Silent Hill: Revelation 3D |
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Un film di Michael J. Bassett.
Con Adelaide Clemens, Kit Harington, Sean Bean, Radha Mitchell, Deborah Kara Unger.
continua»
Titolo originale Silent Hill: Revelation 3D.
Horror,
durata 94 min.
- USA, Francia 2012.
- Moviemax
uscita mercoledì 31 ottobre 2012.
- VM 14 -
MYMONETRO
Silent Hill: Revelation 3D
valutazione media:
1,82
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Come dovrebbe far paura?di JoicePFeedback: 100 |
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venerdì 17 maggio 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Parlo da veterana della saga: Silent Hill Revelation 3D (di quale rivelazione si parli, poi, mi è ignoto) potrà sembrare un film discreto, ma non si avvicina nemmeno lontanamente al disturbato e sottile orrore della controparte videoludica; avendo il regista puntato troppo su questo concetto, si puo' considerare il film come un fallimento completo. Partiamo dalla trama (attenzione, spoiler): Bassett ci rende fin da subito chiaro il travagliato parto di una sceneggiatura che facesse da seguito al primo Silent Hill, collegando i due film con un escamotage talmente debole da apparire ridicolo, ma plausibile ai fini della trama. Heather Mason viene quindi presentata come un'adolescente dai modi difficili, a dir poco acida e lontana dalla Heather videoludica, irascibile e lunatica ma anche sarcastica e irriverente. La Heather del film fa pesare in modo insopportabile la sua tendenza ad isolarsi, con un monologo a cui nella vita reale sarebbe seguita una risata di gruppo o una punizione da parte della professoressa; i continui e ripetuti riferimenti a social network, a cui la ragazza sembra essere allergica, stufano, annoiano e appaiono forzati. Passiamo quindi alle tre "spalle" maschili del film: Sean Bean, ovvero Harry Mason. Eccellente nell'interpretazione, ma penalizzato da un personaggio che, con una svolta diversa, sarebbe potuto diventare l'emblema della testarda motivazione della tormentata protagonista. Martin Donovan interpreta Douglas Cartland, ovvero la carne da macello della situazione; un personaggio reso tanto inutile e a cui viene data così poca giustizia da avermi provocato una cristi di rabbia isterica - che si sarebbe rivelata solo la prima di una lunga serie, durante la visione di questo film. Al posto del detective Cartland, dunque, il regista ha abilmente(?) sostituito come compagno della protagonista un più giovane ed apprezzabile Kit Harrington nel ruolo di Vincent, ragazzo monoespressivo, che ci regala le più grandi rivelazioni - da titolo - della trama. Chi si sarebbe aspettato che il suo interesse per Heather fosse intenzionale, e quanto si può rimanere sorpresi dalla più improbabile love story del secolo, maturatasi nel giro di ventiquattr'ore - e da mettere a confronto con diciott'anni di predicamenti su come Heather rappresentasse il demonio nel culto di cui il giovane fa parte - e palesemente piantata lì per la gioia delle ragazzine. Quasi sono tentata di non pronunciarmi sugli antagonisti: Dahlia Gillespie, anch'essa buttata sul set per una quindicina di inutili secondi; Claudia Wolf che - incredibile a dirsi, se consideriamo che è l'antagonista principale! - appare per una decina di minuti e ci regala un cliffhanger a cui non riesco nemmeno a trovare una definizione non offensiva, e la giovane Alessa, copincollata da un qualsiasi film horror nipponico. Ci si trascina fino al finale lottando contro il sonno, per poi ritrovarsi davanti al più brutto scherzo che Bassett potesse fare ai fan della saga: un Pyramid Head, che da sempre è il simbolo delle colpe di un individuo, che combatte su ordine della protagonista contro la cattivona di turno. Pyramid Head, simbolo delle colpe dell'individuo, che combatte per salvare qualcuno. Vittoria e addio inutile di Harry, cameo di Travis Grady - che avranno colto sì e no quattro persone in tutto -, fine. Conclusione: banale, banale, banale e per niente spaventoso. Nessuna rivelazione. Si cerca di estrapolare le parti migliori del videogioco, ma non ce la si fa. Proprio no.
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