In teatro tra le attrici che recitarono il testo, Antonella Elia, fresca vincitrice dell'Isola dei Famosi. Unica supersite dell'allestimento da cui è tratta la sceneggiatura e ferma presenza della pellicola in esame, l'attrice Marina Pennafina a cui il Regista, forse come forma di inconsapevole ringraziamento, regala la scena più bella del film. Il tema spinoso mette di sicuro al riparo da critiche non gradite ma c'è purtroppo troppa "roba" che non funziona e su cui diventa impossibile sorvolare. Avremmo desiderato che l'amore esternato nei confronti del delicato racconto, perennemente sul baratro per le vistosissime incongruenze, fosse stato portato a compimento, in sede di scrittura e realizzazione nonchè di montaggio final cut.
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In teatro tra le attrici che recitarono il testo, Antonella Elia, fresca vincitrice dell'Isola dei Famosi. Unica supersite dell'allestimento da cui è tratta la sceneggiatura e ferma presenza della pellicola in esame, l'attrice Marina Pennafina a cui il Regista, forse come forma di inconsapevole ringraziamento, regala la scena più bella del film. Il tema spinoso mette di sicuro al riparo da critiche non gradite ma c'è purtroppo troppa "roba" che non funziona e su cui diventa impossibile sorvolare. Avremmo desiderato che l'amore esternato nei confronti del delicato racconto, perennemente sul baratro per le vistosissime incongruenze, fosse stato portato a compimento, in sede di scrittura e realizzazione nonchè di montaggio final cut. Una delle protagoniste è rumena, recita in presa diretta ed ha una luce negli occhi alquanto ipnotica, perchè allora farle cantare una canzone ( totalmente fuori contesto ) in un perfetto italiano, rendendo palese il doppiaggio come se ci trovassimo nell'intricato scandalo sviscerato abilmente da "Singin' in the Rain" ? Come mai trascinare a viva forza la macchina da presa fuori dall'angusto reparto dove alloggiano le assassine a favore di una scarna descrizione dei turbamenti provati dal marito di una di esse? (Annoiando ed irritando chi si era fatto ammaliare dai rapporti in evoluzione delle protagoniste ). Fare un film drammatico vuol forzatamente dire che i tempi dei personaggi, in perenne occhio lucido a fior di lacrima, debbano essere monocorde, lenti e prevedibili ?
Non è un brutto film ma affermare che lo sia è alquanto scorretto. Le due attrici dell'Est si annientano a vicenda ma ne escono in grande spolvero le italiane, Chiara Martegiani e Marina Pennafina, due volti scolpiti nella roccia della verità e della sofferenza.
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