tonimorris
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lunedì 17 ottobre 2011
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più che un film... un'o'erazione di marketing
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Guardando questo film mi sono venuti in mente i versi di una canzone che molti anni fa cantava Pino Daniele, famoso cantautore napoletano, “O Scarrafone, ‘o scarrafone, ogni scarrafone è bello a mamma soja” intendendo, con essi, che spesso i genitori stravedono per i figli. Con questa chiave di lettura appaiono plausibili gli sforzi operati da Dan Lautner, co-produttore di questa pellicola, tesi a valorizzare il figlio Taylor per lanciarlo nell’universo cinematografico statunitense all’indomani dei successi di pubblico della fortunata serie di The Twilight Saga e fare in modo che il rampollo, liberatosi dei panni del licantropo Jacob Black, possa iniziare a ricoprire ruoli che lo consacrino protagonista di action-movie, per i quali, evidentemente, pensa che sia particolarmente portato.
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Guardando questo film mi sono venuti in mente i versi di una canzone che molti anni fa cantava Pino Daniele, famoso cantautore napoletano, “O Scarrafone, ‘o scarrafone, ogni scarrafone è bello a mamma soja” intendendo, con essi, che spesso i genitori stravedono per i figli. Con questa chiave di lettura appaiono plausibili gli sforzi operati da Dan Lautner, co-produttore di questa pellicola, tesi a valorizzare il figlio Taylor per lanciarlo nell’universo cinematografico statunitense all’indomani dei successi di pubblico della fortunata serie di The Twilight Saga e fare in modo che il rampollo, liberatosi dei panni del licantropo Jacob Black, possa iniziare a ricoprire ruoli che lo consacrino protagonista di action-movie, per i quali, evidentemente, pensa che sia particolarmente portato. Tenendo conto di questa operazione, che potremmo definire di “marketing”, il tutto appare più chiaro: Taylor Lautner “deve” essere il protagonista assoluto del film, relegando gli altri a ruoli di semplici comparse, e “deve” mettere in mostra, oltre agli addominali scolpiti che piacciono tanto alle sue ammiratrici, tutto ciò che sa fare, o meglio che crede, di saper fare. Il resto quindi può passare in secondo ordine, a cominciare dal titolo del film che riferendosi ad un rapimento alieno potrebbe far immaginare incontri del terzo tipo… salvo che (o dio, che cattiveria) con UFO (Unidentified Flying Object ndr.), non si voglia identificare proprio il palestrato teenager. La trama, costruita su una sceneggiatura a dir poco approssimativa e zeppa di incongruenze, appare esile e scontata: il racconto infatti ruota intorno alle vicende di Nathan, aitante adolescente campione di westling, che, nello scoprire per caso di essere un figlio adottivo, si trova all’improvviso ad essere catapultato in un mondo di spietatissimi agenti segreti che prima gli uccidono i genitori distruggendogli la casa e poi lo inseguono in lungo e in largo per gli States costringendolo a saltare da treni, stadi ed edifici e lottare fino allo stremo delle forze per la sopravvivenza sua e dell’ occasionale compagna di fuga, Karen, sua coetanea e amica d’infanzia. Uno spettatore attento e disinteressato agli attributi fisici del protagonista fa molta fatica a seguire l’assurda vicenda, considerata anche la velocità con cui essa si dipana, e senza rendersene conto si ritrova allo scontato epilogo che vede, naturalmente, il giovanotto prevalere e coronare il sogno d’amore con la sua bella. Certo che da un regista come John Singleton, seppure dopo qualche anno di inattività, dopo gli adrenalinici 2 fast 2 furious (2003) e Four Brothers (2005) ci si aspettava di più. In quanto a Taylor Lautner, a dar retta alla regola “non c’è due senza tre”, sicuramente, dopo quelle già ottenute per The Twilight Saga e Appuntamento con l’amore, potrebbe aggiudicarsi ancora una volta la nomination ai prossimi Razzie Award.
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davrick
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domenica 16 ottobre 2011
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bello molta azione
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Bello mi piaciuto perche mi piacciono I film Di azione
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tiamaster
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giovedì 13 ottobre 2011
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vedrelo al cinema sarebbero soldi sprecati.
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Non guardatelo al cinema,scarcatelo piuttosto (potete anche tranquillamente non vederlo).La trama è vecchia come il mondo,basta pensare alla saga "bourne",le scene d'azione sono prese dai film più disparati,taylor lautner è talmente pietoso come attore che fà pena,i dialoghi sono al limite del ridicolo,la sceneggiatura inesistente.se non ci fosse lautner a far incassare quei due centesimi che ha incassato,questo film proprio non incasserebbe,un film piatto e scoppiazzato dalla mitica saga con matt damon.
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bazo86
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martedì 11 ottobre 2011
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la tipa dovrebbe rifarsi le sopraciglia
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Se siete riusciti a non addormentarti dopo i primi 20min./mezz'ora di spettacolo, potreste godere della scena piu' entusiasmante del film, ovvero le fragorose mazzate tra padre e figlio, ricche di effetti speciali audio "PUNCH/DISH/COSH/SDRONG" degni delle migliori risse da bar alla Bud Spencer & Terence Hill.
La trama proseguira' in modo così talmente elettrizzante da lasciarvi con gli occhi incollati allo....al.....ai 4 chiassosi bimbim*****a seduti accanto a voi, o meglio alle seducenti gambe della vostra vicina di poltrona.
Se a meta' spettacolo non avete ancora lasciato la sala per KO, sfinimento da noia, o trovato attenuanti per allontanarvi dalla sala e recarvi nella piu' vicina enoteca per dimenticare, potreste essere attirati dalla presunta scena di sesso tra i due protagonisti, scena che speravate vi avrebbe lasciato a bocca aperta, ma al contrario vi riempirà la bocca di insulti, mirati tutti alla sopraccigliona, che desistera' alle tentazioni pelviche del moro mascellone (astenetevi dal lasciarvi andare in cori d'insulto tipo " e dagliela cazzo!!" o "che putt.
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Se siete riusciti a non addormentarti dopo i primi 20min./mezz'ora di spettacolo, potreste godere della scena piu' entusiasmante del film, ovvero le fragorose mazzate tra padre e figlio, ricche di effetti speciali audio "PUNCH/DISH/COSH/SDRONG" degni delle migliori risse da bar alla Bud Spencer & Terence Hill.
La trama proseguira' in modo così talmente elettrizzante da lasciarvi con gli occhi incollati allo....al.....ai 4 chiassosi bimbim*****a seduti accanto a voi, o meglio alle seducenti gambe della vostra vicina di poltrona.
Se a meta' spettacolo non avete ancora lasciato la sala per KO, sfinimento da noia, o trovato attenuanti per allontanarvi dalla sala e recarvi nella piu' vicina enoteca per dimenticare, potreste essere attirati dalla presunta scena di sesso tra i due protagonisti, scena che speravate vi avrebbe lasciato a bocca aperta, ma al contrario vi riempirà la bocca di insulti, mirati tutti alla sopraccigliona, che desistera' alle tentazioni pelviche del moro mascellone (astenetevi dal lasciarvi andare in cori d'insulto tipo " e dagliela cazzo!!" o "che putt...." o infine "ma va a ciapa' i ratt.."
Il film si concludera' infine nel piu' classico dei modi, con la vittoria del bene sul male, con la sconfitta del buon senso sulla cura delle sopracciglia e soprattutto con la fretta di raggiungere l'auto e rimediare alla serata andando a bere qualcosa con le seducenti gambe sedute al vostro fianco.
Andate a vederlo, è bellissimo (il protagonista.)
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[+] allora perchè 5 stelle?
(di andaland)
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ilfreddo1983
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martedì 11 ottobre 2011
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meglio scappare!
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Pellicola senza pretese,non bruttissimo ma meglio evitare di vederlo al cinema(il dvd và più che bene) trama scontata,pochissima azione e Taylor Lautner monoespressivo,i 90 minuti non annoiano però si rimane seduti senza essere stati coivonlti totalmente dal film.
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hughile.altervista.org
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lunedì 10 ottobre 2011
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la fiducia và conquistata
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“Impulsività , violenza e scorretta gestione della rabbia” , sono le tre connotazioni della personalità di Nathan , preda di un sogno ricorrente e, travagliato da un’apparente ed inspiegabile scetticismo sulla vera identità dei suoi genitori.
Il disorientamento di Nathan è percepibile dal movimento irrequieto della camera che zoomma in entrata ed in uscita, riprende dall’alto e poi dal basso , da destra a sinistra, ruota intorno al personaggio e si muove con esso quando la stedycam con una serie di riprese a mano ci rende partecipi dell’inquadratura , spingendoci nel cuore dell’azione, vuoi quando il padre gioca al pugilato con Nathan, ma al contempo lo addestra a sua insaputa ,vuoi nelle altre molteplici scene di lotta che si susseguiranno nel corso della pellicola.
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“Impulsività , violenza e scorretta gestione della rabbia” , sono le tre connotazioni della personalità di Nathan , preda di un sogno ricorrente e, travagliato da un’apparente ed inspiegabile scetticismo sulla vera identità dei suoi genitori.
Il disorientamento di Nathan è percepibile dal movimento irrequieto della camera che zoomma in entrata ed in uscita, riprende dall’alto e poi dal basso , da destra a sinistra, ruota intorno al personaggio e si muove con esso quando la stedycam con una serie di riprese a mano ci rende partecipi dell’inquadratura , spingendoci nel cuore dell’azione, vuoi quando il padre gioca al pugilato con Nathan, ma al contempo lo addestra a sua insaputa ,vuoi nelle altre molteplici scene di lotta che si susseguiranno nel corso della pellicola.
L’occhio della camera, è l’occhio scrutatore dell’animo confuso e smarrito di Nathan , una camera che repentinamente stacca da un’inquadratura all’altra , come i pensieri che baluginano nella sua mente.
Chi è il bambino scomparso su internet e perché gli assomoglia, chi sono quelle due persone con cui fin’ora ha vissuto e,cosa più importante, chi è lui veramente?
Nathan “ Cerca risposte da tutta una vita, ma deve capire che domande porsi” gli suggerisce la sua fidata psicologa, l’unica persona in cui credere oltre a Mark e Peter che lo aiuternno a trovare se stesso e le sue radici.
Il monito del padre , celato nella frase “Vuoi giocare senza regole?Allora preparati alle conseguenze!” e quello esplicito della madre quando asserisce che la “Fiducia và guadagnata!”, diventano per Nathan le uniche regole-guida della sua avventura, tutto ciò che gli resta dei suoi genitori.
Nathan si trova in mezzo ad una “Guerra senza proiettili che ha come merce di scambio quella delle informazioni”. Raggiunta questa consapevolezza e cosciente finalmente di se stesso, Nathan non è più alieno all’obiettivo, ma lo sottomette prestando un’attenzione al dettaglio, propria di un agente della cia che ,sebbene non sia, è stato istruito a diventarlo per difendersi quando sarebbe stato trovato.
Ma c’è ancora un obiettivo che “lo guarda da lontano”: è il padre, quello che un tempo ha fatto delle scelte e non può più tirarsi indietro, quello per cui la donna dei suoi sogni è morta e che non sarà mai il suo papà, ma di cui può fidarsi sempre senza esitazioni.
Al di là del plot , fluido e piuttosto semplice, ciò che cattura di questo film è il movimento della macchina che parla insieme ai personaggi e molto più eloquentemente degli stessi, seguendo un dialogo che và oltre l’azione, oltre le parole, catturando pensieri ,quando si focalizza sui primissimi piani e, “informando” della presenza di chi sta guardando ,proprio come farebbe l’occhio attento di un vero agente della cia , quello in cui “per uno scambio d’informazioni” si riconosce l’occhio dello spettatore.
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giovi84
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domenica 9 ottobre 2011
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semplice passatempo
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Il film per certi versi è gradevole, la trama è interessante peccato però che i dialoghi li abbia trovati personalmente un po troppo banali e scontati.
Un film da vedere per trascorrere un oretta e mezza al cinema senza grosse pretese.
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filippo catani
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domenica 9 ottobre 2011
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film da dimenticare
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Un ragazzo vede sconvolta la sua vita prima quando scopre di essere stato inserito in un sito per persone scomparse e poi quando un paio di misteriosi agenti fanno irruzione in casa sua uccidendo i propri genitori. Insieme alla vicina di casa che ha visto tutto, il giovane inizierà una fuga alla ricerca della verità su di se e sulla sua famiglia.
Un ragazzo insicuro che fatica a parlare con la ragazza che gli piace ma nel giro di 24 ore, dopo aver perso i genitori, riesce a comportarsi come il più navigato degli agenti segreti. Fuga in moto, immancabile scena di lotta sul treno, calci rotanti in stile karate kid e immancabile scena finale nello stadio del baseball per il giovane protagonista e la sua amata.
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Un ragazzo vede sconvolta la sua vita prima quando scopre di essere stato inserito in un sito per persone scomparse e poi quando un paio di misteriosi agenti fanno irruzione in casa sua uccidendo i propri genitori. Insieme alla vicina di casa che ha visto tutto, il giovane inizierà una fuga alla ricerca della verità su di se e sulla sua famiglia.
Un ragazzo insicuro che fatica a parlare con la ragazza che gli piace ma nel giro di 24 ore, dopo aver perso i genitori, riesce a comportarsi come il più navigato degli agenti segreti. Fuga in moto, immancabile scena di lotta sul treno, calci rotanti in stile karate kid e immancabile scena finale nello stadio del baseball per il giovane protagonista e la sua amata. Tutto questo mentre sullo sfondo si muovono i "soliti" agenti della CIA buoni ma non troppo e agenti segreti alla caccia di dati informatici. A peggiorare la valutazione del film c'è una battuta del cattivo di turno che giudicherei tra le più trash degli ultimi tempi: se non mi dai quello che voglio ucciderò i genitori della tua ragazza e tutti i tuoi amici di Facebook. Fortunatamente la battuta arriva a breve termine del film e quindi lo spettatore desiste dall'alzarsi e abbandonare di corsa la sala. Da dimenticare in fretta.
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[+] "ucciderò tutti i tuoi amici di facebook"
(di fedebiga)
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peppe2994
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domenica 9 ottobre 2011
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taylor lautner in abduction?booooooooo!!!!!!!
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Taylor Lautner ,punto gravemente nevrotico e psicologico delle ragazze che per lui stravedono lo vediamo in Abduction nel ruolo di Nathan,un liceale che viene a conoscenza della verità per via di un sito di bambini scomparsi di cui ne fa parte.Così Il nostro,anzi il loro(delle ragazze)Taylor Lautner si ritrova in un film per niente coinvolgente,con inseguimenti mosci e fiacchi,e il tanto bello quanto incapace non riesce ad intercalarsi nella parte e a posto di togliersi la maglietta ogni cinque minuti,come faceva nella deludente Twilight Saga Eclipse ora diciamo che fugge da queste persone che intendono catturarlo,mentre altre vogliono salvarle. La trama fà acqua da tutte le e la storia non si regge in piedi,anzi è molto confusa e alcuni concetti non vengono approfonditi.
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Taylor Lautner ,punto gravemente nevrotico e psicologico delle ragazze che per lui stravedono lo vediamo in Abduction nel ruolo di Nathan,un liceale che viene a conoscenza della verità per via di un sito di bambini scomparsi di cui ne fa parte.Così Il nostro,anzi il loro(delle ragazze)Taylor Lautner si ritrova in un film per niente coinvolgente,con inseguimenti mosci e fiacchi,e il tanto bello quanto incapace non riesce ad intercalarsi nella parte e a posto di togliersi la maglietta ogni cinque minuti,come faceva nella deludente Twilight Saga Eclipse ora diciamo che fugge da queste persone che intendono catturarlo,mentre altre vogliono salvarle. La trama fà acqua da tutte le e la storia non si regge in piedi,anzi è molto confusa e alcuni concetti non vengono approfonditi. La morte della madre vera,il motivo perchè lo stanno cercando,per non parlare del padre non si è capito niente,nessun contatto fisico ma solo una stupida telefonata che non ha fatto altro che scaturire il finale rendendolo decisamente deludente e inconcludente....BOCCIATO VOTO:1/5.Ah...una cosa,mi rivolgo alle ragazze,ma qualcuna di voi mi può dire cosa ci trovate di bello?Ecco...finalmente l'ho detto per me è una persona di bellezza modesta,tutto questo è per il fisico vero?Ma finiamola ci sono attori cento volte più belli Zac Efron...il paragone non regge. Comunque vorrei una risposta.
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(di jey96)
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[+] parliamo solo del fisico?
(di elynika)
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[+] oh yes
(di io00niente)
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foro89
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sabato 8 ottobre 2011
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grande adrenalina
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Molto intensi i momenti della fuga e dei combattimenti, con grande adrenalina e suspance. Attori davvero molto bravi. Forse alcuni dialoghi erano un pò banali, ma nel complesso davvero un bel film!
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