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giammarco
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lunedì 28 novembre 2011
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splendido
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Bellissimo film. Elogio della follia, dell'amore, della poesia e della profonda malinconia esistenziale dell'esistenza sottile sulla quale barcolliamo ogni giorno. Splendidi tutti. Indimenticabile. Da non poter non guardare.
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cenox
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sabato 8 ottobre 2011
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resoconto di una vita.
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Il film in sè non è particolarmente brutto, ma presenta diverse parti in cui tende ad esser lungo e noioso..certo nel racconto di una vita è difficile interessare lo spettatore per tutti i minuti di film, ma lo si deve fare obbligatoriamente sennò si perde l'interesse astare concentrati, e risulta inutile aver cercato di raccontarlo in questa maniera (come esempio negativo posso citare per esempio, "il curioso caso di Benjamin Button", decisamente troppo estaso e poco emozionante per lunghi periodi). Qui la vita in questione è quella di Barney (Giamatti), un ebreo canadese che racconta la propria esistenza attraverso l'uso di flash back, e si basa soprattutto sui propri sentimenti nei confronti delle donne e del rapporto con quelle più importanti (fra cui tre mogli) insieme al costante contatto con i suoi amici di sempre (uno dei quali morto in situazioni sconosciute, sulla cui dipartita verrà indagato dalla polizia) ed ai consigli di suo padre (ben interpretato da Hoffman).
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Il film in sè non è particolarmente brutto, ma presenta diverse parti in cui tende ad esser lungo e noioso..certo nel racconto di una vita è difficile interessare lo spettatore per tutti i minuti di film, ma lo si deve fare obbligatoriamente sennò si perde l'interesse astare concentrati, e risulta inutile aver cercato di raccontarlo in questa maniera (come esempio negativo posso citare per esempio, "il curioso caso di Benjamin Button", decisamente troppo estaso e poco emozionante per lunghi periodi). Qui la vita in questione è quella di Barney (Giamatti), un ebreo canadese che racconta la propria esistenza attraverso l'uso di flash back, e si basa soprattutto sui propri sentimenti nei confronti delle donne e del rapporto con quelle più importanti (fra cui tre mogli) insieme al costante contatto con i suoi amici di sempre (uno dei quali morto in situazioni sconosciute, sulla cui dipartita verrà indagato dalla polizia) ed ai consigli di suo padre (ben interpretato da Hoffman). Ulteriore critica al film è l'utilizzo di una leggenda degna del programma tv "Urban legend", in cui si lascia credere che un aereo Canadair, quando è in procinto di raccogliere l'acqua per provvedere allo spegnimento di un incendio, possa tirare su un individuo...si sa benissimo che questi aerei hanno apposite griglie di filtraggio per evitare qualsiasi inconveniente!!
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francovit
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sabato 17 settembre 2011
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rammarico perchè la critica non posso leggerla
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mi viene chiesto se son d'accordo con la recensione della Lietta Tornabuoni: ma ne ho potuto leggere soltanto alcune righe. Mi rimandate a La stampa di non so quando: ma dove la trovo?
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liuk©
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venerdì 9 settembre 2011
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premio meritato
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Meritatissimo il Golden Globe a questa pellicola sofisticata e profonda. Ciò che più emerge è l'accuratezza dei personaggi, ricchi di difetti e dalle mille sfaccettature; personaggi non positivi ma umani in collegamento tra loro attraverso rapporti interpersonali difficili e amori profoni. Giamatti incredibile nella parte di Barney, ruolo sicuramente degno di un grandissimo attore.
Film assolutamente da vedere.
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aporema
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sabato 13 agosto 2011
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grammatica italiana
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A MArzia Gandolfi ricordo che "perseverare" è intransitivo.
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soleserenita
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sabato 6 agosto 2011
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bello!
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Carino divertente ed emozionante!
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rescart
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mercoledì 20 luglio 2011
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obama come davide?
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Che cosa succederebbe oggi se si ripetesse la storia di Davide e Betsabea? Anzitutto non è detto che il nuovo Davide sia un bianco, potrebbe essere un nero, come è il caso dell'incipit di questo film ambientato negli anni '70. Profetico? Non saprei, rinvio la valutazione in merito a chi ha letto il libro perchè evidentemente la scelta del regista ha perso quel tocco di capacità divinatoria che forse era presente nell'opera letteraria di Mordechai Richler. Di sicuro il ruolo di Uria, il generale dell'esercito di Davide da questo reso becco, spetta al povero Braney. Come nell'antico testamento anche nel film il bambino, la cui paternità è resa facilmente riconoscibile dal colore della pelle, è destinato a morire.
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Che cosa succederebbe oggi se si ripetesse la storia di Davide e Betsabea? Anzitutto non è detto che il nuovo Davide sia un bianco, potrebbe essere un nero, come è il caso dell'incipit di questo film ambientato negli anni '70. Profetico? Non saprei, rinvio la valutazione in merito a chi ha letto il libro perchè evidentemente la scelta del regista ha perso quel tocco di capacità divinatoria che forse era presente nell'opera letteraria di Mordechai Richler. Di sicuro il ruolo di Uria, il generale dell'esercito di Davide da questo reso becco, spetta al povero Braney. Come nell'antico testamento anche nel film il bambino, la cui paternità è resa facilmente riconoscibile dal colore della pelle, è destinato a morire. Ma evidentemente i tempi non sono ancora maturi per un re nero e la povera Betsabea (nel film la prima moglie di Barney) è destinata al suicidio e ad un destino glorioso post mortem. Intanto il nostro Barney-Uria viene a sua volta gettato in prima linea anche se la guerra è più finta che reale. Si tratta infatti di gonfiare eprisodi di antisemitismo che più assomigliano a goliardici atti di bullismo per ottenere generosi finanziamenti di ricchi ebrei in favore della causa d'Israele. Così Barney si fa strada nella vita e impara a recitare la sua parte fino in fondo. Come le bottiglie di wisky che si scola regolarmente. E' il prezzo da pagare per una vita vissuta ostinatamente contro corrente, come fu quella dello scrittore alla cui opera il film si ispira. Ma sarà proprio questo spirito dionisiaco che lo salverà da un matrimonio sbagliato in Canada (per l'esattezza in quel Quebekcdove appunto nuota controcorrente come un salmone) per portarlo a New York negli Stati Uniti, dove vive la donna di cui si è innamorato proprio nel giorno del sua matrimonio, essendo stata a sua insaputa invitata alla cena di nozze (accompagnava un amico gay "in incognito"). E qui i destini di Uria e di Barney si separano, almeno temporaneamente, perchè la fortuna aiuta l'audace Barney il cui amico, mettendogli le corna, gli dà il pretesto per chiedere il divorzio. Il tutto, per l'appunto, non è affatto premeditato e sarà l'ultimo gesto dell'amico fatto a Barney forse per sdebitarsi di non avergli trasmesso in tempo l'ultimo messaggio della prima moglie sull'orlo del suicidio. Infatti poco dopo morirà anche l'amico di Barney, anche lui (forse) suicida, non ammazzato da Barney come crede il detective, che perciò scriverà un libro (fallimentare) sul caso riportando le sue convinzioni personali e mai dimostrate. Anche la terza e ultima moglie di Barney giungerà ad una rottura come le altre, pur rimanendo senza dubbio la preferita. Tale è il suo amore per lei che pur di non trasmetterle un'inesistente malattia venerea il nostro eroe lascia che la si insospettisca e le confida l'avvenuto tradimento. La morale era già scritta: chi di spada ferisce...
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dario
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martedì 21 giugno 2011
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evanescente
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Regia sicura e accattivante, ma il film non decolla, si perde in bisbiglii e in bevute omeriche. Il personaggio non viene fuori. La storia appare insensata. Manca sale. Spunta il melodramma esistenziale, ed è senza capo nè coda.
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fera82
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domenica 29 maggio 2011
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molto bello e molto ben recitato
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Premessa:
non ho letto il libro, nè ho letto sul suo autore.
Il film merita di essere visto, è un inno all'amore, quello vero, snocciolato in modo non utopistico, ed anche se parte in sordina, ha molti pregi. Innanzitutto va assolutamente detto che si discosta da quella che è la mainstrem americana di genere. E' bello perchè è ben recitato, perchè è, nella sua semplicità, un film profondo che sa sapiente fondere l'elemento comico, drammatico, romantico e giallo. Il merito più grande di questa pellicola è però quello di lasciare una generale predisposizione positiva e buon umore, compresa la sensazione che si può arrivare a qualsiasi obiettivo, se una persona fa veramente di tutto per raggiungerlo.
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Premessa:
non ho letto il libro, nè ho letto sul suo autore.
Il film merita di essere visto, è un inno all'amore, quello vero, snocciolato in modo non utopistico, ed anche se parte in sordina, ha molti pregi. Innanzitutto va assolutamente detto che si discosta da quella che è la mainstrem americana di genere. E' bello perchè è ben recitato, perchè è, nella sua semplicità, un film profondo che sa sapiente fondere l'elemento comico, drammatico, romantico e giallo. Il merito più grande di questa pellicola è però quello di lasciare una generale predisposizione positiva e buon umore, compresa la sensazione che si può arrivare a qualsiasi obiettivo, se una persona fa veramente di tutto per raggiungerlo. Associando il film a "Si può fare" e "Sideways" non mi resta che definire "La versione di Barney" una vera sorpresa in grado di superare alla lunga le aspettative iniziali.
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