dario
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domenica 23 ottobre 2016
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inconsistente
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Non si capisce come si possa concepire un film del genere che la presujnzione di Ozpetek ha reso del tutot fatiscente. La cosa non sta proprio in piedi, è recitata svogliatamente e diretta in modo confuso. E' un cinema minimalista che pretnde di essere massimalista, crollanjdo di schianto.
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no_data
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venerdì 17 ottobre 2014
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un'altra occasione sprecata...
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Povereri noi a vedere un altro film di Ozpetek che ha sprecato un altra buona idea per troppa superficialità e pressapochismo. Un film che si può comunque vedere ma senza farsi troppe domande sulla logicità e la corenza di ciò che vede. Alternando il comico il favolistico e un pò di dramma senza mai decidersi anche questo nuovo film di Ozpetek non manca dell'immancabile colonna sonora un pò ruffiana che salva il salvabile.
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miglianto
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domenica 27 aprile 2014
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passato e presente in una roma immortale
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Ritrovarsi A Roma finalmente con la propria indipendenza nell'appartamento dei propri sogni e scoprire di doverlo condividere con una buffa famiglia di fantasmi intrappolata negli anni 40. E' questa la storia del giovane Pietro, arrivato da poco a Roma dalla Sicilia, omosessuale e con il sogno di fare l'attore. Una magica Roma fa da sfondo a questa storia bizzarra, dove passato e presente si intrecciano con maestria e delicatezza, da un lato il disagio e la delusione di un amore non corrisposto per Pietro, e dall' altro la paura della famiglia Apollonia rimasta vittima di un fatale incidente in casa propria mentre cercava di sfuggire dai Fascisti dopo una soffiata. Dopo la diffidenza iniziale di Pietro, la famiglia diviene la sua famiglia, la sua confidente.
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Ritrovarsi A Roma finalmente con la propria indipendenza nell'appartamento dei propri sogni e scoprire di doverlo condividere con una buffa famiglia di fantasmi intrappolata negli anni 40. E' questa la storia del giovane Pietro, arrivato da poco a Roma dalla Sicilia, omosessuale e con il sogno di fare l'attore. Una magica Roma fa da sfondo a questa storia bizzarra, dove passato e presente si intrecciano con maestria e delicatezza, da un lato il disagio e la delusione di un amore non corrisposto per Pietro, e dall' altro la paura della famiglia Apollonia rimasta vittima di un fatale incidente in casa propria mentre cercava di sfuggire dai Fascisti dopo una soffiata. Dopo la diffidenza iniziale di Pietro, la famiglia diviene la sua famiglia, la sua confidente. Ozpetek racconta con estrema delicatezza l'omosessualita' e il dramma della seconda Guerra Mondiale un p' come ne"La finestra di fronte".
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gertrude
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mercoledì 23 aprile 2014
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molto pregevole
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Ammetto che ho iniziato a guardarlo con poche apettative poichè non sono una grande fan di Ozpetek. Tuttavia sono rimasta piacevolmente colpita dal film tanto che mi sento di consigliarlo. Ovvio che la storia riprende alcuni racconti su fantasmi ma l'ho trovata molto scorrevole e pregevole. Tocco indistinguibile di Ozpetek è la grande sensibilità che il regista attribuisce agli omosessuali, in questo caso al protagonista Pietro, unica persona in grado di vedere e la "Magnifica Presenza". Anche lo spettatore è chiamato in un certo senso a entrare in sintonia con questa compagnia teatrale, grazie alla simpatia suscitata dal bimbo attratto da qualsiasi golosità e dall'album di figurine.
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Ammetto che ho iniziato a guardarlo con poche apettative poichè non sono una grande fan di Ozpetek. Tuttavia sono rimasta piacevolmente colpita dal film tanto che mi sento di consigliarlo. Ovvio che la storia riprende alcuni racconti su fantasmi ma l'ho trovata molto scorrevole e pregevole. Tocco indistinguibile di Ozpetek è la grande sensibilità che il regista attribuisce agli omosessuali, in questo caso al protagonista Pietro, unica persona in grado di vedere e la "Magnifica Presenza". Anche lo spettatore è chiamato in un certo senso a entrare in sintonia con questa compagnia teatrale, grazie alla simpatia suscitata dal bimbo attratto da qualsiasi golosità e dall'album di figurine. Anche se questi sono espedienti con i quali lo spettatore si affeziona un poco a questi bizzarri personaggi, ovviamente sono aspetti irrilevanti ai fini della storia, la quale trova il suo momento cardine nel ritrovamento di Livia Morosini. Con l'amaro in bocca Pietro riesce quindi a liberare i fantasmi, i quali escono di casa dopo una risata che sembra quasi liberatoria.
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mizio.for
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domenica 6 aprile 2014
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passo falso
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Peccato...un grandissimo regista che si perde nella realizzazione di in film mediocre e che non decolla mai.
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homer52
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lunedì 25 novembre 2013
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i fantasmi d'un uomo incompiuto
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Immerso in un'atmosfera tipicamente almodovariana (nella colonna sonora che pur con accenti orientalegginati somiglia vagamente a quella spagnola), Pietro è un uomo incompiuto: come gay, come attore, come agente attivo nel lavoro e nella società. Un personaggio in cerca d'autore. Isolato dal mondo, vive coi propri fantasmi in un appartamento che non è altro che il luogo dell'intimità e degli affetti.E qui inizia il suo percorso di maturazione fra speranze di successo e delusioni cocenti, percorso che pare difficile e senza ancora una meta precisa. La vita in fondo è come uno spettacolo teatrale e Pietro, alla fine, si sofferma a guardarla come spettatore impotente con uno sguardo carico di tristezza ed emotività svelando così lo sguardo triste e depressivo del regista.
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Immerso in un'atmosfera tipicamente almodovariana (nella colonna sonora che pur con accenti orientalegginati somiglia vagamente a quella spagnola), Pietro è un uomo incompiuto: come gay, come attore, come agente attivo nel lavoro e nella società. Un personaggio in cerca d'autore. Isolato dal mondo, vive coi propri fantasmi in un appartamento che non è altro che il luogo dell'intimità e degli affetti.E qui inizia il suo percorso di maturazione fra speranze di successo e delusioni cocenti, percorso che pare difficile e senza ancora una meta precisa. La vita in fondo è come uno spettacolo teatrale e Pietro, alla fine, si sofferma a guardarla come spettatore impotente con uno sguardo carico di tristezza ed emotività svelando così lo sguardo triste e depressivo del regista.Ottima interpretazione di Elio Germano.
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sandrosta
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martedì 15 ottobre 2013
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poteva essere meglio; non male comunque!
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Il film non è male, anzi m'aspettavo peggio; ottima la colonna sonora.
Elio Germano è stato in gamba, tuttavia, lungi dall'essere omofobo, non sono riuscito ad accettare la sua poetica d'amore nei riguardi di un altro uomo. E' la prima volta che l'ho visto interpretare un personaggio omosessuale. E'stato toccante quando i fantasmi si sono liberati, recandosi al teatro Valle dove poi hanno potuto recitare senza intoppi di sorta.
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francesco2
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giovedì 28 marzo 2013
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ossessioni ozpetekiane?
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Certa critica, che da quasi vent' anni ha (Parzialmente) smesso di guardare con benevolenza al cinema di Allen, all'uscita di "Hollywood Ending" gli rinfacciò che, ormai, non c'era un film in cui determinate tematiche dell'autore newyorchese non fossero presenti.
Si parlasse del suo (Presunto? pessimismo co(s)mico (Non credo), o del rapporto con la magia, o più probabilmente di altro, si è eccessivamente severi nel parlare (Almeno a mò di sospetto) di questo per il nuovo film di Ozpetek?
Lo sguardo sul passato non è (Più) quello (Un pò) più meditativo visto nella dignitosa "Finestra di fronte", ma persiste una voglia di guardare al passato, senza però mai guadagnare in profondità.
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Certa critica, che da quasi vent' anni ha (Parzialmente) smesso di guardare con benevolenza al cinema di Allen, all'uscita di "Hollywood Ending" gli rinfacciò che, ormai, non c'era un film in cui determinate tematiche dell'autore newyorchese non fossero presenti.
Si parlasse del suo (Presunto? pessimismo co(s)mico (Non credo), o del rapporto con la magia, o più probabilmente di altro, si è eccessivamente severi nel parlare (Almeno a mò di sospetto) di questo per il nuovo film di Ozpetek?
Lo sguardo sul passato non è (Più) quello (Un pò) più meditativo visto nella dignitosa "Finestra di fronte", ma persiste una voglia di guardare al passato, senza però mai guadagnare in profondità. La finzione funge da filtro, quindi qui la (ri9scoperta non avverrebbe più tramite la riflessione, ma per mezzo della fantasia. Ecco che, però, qui il regista italo- turco oltre ad essersi autocitato (E la cosa riguarda anche il tema cucina, che fa rimpiangere quella di "Soul Kitchen", ed ho detto tutto, ed il rapporto gay, che avrebbe l'aria di una costante nel suo cinema)), cita anche il non indimenticabile -per me- Allen di "Midnight in Paris": il contatto con altri mo(n)di è un modo per acquisire sicurezza, e (ri)dare un senso alla nostra esistenza.
Prendendo in prestito il linguaggio della cucina, però, tutti questi ingredienti appaiono male assortiti. Si prenda -tanto per cambiare- la sceneggiatura bozzettistica che circonda il protagonista: la commedia non guadagna in "profondità"(Sic!), ma neanche in divertimento. Il film resta in sospeso tra questo (de)genere e l'introspezione psicologica, e la parentesi storica (Sic!) rischia di apparire un espediente che rende il film un pò più cattivello ed imprevedibile, ma nient'altro.
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[+] ti svelerò il mistero!
(di toty bottalla)
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toty bottalla
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giovedì 20 dicembre 2012
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horror comico fai da te, in commedia!
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In mano agli americani, un soggetto simile si sarebbe trasformato in un bell'horror con suspance, mistero e poesia, in questo caso resta solo la poesia un po' comica e grottesca a cui sembra mancare qualcosa. A mio avviso, ozpetek, miscelando i vari elementi li sbiadisce, la mia idea è che si poteva fare meglio, magari con un cast superiore. Saluti.
[+] ed allora.....
(di francesco2)
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rampante
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giovedì 29 novembre 2012
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un sogno
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Pietro arriva a Roma dalla Sicilia con un sogno, fare l'attore.
Lasciata Catania per la capitale, l'unica compagna che ha a Roma è la cugina Maria con la quale momentaneamente divide l'appartamento.
Maria, apprendista avvocato, è una pasticciona dalla vita caotica.
Pietro è un ragazzo molto timido che per vivere sforna cornetti tutte le notti, sogna una casa tutta sua e con l'aiuto della cugina Maria trova a Monteverde un appartamento d'epoca molto particolare. Qualcun'altro vive con lui.
La grande casa dove va a vivere ha dei misteriosi inquilini, invisibili personaggi vissuti in un'altra epoca che gli chiedono di aiutarli a recuperare la loro libertà perduta.
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Pietro arriva a Roma dalla Sicilia con un sogno, fare l'attore.
Lasciata Catania per la capitale, l'unica compagna che ha a Roma è la cugina Maria con la quale momentaneamente divide l'appartamento.
Maria, apprendista avvocato, è una pasticciona dalla vita caotica.
Pietro è un ragazzo molto timido che per vivere sforna cornetti tutte le notti, sogna una casa tutta sua e con l'aiuto della cugina Maria trova a Monteverde un appartamento d'epoca molto particolare. Qualcun'altro vive con lui.
La grande casa dove va a vivere ha dei misteriosi inquilini, invisibili personaggi vissuti in un'altra epoca che gli chiedono di aiutarli a recuperare la loro libertà perduta.
Aiutando questi sconosciuti, Pietro aiuta se stesso a crescere e a vivere la sua vita.
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