franco cesario
|
giovedì 23 dicembre 2010
|
ridere delle umane miserie
|
|
|
|
Cast meraviglioso, ritmo, garbati colpi di scena, trama frizzante e fluida: ecco in estrema sintesi l'ultima opera di Woody Allen, tornato agli antichi fasti con "Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni".
In una Londra piovosa e comunque sempre bellissima si svolgono le vicende di un nucleo familiare alle prese con le fisime del XXI secolo: il mito dell'eterna giovinezza, l'importanza delle apparenze, le illusioni della vanità, la ricerca della notorietà a tutti i costi.
Il film di Allen, che ci fa la grazia di non apparire sullo schermo, pur essendo un film corale, da spazio a tutti i protagonisti in egual misura (tranne, forse, a Banderas).
Dal parterre d'etoiles emergono sicuramente le interpretazioni del sempre formidabilmente burbero Josh Brolin, romanziere da un unico successo, rude, cinico e fedifrago e della deliziosa Naomi Watts, brava, bella, azzeccata nel ruolo della moglie frustrata e scontenta della propria vita.
[+]
Cast meraviglioso, ritmo, garbati colpi di scena, trama frizzante e fluida: ecco in estrema sintesi l'ultima opera di Woody Allen, tornato agli antichi fasti con "Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni".
In una Londra piovosa e comunque sempre bellissima si svolgono le vicende di un nucleo familiare alle prese con le fisime del XXI secolo: il mito dell'eterna giovinezza, l'importanza delle apparenze, le illusioni della vanità, la ricerca della notorietà a tutti i costi.
Il film di Allen, che ci fa la grazia di non apparire sullo schermo, pur essendo un film corale, da spazio a tutti i protagonisti in egual misura (tranne, forse, a Banderas).
Dal parterre d'etoiles emergono sicuramente le interpretazioni del sempre formidabilmente burbero Josh Brolin, romanziere da un unico successo, rude, cinico e fedifrago e della deliziosa Naomi Watts, brava, bella, azzeccata nel ruolo della moglie frustrata e scontenta della propria vita.
"Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni" ci consegna delle perle di filosofia quotidiana niente male e scimmiotta in modo grottesco e a volte volutamente caricaturale una società alla deriva.
Si ride a denti stretti dei vizi della modernità e delle illusioni che ci da l'amore, eterno ma non troppo e comunque visto fondamentalmente come l'incontro di due solitudini, di due egoismi, di due illusioni: il vegliardo appassionato dell'occulto e innamorato della moglie defunta la sostituisce con una donna abbandonata dal marito milionario affetto da sindrome di Peter Pan; la giovane e promettente gallerista, vogliosa di prole; il riccone che ha perso tragicamente un figlio maschio e che pur di averne di nuovo uno è disposto a sposare una escort giovane e tanto bella quanto svampita.
Gli spunti per riflettere sono tanti, quelli per divertirsi ancor di più.
Quello di Allen è un cinema non urlato ma per questo non meno potente; non ha bisogno di effetti speciali per impressionarci tanto meno di artifizi retorici per colpirci: nuda e cruda realtà (non realismo), esistenzialismo giocoso e dissacrante.
La morale è lasciata alla libera interpretazione dello spettatore come in Match Point: ce la farà il cinismo a trionfare nonostante la spregiudicatezza dei protagonisti?
Noi incurabili romantici speriamo sempre di no...Franco Cesario sinonimomacontrario.splinder.com
[-]
|
|
[+] lascia un commento a franco cesario »
[ - ] lascia un commento a franco cesario »
|
|
d'accordo? |
|
mr_mojo.risin86
|
giovedì 27 gennaio 2011
|
non solo una commedia sentimentale
|
|
|
|
Dopo essere tornato nella sua amata New York per il film del 2009 Basta che Funzioni, Woody Allen sbarca nuovamente in Europa, con il suo terzo film londinese intitolato Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni, in cui si intrecciano le turbolenti vicende di due coppie - nella fattispecie quella di Alfie (Anthony Hopkins) e sua moglie Helena (Gemma Jones), e quella della figlia Sally (Naomi Watts) e di suo marito Roy (Josh Brolin).
E’ forse troppo riduttivo considerare questo film solo come una commedia sentimentale, è decisamente qualcosa di più. Come al solito Allen dirige magistralmente una formidabile squadra di attori (tra cui anche un ottimo Antonio Banderas) e riprende le sue tematiche più care.
[+]
Dopo essere tornato nella sua amata New York per il film del 2009 Basta che Funzioni, Woody Allen sbarca nuovamente in Europa, con il suo terzo film londinese intitolato Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni, in cui si intrecciano le turbolenti vicende di due coppie - nella fattispecie quella di Alfie (Anthony Hopkins) e sua moglie Helena (Gemma Jones), e quella della figlia Sally (Naomi Watts) e di suo marito Roy (Josh Brolin).
E’ forse troppo riduttivo considerare questo film solo come una commedia sentimentale, è decisamente qualcosa di più. Come al solito Allen dirige magistralmente una formidabile squadra di attori (tra cui anche un ottimo Antonio Banderas) e riprende le sue tematiche più care. La pellicola, infatti, si apre e si chiude con una citazione shakespeariana dal Macbeth riguardante la nullità e l’assenza di significato della vita umana, essenzialmente in balìa dei capricci del Caso e del Destino. L’unico modo rimasto all’uomo, ormai conscio della sua tragica situazione, per ingannarsi e sopportare tale condizione sembra essere quello di abbandonarsi alle illusioni e ai sogni, che, come detto nel film, possono essere più efficaci di una medicina (Ombre e Nebbia non è troppo lontano). Nell’universo del regista americano, giunto al suo quarantacinquesimo film, anche l’amore è un sentimento troppo labile, incostante e sopravvalutato per raggiungere la tanto agognata serenità. Il tutto, però, viene raccontato con una leggerezza e una sapienza che permettono allo spettatore di non sentirsi mai troppo soffocato e tormentato. In questo piccolo gioiello, in cui non si ride eccessivamente, un neo è, probabilmente, il personaggio della giovane moglie di Hopkins, troppo caricaturale e macchiettistico.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a mr_mojo.risin86 »
[ - ] lascia un commento a mr_mojo.risin86 »
|
|
d'accordo? |
|
viola96
|
domenica 14 agosto 2011
|
allen antology.
|
|
|
|
Torna,anno dopo anno,stagione dopo stagione,imperturbabile e fresco,il nuovo film di Woody Allen.Dopo "Basta che funzioni",per chi scrive,un piccolo capolavoro,era veramente difficile riuscire a dare l'idea di una commedia di livello alto,o addirittura altissimo,come volevano essere le pretese."Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni" è,il suo peggior film del nuovo millennio,insieme forse a "Sogni e Delitti".E questo non è perchè Woody col tempo sia peggiorato tanto(vabbè,forse anche questo),ma perchè i canoni delle sue commedie sono diventati ripetitivi e le sue gag stantie.Anche in questo nuovo film non manca certo il divertimento,come non manca uno spunto per la riflessione.
[+]
Torna,anno dopo anno,stagione dopo stagione,imperturbabile e fresco,il nuovo film di Woody Allen.Dopo "Basta che funzioni",per chi scrive,un piccolo capolavoro,era veramente difficile riuscire a dare l'idea di una commedia di livello alto,o addirittura altissimo,come volevano essere le pretese."Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni" è,il suo peggior film del nuovo millennio,insieme forse a "Sogni e Delitti".E questo non è perchè Woody col tempo sia peggiorato tanto(vabbè,forse anche questo),ma perchè i canoni delle sue commedie sono diventati ripetitivi e le sue gag stantie.Anche in questo nuovo film non manca certo il divertimento,come non manca uno spunto per la riflessione.I temi della vicenda,però,sono ricorrenti,e perdono di spessore:il desiderio di evadere la realtà,la vecchiaia come gabbia,l'amore come via di fuga.Non c'è un vero e proprio toccasana,nel discorso di Allen,non c'è un maggiore spunto di riflessione.In "Basta che Funzioni" si raccontava,come ha fatto spesso,grazie al corpo di un'altra persona,qui,invece e purtroppo,tenta di raccontarsi con gli occhi di più persone,in una commedia corale non riuscitissima,che aggiunge ben poco all'opera alleniana e che forse non scontenterà i fan,ma incoraggerà i (pochi) detrattori.Certo,il discorso di Allen sarà prevedibile e già visto,ma ha delle doti importanti che lo rendono eccezionale e ben visibile agli occhi del mondo."Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni" non sarà sicuramente ricordato come uno dei capolavori di Allen,nè sarà idolatrato come un "Hannah e le sue sorelle" o un "Match Point",ma ti darà l'impressione del piccolo film,magari presto dimenticabile,ma che dentro esso contiene delle piccole perle di comicità e houmor,spesso nero.Allen,ormai con meta Londra,dopo il piccolo ritorno a New York,per il piccolo capolavoro "Basta che Funzioni" sovraccitato in precedenza,segna un ritorno all'identico,tra personaggi innovativi e vecchie glorie,in un mondo colorato e stellare,dove niente è come sembra e il mondo ci ha lasciato la vita in eredità.Ed è Allen,anche ripetendosi,a rallegrare questa masteodontica eredità.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a viola96 »
[ - ] lascia un commento a viola96 »
|
|
d'accordo? |
|
great steven
|
mercoledì 19 giugno 2019
|
la psicosi del successo in amore e sul lavoro.
|
|
|
|
INCONTRERAI L'UOMO DEI TUOI SOGNI (USA, 2010) diretto da WOODY ALLEN. Interpretato da NAOMI WATTS, ANTHONY HOPKINS, JOSH BROLIN, GEMMA JONES, ANTONIO BANDERAS, FREIDA PINTO, LUCY PUNCH
Passioni, ambizioni e frustrazioni provocano un crescendo di guai e follie nella vita di due coppie sposate, la prima formata da Alfie ed Helena e la seconda formata dalla loro figlia Sally col marito Roy. Alfie divorzia da Helena per inseguire un ridicolo, impossibile sogno di perduta giovinezza e si accomoda malamente con Charmain, attricetta civettuola dai trascorsi disdicevoli, mentre la sua ex moglie, ancora desiderosa di incontrare un nuovo amore, si affida ciecamente ai consigli bislacchi di una cartomante ciarlatana, finendo però per innamorarsi di un libraio che condivide con lei l’interesse per l’occulto.
[+]
INCONTRERAI L'UOMO DEI TUOI SOGNI (USA, 2010) diretto da WOODY ALLEN. Interpretato da NAOMI WATTS, ANTHONY HOPKINS, JOSH BROLIN, GEMMA JONES, ANTONIO BANDERAS, FREIDA PINTO, LUCY PUNCH
Passioni, ambizioni e frustrazioni provocano un crescendo di guai e follie nella vita di due coppie sposate, la prima formata da Alfie ed Helena e la seconda formata dalla loro figlia Sally col marito Roy. Alfie divorzia da Helena per inseguire un ridicolo, impossibile sogno di perduta giovinezza e si accomoda malamente con Charmain, attricetta civettuola dai trascorsi disdicevoli, mentre la sua ex moglie, ancora desiderosa di incontrare un nuovo amore, si affida ciecamente ai consigli bislacchi di una cartomante ciarlatana, finendo però per innamorarsi di un libraio che condivide con lei l’interesse per l’occulto. Intrappolati in un matrimonio snervante, Sally e Roy non si decidono ad avere un figlio che potrebbe risvegliare il colore lucente della loro unione e si risolvono infine per prendere strade differenti: lei, responsabile di una galleria d’arte e abile scopritrice di talenti, si innamora del suo datore di lavoro Greg (anch’egli in rotta sentimentale, ma segretamente coinvolto in un affaire con la migliore amica di Sally, di recente riuscita ad allestire una mostra personale di quadri), ma la cosa non va come previsto dalla donna; Roy, ex autista di limousine ma soprattutto scrittore con l’ansia da prestazione letteraria con alle spalle un romanzo di debutto che ha riscosso molto successo, rimane folgorato da Dia, chitarrista latinoamericana che abita nel palazzo di fronte al suo, la quale, benché fidanzata e con un matrimonio in arrivo, accoglie le sue avances e va a vivere con lui con acceso entusiasmo. Alla sua prima regia nel secondo decennio del XXI secolo, Allen evita di togliere la patina di nevrosi dai suoi personaggi (saggia scelta) e li immerge nel marasma della quotidianità statunitense del giorno d’oggi, facendoli muovere in contesti a loro noti, ma evidentemente meno di quanto essi stessi s’aspettano. È comprensibile vedendo che i piani di queste donne e questi uomini, talmente ansiosi e speranzosi da rasentare una pazza ingenuità, si dissolvono in fumo prima ancora di andar incontro a un seppur minimo esito di una qualche solidità. Il regista di New York è anche abile, qui più che nella sterminata filmografia precedente, a non calcare troppo la mano sulla differenza di genere in merito all’attribuzione di comportamenti sopra le righe: tanto le donne – abbiamo una Watts in carriera preda di emicranie e gelosie a raffica, una Jones che si affida unicamente ad un futuro predetto su basi inesistenti e una Punch che sposa un uomo molto più anziano di lei conservando però una nervosa ossessione per gli istruttori palestrati – quanto gli uomini (Hopkins non sa far la pace col problema dell’invecchiamento, mentre Brolin arriva addirittura a sottrarre ad un amico che crede morto in un sinistro stradale il manoscritto di un romanzo pur di sfondare in ambito editoriale), rincorrono sogni più o meno di gloria, creandosi aspettative e immaginazioni oltre la credibilità, e rientrano nei ranghi del loro misero squallore solo quando si cozza con la faccia contro il robusto, invalicabile muro della fallibilità umana. Una fallibilità che sembra sempre cercare l’anima gemella, poiché non basta a sé stessa e si vede in un quadro infelice perché incompleto. Fra gli attori non ancora citati in questa recensione, brillano Banderas nelle vesti del proprietario della galleria birbantello a cui piace alzare il gomito (anche in senso figurato) e la Pinto che recita con sicurezza la parte della laureanda in musicologia che si fa ammaliare dai complimenti erotici di un ammiratore più risoluto che mai. Geniali figure di contorno che alimentano con verosimiglianza e divertimento l’impalcatura della vicenda. Questa volta la colonna sonora, oltre alle solite partiture jazz, denota anche alcuni famosissimi brani di musica moderna e sonate di Mozart e altri celebri compositori del tempo che fu.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a great steven »
[ - ] lascia un commento a great steven »
|
|
d'accordo? |
|
pipay
|
domenica 5 dicembre 2010
|
illusioni e delusioni della vita
|
|
|
|
Woody Allen, ancora una volta si immerge nel caos imponderabile e misterioso della vita, sottolineando illusioni e delusioni, cadute e speranze, sentimenti e falsità. E lo fa come sempre a suo modo, con vera sagacia, con mano leggera, elegante, facendo inoltre trapelare, soprattutto in questa pellicola, una punta di evidente amarezza e di delusione esistenziale. Gli interpreti del film sono perfetti: delineano i personaggi in maniera accellente. Non si può sottolineare, però, la lentezza di alcune scene e il senso di vuoto, voluto dal Regista, che disorienta alla fine lo spettatore. Tutto sfugge, insomma e nulla è concreto. Ma è proprio questo, credo, uno dei messaggi che Allen voleva trasmettere.
[+]
Woody Allen, ancora una volta si immerge nel caos imponderabile e misterioso della vita, sottolineando illusioni e delusioni, cadute e speranze, sentimenti e falsità. E lo fa come sempre a suo modo, con vera sagacia, con mano leggera, elegante, facendo inoltre trapelare, soprattutto in questa pellicola, una punta di evidente amarezza e di delusione esistenziale. Gli interpreti del film sono perfetti: delineano i personaggi in maniera accellente. Non si può sottolineare, però, la lentezza di alcune scene e il senso di vuoto, voluto dal Regista, che disorienta alla fine lo spettatore. Tutto sfugge, insomma e nulla è concreto. Ma è proprio questo, credo, uno dei messaggi che Allen voleva trasmettere. Il regista americano non ha voluto strafare: è rimasto volutamente ingabbiato dentro il treno della vita, un treno non adatto a grandi viaggi, ma diretto a un deposito, a una piccola stazioncina dell'anima o verso un binario morto. Alcuni film di Allen risultavano più coinvolgenti, più bislacchi e geniali. Questo qui va visto, ma non è uno dei suoi lavori migliori.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a pipay »
[ - ] lascia un commento a pipay »
|
|
d'accordo? |
|
clavius
|
lunedì 6 dicembre 2010
|
il tramonto di un grande
|
|
|
|
E' il film di un uomo di 75 anni. E si vede. Nel senso che l'intreccio stucchevole delle disavventure amorose dei personaggi è oramai trito. Un film impastato attorno ad una verbosità a tratti noiosissima che ha il difetto supremo (per un film di Allen) di non strappare più nemmeno un sorriso. Sono vent'anni che non riesce più a raccontare qualcosa di nuovo in un modo nuovo e in quest'ultima pellicola la sensazione sconfortante dell'imbolsimento della sua produzione è lampante. Evito di fare paragoni imbarazzanti con altri film dello stesso regista. Qui non si può che attendere lo svolgimento scontato degli eventi. La scrittura ha perso la freschezza di un tempo e direi che l'intero impianto della pellicola non brilla mai per originalità.
[+]
E' il film di un uomo di 75 anni. E si vede. Nel senso che l'intreccio stucchevole delle disavventure amorose dei personaggi è oramai trito. Un film impastato attorno ad una verbosità a tratti noiosissima che ha il difetto supremo (per un film di Allen) di non strappare più nemmeno un sorriso. Sono vent'anni che non riesce più a raccontare qualcosa di nuovo in un modo nuovo e in quest'ultima pellicola la sensazione sconfortante dell'imbolsimento della sua produzione è lampante. Evito di fare paragoni imbarazzanti con altri film dello stesso regista. Qui non si può che attendere lo svolgimento scontato degli eventi. La scrittura ha perso la freschezza di un tempo e direi che l'intero impianto della pellicola non brilla mai per originalità. Nell'elogio sotterraneo alle illusioni come balsamo delle esistenze non riconosco nemmeno più la sua poetica disincantata e a tratti feroce. Insomma dal basta che funzioni al basta che consoli. Aspettando il basta che sia ci dobbiamo accontentare di essere spattatori del tramonto di un grande.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a clavius »
[ - ] lascia un commento a clavius »
|
|
d'accordo? |
|
fedeleto
|
martedì 12 febbraio 2013
|
incontreremo un allen ottimo
|
|
|
|
Alfie ed Helena sono una coppia in crisi che si lascia.Arrivati alla terza eta',l'unica cosa che vuole fare Alfie e' spassarsela,e Helena invee trova in una chiaroveggente la sua speranza.Intanto la loro figlia e' sposata con uno scrittore fallito di nome Roy,Ella si innamorera' del suo capo,ma senza risultati,Roy invece si innamora della stupenda ragazza chiamata Dia che si affaccia al palazzo di fronte.Cosi tra tante situazioni incastrate l'amore cambia per tutti portando delusioni per alcuni e felicita' per altri,e anche Helena tncontrera' l'uomo dei suoi sogni che la sceglie dopo aver discusso con la moglie defunta in una seduta spiritica.
[+]
Alfie ed Helena sono una coppia in crisi che si lascia.Arrivati alla terza eta',l'unica cosa che vuole fare Alfie e' spassarsela,e Helena invee trova in una chiaroveggente la sua speranza.Intanto la loro figlia e' sposata con uno scrittore fallito di nome Roy,Ella si innamorera' del suo capo,ma senza risultati,Roy invece si innamora della stupenda ragazza chiamata Dia che si affaccia al palazzo di fronte.Cosi tra tante situazioni incastrate l'amore cambia per tutti portando delusioni per alcuni e felicita' per altri,e anche Helena tncontrera' l'uomo dei suoi sogni che la sceglie dopo aver discusso con la moglie defunta in una seduta spiritica.Woody Allen(crimini i misfatti,celebrity,match point) scrive insindacabilmente soggetto e sceneggiatura di una pellicola buona ma lontana ancora una volta dai grandi capolavori cui ci aveva abituati il regista americano.La storia si incentra sul tema dell'illusione,del sogno principalmente indotto a cercare per trovare,ma i sogni,le speranze sono per alcuni una reagione di vita(Roy,Helena)per altri una delusione totale dove e' meglio attuare la pragmaticita(Sally,Alfie),anche se con scarsi risultati.Dunque la commedia della vita e delle situaizoni impreviste ancora una volta domina la scena conducendo i personaggi nel vortice della casualita'.Purtroppo pero' Allen riprende cliche' gia' usati e conosciuti come Charmaine,che ricorda molto da vicino Linda Ash in la dea dell'amore,rimane comunque una buona recitazione di Naomi Watts e Antony Hopkins,ma il resto del cast non dice molto.Ottima fotografia di Zsgismond.Senza troppe pretese riesce comunque ad essere un film godibile,che si incentra appunto sull'incontrare L'uomo dei tuoi sogni,una speranza in campo sentimentale che leghi la persona amata completandola,nel finale in cui un bacio tra Helena e il suo amico spiritualista chiude un cerchio si ha la risposta che forse i sentimenti ancora una volta superano ogni razionalita',ma soprattutto viene da chiedersi una cosa la chiaroveggente aveva ragione?Solo per gli amanti di Allen.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fedeleto »
[ - ] lascia un commento a fedeleto »
|
|
d'accordo? |
|
bronzo_di_riace
|
domenica 5 dicembre 2010
|
il definitivo abbandono al nichilismo cosmico
|
|
|
|
E anche decisamente compiaciuto di questo nichilismo molto chic.In ogni caso un bel film, il più pessimista e senza speranza di Woody Allen e quasi cattivo a guardar bene.
La vacua fissità dello sguardo spaesato della vecchia mamma all'inizio ispira tenerezza per la sua espressione eternamente smarrita ma poi, a mano a mano che il film prende corpo (e la storia perde corpo), questa fissità si rivela piuttosto una ferrea e spietata determinazione nel continuare a credere nei propri assurdi sogni che però sono l'unica cosa che consente di vivere senza soffrire; e questo a costo di lasciare indietro o ferire per sempre chi non è funzionale a questo unico possibile piano per la sopravvivenza °(in termini psicologici individuali ): insomma "illuditi perché chiunque cerchi di dare un senso compiuto alla propria vita secondo i suoi sogni, secondo le sue aspirazioni o secondo ciò che è "buono e giusto" assisterà infallibilmente alla atroce rovina dei propri piani".
[+]
E anche decisamente compiaciuto di questo nichilismo molto chic.In ogni caso un bel film, il più pessimista e senza speranza di Woody Allen e quasi cattivo a guardar bene.
La vacua fissità dello sguardo spaesato della vecchia mamma all'inizio ispira tenerezza per la sua espressione eternamente smarrita ma poi, a mano a mano che il film prende corpo (e la storia perde corpo), questa fissità si rivela piuttosto una ferrea e spietata determinazione nel continuare a credere nei propri assurdi sogni che però sono l'unica cosa che consente di vivere senza soffrire; e questo a costo di lasciare indietro o ferire per sempre chi non è funzionale a questo unico possibile piano per la sopravvivenza °(in termini psicologici individuali ): insomma "illuditi perché chiunque cerchi di dare un senso compiuto alla propria vita secondo i suoi sogni, secondo le sue aspirazioni o secondo ciò che è "buono e giusto" assisterà infallibilmente alla atroce rovina dei propri piani". E alla fine Woody Allen ci dice che non vale nemmeno di sapere come va a finire la storia degli altri ossia di chi, assurdamente, continua a pensare che il senso dell'esistenza esista, vada individuato razionalmente e vada perseguito con costanza e determinazione
Un film che rinuncia a qualsiasi speranza con l'unico limite di essere, come sempre in W.A., troppo compiaciuto del proprio elegantissimo nichilismo cosmico. Perché purtroppo il difetto "segreto" di Woody Allen è quello di essere un artista senza autentica umana partecipazione né tanto meno pietà.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a bronzo_di_riace »
[ - ] lascia un commento a bronzo_di_riace »
|
|
d'accordo? |
|
sognatrice
|
venerdì 17 dicembre 2010
|
woody è sempre woody!!
|
|
|
|
Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni:
“La vita è fatta di molto rumore e molto furore”, questa è la frase con cui la voce narrante inizia a raccontare la vicenda dell’ultimo film di Woody Allen. Dalla citazione di Shakespeare possiamo già capire che quello che il regista ci vuole presentare è una frammento di vita quotidiana, le vicende di una famiglia di Londra. Se all’inizio della vicenda sembra che Allen voglia seguire una certa linea narrativa, raccontando una storia che abbia un inizio un mezzo e una fine, in realtà al termine del film si capisce che il regista ha voluto semplicemente estrapolare dalla continuità, una storia qualunque con una coppia in crisi, una moglie abbandonata dal marito per una donna più giovane, un affascinante gallerista.
[+]
Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni:
“La vita è fatta di molto rumore e molto furore”, questa è la frase con cui la voce narrante inizia a raccontare la vicenda dell’ultimo film di Woody Allen. Dalla citazione di Shakespeare possiamo già capire che quello che il regista ci vuole presentare è una frammento di vita quotidiana, le vicende di una famiglia di Londra. Se all’inizio della vicenda sembra che Allen voglia seguire una certa linea narrativa, raccontando una storia che abbia un inizio un mezzo e una fine, in realtà al termine del film si capisce che il regista ha voluto semplicemente estrapolare dalla continuità, una storia qualunque con una coppia in crisi, una moglie abbandonata dal marito per una donna più giovane, un affascinante gallerista. Woody Allen ci accompagna sapientemente attraverso la storia, servendosi dell’immancabile voce narrante , che rende un po’ favolettistico questo stralcio di vita reale. Quando poi abbiamo raggiunto la giusta dose di curiosità, e vogliamo sapere come andrà a finire la storia , il regista interrompe il film lasciando un possibile finale alla nostra immaginazione. Allen ha in effetti mostrato ciò che in un film qualsiasi sarebbe la parte centrale della storia. Così toglie allo spettatore il piacere del finale, concedendosi la licenza di raccontare una storia senza conclusione. Lo spettatore non saprà mai se lo scrittore in crisi riuscirà a trovare la sua strada o se tornerà con l’ex moglie, non saprà mai come vivrà Alfie con la giovane e infedele moglie, dopo essersi reso conto di aver commesso un tremendo errore di mezza età. In realtà ciò che è importante nel film non è la conclusione, ma la riflessione del regista sugli uomini del suo tempo, che cercano di ammazzare la solitudine trovando l’unica soluzione nell’amore e continuando a sperare nel fatidico “per sempre”, che nei film realisti e cinici di Allen non esiste. Così la voce narrante in realtà concludendo la storia sul più bello ci fa un favore, perché ci permette di poter immaginare il finale perfetto, che poi è quello che ogni spettatore vorrebbe. Così in un film senza senso abbiamo la riflessione sul senso della vita e ci accorgiamo che in realtà il senso lo si può trovare solo se ci si aggrappa a qualcosa, se si è capaci di credere ancora in qualcosa che ci permetta di alzarci la mattina.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a sognatrice »
[ - ] lascia un commento a sognatrice »
|
|
d'accordo? |
|
the_end
|
lunedì 6 dicembre 2010
|
illusioni e pessimismo.
|
|
|
|
Potendo, gli avrei dato tre stelle e mezza: si tratta di un film piacevole, ma di grande complessità – come tipico di un magistrale autore qual è Woody Allen.
Alfie/Anthony Hopkins ed Helena/Gemma Jones sono una coppia anziana; quando Alfie decide di lasciarsi trasportare dal giovanilismo e lascia Helena, provoca in quest’ultima una crisi depressiva che la spinge a tentare il suicidio. Nel frattempo Sally/Naomi Watts, ovvero la loro figlia, trova un lavoro in una prestigiosa galleria d’arte: è poco più che la segretaria di Grag/Antonio Banderas, il capo, di cui si innamora. Grag è ammogliato (anche se in crisi); Sally è una persona tendenzialmente razionale e cerca di nascondere la propria attrazione per l’uomo, essendo sposata con Roy/Josh Brolin.
[+]
Potendo, gli avrei dato tre stelle e mezza: si tratta di un film piacevole, ma di grande complessità – come tipico di un magistrale autore qual è Woody Allen.
Alfie/Anthony Hopkins ed Helena/Gemma Jones sono una coppia anziana; quando Alfie decide di lasciarsi trasportare dal giovanilismo e lascia Helena, provoca in quest’ultima una crisi depressiva che la spinge a tentare il suicidio. Nel frattempo Sally/Naomi Watts, ovvero la loro figlia, trova un lavoro in una prestigiosa galleria d’arte: è poco più che la segretaria di Grag/Antonio Banderas, il capo, di cui si innamora. Grag è ammogliato (anche se in crisi); Sally è una persona tendenzialmente razionale e cerca di nascondere la propria attrazione per l’uomo, essendo sposata con Roy/Josh Brolin. Roy è uno scrittore che cerca di realizzare l’opera della consacrazione, avendo alternato un ottimo libro di esordio ad uno mediocre. Mentre scribacchia, si lascia affascinare da Dia/Freida Pinto, la misteriosa inquilina della finestra di fronte vestita spesso di rosso e in procinto di convolare a nozze col fidanzato. Roy riesce ad avvicinarsi alla donna ed a confonderla sull’imminente matrimonio. Helena riesce a superare la sua crisi grazie ad una veggente, che diventa sua “mentore”. L’anziana donna incontrerà un uomo del quale si innamorerà.
Ogni personaggio è estremamente caratterizzato: la cura maniacale del punto di vista psicologico è una peculiarità del regista newyorchese. La coppia più interessante, a mio parere, è quella dei due anziani genitori di Sally, presumibilmente benestanti e segnati dalla perdita di un figlio. Alfie è un esempio fenotipico di giovanilismo. L’insofferenza alla propria vecchiaia lo spinge verso un nuovo ritorno al passato; l’acquisto di una Fiat Cinquecento decappottabile è un dettaglio apparentemente insignificante ma, a ben vedere, significativamente emblematico: Alfie aveva messo da parte parecchi soldi e poteva permettersi un auto più appariscente e costosa, ma non sarebbe stato confacente al tipico giovane della nostra società; inoltre la city-car della Fiat è una versione dei giorni nostri di quella che era un’auto del passato e ciò rappresenta, per metonimia, lo stesso Alfie che mira ad apparire come una persona nuova. Intuisce che, nell’era dell’apparire, la cura del corpo è fondamentale e per questo va in palestra, si fa le lampade ed assume Viagra per fare sesso con una prostituta della quale si innamora. Alfie si pentirà delle proprie scelte soltanto perché inizierà a temere di restare solo. Helena, invece, si affida ciecamente ad una veggente che la riempie di fandonie: sarà grazie a queste illusioni che Helena incontrerà Jonathan (interpretato dall’attore caratterista Roger Ashton-Griffiths), un uomo ingenuo e credulone quanto lei, e se ne innamorerà. L’anziana donna respingerà perfino la richiesta di perdono di Alfie pur di stare con lui. È l’unica coppia che sembra arrivare alla fine del film con una certa stabilità. Il finale è molto aperto: lascia numerosi punti interrogativi su come si risolveranno alcuni nodi cruciali dell’intreccio. Il tema delle illusioni è ormai un punto fermo dei lavori di Woody Allen che continua a diffondere il proprio messaggio e continua a manifestare un’intolleranza verso le relazioni sentimentali odierne, in cui il denaro, i progetti per il futuro, il lavoro e il piacere sono preponderanti, comportando la mancanza di interesse nell’altro e la volontà di fuggire per mezzo del tradimento.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a the_end »
[ - ] lascia un commento a the_end »
|
|
d'accordo? |
|
|