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Richard J. Lewis

Richard J. Lewis

Su Richard J. Lewis

A cura di Fabio Secchi Frau

Nel suo splendido sito internet si definisce un freelance camera e uno steadicam owner/operator. Principalmente impegnato a Londra, questo regista prettamente televisivo, ha una carriera densa di spot commerciali e videoclip creati con le più alte tecnologie applicate al cinema. Portano la sua firma: "Encounters" dei Crocs; "A&E" dei Morning Parade; "Can't Make This Over" di Pixie Lott; "Night Air" di Jamie Woon; "Two Lives" degli Example; "Consequences of the Kill" dei Casually Sunshine; "Tigerlily" di La Roux; "Self Machine" dei I Blame Coco; "Holiday" di Dizzee Rascal feat. Calvin Harris; la bellissima "Squandor" degli Skunk Anansie; "Two Bare Feet" di Katie Melua"; "Half in love with Elizabeth" dei Mystery Jets; "Rolex Sweep" di Wiley feat. Skepta; "No Ties" dei The Days; "Keep Is Simple" dei The Delays; "Painkillers" di Laurne Pritchard; "Movie Star" di Roisin Murphy; "Crush" dei Fugative; "Ouch" dei N-Dubz; "Dark on Fire" dei Turin Brakes; "Thankful" di Sam Reed"; "Album TVC" degli Only Men Aloud!; "In Your Shoes" di Beverly Knight feat. Chipmunk e molti altri video. Questa pratica registica lo porterà a guadagnarsi anche qualche lavoro nella televisione britannica, dai drama della BBC Silk, fino a documentari per altri canali come History Channel. Ovviamente, non si lascia sfuggire nemmeno il settore cortometraggi (Skateboards and Spandex, Half Light, Split Milk, A Whispered Name, Mrs Olsen, Night After Night, The City Speaks). Poi una notte, guardando con il suo agente il pilot di una nuova serie televisiva americana di nome CSI, ha una folgorazione. «Noi dobbiamo trovare chi produce questo telefilm» e detto questo, Richard J. Lewis parte per l'America e, dopo qualche incontro, viene assunto per dirigere il quarto episodio di CSI. Sarà il primo di una lunga serie, tanto che, nella terza stagione, a Lewis viene proposto di diventare produttore e sceneggiatore. Per ben nove anni, questo regista produce ben 49 episodi e ne dirige 45, diventando l'anima di questo serial poliziesco cult.

La vita nomade e i primi lavori
Originario di Toronto, in Canada, si trasferisce giovanissimo in America, dove frequenta l'Università dell'Illinois, grazie a una borsa di studio acquisita per meriti sportivi (il tennis è uno sport nel quale eccelle e che ha praticato da quando aveva 16 anni). Sfortunatamente, viene cacciato dalla squadra, visto lo stile di vita troppo sregolato e la totale mancanza di professionalità e disciplina. Così, passa il suo tempo libero a teatro e partecipando a uno show radiofonico locale. Dopo aver messo su anche un complesso rock, ritorna a Chicago, dove lavora come attore e regista teatrale, poi parte per Parigi, dove cerca di arrivare a fine mese con il mestiere di fattorino, mentre, nel tempo libero, vagabonda per le alpi. Tornato in America, si iscrive all'Università della California, dove si laurea in Cinematografia. Il primo impiego offerto è quello di fare video per il karaoke, poi arriva quello di insegnante di recitazione a una classe di 12 studenti per 100 dollari al mese e da lì la direzione di due episodi della serie Alfred Hitchcock Presenta (1989). A seguire, viene ingaggiato per firmare gli 11 episodi del telefilm per bambini Superboy (1988) che verrà trasmesso il sabato mattina. Arrivano gli spot commerciali, fra i quali il più celebre è sicuramente quello per la AC Idro (la società elettrica della Columbia Britannica) che lo fa notare da un produttore televisivo, intenzionato a proporre al pubblico un telefilm sui nativi canadesi: Pagati per combattere (1991).

L'esordio cinematografico
Il primo film da lui diretto risale al 1994: Whale Music. La pellicola, che è un adattamento (firmato dallo stesso Lewis) di un romanzo di Brian Wilson, però non è un successo commerciale, così il regista torna al piccolo schermo collaborando con Paul Haggis in alcune serie tv per la CBS: Jake and the Kid (1995); Due South - Due poliziotti a Chicago (1995-1996); Michael Hayes indaga (1997); Falcone (2000); e In tribunale con Lynn (2000-2001).

Il successo in CSI
Poi finalmente arriva CSI - Scena del crimine, che lo impegnerà dal 2000 al 2009, prima come regista, poi come produttore e sceneggiatore, plurinominandolo agli Emmy Awards.

La versione di Barney
Proprio in quell'ultimo 2009, gli arriva fra le mani il romanzo di Mordecai Richler "La versione di Barney". Non appena legge il finale del libro capisce che ne deve assolutamente farne un film, così ingaggia lo sceneggiatore Michael Konyves e in due lavorano al suo adattamento che dirigerà con Paul Giamatti come protagonista. La pellicola, che si avvale anche della recitazione di Dustin Hoffman, Minnie Driver, Rosamund Pike e Rachelle Lefevre, racconta la storia di un ebreo canadese, dei suoi tre matrimoni, ma soprattutto della morte di un suo amico. Nel film, appare persino lui nelle vesti di un patologo. Fra l'altro il regista, come abbiamo detto in precedenza, non è nuovo alla recitazione, anche quella davanti alla cinepresa, è stato infatti il vicino gay del cortometraggio di Terri Hanauer Recycling Flor. La versione di Barney (2010) ottiene il Leoncino d'Oro AGISCUOLA alla 67° Mostra Internazionale del cinema di Venezia.

Amori e religioni
Attualmente Richard J. Lewis è divorziato e vive con sua figlia a Toronto. Pur essendo di religione ebraica, è fortemente legato alla spiritualità buddista, tanto è vero che si definisce un "JewBu".

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