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alfonso nero
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mercoledì 30 maggio 2012
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native
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Ho avuto la possibilità di vedere di nuovo Native, ribadisco che Giovanni Marzagalli farà parlare molto di sè, avere una resa simile con così poco continua a sorprendermi... Spero esca presto in dvd
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riccatosi
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giovedì 29 marzo 2012
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mio parere
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Bel film! ben girato! particolare la colonna sonora! la musica di questo film trasmette tantissima ansia... anche la canzone di franco simone ha il suo perchè mi è piaciuto
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corinloren
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sabato 24 marzo 2012
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non male!
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Ho visto Native al cinema finalmente ed è un film low low low budget che merita di essere visto! Non mi stupisce che una team così giovane abbia avuto questo riscontro. Bel film, ottimo pathos, crea un ansia che dura per tutto il film. Belle musiche!
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lidia79
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giovedì 22 marzo 2012
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piccolo budget...
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No ok scusate un secondo..... ma dico io come fa un film low budget ad avere un aspetto del genere e film di milioni di euro ad essere pessimi?! ma dove vanno a finire le tasse degli italiani =I date i soldi a chi li merita per favore!!!! sopratutto a giovani e questo film ne è la dimostrazione!
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elena al�
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mercoledì 21 marzo 2012
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tentativo fallito!!!
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Comincio col dire che mi dispiace dover dare dei commenti molto negativi sul film. Amo il cinema e ammiro chi fin da giovane vuole coraggiosamente avvicinarsi a questo difficile mondo, cosa che rappresenta un merito per il giovane regista. Ma il coraggio deve avere i suoi limiti... Giovanni Marzagalli (in arte John Real) a mio avviso ha preteso troppo da se stesso e dagli attori scelti per il film. E' evidente che non si tratta di professionisti (da notare l'assenza di dizione), che più di una volta lasciano intuire allo spettatore di recitare a memoria un copione rendendo il film "improbabile".
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Comincio col dire che mi dispiace dover dare dei commenti molto negativi sul film. Amo il cinema e ammiro chi fin da giovane vuole coraggiosamente avvicinarsi a questo difficile mondo, cosa che rappresenta un merito per il giovane regista. Ma il coraggio deve avere i suoi limiti... Giovanni Marzagalli (in arte John Real) a mio avviso ha preteso troppo da se stesso e dagli attori scelti per il film. E' evidente che non si tratta di professionisti (da notare l'assenza di dizione), che più di una volta lasciano intuire allo spettatore di recitare a memoria un copione rendendo il film "improbabile". Alcune scene e fatti narrati, probabilmente con l'intento di "complicare" il giallo, sono del tutto gratuiti e restano in sospeso senza alcun motivo donando al film una generale "insensatezza". Si osserva così un susseguirsi di tutti i luoghi comuni dei film horror/thriller, accomunati da scarsa interpretazione e da una regia "copia e incolla da Hollywood" che ha badato più a qualche effetto speciale che non alla sostanza del film. Restava la speranza di una storia originale o di una sceneggiatura ben orchestrata, ma ahimè non ho visto neanche quella!!!! Che dire... TENTATIVO FALLITO.
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rickys86
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mercoledì 21 marzo 2012
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nuovo cinema
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Ho letto le diverse recensioni su internet che mi hanno convinto ad andare a vedere il film di Marzagalli. Ho trovato assurdo poter trovare un film indipendente low budget al cinema... Dopo aver visto il film ho capito che si tratta di un progetto un pò diverso dal solito low budget perchè il film effettivamente ha una pasta totalmente diversa...
Inizio questo mio commento complimentandomi con whiterose pictures che è il secondo progetto indipendente horror distribuito sul territorio italiano.
Native è una prima opera di un regista molto giovane segnalato addirittura come il più giovane d'europa (pessima la scelta dello pseudonimo). Siamo davanti ad un prodotto totalmente diverso dalla solita pellicola italiana, sopratutto per il modo in cui è stato realizzato.
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Ho letto le diverse recensioni su internet che mi hanno convinto ad andare a vedere il film di Marzagalli. Ho trovato assurdo poter trovare un film indipendente low budget al cinema... Dopo aver visto il film ho capito che si tratta di un progetto un pò diverso dal solito low budget perchè il film effettivamente ha una pasta totalmente diversa...
Inizio questo mio commento complimentandomi con whiterose pictures che è il secondo progetto indipendente horror distribuito sul territorio italiano.
Native è una prima opera di un regista molto giovane segnalato addirittura come il più giovane d'europa (pessima la scelta dello pseudonimo). Siamo davanti ad un prodotto totalmente diverso dalla solita pellicola italiana, sopratutto per il modo in cui è stato realizzato. Ho trovato il film interessante con delle scelte che mi hanno fatto subito pensare ad un cinema più internazionale... Bellissima mossa per un opera prima distribuita da una coraggiosa distribuzione! Il film ha tanti problemi, il più grosso è quello interpretativo. Nonostante tutto però voglio bene a questo tentativo di fare cinema diverso e sopratutto con niente... La voglia di fare di questo team mi ha impressionato e spero che sia davvero un inizio per il cinema italiano a realizzare prodotti con un occhio diverso!!! forse meno pizza e pasta al pomodoro!!! Spingiamo queste iniziative, grandi!
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garried78
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mercoledì 21 marzo 2012
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un grande low budget
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Comincio dicendo di aver letto molto su questo film e stando a quanto... credo che il film meriti l'attenzione dei media ma sopratutto del pubblico italiano. Sono stato a vederlo al cinema uci ed ho finalmente visto un film italiano che per fotografia, regia, musiche e genere è diverso dal solito film all'italiana. Una nota di merito va a questo regista giovanissimo che ha diretto molti attori alle prime armi ed ha realizzato un film low budget che porta con sè delle scene di tensione da cinema holliwoodiano, paragone insostenibile per un film low budget italiano... eppure è sorprendente. Cercando su internet ho visto che il film è stato girato con una MARK II, una macchina fotografica spacciata per macchina da presa.
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Comincio dicendo di aver letto molto su questo film e stando a quanto... credo che il film meriti l'attenzione dei media ma sopratutto del pubblico italiano. Sono stato a vederlo al cinema uci ed ho finalmente visto un film italiano che per fotografia, regia, musiche e genere è diverso dal solito film all'italiana. Una nota di merito va a questo regista giovanissimo che ha diretto molti attori alle prime armi ed ha realizzato un film low budget che porta con sè delle scene di tensione da cinema holliwoodiano, paragone insostenibile per un film low budget italiano... eppure è sorprendente. Cercando su internet ho visto che il film è stato girato con una MARK II, una macchina fotografica spacciata per macchina da presa. Il direttore della fotografia ha fatto un lavoro impressionante! Una grande punto di debolezza del film sono gli attori. Nonostante una sceneggiatura semplice con dialoghi molto "easy" non sono riusciti a dare il pathos giusto alla storia. Infatti è come assistere ad un orchestra scordata che non si lega affatto con le immagini e la direzione della regia... L'attrice Mandalari, protogonista assoluta del film, non sempre riesce a reggere il proprio ruolo, a non aiutarla certamente è il compagno Andrea, interpretato dal giovane attore Andrea Galatà, che risulta avere una performance pessima peggiorando spesso le condizioni della protagonista. Ritornando al giudizio complessivo del film è un ottimo low budget, e credetemi che di low budget indipendenti ne ho visti tanti. Questo merita davvero di essere visto perchè nonostante qualche problema non ha per niente l'aspetto di un filmetto da quattro soldi.
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[+] parliamo di native???
(di elena al�)
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elena alì
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lunedì 19 marzo 2012
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tentativo fallito!!!
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Comincio col dire che mi dispiace dover dare dei commenti molto negativi sul film. Amo il cinema e ammiro chi fin da giovane vuole coraggiosamente avvicinarsi a questo difficile mondo, cosa che rappresenta un merito per il giovane regista. Ma il coraggio deve avere i suoi limiti... Giovanni Marzagalli (in arte John Real) a mio avviso ha preteso troppo da se stesso e dagli attori scelti per il film. E' evidente che non si tratta di professionisti (da notare l'assenza di dizione), che più di una volta lasciano intuire allo spettatore di recitare a memoria un copione rendendo il film "improbabile". Alcune scene e fatti narrati, probabilmente con l'intento di "complicare" il giallo, sono del tutto gratuiti e restano in sospeso senza alcun motivo donando al film una generale "insensatezza".
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Comincio col dire che mi dispiace dover dare dei commenti molto negativi sul film. Amo il cinema e ammiro chi fin da giovane vuole coraggiosamente avvicinarsi a questo difficile mondo, cosa che rappresenta un merito per il giovane regista. Ma il coraggio deve avere i suoi limiti... Giovanni Marzagalli (in arte John Real) a mio avviso ha preteso troppo da se stesso e dagli attori scelti per il film. E' evidente che non si tratta di professionisti (da notare l'assenza di dizione), che più di una volta lasciano intuire allo spettatore di recitare a memoria un copione rendendo il film "improbabile". Alcune scene e fatti narrati, probabilmente con l'intento di "complicare" il giallo, sono del tutto gratuiti e restano in sospeso senza alcun motivo donando al film una generale "insensatezza". Si osserva così un susseguirsi di tutti i luoghi comuni dei film horror/thriller, accomunati da scarsa interpretazione e da una regia "copia e incolla da Hollywood" che ha badato più a qualche effetto speciale che non alla sostanza del film. Restava la speranza di una storia originale o di una sceneggiatura ben orchestrata, ma ahimè non ho visto neanche quella!!!! Che dire... TENTATIVO FALLITO.
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alentus86
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venerdì 16 marzo 2012
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la mia recensione
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A John Real va dato il merito di aver creduto in un progetto e di averlo portato a termine. Per il resto il film che nasce con dei buoni propositi lascia molto a desiderare. La sceneggiatura è parecchio lacunosa, e per la svolgimento della trama non può permettersi di esserlo. Vi sono dei vuoti narrativi evidenti che vengono colti anche da uno spettatore poco attento. Gli attori del cast hanno fatto quello che potevano, ma è evidente che non sono molto esperti e non trasmettono credibilità ed efficacia nel ruolo che interpretano, complice il fatto di essere stati diretti male. I discorsi sono banali e spesso insensati e non hanno aiutato gli attori ad interpretare al meglio il proprio ruolo.
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A John Real va dato il merito di aver creduto in un progetto e di averlo portato a termine. Per il resto il film che nasce con dei buoni propositi lascia molto a desiderare. La sceneggiatura è parecchio lacunosa, e per la svolgimento della trama non può permettersi di esserlo. Vi sono dei vuoti narrativi evidenti che vengono colti anche da uno spettatore poco attento. Gli attori del cast hanno fatto quello che potevano, ma è evidente che non sono molto esperti e non trasmettono credibilità ed efficacia nel ruolo che interpretano, complice il fatto di essere stati diretti male. I discorsi sono banali e spesso insensati e non hanno aiutato gli attori ad interpretare al meglio il proprio ruolo. Altra nota dolente il doppiaggio del film che non essendo ne buono per la dizione e ne per la sincronia non fa altro che aggravare la posizione degli attori, rendendoli quasi comici invece che spaventarli o per lo meno a portare in uno stato di angoscia lo spettatore. Un film senza grosse pretese, che però sviluppandolo con maggiore cura ed attenzione, sarebbe stato un piccolo rispettabile film low-budget.
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lorenzo.muscoso
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mercoledì 14 marzo 2012
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native
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Native si presenta come un thriller psicologico che intreccia leggenda e dramma, vissuti dalla giovane dottoressa Michela, che tornata al suo paese natale in Sicilia, comincia ad essere perseguitata dallo spirito di una di una donna. L'opera assume i tratti e gli stili del giallo americano, teso e ritmato da una sceneggiatura adeguata e sfumature psicosociali in uno spazio sempre più schiacciante. Interessanti anche l'uso delle sonorità che drammatizzano ogni istante e movimento visivo e gli effetti che producono tensioni emotive e suspance in un ibrido squarcio di realtà, misticismo e paranormalità. La cupa fotografia ( ricorda quella di film come "The Ring" e le "Verità Nascoste") fa della montagna Etna un luogo algido e misterioso caratterizza di pathos le dinamiche dell'intreccio rese anch’esse funzionali dall'editing che unisce i vari segmenti filmici dondando dona alla storia i tempi necessari allo svelamento dell’intrigo.
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Native si presenta come un thriller psicologico che intreccia leggenda e dramma, vissuti dalla giovane dottoressa Michela, che tornata al suo paese natale in Sicilia, comincia ad essere perseguitata dallo spirito di una di una donna. L'opera assume i tratti e gli stili del giallo americano, teso e ritmato da una sceneggiatura adeguata e sfumature psicosociali in uno spazio sempre più schiacciante. Interessanti anche l'uso delle sonorità che drammatizzano ogni istante e movimento visivo e gli effetti che producono tensioni emotive e suspance in un ibrido squarcio di realtà, misticismo e paranormalità. La cupa fotografia ( ricorda quella di film come "The Ring" e le "Verità Nascoste") fa della montagna Etna un luogo algido e misterioso caratterizza di pathos le dinamiche dell'intreccio rese anch’esse funzionali dall'editing che unisce i vari segmenti filmici dondando dona alla storia i tempi necessari allo svelamento dell’intrigo. Cliché americani e personaggi un po' stereotipati del genere, ma funzionali al plot point della storia, che hanno reso la narrazione intrigante, misteriosa ed emotivamente coinvolgente. Tra Michela e la verità si contrappongono personaggi secondari, figure ambigue e avvenenti, forme estatiche ammaliatrici, quasi a sedurre e confondere lo spettatore e la stessa protagonista. Elementi che hanno contribuito a tessere i tratti oscuri della misteriosa vicenda. Il personaggio di Andrea è figura fragile e premurosa ma allo stesso tempo disorientativa e complice di retroscena peccaminosi. Infine, da citare il brano di "Accanto" di Franco Simone che sopraggiunge nei titoli di testa quasi a riportare tensioni ed emozioni al quotidiano dove, per usare una frase del film, "....non è del buio che bisogna avere paura". In definitiva, si può considerare quest'opera indipendente, un esperimento ben riuscito dimostrando una realtà inedita per il fantamovie italiano, una scommessa che ha avuto i suoi riscontri positivi, validata dai premi ricevuti e dai pareri del pubblico intervistato nelle sale.
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