La misura del confine |
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Un film di Andrea Papini.
Con Paolo Bonanni, Lorenzo Degl'Innocenti, Giovanni Guardiano, Luigi Iacuzio, Beatrice Orlandini.
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Thriller,
Ratings: Kids+13,
durata 79 min.
- Italia 2010.
uscita venerdì 6 maggio 2011.
MYMONETRO
La misura del confine
valutazione media:
2,76
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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la montagna complicedi algernonFeedback: 42286 | altri commenti e recensioni di algernon |
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venerdì 6 maggio 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
è un bel film, nel quale due squadre di topografi italiani e svizzeri si danno appuntamento sul Monte Rosa, nei pressi del confine fra i due stati, dove è stato ritrovato un corpo affiorante dal ghiacciaio. non è chiaro quanto sia vecchio il cadavere, ma si pensa anche ad un uomo preistorico, e il sindaco di Varallo in Val Sesia spera che si tratti di qualcosa di analogo alla mummia del Similaun, che possa attirare turisti e visitatori. I topografi devono stabilire se il corpo si trovi in territorio italiano o svizzero. Dapprima le due squadre non si incontrano: gli svizzeri vanno direttamente al luogo del ritrovamento, e gli Italiani si fermano al rifugio Citta di Vigevano, dove poi gli Svizzeri arriveranno trafelati e inseguiti dai fulmini in tarda serata. ma questa parte è poco chiara, non si vede il percorso, non si apprezza la distanza, il rifugio - ammesso che nel film voglia rappresentare sé stesso e non sia piuttosto un generico rifugio - si trova circa 1200-1500 metri più in basso del confine. bene, considerato che sono in discesa, è ragionevole che possano scendere in qualche ora, ma il film avrebbe potuto mostrare almeno qualche scena del percorso, con le relative difficoltà, per rendere più chiara la situazione. poi al rifugio, fra una zuppa e una bicchierata, inizia l'analisi dei reperti e si scopre che il corpo non è così antico, ma vecchio di soli 40-50 anni, e che la persona non è morta di morte naturale ma è stata uccisa. si ipotizza quindi che sia stata portata in montagna per far pensare ad un incidente, ed esaminando poi i libri del rifugio e trovando per caso altri referti, in quattro e quattr'otto si capisce chi sono il morto e l'assassino. e anche questa parte è poco chiara, un racconto veloce di parentele e relazioni che si riesce a seguire con un po' di difficoltà. pur con queste smagliature, il film è piuttosto interessante, una buona idea per parlare del Monte Rosa e dei suoi ghiacciai, delle comunità della Valsesia e delle tradizioni Walser, movimentato da un fatto di cronaca nera. alcune presenze familiari, il Thierry Toscan di "Il vento fa il suo giro" e Peppino Mazzotta de "Il commissaro Montalbano". da vedere, se ci riuscite, perché sarà distribuito in pochissime sale
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