Ma non è tutto oro quello che luccica, perché nonostante l'atmosfera suggestiva, il primo film aveva grosse problematiche nella narrazione, con personaggi privi di qualsiasi carismaticità e un enorme quantità di punti morti soprattutto il lungo monologo finale che ha fatto addormentare ben più di una persona.
Silent Hill Revelation pone le basi per prendere tutte le qualità del primo film, ma ad esso aggiunge un infinità di migliorie che unite ad una trama e a dei personaggi e situazioni davvero riuscite crea un capolavoro che non molti sono riusciti a comprendere.
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Non sempre i film basati sui videogiochi sono stati apprezzati, anzi, fino al 2006 si erano perse le speranza finchè arrivò Silent Hill, un film che nonostante le recensioni negative riuscì a conquistare i fan della serie per un'atmosfera fedelissima al gioco, molto suggestiva, che lo consacrò per alcuni come la miglior trasposizione di un videogioco di sempre. Ma non è tutto oro quello che luccica, perché nonostante l'atmosfera suggestiva, il primo film aveva grosse problematiche nella narrazione, con personaggi privi di qualsiasi carismaticità e un enorme quantità di punti morti soprattutto il lungo monologo finale che ha fatto addormentare ben più di una persona.
Silent Hill Revelation pone le basi per prendere tutte le qualità del primo film, ma ad esso aggiunge un infinità di migliorie che unite ad una trama e a dei personaggi e situazioni davvero riuscite crea un capolavoro che non molti sono riusciti a comprendere.
Cominciano dalla storia, ovvero quel mix tra trama, personaggi e narrazione. Qui siamo su livelli davvero elevati, Bassett è riuscito perfettamente a spiegare tutta la mitologia della saga e nello stesso momento a darci una storia che scorre liscia senza punti morti, e nello stesso tempo porta sulla carreggiata giusta la storia che era stata stravolta nel primo film. Inoltre i personaggi sembrano molto più ispirati del primo, infatti Heather (interpretata da una bravissima Adelaide Clemens) trasmette un forte senso di empatia, ha una grande caratterizzazione esattamente come nel videogame, da un lato forte e dura, dall'altro dolce e sensibile, e anche lo stesso Vincent ha una sua carismaticità e sarà essenziale per aggiungere un pò di varietà alla storia.
Bene anche tutti gli altri, nonostante le loro parti siano state davvero piccole.
Riguardo il fattore horror, Revelation offre una bellissima atmosfera, anche migliore del primo film, ma in più offre molti più momenti di perversione e spaventi, con delle fasi di micro-sogni che tanto ricordato la perversione del cult "Nightmare". Le situazioni sono un perfetto mix tra momenti spaventosi e peversi, esplorazione, dialoghi e fasi drammatiche, che come precedentemente detto, non concedono punti morti.
Insomma, Silent Hill Revelation è un capolavoro degli horror, per molti verso superiore a tutti gli altri horror degli ultimi tempi, perché oltre a una forte dose di perversione e spaventi, a un atmosfera spaventosa e mostri inquietanti, offre altre cose che gli altri horror non offrono, ovvero una trama avvincente ed emozionante, dei personaggi (soprattutto Heather) davvero riusciti e carismatici, e dei momenti davvero suggestivi. Che creano un mix perfetto di svariati generi. Un ulteriore nota, i dialoghi criticati da molti in realtà li ho trovati ottimi, proprio perché offrono una semplicità che crea empatia e appassiona di più.
Silent Hill Revelation è un capolavoro, su tutti i fronti, e offre una ventata d'aria fresca al genere horror che negli ultimi anni è diventato troppo ripetitivo, un film consigliato a tutti, soprattutto i fan, ma anche a chi vuole vedere qualcosa di originale, particolare e affascinante al posto di vedere sempre gli stessi horror copia e incolla, gustatevi questo capolavoro.
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ccluca87
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sabato 3 novembre 2012
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fedele al videogioco di konami
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Silent Hill Revelation ha dovuto affrontare due importanti paragoni: il primo con il videogioco della Konami, il secondo con Silent Hill (film del 2006). Non era facile riprendere la trama del primo capitolo e renderla compatibile con la trama del videogioco (precisamente Silent Hill 3) ma la sfida è stata vinta. In realtà Bassett (che oltre alla regia ha curato anche la sceneggiatura) è riuscito in un mezzo miracolo, creando una trama credibile e coerente. Gli effetti speciali, le scenografie inquietanti e i mostri (disegnati dal geniale Tatopoulus) sono stati all'altezza delle aspettative, anche se a dire il vero, bisogna ammettere che la scelta di girare Silent Hill Revelation in 3D è stata un'arma a doppio taglio, in quanto il 3D ha reso tutto molto più spettacolare, ma ha costretto il regista a comprimere il film in circa 90 minuti, causando da una parte colpi di scena a raffica e sobbalzi dalla poltrona, ma dall'altra è venuta meno la suspanse che caratterizzava il primo Silent Hill (pellicola che diluiva meglio i tempi data la durata di oltre 120 minuti).
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Silent Hill Revelation ha dovuto affrontare due importanti paragoni: il primo con il videogioco della Konami, il secondo con Silent Hill (film del 2006). Non era facile riprendere la trama del primo capitolo e renderla compatibile con la trama del videogioco (precisamente Silent Hill 3) ma la sfida è stata vinta. In realtà Bassett (che oltre alla regia ha curato anche la sceneggiatura) è riuscito in un mezzo miracolo, creando una trama credibile e coerente. Gli effetti speciali, le scenografie inquietanti e i mostri (disegnati dal geniale Tatopoulus) sono stati all'altezza delle aspettative, anche se a dire il vero, bisogna ammettere che la scelta di girare Silent Hill Revelation in 3D è stata un'arma a doppio taglio, in quanto il 3D ha reso tutto molto più spettacolare, ma ha costretto il regista a comprimere il film in circa 90 minuti, causando da una parte colpi di scena a raffica e sobbalzi dalla poltrona, ma dall'altra è venuta meno la suspanse che caratterizzava il primo Silent Hill (pellicola che diluiva meglio i tempi data la durata di oltre 120 minuti).
Per quanto mi riguarda Silent Hill Revelation lo consiglio agli amanti dell'Horror e non solo. Trasposizione da videogioco a film riuscita dunque.
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lukassh
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sabato 3 novembre 2012
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un "sofferto" ritorno alla nebbiosa cittadina
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Silent Hill è una saga che ha appassionato numerosi giocatori (me compreso) ricca di una trama e di una narrazione ad altissimi livelli. Come tutti sanno, creare e produrre un film tratto da un videogioco non è un lavoro da niente. Il primo capitolo della saga, girato nel 2006 e diretto da Christophe Gans, riuscì perfettamente nell'impresa. Fu capace di travolgere gli spettatori rendendoli partecipi della vicenda riuscendo comunque a rimanere fedele agli aspetti principali del videogame. Silent Hill Revelation 3D, purtroppo, non provoca le stesse reazioni allo spettatore. La pellicola, accompagnata da alcune tracce "storpiate" di Akira Yamaoka, dopo la prima mezz'ora circa, prende proprio le sembianze di un videogioco perdendo il concetto di film.
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Silent Hill è una saga che ha appassionato numerosi giocatori (me compreso) ricca di una trama e di una narrazione ad altissimi livelli. Come tutti sanno, creare e produrre un film tratto da un videogioco non è un lavoro da niente. Il primo capitolo della saga, girato nel 2006 e diretto da Christophe Gans, riuscì perfettamente nell'impresa. Fu capace di travolgere gli spettatori rendendoli partecipi della vicenda riuscendo comunque a rimanere fedele agli aspetti principali del videogame. Silent Hill Revelation 3D, purtroppo, non provoca le stesse reazioni allo spettatore. La pellicola, accompagnata da alcune tracce "storpiate" di Akira Yamaoka, dopo la prima mezz'ora circa, prende proprio le sembianze di un videogioco perdendo il concetto di film. La vicenda sembra proseguire per livelli (Viaggio per Silent Hill, Ospedale, Luna Park, Santuario...) e i dialoghi tra i personaggi sembrano troppo meccanici e poco credibili. Apparte queste "pecche" il film sfrutta al meglio i colpi di scena, che al primo film mancavano. Il 3D è presente quasi in tutto il film e non delude, le creature sono molto ben elaborate e gli effetti speciali sono sbalorditivi. Il ritorno di Pyramid Head è la ciliegina sulla torta. Silent Hill Revelation 3D non arriva ai livelli del primo film, manca di quell'atmosfera spettrale, di quel terrore, che ognuno di noi ha potuto provare giocando al videogame, ma comunque non annoia lo spettatore e lo sorprende dalla pioggia di cenere dei titoli di testa, alle fiamme ardenti del finale.
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nick castle
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venerdì 2 novembre 2012
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inventivo e tenebroso, silenthilliano a 360°.
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Dopo un primo film, logico è che il seguito arrivi, vista la lunga lista di videogiochi con questo nome e la moltitudine di trame a cui far appello. Nella grande disponibilità di storie, la Lionsgate sembra aver avuto l'intenzione di creare un universo cinematografico diverso rispetto a quello videoludico. Difficile parlere della trama senza spoilerare, ma in ogni caso, il film risulta collegato sia fortemente che debolmente al primo episodio, perché è vero che i personaggi sono collegatti al primo, ma è anche vero che questo collegamento risulta in qualche modo abbastanza labile, ciò permette di seguire il film anche senza aver visto il precedente.
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Dopo un primo film, logico è che il seguito arrivi, vista la lunga lista di videogiochi con questo nome e la moltitudine di trame a cui far appello. Nella grande disponibilità di storie, la Lionsgate sembra aver avuto l'intenzione di creare un universo cinematografico diverso rispetto a quello videoludico. Difficile parlere della trama senza spoilerare, ma in ogni caso, il film risulta collegato sia fortemente che debolmente al primo episodio, perché è vero che i personaggi sono collegatti al primo, ma è anche vero che questo collegamento risulta in qualche modo abbastanza labile, ciò permette di seguire il film anche senza aver visto il precedente. Principalmente tratto dal terzo videogioco, pur avendo flashback che rievocano i capitoli precedenti, il film si avvale di Michael J. Bassett alla regia e alla sceneggiatura, con il limite che Bassett probabilmente non ha mai giocato ai videogiochi in prima persona (attenzione: Bassett ha scritto si la scenegiatura, ma l'adatttamentto da videogioco a forma letteraria è di un altro di cui ora non ricordo il nome, ma appare proprio prima del cast nei titoli di coda, quindi attenti) cosa che invece Christoph Gans probabilmente ha fatto e poi dimostrato nel primo film (vedasi le inquadrature uguali al primo videogioco). Il film risulta talmente infedele al videogioco, che al suo confronto una moglie infedele è più pura della vergine Maria, quindi senza illusioni, dal videogioco rimangono le ambientazioni, i mostri e i personaggi parzialmente. Per concludere, ho sempre sostenuto che un buon film horror ha bisogno di certe cose per essere considerato valido, una buona messa in scena (regia, scenografie, atmosfere, tensione, ecc.), un buon sonoro e una buona musica. Questa pellicola le ha tutte e tre, certo magari gli manca una storia efficace e dei personaggi di maggior spessore, forse anche qualche buona interpretazione, ma questi in un horror sono elementi secondari a mio parere, e questo film ha indubbiamente tutto per essere considerato un horror più che riuscito. Per aggiungere, risulta molto più splatter rispetto al primo film, poi come non notare le citazioni alla saga di Saw e a quella di The Ring.
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drogba11
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domenica 4 novembre 2012
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ma si, nulla di male .. davvero carino
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Davvero carino nonostante la cattiva recensione avuta...
Sei anni dopo la prima trasposizione cinematografica della saga videoludica di Silent Hill, le sue angoscianti sirene riprendono a suonare per annunciare l'arrivo delle tenebre. Fin dai titoli di testa di questo secondo episodio, in 3D come vogliono i tempi, la cenere cade in abbondanza, e noi speriamo di sprofondare insieme a Heather – ormai quasi 18enne e in un'inutile fuga senza fine dai propri incubi, assieme al padre adottivo – in un'avventura cupa e ossessiva, come lasciava sperare la bizzarra teratologia del gioco e come in parte riusciva al primo film, confuso ma affascinante, diretto da Christophe Gans e scritto da Roger Avary.
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Davvero carino nonostante la cattiva recensione avuta...
Sei anni dopo la prima trasposizione cinematografica della saga videoludica di Silent Hill, le sue angoscianti sirene riprendono a suonare per annunciare l'arrivo delle tenebre. Fin dai titoli di testa di questo secondo episodio, in 3D come vogliono i tempi, la cenere cade in abbondanza, e noi speriamo di sprofondare insieme a Heather – ormai quasi 18enne e in un'inutile fuga senza fine dai propri incubi, assieme al padre adottivo – in un'avventura cupa e ossessiva, come lasciava sperare la bizzarra teratologia del gioco e come in parte riusciva al primo film, confuso ma affascinante, diretto da Christophe Gans e scritto da Roger Avary.
Purtroppo, la magia non avviene: Michael J. Bassett, autore della sceneggiatura e regista, non ha la finezza dei suoi predecessori, e ci va giù pesante.
L'ispirazione per il gioco della Konami è già ambiziosa di suo: un mondo di confine popolato da demoni, streghe bruciate al rogo, sette religiose e bizzarri e mostruosi freak. Con un immaginario che da un lato rimanda al classico e abusato cimitero indiano di kinghiana memoria, ma dall'altro crea repellenti e potenti immagini da incubo, degne di un quadro di Hyeronimus Bosch e di un racconto di Howard Phillips Lovecraft.
Questo capitolo della saga, tratto direttamente dal terzo episodio del videogioco - a sua volta sequel diretto del primo -, ha gli ingredienti giusti per eguagliarlo se non superarlo: intanto il solido cast, che vede l'emergente australiana Adelaide Clements nella doppia parte di Alissa ed Heather (Eter, nella versione italiana...), il ritorno di Sean Bean in un ruolo “alimentare” e – altrettanto brevemente – quello di Deborah Kara Unger e Radha Mitchell, coadiuvati da Carrie-Ann Moss, dall'emergente Kit Harington (qui più anonimo rispetto al Jon Snow de Il trono di spade), dall'ex star del cinema indipendente Martin Donovan e da mister “cammeo sopra le righe” Malcolm McDowell.
Poi ci sono i mostri, appunto, soprattutto le infermiere ballerine/marionette, Testa di Piramide e quella che viene chiamata “La missionaria”, che vediamo in azione nel finale (non ci è piaciuta invece la creatura ragno dei manichini, dove l'effetto digitale è troppo evidente), oltre a un'accolita di esseri senza occhi, senza bocca, con arti di esagerata lunghezza e varie deformità.
Ma Bassett, tra tutte le strade possibili, sceglie quella più pericolosa: mettendo in secondo piano dialoghi e trama, esagera, abbonda, trasforma il tutto in un frenetico baraccone degli orrori da luna park dove la dimensione dell'incubo si sfalda, e invece di restarti appiccicata addosso ti lascia frastornato e con un po' di nausea. Quello di Silent Hill è un mondo che ci piace e ci sembra interessante la sua riflessione psicanalitica sul tema del doppio, che questo film, purtroppo, svolge in maniera banale. Né Bassett né il produttore Samuel Hadida conoscono l'arte delle sfumature ed è un vero peccato, perché finiscono per sacrificare tutto l'appassionato lavoro, tecnico e creativo che sta dietro a un prodotto del genere, per farci salire su una giostra vorticosa da cui vogliamo solo scendere il prima possibile.
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andrea.bonino.97
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sabato 13 aprile 2013
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più vicino al videogioco che a hollywood..
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Sequel del film del 2006, Silent Hill revelation si pone come seguito che cerca di semplificare di molto, e anche troppo, la trama difficile del primo capitolo.
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Sequel del film del 2006, Silent Hill revelation si pone come seguito che cerca di semplificare di molto, e anche troppo, la trama difficile del primo capitolo. Sharon cresciuta si ritrova a dover cambiare, insieme al padre, molte città per scappare dalla polizia per una storia di quando lei aveva 11 anni. La madre Rose rimasta bloccata nella dimensione della nebbia è riuscita a riportare Sharon nella realtà. Dopo il rapimento del padre, Sharon aiutata da un suo coetaneo immischiato a sua volta nella cittadina maledetta, dovrà ritornare a Silent Hill per la seconda volta. Purtroppo la l'ambientazione della città maledetta arriverà troppo tardi a circa 40 minuti del film, considerando la sua breve durata di circa 85 minuti! Inoltre se si prova a immaginare la durata del tempo che Sharon passa a silent hill può essere vicina a appena 3 ore! La fotografia che si era tanto distinta nel primo film, qua abbandonata per una alla "blockbuster" cioè molto carica di colori, satura, totalmente inadeguata al tipico paesaggio scuro e avvolto nella nebbia a cui si era abituati fin dall'inizio della saga, rendendo i mostri quasi bianchi, definiti, poco minacciosi, e a volte ridicoli. riguardo ai mostri, questa volta sono pochi e si posso ridurre a poco più che 5 esemplari. L'inizio del film che presenta visioni "terrificanti della realtà della città dove vive Sharon sono ridicole e senza senso, che tentano solo di suscitare disgusto e orrore senza riuscirci. Cosa inspiegabile il fatto che se Rose alla fine del primo film rimane intrappolata nella silent hill della nebbia, perché Sharon non la incontra dato che ritorna in quella dimensione? Pessimi i momenti in cui compare il tanto amato mostro dalla testa di piramide che riesce solo a provocare disgusto e ci si chiede perché finito a fare un lavoro così "ridicolo"?
Ultima nota negativa il combattimento finale, che finisce nel più ridicolo che così non si poteva, e risulta il tipico Boss finale che presente nei videogiochi.. Nonostante tutto S.H. Revelation riesce a rimanere in piedi, forse per via degli attori discretamente bravi, forse per il fatto che ripropone ambientazioni tipiche della serie come il Luna Park infestato da Coniglietti malefici. L'incontro da Sharon e Alessa presenta una frase da storia del cinema, anche se piuttosto scontata. Infine S.H.R. si presenta come un film "ponte" che risolve i dubbi che erano rimasti in sospeso dal primo capitolo, quasi come una seconda parte o più che altro "atto Finale".
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mr. gianluca
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sabato 21 settembre 2013
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fin troppa nebbia in questo film
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Quando a suo tempo uscì il Silent Hill di Christophe Gans, lo accogliemmo come il miglior adattamento che si potesse fare da un videogioco; forse non c'era una grande attinenza con la fonte originale a livello narrativo, ma Gans era riuscito dove altri avevano miseramente fallito: aveva colto in pieno lo spirito e l'atmosfera del gioco a cui era ispirato. Quando ho sentito che il regista del seguito, sarebbe stato Michael J. Bassett, autore del sottovalutato Solomon Kane, la scelta mi è sembrata molto azzeccata... dopo aver visto il film, non lo penso più, ma andiamo con ordine: appena finiti i titoli di testa, posso che il primo quarto d'ora risulta abbastanza convincente... ma purtroppo è il "come andrà avanti" che ti dirà se ti trovi dinanzi a un prodotto di qualità oppure no.
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Quando a suo tempo uscì il Silent Hill di Christophe Gans, lo accogliemmo come il miglior adattamento che si potesse fare da un videogioco; forse non c'era una grande attinenza con la fonte originale a livello narrativo, ma Gans era riuscito dove altri avevano miseramente fallito: aveva colto in pieno lo spirito e l'atmosfera del gioco a cui era ispirato. Quando ho sentito che il regista del seguito, sarebbe stato Michael J. Bassett, autore del sottovalutato Solomon Kane, la scelta mi è sembrata molto azzeccata... dopo aver visto il film, non lo penso più, ma andiamo con ordine: appena finiti i titoli di testa, posso che il primo quarto d'ora risulta abbastanza convincente... ma purtroppo è il "come andrà avanti" che ti dirà se ti trovi dinanzi a un prodotto di qualità oppure no... e infatti la pellicola collassa su sé stessa immediatamente, con avvenimenti messi un po' a casaccio, e situazioni inconsistenti. Non c'è suspance, tutto viene immediatamente spiegato non appena viene posta la domanda, non inquieta, non mette tensione (cosa strana per un horror), mi sembra che Bassett non abbia capito perché Silent Hill (il videogioco) mette davvero paura: non perché ci siano quintali di sangue o di mostri, ma perché si è soli, in una città deserta ricoperta dalla nebbia, alla ricerca di sé stessi...
Le vicende che compongono questo prodotto avvengono alla velocità della luce, senza caratterizzare questo o quel personaggio. Addirittura lo stesso Malcolm McDowell, osannato attore di "Arancia Meccanica", compare praticamente in un cammeo, che non valorizza la pellicola, né le sue doti recitative: è solo un mero pretesto per permettere alla protagonista di ricongiungere il medaglione. Le sequenze, viste singolarmente, magari sono anche divertenti, ma insieme non compongono una storia solida, che ti tenga incollato fino alla fine, e ammetto che poco mi frega se ci siano più elementi del videogioco, o citazioni a questo e quel capitolo della saga.
Volendo, però, spezzare una lancia a favore di questa pellicola, posso dire che l'impatto visivo è davvero molto bello, e le ambientazioni sono molto curate... ma solo perché provengono dalla fonte originale.
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joicep
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venerdì 17 maggio 2013
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come dovrebbe far paura?
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Parlo da veterana della saga: Silent Hill Revelation 3D (di quale rivelazione si parli, poi, mi è ignoto) potrà sembrare un film discreto, ma non si avvicina nemmeno lontanamente al disturbato e sottile orrore della controparte videoludica; avendo il regista puntato troppo su questo concetto, si puo' considerare il film come un fallimento completo.
Partiamo dalla trama (attenzione, spoiler): Bassett ci rende fin da subito chiaro il travagliato parto di una sceneggiatura che facesse da seguito al primo Silent Hill, collegando i due film con un escamotage talmente debole da apparire ridicolo, ma plausibile ai fini della trama. Heather Mason viene quindi presentata come un'adolescente dai modi difficili, a dir poco acida e lontana dalla Heather videoludica, irascibile e lunatica ma anche sarcastica e irriverente.
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Parlo da veterana della saga: Silent Hill Revelation 3D (di quale rivelazione si parli, poi, mi è ignoto) potrà sembrare un film discreto, ma non si avvicina nemmeno lontanamente al disturbato e sottile orrore della controparte videoludica; avendo il regista puntato troppo su questo concetto, si puo' considerare il film come un fallimento completo.
Partiamo dalla trama (attenzione, spoiler): Bassett ci rende fin da subito chiaro il travagliato parto di una sceneggiatura che facesse da seguito al primo Silent Hill, collegando i due film con un escamotage talmente debole da apparire ridicolo, ma plausibile ai fini della trama. Heather Mason viene quindi presentata come un'adolescente dai modi difficili, a dir poco acida e lontana dalla Heather videoludica, irascibile e lunatica ma anche sarcastica e irriverente. La Heather del film fa pesare in modo insopportabile la sua tendenza ad isolarsi, con un monologo a cui nella vita reale sarebbe seguita una risata di gruppo o una punizione da parte della professoressa; i continui e ripetuti riferimenti a social network, a cui la ragazza sembra essere allergica, stufano, annoiano e appaiono forzati.
Passiamo quindi alle tre "spalle" maschili del film: Sean Bean, ovvero Harry Mason. Eccellente nell'interpretazione, ma penalizzato da un personaggio che, con una svolta diversa, sarebbe potuto diventare l'emblema della testarda motivazione della tormentata protagonista.
Martin Donovan interpreta Douglas Cartland, ovvero la carne da macello della situazione; un personaggio reso tanto inutile e a cui viene data così poca giustizia da avermi provocato una cristi di rabbia isterica - che si sarebbe rivelata solo la prima di una lunga serie, durante la visione di questo film.
Al posto del detective Cartland, dunque, il regista ha abilmente(?) sostituito come compagno della protagonista un più giovane ed apprezzabile Kit Harrington nel ruolo di Vincent, ragazzo monoespressivo, che ci regala le più grandi rivelazioni - da titolo - della trama. Chi si sarebbe aspettato che il suo interesse per Heather fosse intenzionale, e quanto si può rimanere sorpresi dalla più improbabile love story del secolo, maturatasi nel giro di ventiquattr'ore - e da mettere a confronto con diciott'anni di predicamenti su come Heather rappresentasse il demonio nel culto di cui il giovane fa parte - e palesemente piantata lì per la gioia delle ragazzine.
Quasi sono tentata di non pronunciarmi sugli antagonisti: Dahlia Gillespie, anch'essa buttata sul set per una quindicina di inutili secondi; Claudia Wolf che - incredibile a dirsi, se consideriamo che è l'antagonista principale! - appare per una decina di minuti e ci regala un cliffhanger a cui non riesco nemmeno a trovare una definizione non offensiva, e la giovane Alessa, copincollata da un qualsiasi film horror nipponico.
Ci si trascina fino al finale lottando contro il sonno, per poi ritrovarsi davanti al più brutto scherzo che Bassett potesse fare ai fan della saga: un Pyramid Head, che da sempre è il simbolo delle colpe di un individuo, che combatte su ordine della protagonista contro la cattivona di turno.
Pyramid Head, simbolo delle colpe dell'individuo, che combatte per salvare qualcuno.
Vittoria e addio inutile di Harry, cameo di Travis Grady - che avranno colto sì e no quattro persone in tutto -, fine.
Conclusione: banale, banale, banale e per niente spaventoso. Nessuna rivelazione. Si cerca di estrapolare le parti migliori del videogioco, ma non ce la si fa. Proprio no.
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purplerain
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lunedì 22 aprile 2013
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tra sogno e realtà!!
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Il film qui proposto in 3d tratto dalla fortunata serie video ludica è accattivante e al tempo stesso confuso. Il regista ci propone una trama un po’ contorta con un inizio che fa ben sperare per poi finire in un ovvio rincorrersi di mostri e situazioni intrecciate. La sceneggiatura ci riporta con la mente in ambienti molto simili a quelli che abbiamo conosciuto nelle serie di Freddy Kruger di “Nightmare”, e l’incontro di mostri, alcuni ben pensati altri più classici, non fa altro che mostrarci un già visto che a un certo punto sembra più un rimpasto confusionario che non un lineare svolgimento di una trama. Anche il continuo uso di flash back con il passato non migliora di molo la situazione, perché il tutto sembra più un insieme di scene per spaventare che non per raccontare! Il tutto poi con la storia della figlia che parte alla ricerca del padre e finisce in ambienti da classic horror passando per manicomi e tenebre.
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Il film qui proposto in 3d tratto dalla fortunata serie video ludica è accattivante e al tempo stesso confuso. Il regista ci propone una trama un po’ contorta con un inizio che fa ben sperare per poi finire in un ovvio rincorrersi di mostri e situazioni intrecciate. La sceneggiatura ci riporta con la mente in ambienti molto simili a quelli che abbiamo conosciuto nelle serie di Freddy Kruger di “Nightmare”, e l’incontro di mostri, alcuni ben pensati altri più classici, non fa altro che mostrarci un già visto che a un certo punto sembra più un rimpasto confusionario che non un lineare svolgimento di una trama. Anche il continuo uso di flash back con il passato non migliora di molo la situazione, perché il tutto sembra più un insieme di scene per spaventare che non per raccontare! Il tutto poi con la storia della figlia che parte alla ricerca del padre e finisce in ambienti da classic horror passando per manicomi e tenebre. Resta tuttavia un film che, tratto da una serie di video giochi, regala momenti di tensione profondi, con suspence crescente e convincente anche in momenti che raccontano di storie trite e ritrite, arricchendo il tutto con l’interpretazione di Adelaide Clemens che riesce a regalare tensione. Rispetto al video game questo sequel ha qualcosa di diverso soprattutto nella storia, mantenendo tuttavia inalterati ovviamente le ambientazioni che poi sono la parte trainante dell’intero film. Il resto del cast fa da contorno alla quasi totale presenza della protagonista che ruba la scena e lascia le briciole agli altri e in effetti abbi amo visto Sean Bean in vesti migliori. Da vedere!!
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viktor von doom
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mercoledì 18 settembre 2013
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più vivace ma meno solido.
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silent hill revelation è il seguito di silent hill(2006).la saga è tratta da un famoso videogioco konami reso celebre grazie alle splatterose e ispirate creature e ad un atmosfera claustrofobica e ricca di suspence,la prima opera era ben riuscita e sicuramente in possesso di una sceneggiatura all'altezza.gli scenari erano buoni come in fondo tutto il resto.in revelation cìè stato un cambio di regia e qualcosa è cambiato.prima di tutto la durata.questo seguito dura mezz'ora meno del precedente.cosa che rivela pro e contro.innanzitutto c'è più azione e più vivacità,la storia scorre rapida e mette sul banco e in bellamostra tutto ciò che ha da offrire.
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silent hill revelation è il seguito di silent hill(2006).la saga è tratta da un famoso videogioco konami reso celebre grazie alle splatterose e ispirate creature e ad un atmosfera claustrofobica e ricca di suspence,la prima opera era ben riuscita e sicuramente in possesso di una sceneggiatura all'altezza.gli scenari erano buoni come in fondo tutto il resto.in revelation cìè stato un cambio di regia e qualcosa è cambiato.prima di tutto la durata.questo seguito dura mezz'ora meno del precedente.cosa che rivela pro e contro.innanzitutto c'è più azione e più vivacità,la storia scorre rapida e mette sul banco e in bellamostra tutto ciò che ha da offrire.effetti speciali,creature mostruose davvero ispirate(ma quasi tutte prese dal primo film) e un susseguirsi di location di sicuro impatto visivo.a perdere però sono la sceneggiatura e la storia in se.sicuramente entrambe più esili.il film da,sotto questo punto di vista,il meglio di se nella prima parte per poi perdersi un pochino.anche i personaggi hanno un minor approfondimento spirituale e una caratterizzazione che appare abbozzata anzichè curata.insomma questo capitolo aggiunge e toglie il che è un peccato perchè se invece di mezz'ora fossero stati eliminati 15 minuti,se il film avesse mantenuto la solidità narrativa del predecessore e una più curata caratterizzazione dei personaggi,allora avremmo avuto un vero capolavoro del genere.un film horror,spaventoso,solido e avvincente.cosi non è stato e allora ci rimane un film che non si fà disprezzare,che non annoia e che ha sicuramente qualche freccia al suo arco.2 stelle e mezzo.
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