j_fender
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domenica 6 maggio 2012
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l'ultimo pezzo della torta è sempre il più dolce
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Era il lontano 1999 quando il giovane adolescente allupato Jim Levenstein bucava letteralmente il grande schermo, intento nel suo primo approccio carnale con una deliziosa e calda torta di mele. Era il lontanto 1999 quando uno dei maggiori franchise demenzial-giovanili si faceva lentamente largo nel panorama cinematografico con il suo primo immortale capitolo. E se "il primo assaggio non si scorda mai", il pubblico ha inoltre apprezzato allo stesso modo (se non di più) i successivi due episodi della combriccola di amici che da sfigati liceali si traformava lentamente in un gruppo di amici nostalgici pronti ad affacciarsi al mondo adulto. Ora, nel 2012, a 9 anni da "Il Matrimonio", il quadro è finalmente completo.
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Era il lontano 1999 quando il giovane adolescente allupato Jim Levenstein bucava letteralmente il grande schermo, intento nel suo primo approccio carnale con una deliziosa e calda torta di mele. Era il lontanto 1999 quando uno dei maggiori franchise demenzial-giovanili si faceva lentamente largo nel panorama cinematografico con il suo primo immortale capitolo. E se "il primo assaggio non si scorda mai", il pubblico ha inoltre apprezzato allo stesso modo (se non di più) i successivi due episodi della combriccola di amici che da sfigati liceali si traformava lentamente in un gruppo di amici nostalgici pronti ad affacciarsi al mondo adulto. Ora, nel 2012, a 9 anni da "Il Matrimonio", il quadro è finalmente completo. Jim è ancora sposato con Michelle e i due hanno un pargoletto; Kevin (con tanto di barba al seguito) è un casalingo felicemente ammogliato; Oz è una star del giornalismo sportivo con fidanzatina disinibita al seguito; Finch ha girato il mondo e ha un mucchio di aneddoti da raccontare; Stifler non è cambiato di una virgola, e proprio il suo atteggiamento ha contribuito a relegarlo ai margini di uno squallido ufficio, schiavizzato dal suo capo indiano. Già, lo Steiffmaister. E' proprio lui il fulcro di questo "American Pie: ancora insieme", reunion al gran completo di tutti i beniamini che furono gli idoli delle passate generazioni. Il senso nostalgico la fa da padrone in questa pellicola diretta e sceneggiata dalla coppia Jon Hurwitz-Hayden Schlossberg, e proprio il personaggio di Seann William Scott (interprete fin troppe volte sottovalutato) racchiude tutte le ansie, le delusioni e le frustrazioni che la vita riserva a ognuno di noi. Lo sguardo disincantato di un eterno ragazzino alle prese con un mondo che non è più quello di un tempo (nè quello sperato) è il tema portante di questa commedia spensierata, che contiene in sè, però, quasi inaspettatamente, molto più di quello che un semplice trailer può far intendere. Pur debitrice dei tre film precedenti e indissolubilmente legata ad essa, la pellicola prende subito sul serio il problema della nostalgia adolescenziale, amalgamandola a situazione triviali e festaiole, in pieno stile "American Pie".
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c.ronaldo7
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mercoledì 30 maggio 2012
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!american pie: ancora insieme! funziona!
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Si ripresenta dopo ben 9 anni un "American Reunion ".
Una saga che ha fatto divertire e sognare gli Stati Uniti a molte generazioni, torna per fare il punto della situazione, vedere come procede la vita dei ragazzi "pipponi" che abbiamo conosciuto.
Primo tra tutti spicca ovviamente Stifler. E' come se fosse l'unico a non essere cambiato di una virgola. Jim è padre, Kevin è felicemente sposato e con la testa a posto, Oz è un uomo di spettacolo con una superbomba sexy come ragazza, Finch sembra avere una vita cosmopolita.
Stifler è l'unico a non essersi spostato, a vivere ancora con la madre (e che madre), lavora e fa lo Stifmeister.
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Si ripresenta dopo ben 9 anni un "American Reunion ".
Una saga che ha fatto divertire e sognare gli Stati Uniti a molte generazioni, torna per fare il punto della situazione, vedere come procede la vita dei ragazzi "pipponi" che abbiamo conosciuto.
Primo tra tutti spicca ovviamente Stifler. E' come se fosse l'unico a non essere cambiato di una virgola. Jim è padre, Kevin è felicemente sposato e con la testa a posto, Oz è un uomo di spettacolo con una superbomba sexy come ragazza, Finch sembra avere una vita cosmopolita.
Stifler è l'unico a non essersi spostato, a vivere ancora con la madre (e che madre), lavora e fa lo Stifmeister. Ma senza i suoi amici non è la stessa cosa, la Reunion sembra risvegliarlo, essere lo Stifmeister con gli amici è diverso!
A fine film matureranno un po' tutti, tranne Stifler, che comunque potrà togliersi qualche sassolino dalle scarpe. In definitiva un gran bel film, il solito film, solita classe del 99'.
Il clima è identico a quello di sempre, tutti hanno fatto un gran lavoro, si vede che c'è un'anima dietro American Pie. Ovviamente il film ha un costante velo di malinconia, che bello rivederli insieme!
Bentornati amici! :)
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sypnos
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lunedì 21 maggio 2012
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la rimpatriata degli amici della torta
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Sono passati quasi tredici anni dal "primo assaggio" dei cinque amici, ma lo spirito che li contraddistingue è sempre lo stesso: Jim l'imbarazzato (e imbarazzante), Oz lo sportivo, Kevin il sentimentale, Finch il colto e Stifler il figo.
Si ritrovano tutti insieme, con carriere e prospettive diverse. Un film che punta tutto sul nostalgico. Più che altro è stato per gli affezionati della serie e va molto sulla curiosità di riscoprire i personaggi, i loro stereotipi e come sono cambiati.
Tutti hanno qualcosa da raccontare: Jim, sposato con Michelle, ha ora un pargoletto che rende la sua vita sessuale piuttosto difficile, Oz è un esperto di sport e ha al seguito una compagna disinibita, Kevin è un casalingo felicemente sposato, Finch un uomo vissuto e viaggiatore esperto mentre Stifler è sempre lo stesso, a parte il lavoro non proprio gratificante e un capo che lo tratta come lui ha sempre trattato gli altri.
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Sono passati quasi tredici anni dal "primo assaggio" dei cinque amici, ma lo spirito che li contraddistingue è sempre lo stesso: Jim l'imbarazzato (e imbarazzante), Oz lo sportivo, Kevin il sentimentale, Finch il colto e Stifler il figo.
Si ritrovano tutti insieme, con carriere e prospettive diverse. Un film che punta tutto sul nostalgico. Più che altro è stato per gli affezionati della serie e va molto sulla curiosità di riscoprire i personaggi, i loro stereotipi e come sono cambiati.
Tutti hanno qualcosa da raccontare: Jim, sposato con Michelle, ha ora un pargoletto che rende la sua vita sessuale piuttosto difficile, Oz è un esperto di sport e ha al seguito una compagna disinibita, Kevin è un casalingo felicemente sposato, Finch un uomo vissuto e viaggiatore esperto mentre Stifler è sempre lo stesso, a parte il lavoro non proprio gratificante e un capo che lo tratta come lui ha sempre trattato gli altri.
Il film narra semplicemente della loro rimpatriata tra equivoci, bugie, scherzi, risse e ovviamente... sesso.
Come sempre è presente la figura di Noah Levenstein, che è presente anche negli American Pie "non ufficiali", che diverte con la sua voglia di tornare alla carica.
Per essere il ritorno da giovani di quattro trentenni non è male, perché è difficile divertire ancora nonostante l'età delle gag: equivoci, scherzi, risse, ubriacature e vendette.
Un film che da film adolescenziale diventa una commedia per adulti, è curioso infatti notare come tutto cresce insieme al film: gli attori, il pubblico e il genere.
Credo che chi lo possa apprezzare nel migliore dei modi siano coloro che sono cresciuti insieme ai film, perché difficilmente può piacere a chi non sa cos'è accaduto in precedenza.
Probabilmente questo film chiude del tutto la saga, perché anche le cose lasciate in sospeso negli altri film sono state risolte nell'ultimo.
Forse è stato solo un rimedio alla nostalgia, ma American Pie è ancora in grado di farci sorridere.
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ale_coly
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giovedì 8 ottobre 2015
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oltre la volgarità
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Anch'io immaginavo il solito film volgarotto e privo di contenuti, fatto solo per sfruttare un titolo di successo e fare altri soldi. Certo, in parte sarà stato anche così, ma questo ultimo capitolo di American Pie ha dentro di sé molto di più. Sono rimasto piacevolmente sorpreso nel provare emozioni guardando questo film. E' una commedia amara, che ha dentro di sé, e nell'animo dei protagonisti, il peso del tempo che passa.
Oramai adulti, Jim e i suoi amici non prendono più la vita alla leggera come accadeva quando erano al liceo. Ora ci sono angosce, fallimenti, insoddisfazioni. I nostri ragazzi hanno perso la spensieratezza della gioventù, e questo traspare in modo prorompente nel film.
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Anch'io immaginavo il solito film volgarotto e privo di contenuti, fatto solo per sfruttare un titolo di successo e fare altri soldi. Certo, in parte sarà stato anche così, ma questo ultimo capitolo di American Pie ha dentro di sé molto di più. Sono rimasto piacevolmente sorpreso nel provare emozioni guardando questo film. E' una commedia amara, che ha dentro di sé, e nell'animo dei protagonisti, il peso del tempo che passa.
Oramai adulti, Jim e i suoi amici non prendono più la vita alla leggera come accadeva quando erano al liceo. Ora ci sono angosce, fallimenti, insoddisfazioni. I nostri ragazzi hanno perso la spensieratezza della gioventù, e questo traspare in modo prorompente nel film.
La pellicola è in grado di trasmettere tutta l'amarezza del tempo che passa e della gioventù perduta.
Non è nemmeno volgare più di tanto.
Un film piacevolmente sorprendente.
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calopsite
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giovedì 31 maggio 2012
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american pie, ancora insieme, un'occasione persa.
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Un film lineare che non offre nessuno slancio di comicità pura come il primo American Pie, si è persa una bella occasione di dare un'ulteriore seguito a una saga che non ha pari ad altre nel genere comico-grottesco.
La storia non si sviluppa come avrebbe dovuto, i vari attori interagiscono tra di loro come da copione e questo li rende innaturali e palesemente incapaci distrappare una risata di gusto. E' un film che decisamente stanca quello spettatore che si aspetta di vedere ogni singolo personaggio atteggiarsi e fare gag come il primo America pie ha mostrato.
jason Biggs (alias nel film Jim)ha prodotto un film che esce chiaramente dal filone della serie di American Pie.
Non è una rimpatriata tra amici ma tra attori che paiono stanchi del loro personaggio e forzatamente obbligati per copione a mostrare gag che non fanno ridere.
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Un film lineare che non offre nessuno slancio di comicità pura come il primo American Pie, si è persa una bella occasione di dare un'ulteriore seguito a una saga che non ha pari ad altre nel genere comico-grottesco.
La storia non si sviluppa come avrebbe dovuto, i vari attori interagiscono tra di loro come da copione e questo li rende innaturali e palesemente incapaci distrappare una risata di gusto. E' un film che decisamente stanca quello spettatore che si aspetta di vedere ogni singolo personaggio atteggiarsi e fare gag come il primo America pie ha mostrato.
jason Biggs (alias nel film Jim)ha prodotto un film che esce chiaramente dal filone della serie di American Pie.
Non è una rimpatriata tra amici ma tra attori che paiono stanchi del loro personaggio e forzatamente obbligati per copione a mostrare gag che non fanno ridere.
In conclusione ci si augura che -se verrà prodotto- il prossimo America Pie credo "l'ospizio" sappia far veramente ridere perchè questo film è stato un'emerito fiasco. I cultori di American Pie sono ancora orfani di un film degno del primo della serie. Si spera che Jason Biggs trovi il tempo per rivedere il primo film così da capire dove ha con evidenza errato.
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