fede81
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venerdì 24 maggio 2013
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cercasi amore per la fine del mondo
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A furia di stranezze ed eccessi (personaggi minori improbabili, comportamenti paradossali, ecc) si perde un po' il senso e il mordente di questa storia d'amore, che si risolleva solo nella parte finale del film. Se mi è consentito un consiglio alla regista, bisognerebbe scegliere un genere e portarlo avanti con maggiore coraggio, perché se si cerca di fare gli originali ad ogni costo si rischia di non colpire mai il bersaglio. Peccato, perché gli elementi per fare un buon film c'erano, a cominciare dall'idea e dagli attori, una Keira Knightley e uno Steve Carell molto adatti ai loro ruoli.
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astromelia
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mercoledì 30 gennaio 2013
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ne zuppa ne pan bagnato
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film decisamente monocorde che vuol dire e non dire niente,carell assolutamente atono senza la sua comicità è perduto e la knightley irriconoscibile dopo i capolavori ai quali ci ha abituato,e per carità non mettiamoci la fine del mondo ridicolizzandola con amenità varie,feancamente pellicola senza spessore.
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annalisarco
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lunedì 28 gennaio 2013
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cercasi fine del mondo per trovare l'amore
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Tutto si potrebbe dire, tranne che il titolo è corretto. Perché “Cercasi Amore per la Fine del Mondo” fa pensare che il suo protagonista, Dodge, un uomo solo e lasciato dalla moglie, sia alla ricerca disperata di qualcuno con cui condividere gli ultimi giorni di vita prima che un asteroide colpisca la Terra. In realtà seppur Dodge si senta solo, è molto selettivo nel scegliere le persone con cui passare il suo tempo. Persone che prese dal panico, abbandonano ogni inibizione e si comportano come hippies pronti a condividere l’intimità con chiunque sia di gradimento o a estremizzare qualunque stato d’animo, sia che esso porti a rivolte che a un’eccessiva premura verso il prossimo. E proprio il fatto che Penny, la vicina di casa che Dodge non aveva mai incontrato, capiti per caso nella sua vita, fa capire quanto questo non sia stato cercato.
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Tutto si potrebbe dire, tranne che il titolo è corretto. Perché “Cercasi Amore per la Fine del Mondo” fa pensare che il suo protagonista, Dodge, un uomo solo e lasciato dalla moglie, sia alla ricerca disperata di qualcuno con cui condividere gli ultimi giorni di vita prima che un asteroide colpisca la Terra. In realtà seppur Dodge si senta solo, è molto selettivo nel scegliere le persone con cui passare il suo tempo. Persone che prese dal panico, abbandonano ogni inibizione e si comportano come hippies pronti a condividere l’intimità con chiunque sia di gradimento o a estremizzare qualunque stato d’animo, sia che esso porti a rivolte che a un’eccessiva premura verso il prossimo. E proprio il fatto che Penny, la vicina di casa che Dodge non aveva mai incontrato, capiti per caso nella sua vita, fa capire quanto questo non sia stato cercato. Due personaggi dai caratteri opposti: Dodge, alla ricerca del suo amore di gioventù, un uomo fin troppo calmo nonostante l’imminente fine della sua vita; Penny, una ragazza deliziosamente strana, fresca, frizzante, con l’unico desiderio di riabbracciare la sua famiglia a lungo trascurata. Entrambi accomunati dall’amore per la musica, l’unica in grado di distoglierli dai rumori del mondo. Una regia semplice e lineare per la prima opera di Lorene Scafaria, la cui intelligenza è stata affiancare un attore comico come Steve Carell alla drammatica Keira Knightley, brillanti nell’interpretare ruoli diversi dal solito. Intento della Scafaria è stato quello di mostrare la follia della società di oggi partendo da un tema di cui si è sentito a lungo parlare grazie alla famosa profezia Maya sulla fine del mondo. Una società piena di rimorsi, bloccata dal giudizio degli altri, che non da importanza al tempo che ci sfugge ogni giorno, che vuole redimersi e vivere solo quando messo di fronte alla consapevolezza che tutto sta per finire. Ma quella che è etichettata come la fine del mondo, è in realtà l’occasione per resuscitare dei manichini imbambolati, inconsapevoli di essere già morti da tempo. Dodge era uno di quelli. Ha conosciuto l’amore vero, quello che fa passare in secondo piano i tuoi bisogni per far felice la persona che ami, solo all’ultimo. E con coraggio ha scelto di lasciare che Penny passasse gli ultimi istanti con la sua famiglia. E lui fa qualcosa che avrebbe fatto la maggior parte di noi: disco preferito, buio e respirazione profonda sdraiati sul pavimento. Una scena ben studiata per far immedesimare lo spettatore che, proprio quando pensa che dopo una vita da soli si debba morire da soli, vede entrare in campo Penny, agitata, innamorata, aggrappata alla vita, desiderosa di stare ancora con Dodge. E ancora una volta, lo spettatore rimane stupito quando le sue certezze sul finale del film vengono smontate … Non è il classico film sulla fine del mondo, quello in cui si cerca di far qualsiasi cosa per restare vivi. E’ un film che riflette sull’importanza del tempo: tanto o poco che sia non ha importanza. L’importante è solo il come e il con chi.
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matteo manganelli
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giovedì 24 gennaio 2013
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cercasi un regista per la fine del mondo
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Dio, se ci sei, perchè non hai creato tutte le donne ad immagine e somiglianza di Keira Knightley!? Ok, dopo questo piccolo dilemma iniziale, parliamo un pochino del film (anche se c'è poco da dire, effettivamente). Opera prima di Lorene Scafaria (la famosissima Lorene Scafaria), "Cercasi amore per la fine del mondo" è un film che non sa dove sbattere la testa. Non è commedia, non è dramma, non è niente. E dire che l'idea poteva potenzialmente partorire un piccolo capolavoro, non è dire una stronzata. Boh. Probabilmente nessuno ha avuto voglia di impegnarsi in questo film, o forse l'inesperienza alla regia ha pagato il prezzo.
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Dio, se ci sei, perchè non hai creato tutte le donne ad immagine e somiglianza di Keira Knightley!? Ok, dopo questo piccolo dilemma iniziale, parliamo un pochino del film (anche se c'è poco da dire, effettivamente). Opera prima di Lorene Scafaria (la famosissima Lorene Scafaria), "Cercasi amore per la fine del mondo" è un film che non sa dove sbattere la testa. Non è commedia, non è dramma, non è niente. E dire che l'idea poteva potenzialmente partorire un piccolo capolavoro, non è dire una stronzata. Boh. Probabilmente nessuno ha avuto voglia di impegnarsi in questo film, o forse l'inesperienza alla regia ha pagato il prezzo. Steve Carell deludentissimo. Qualche cosina si salva ma nel complesso è un film dimenticabilissimo. Finale orribile. Da guardare proprio se non si ha niente da fare.
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sergiofi
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mercoledì 23 gennaio 2013
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scene intimiste da fine del mondo
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La fine del mondo che l’esordiente Lorene Scafaria ci racconta con mano leggera in “Seeking a friend for the end of the world” non potrebbe essere più anomala e minimalista, lontana anni luce da ogni forma di trito catastrofismo. L’asteroide Matilda confliggerà con la terra e la manderà in mille pezzi. Restano solo ventuno giorni agli umani per scegliere di che morte morire. Ciascuno affronterà il panico montante affidandosi al modus operandi che ne ha contrassegnato il transito terreno. Le prospettive del disincantato Dodge e della esuberante Penny cambieranno radicalmente, grazie a un viaggio catartico che li condurrà a condividere insieme il momento cruciale dell’impatto. Attorno a loro una galleria di figure, più o meno sopra le righe, comunque ben inserite nella scelta di una visione intimistica del flagello finale.
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La fine del mondo che l’esordiente Lorene Scafaria ci racconta con mano leggera in “Seeking a friend for the end of the world” non potrebbe essere più anomala e minimalista, lontana anni luce da ogni forma di trito catastrofismo. L’asteroide Matilda confliggerà con la terra e la manderà in mille pezzi. Restano solo ventuno giorni agli umani per scegliere di che morte morire. Ciascuno affronterà il panico montante affidandosi al modus operandi che ne ha contrassegnato il transito terreno. Le prospettive del disincantato Dodge e della esuberante Penny cambieranno radicalmente, grazie a un viaggio catartico che li condurrà a condividere insieme il momento cruciale dell’impatto. Attorno a loro una galleria di figure, più o meno sopra le righe, comunque ben inserite nella scelta di una visione intimistica del flagello finale. Steve Carrell e Keira Knightley danno vita con misurata bravura ai personaggi di Dodge e Penny, un uomo e una donna alla ricerca di se stessi. Pur con qualche inevitabile caduta di ritmo, legata alla particolare scelta di prospettiva del racconto, la Scafaria riesce a trasmettere con professionale bravura il suo punto di vista. Perché la fine del mondo può essere anche questo, il tenero primo piano sul volto dolce e innamorato di Keira Knightley.
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rossana
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lunedì 21 gennaio 2013
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film pessimo
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E' uno dei fim più brutti che abbia mai visto. Sceneggiatura e regia inesistenti. Lento, noioso, inconcludente.
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epidemic
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giovedì 17 gennaio 2013
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un buon mix
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concordo sul 3 stelle. un bel mix di commedia, dramma e fatalità da annoverare ai numerosi film che negli ultimi anni stanno uscendo sulla fine del mondo e le rispettive reazioni umane
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enabram tain
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giovedì 3 gennaio 2013
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bello, ma....
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Mi è piaciuto: buona la recitazione, discreta la trama : segue, come stile, un filone di moda (quello dei vari "non lasciarmi","l'inventore della bugia" ecc...). Interessante e buona la fusione tra commedia, commedia romantica e dramma, ma sembra un occasione sprecata, ogni fase del film poteva essere + incisiva e + approfondita, in pratica poteva far ridere di + e far riflettere di +; forse ci voleve un po' + di coraggio nell'osare tralasciando alcune banalità.
Comunque vale la pena di vederlo, diciamo che meriterebbe un voto di 3 stelle e un quarto se ci fosse questa possibilità.
P.S. : Non parlo della trama per evitare di fare spoiler (potete leggerla da altre fonti).
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Mi è piaciuto: buona la recitazione, discreta la trama : segue, come stile, un filone di moda (quello dei vari "non lasciarmi","l'inventore della bugia" ecc...). Interessante e buona la fusione tra commedia, commedia romantica e dramma, ma sembra un occasione sprecata, ogni fase del film poteva essere + incisiva e + approfondita, in pratica poteva far ridere di + e far riflettere di +; forse ci voleve un po' + di coraggio nell'osare tralasciando alcune banalità.
Comunque vale la pena di vederlo, diciamo che meriterebbe un voto di 3 stelle e un quarto se ci fosse questa possibilità.
P.S. : Non parlo della trama per evitare di fare spoiler (potete leggerla da altre fonti).
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donni romani
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mercoledì 31 ottobre 2012
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non è mai troppo tardi per amare
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La fine del mondo è prossima, nel giro di due settimane un asteroide travolgerà la terra e fine dei giochi. Questo l'incipit che il film di Lorene Scaraffia porge dolcemente allo spettatore, in modo quasi sottomesso, sussurrato. Niente catastrofismi degni di un "Melancholia", solo la necessaria consapevolezza che ognuno ha solo quindici giorni per sciogliere i nodi della propria vita, per dire o fare ciò che fino ad allora non ha mai avuto il coraggio di dire o fare. Ed è così che Dodge - uno Steve Carrell misurato ed intenso - si ritrova solo dopo che la moglie lo lascia senza neanche una spiegazione, scendendo silenziosamente dalla macchina e allontanandosi nel buio (metafora gìà sufficiente a capire dove si avvia l'umanità).
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La fine del mondo è prossima, nel giro di due settimane un asteroide travolgerà la terra e fine dei giochi. Questo l'incipit che il film di Lorene Scaraffia porge dolcemente allo spettatore, in modo quasi sottomesso, sussurrato. Niente catastrofismi degni di un "Melancholia", solo la necessaria consapevolezza che ognuno ha solo quindici giorni per sciogliere i nodi della propria vita, per dire o fare ciò che fino ad allora non ha mai avuto il coraggio di dire o fare. Ed è così che Dodge - uno Steve Carrell misurato ed intenso - si ritrova solo dopo che la moglie lo lascia senza neanche una spiegazione, scendendo silenziosamente dalla macchina e allontanandosi nel buio (metafora gìà sufficiente a capire dove si avvia l'umanità). Decide così di fare un viaggio indietro nel tempo e ritrovare la sua prima fidanzata, che qualche mese prima gli aveva scritto una lettera finita per errore nella posta di Penny, una svampita vicina di casa - una Keira Knightley deliziosamente trasandata e stralunata - che lo accompagnerà in quello che si preannuncia come l'ultimo viaggio per entrambi, durante il quale molte cose cambieranno, ad iniziare dai sentimenti dei due estranei che con delicatezza e con pudore si avvicinano l'uno all'altra, scoprendo sentimenti che credevano perduti per sempre. Ci sarà tempo per un incontro con il padre che Dodge non vedeva da moltissimi anni - un sempre carismatico Martin Sheen - e per un ultimo momento di felicità, prima che il nulla scenda sulla terra. Misurato e sincero, toccante senza cercare la lacrima facile, sentimentale nell'accezione del linguaggio visivo che premia i sentimenti sinceri a discapito del sensazionalismo - relegato a poche scene di guerriglia urbana - e capace di far dimenticare per gran parte del film che la storia d'amore dei due protagonisti ha i giorni contati. La sintonia fra i protagonisti è sicuramente parte dell'alchimia che il film sprigiona con grazia e delicatezza, ma è l'atmosfera generale a colpire, per il suo tono semplice e fatalistico, a suggerire che non conta quanto a lungo si vive, ma come si fa uso di quel tempo, e che l'unico uso che dà un senso alla vita è trovare qualcuno da amare con cui condividere la quotidianità, sia pure fatta da un asteroide che distruggerà tutto. Una verità tanto assoluta quanto difficile da esprimere con immagini che non siamo stereotipate, ma che la Scaraffia fa arrivare dritto al cuore con il coraggio di chi parla d'amore senza aver paura di farlo.
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