stefano73
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sabato 4 febbraio 2017
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idea buona...ma poi scade
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L'idea di una società privata che installa organi artificiali e poi a chi non paga espianta senza pietà é valida. Purtroppo il film dilaga troppo in violenze,banalità e poco sentimento. Sono argomenti importanti e delicati....non da strapazzare con sangue e cazzotti. Effetti speciali appana apprezzabili.
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giorpost
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venerdì 26 febbraio 2016
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abile thriller futuristico con richiami al genere
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In un futuro non troppo lontano la scienza medica ha fatto passi da gigante nella lotta alle malattie incurabili; l' uomo ha la possibilità di sostituire un organo malato con uno artificiale che non solo gli salva la vita, ma la migliora. Peccato, però, che l' assicurazione sanitaria sia retaggio del passato e, dunque, per poter vivere ancora ci si rivolge a delle vere e proprie banche dell'organo che agiscono come istituti di credito: tramite la stipula di un contratto, una sorta di mutuo, installano l' organo al “paziente” (in realtà cliente) previo pagamento in contanti oppure, preferibilmente, a rate, con l' aggiunta del 20 per cento d' interessi.
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In un futuro non troppo lontano la scienza medica ha fatto passi da gigante nella lotta alle malattie incurabili; l' uomo ha la possibilità di sostituire un organo malato con uno artificiale che non solo gli salva la vita, ma la migliora. Peccato, però, che l' assicurazione sanitaria sia retaggio del passato e, dunque, per poter vivere ancora ci si rivolge a delle vere e proprie banche dell'organo che agiscono come istituti di credito: tramite la stipula di un contratto, una sorta di mutuo, installano l' organo al “paziente” (in realtà cliente) previo pagamento in contanti oppure, preferibilmente, a rate, con l' aggiunta del 20 per cento d' interessi. Ma, perché il ma c'è e si nota, chi ritarda i versamenti e sfora di tre mesi riceve la non piacevolissima visita di un “ricuperatore”, ovvero un tecnico specializzato nel recupero “crediti” il quale, senza colpo ferire (si fa per dire), strappa letteralmente l' organo dal corpo del malcapitato riportandolo in sede dove viene scalato dal conto, ripulito e riutilizzato.
Remy è il miglior repo man in circolazione, dotato di fiuto, tecnica e precisione (è il caso di dire) chirurgica e fa coppia col fidato amico Jake; i due si conoscono sin dalle elementari ed hanno come scopo unico fare più soldi possibile col recupero organi mettendo il lavoro al primo posto; la conseguenza più imminente riguarda Remy, sposato con figlio preadolescente, che viene presto allontanato dalla moglie. Decide così di fare un ultimo recupero prima di ritirarsi e di dare una svolta alla propria vita: con il netto dissenso dell'amico-partner dovrà prelevare un cuore di un cantante blues come ultimo lavoro, ma nel momento chiave qualcosa va storto e il defibrillatore gli gioca un brutto scherzo (manomissione?) mandandolo in coma. Al suo risveglio, settimane dopo, si vedrà costretto a farsi installare un cuore artificiale, ma non non potendo permettersi di pagare le rate si troverà presto a dover scappare dalla Union, la società che gli dava lavoro e ora la vita, in un contrappasso scontato ma che non sarà privo di sorprese e colpi di scena.
Opera molto ben diretta dall'esordiente inglese Sapochnik che fonde abilmente thriller e fantascienza; il suo lavoro richiama opere di genere che a vario titolo hanno aperto varchi e creato ispirazione, come Blade Runner, da cui ha preso spunto per rappresentarci la metropoli super-urbanizzata che fa da sfondo (pur simile a quelle asiatiche di oggi), nonché per la presenza dei giganteschi dirigibili pubblicitari o per il tema del recupero (nel capolavoro erano i replicanti, qui "soltanto" organi) oppure Vanilla Sky, dal quale è stata presa l' idea del sogno lucido, una sorta di coma indotto ove il paziente che ha subito traumi irreversibili vive una vita parallela virtuale. Troviamo anche elementi presi da A.I. e da The Island, in un riuscito mix stranamente poco apprezzato.
Jude Law risulta bravo nel trainare con la sua solita brillantezza un cast di ottimi interpreti nel quale spiccano Whitaker e Schreiber; molte le sequenze caratterizzate da pathos e intensità in un ottimo ensemble di azione e dramma.
Voto: 7
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kondor17
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sabato 15 agosto 2015
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thriller pulp sorprendente
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Sulla falsariga di The Island, l'esordiente Sapochnik ci racconta in modo originale di un'umanità alla ricerca ossessiva dell'eterna giovinezza. Questa volta non tramite cloni, ma tramite costosissimi organi meccanici da installare nei corpi dei malati. "Lo deve a Lei, lo deve alla Sua famiglia" è lo slogan della Union e del suo promoter Liev Schreiber. Quella penna posta dal venditore è però spesso la fine, l'ascensore per un sogno che si trasforma in incubo. Oltre allo staff tecnico e commerciale, la Union dispone infatti di una crudele quanto abile task force, i repo (ssesions) men, i recuperatori di organi dai clienti insolventi, cinici asportatori armati di scanner, seghe circolari e pinze per estrazione.
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Sulla falsariga di The Island, l'esordiente Sapochnik ci racconta in modo originale di un'umanità alla ricerca ossessiva dell'eterna giovinezza. Questa volta non tramite cloni, ma tramite costosissimi organi meccanici da installare nei corpi dei malati. "Lo deve a Lei, lo deve alla Sua famiglia" è lo slogan della Union e del suo promoter Liev Schreiber. Quella penna posta dal venditore è però spesso la fine, l'ascensore per un sogno che si trasforma in incubo. Oltre allo staff tecnico e commerciale, la Union dispone infatti di una crudele quanto abile task force, i repo (ssesions) men, i recuperatori di organi dai clienti insolventi, cinici asportatori armati di scanner, seghe circolari e pinze per estrazione. Gli amanti del pulp e dello splatter non resteranno delusi, soprattutto nella seconda parte. Fatto sta che Jude Law, felicemente sposato con prole, subisce un incidente a cui pone rimedio con un cuore artificiale che cambierà radicalmente il suo punto di visfa e di conseguenza la sua vita. In ritardo con le rate, infatti, inizia una corsa contro il tempo e una fuga dagli ex colleghi fino all inatteso epilogo.
Film pieno di colpi di scena e di suspance, tecnicamente raffinato e con un ritmo crescente. Un action che fa però riflettere. Un cattivo redento che si trasforma da mostro in Robin Hood, unendosi alla setta dei segnati.
Peccato per il finale: un'ottima idea ma resa maluccio, soprattutto la sparatoria in corridoio e il passaggio (inesistente) da aeroporto a Palmenstrand con tanto di cocktail (ma era Punta de l'este o i tropici? Deciditi, Sapochnik :-)
Ottime le musiche, raffinata la fotografia e interessanti i cambi di persona nella narrazione. Attori a pieno regime, anche whitaker e la braga.
Storia originalissima e mi leggerò il libro, se lo trovo. Ma neanche distribuito in Italia? È mai possibile?
Me lo rivedrò, sicuro. Voto 8-
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themaster
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giovedì 26 giugno 2014
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il cinema di genere è ancora forte e si vede
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La fantascienza in questi ultimi anni ha subito un'impennata veramente notevole grazie a registi come Neil Blomkamp,Andrew Niccol ma anche James Cameron e così dopo un interessante Oblivion,un divertentissimo Edge of Tomorrow e lo splendido In Time,Miguel Sapochnik,regista esordiente al cinema se ne esce con questo sorprendente thriller d'azione fantascientifico,bello e originale come se ne vedono pochi. Innanzitutto abbiamo dalla nostra un cast di attori conosciuti,bravi e convincenti nei rispettivi ruoli tra cui Jude Law e Forest Whitaker che come al solito spicca su tutti,anche se pure Liev Shreiber fa la sua porca figura.
Miguel Sapochnik trae il suo film dal romanzo The Repossession Mambo e lo dirige con gusto estetico e tecnica,ma soprattutto con lucidità e divertimento,sì proprio così,in questo film si nota che il regista si è divertito dietro la macchina da presa offrendo dei guizzi non indifferenti tra cui piani sequenza,un buon equilibrio di campi e contro campi,ma anche qualche scavalcamento che però così ragionato e contestualizzato non da affatto fastidio come può dare fastidio uno scavalcamento di campo di Michael Bay o di Marcus Niespel.
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La fantascienza in questi ultimi anni ha subito un'impennata veramente notevole grazie a registi come Neil Blomkamp,Andrew Niccol ma anche James Cameron e così dopo un interessante Oblivion,un divertentissimo Edge of Tomorrow e lo splendido In Time,Miguel Sapochnik,regista esordiente al cinema se ne esce con questo sorprendente thriller d'azione fantascientifico,bello e originale come se ne vedono pochi. Innanzitutto abbiamo dalla nostra un cast di attori conosciuti,bravi e convincenti nei rispettivi ruoli tra cui Jude Law e Forest Whitaker che come al solito spicca su tutti,anche se pure Liev Shreiber fa la sua porca figura.
Miguel Sapochnik trae il suo film dal romanzo The Repossession Mambo e lo dirige con gusto estetico e tecnica,ma soprattutto con lucidità e divertimento,sì proprio così,in questo film si nota che il regista si è divertito dietro la macchina da presa offrendo dei guizzi non indifferenti tra cui piani sequenza,un buon equilibrio di campi e contro campi,ma anche qualche scavalcamento che però così ragionato e contestualizzato non da affatto fastidio come può dare fastidio uno scavalcamento di campo di Michael Bay o di Marcus Niespel. Alla buona regia si affianca l'ottima fotografia e una CGI ben realizzata e per nulla invasiva. Dal punto di vista tecnico la pellicola è abbastanza solida,anche se lo script zoppica un po in certi momenti e non ci sono poi delle grandi idee di messa in scena (d'altra parte è difficile offrire dell'originalità visiva nella fantascienza,genere in cui tutto è già stato detto),ma nulla di irreparabile,qualche dialogo messo un po così c'è ma non è nulla di tragico.
Ed eccoci finalmente al punto in cui volevo arrivare,questo è il classico film scomodo,per la sua valenza sociale,per la critica feroce e raffinata che va a lanciare contro il capitalismo e il mondo delle multinazionali,difatti sia nella critica che nel pubblico Repo Men è stato massacrato dagli incompetenti e elogiato da chi probabilmente ha almeno mezzo quarto di cervello funzionante,è stato distrutto in ogni modo questo film,ma principalmente è stato detto che : la regia è brutta e non è vero,la sceneggiatura è mal scritta e non è vero e infine che l'idea è poco interessante,non è vero. Certo non è un film perfetto,criticabilissimo,ma ancora una volta è la prova che il cinema di genere di nicchia è quello migliore e che gli incassi non fanno la qualità di un film,e nemmeno il budget mi viene da aggiungere. Repo Men incontra i gusti di tutti,di chi vuole un buon mix di azione,scene splatter,thriller,noir e romantico,è consigliato a chi ama l'azione,a chi ama il gore,a chi ama il romanticismo,a chi ama la fantascienza,a tutti,è logico che con tutta questa carne al fuoco non tutto è stato sviluppato come avrebbe dovuto,tuttavia spero che Sapochnik abbia di nuovo modo di poter dire la sua in ambito cinematografico e che,visto l'essere scomodo di questo film,non sia l'ultima pellicola che lo vedremo firmare,come opera prima è un film più che buono,per una volta,insieme a Joseph Kosinski e altri,un regista da tenere d'occhio.
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aldolg
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giovedì 12 settembre 2013
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solo per fans
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Se il futuro è questo ... si avvicina ai temi della SF classica ma alla fine risulta un pò "macelleria" gratuita. Brutto lavoro quello del "recuperatore": Da vedere se si hanno stomaci forti ! Tematica: FUTURO
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powermax
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venerdì 19 luglio 2013
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ripugnante
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Questa forma cinica dell'umanità è decisamente schifosa
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shiningeyes
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martedì 23 aprile 2013
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tutt'altro che imperdibile
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Film fantascientifico d'azione molto dinamico e violento, in cui parla di un prossimo futuro nel quale potremo comprare a rate costosissimi organi di ricambio da un'agenzia senza scrupoli, che, quando vede i ritardi dei pagamenti, manda i suoi terribili agenti Repo Men, che ti strappano gli organi senza pietà, lasciandoti morire dissanguato.
Siamo di fronte ad una sceneggiatura base al quanto originale (tratta comunque da un romanzo), ma poco sfruttata: abbiamo visto fin troppe volte lo schema del cattivo che a seguito un incidente si trova vittima e decide di stare dalla parte dell'onestà,e anche in ambito fantascientifico la formula risulta banale; sceneggiatura decisamente scontata.
Non male Jude Law nel ruolo del pentito Repo Man, ma vorrei vederlo in pellicole che mettono meglio in luce le sue buone capacità; inconsistente la spalla femminile Alice Braga, l'ho trovata solo un poco passionale; Whitaker è sempre ottimo, ma sprecato per pellicole di tale valore e lo stesso discorso lo riservo per Liev Schrieber.
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Film fantascientifico d'azione molto dinamico e violento, in cui parla di un prossimo futuro nel quale potremo comprare a rate costosissimi organi di ricambio da un'agenzia senza scrupoli, che, quando vede i ritardi dei pagamenti, manda i suoi terribili agenti Repo Men, che ti strappano gli organi senza pietà, lasciandoti morire dissanguato.
Siamo di fronte ad una sceneggiatura base al quanto originale (tratta comunque da un romanzo), ma poco sfruttata: abbiamo visto fin troppe volte lo schema del cattivo che a seguito un incidente si trova vittima e decide di stare dalla parte dell'onestà,e anche in ambito fantascientifico la formula risulta banale; sceneggiatura decisamente scontata.
Non male Jude Law nel ruolo del pentito Repo Man, ma vorrei vederlo in pellicole che mettono meglio in luce le sue buone capacità; inconsistente la spalla femminile Alice Braga, l'ho trovata solo un poco passionale; Whitaker è sempre ottimo, ma sprecato per pellicole di tale valore e lo stesso discorso lo riservo per Liev Schrieber.
Sono belle le scene d'azione, anche se, rischiano di essere rovinate dalla estrema messa in luce di violenza ingiustificata, che sembra messa solo per attirare l'interesse del film; e non basta neanche l'interessante finale, che se si è attenti si può anche presumere.
Carino, ma tutt'altro che imperdibile.
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suodes
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martedì 23 aprile 2013
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come si fa a dire che è un bel film?
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Storia scontata e diretta male, personaggi secondari inutili e dialoghi che dovrebbero far ridere/rattristare ma falliscono sempre.
La trama sa un po' di vecchio, anche se il colpo di scena finale si può salvare. Gli attori non sono al top della forma, e si vede.
Colonna sonora invece molto particolare e che da una mano al film a rendersi scorrevole; davvero ottima.
Per il resto non c'è molto da dire, già dopo 10min si capisce come va a finire il film.
E poi un piccolo appunto, in un futuro di organi artificiali possibile che nessuno abbia pensato di inserirci un GPS per poterli rintracciare? :)
Andiamo, un po' di inventiva su, gli scanner andavano di moda negli anni '90.
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Storia scontata e diretta male, personaggi secondari inutili e dialoghi che dovrebbero far ridere/rattristare ma falliscono sempre.
La trama sa un po' di vecchio, anche se il colpo di scena finale si può salvare. Gli attori non sono al top della forma, e si vede.
Colonna sonora invece molto particolare e che da una mano al film a rendersi scorrevole; davvero ottima.
Per il resto non c'è molto da dire, già dopo 10min si capisce come va a finire il film.
E poi un piccolo appunto, in un futuro di organi artificiali possibile che nessuno abbia pensato di inserirci un GPS per poterli rintracciare? :)
Andiamo, un po' di inventiva su, gli scanner andavano di moda negli anni '90..
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r2-mambo
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lunedì 30 aprile 2012
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l'indefinibile volontà dell'uomo di cambiare
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Repo Men, prodotto nel 2010 dalla Universal Pictures e diretto dal regista esordiente Miguel Sapochnik.
Lo spettatore, attraverso lo schermo, si trova catapultato in un futuro prossimo, nel quale un apparante evoluzione scentifico-medica risponde alle problematiche del trapianto d'organi e alle esigenze dell'economia di mercato. Un mondo fantascentifico che trova le sue basi, formando così uno stretto collegamento con la realtà presente, nell'attuale alienazione del mercato, che erge il guadagno a suo valore primo, a discapito di ogni morale e etica in via d'estinzione.
Chiunque necessiti di un trapianto, o di un "collaudo" corporeo, ha così la possibilità di lenire ad ogni difficoltà temporale attraverso l'istallazione di protesi meccaniche; protesi che passano dall'innovazione scentifica al predominio economico.
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Repo Men, prodotto nel 2010 dalla Universal Pictures e diretto dal regista esordiente Miguel Sapochnik.
Lo spettatore, attraverso lo schermo, si trova catapultato in un futuro prossimo, nel quale un apparante evoluzione scentifico-medica risponde alle problematiche del trapianto d'organi e alle esigenze dell'economia di mercato. Un mondo fantascentifico che trova le sue basi, formando così uno stretto collegamento con la realtà presente, nell'attuale alienazione del mercato, che erge il guadagno a suo valore primo, a discapito di ogni morale e etica in via d'estinzione.
Chiunque necessiti di un trapianto, o di un "collaudo" corporeo, ha così la possibilità di lenire ad ogni difficoltà temporale attraverso l'istallazione di protesi meccaniche; protesi che passano dall'innovazione scentifica al predominio economico. Infatti, protagonista della vicenda è la Union, industria produttrice e sponsorizzatrice. Le istallazioni corporee, essendo molto costose, vengono vendute in modo rateizzato; chiunque non porti a termine i propri pagamenti, nel tempo massimo prestabilito, va incontro al suo recupero crediti. Il suddetto recupero crediti consiste nella riappropiazione dell'organo meccanico impiantato. I Repo Men agiscono in nome della legge come "recuperatori". Jude Law nei panni del protagonista, Remy, da prova delle sue capacità attoriali attraverso un significativo e radicale cambio recitativo, tipico di un personaggio tuttotondo; che muta radicalmente, nel senso narrativo, da una parte all'altra del film, accompagnato dall'ottima interpretazione di Forest Whitaker, che rispecchia in pieno, recitativamente, le attitudini psicologiche del suo personaggio.
Senza entrare nelle specifiche condotte filmiche della trama,bisogna ricordare che il film in questione presenta determinate caratteristiche tipiche delle modalità esecutive e rappresentative del cinema Hollywoodiano. In questa scelta stilistica che tende, nel correre dei minuti, ad un'esasperazione sempre più marcata dei caratteri Hollywoodiani, sono presenti delle tematiche molto delicate e culturalmente efficaci. Dalla stessa idea di predominio economico sulla scienza, alla positività e negatività della modernizzazione, alla rigidità e al paradosso delle leggi, alla capacità di cambiare punto di vista, al lavoro come fede...
Partendo dal presupposto che il tentativo di negoziazione produttivo e narrativo (negozziazione come principio primo del rapporto tra producer system e pubblico, nell'essenza medium che è il cinema stesso) si potrebbe parlare di un opera che in un processo dialettico tra conscio e incoscio raggiunge la sintesi di ogni dilemma nel contrasto tra immaginativo e reale. Le modalità esecutive del film sono prettamente giustificabili attraverso l'evoluzione narrativa.
Il giudizio non può che essere largamente positivo nei confronti di un film che risolve ogni sua discrepanza attraverso la narratività, gli effetti speciali (quanto più realistici), una colonna sonora efficace in ogni nota e la sua vena paradossalmente positiva per una mente e una speranza che vanno oltre il reale di un finale sconvolgente.
L'indefinibile volontà dell'uomo di cambiare il mondo oltre ogni suo limite e possibilità.
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giuliocesare972
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lunedì 19 dicembre 2011
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discreto
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