valentinamì
|
lunedì 27 dicembre 2010
|
l'uomo dei sogni non ti vuole
|
|
|
|
Se già un'improbabile traduzione(tutta all'italiana) scambia uno sconosciuto per l'uomo dei nostri sogni,non è difficile immaginare come il suo pubblico,giunto in sala per sognare una romantica love story tra Banderas e la Watts,a fine spettacolo si sia alzato deluso e disorientato. Ciò che manca a questo film è semplicemente un legame con la finzione. Nulla odora di cinematografica speranza,Woody Allen nel pieno della sua vecchiaia non sogna più. Non ci lascia intravedere un'ancora di salvezza nello schermo.
Se la sceneggiatura appare decisamente ricca di smagliature,con battute che non fanno ridere situazioni dette viste e straviste,a guadagnarci probabilmente è solo l'attore che, immerso nei suoi quotidiani fallimenti,salva il film dimostrando la propria bravura:perfetta Gemma Jones,che da mamma frustrata di Bridget Jones la troviamo dieci anni dopo nelle vesti di un'altra mamma frustrata e abbandonata;ottima anche Naomi Watts che nella story non rimpiange ciò che perde ma ciò che guadagna,ovvero un bel niente!
Gli uomini e le donne in questo film,giovani o vecchi che siano,sono nelle mani del più volte citato 50 e 50.
[+]
Se già un'improbabile traduzione(tutta all'italiana) scambia uno sconosciuto per l'uomo dei nostri sogni,non è difficile immaginare come il suo pubblico,giunto in sala per sognare una romantica love story tra Banderas e la Watts,a fine spettacolo si sia alzato deluso e disorientato. Ciò che manca a questo film è semplicemente un legame con la finzione. Nulla odora di cinematografica speranza,Woody Allen nel pieno della sua vecchiaia non sogna più. Non ci lascia intravedere un'ancora di salvezza nello schermo.
Se la sceneggiatura appare decisamente ricca di smagliature,con battute che non fanno ridere situazioni dette viste e straviste,a guadagnarci probabilmente è solo l'attore che, immerso nei suoi quotidiani fallimenti,salva il film dimostrando la propria bravura:perfetta Gemma Jones,che da mamma frustrata di Bridget Jones la troviamo dieci anni dopo nelle vesti di un'altra mamma frustrata e abbandonata;ottima anche Naomi Watts che nella story non rimpiange ciò che perde ma ciò che guadagna,ovvero un bel niente!
Gli uomini e le donne in questo film,giovani o vecchi che siano,sono nelle mani del più volte citato 50 e 50.
Ancora una volta Allen mette in gioco il fato in questo suo finale aperto,amaro e deludente per chi era entrato in sala alla ricerca di un sorriso.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a valentinamì »
[ - ] lascia un commento a valentinamì »
|
|
d'accordo? |
|
liuk©
|
lunedì 9 maggio 2011
|
inutile
|
|
|
|
Senza dubbio uno dei peggiori lavori di Allen. Senza finale, con una trama debole, senza spunti divertenti nè commoventi nè interessanti. Assolutamente da evitare.
|
|
[+] lascia un commento a liuk© »
[ - ] lascia un commento a liuk© »
|
|
d'accordo? |
|
siper
|
mercoledì 15 dicembre 2010
|
mezzo woody
|
|
|
|
Il maestro Woody Allen, dopo “Basta che funzioni”, torna al cinema con la regia di “Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni”. Il film, che vanta un ottimo cast (tra gli altri Antonio Banderas e Anthony Hopkins), è l’intreccio di due storie parallele all’interno della stessa famiglia. Da un lato abbiamo Alfie (Hopkins) che lascia la moglie Helena (Gemma Jones) per mettersi con una donna più giovane e molto meno casta. Gemma, dal canto suo, si rivolge ad una sedicente chiromante alla quale crede ciecamente. Dall’altro lato abbiamo Sally (Naomi Watts) in crisi col marito, il decaduto scrittore Roy (Josh Brolin). Entrambi si invaghiscono di altre persone: Sally del suo capo, Greg (Banderas), e Roy della dirimpettaia Dia (Freida Pinto).
[+]
Il maestro Woody Allen, dopo “Basta che funzioni”, torna al cinema con la regia di “Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni”. Il film, che vanta un ottimo cast (tra gli altri Antonio Banderas e Anthony Hopkins), è l’intreccio di due storie parallele all’interno della stessa famiglia. Da un lato abbiamo Alfie (Hopkins) che lascia la moglie Helena (Gemma Jones) per mettersi con una donna più giovane e molto meno casta. Gemma, dal canto suo, si rivolge ad una sedicente chiromante alla quale crede ciecamente. Dall’altro lato abbiamo Sally (Naomi Watts) in crisi col marito, il decaduto scrittore Roy (Josh Brolin). Entrambi si invaghiscono di altre persone: Sally del suo capo, Greg (Banderas), e Roy della dirimpettaia Dia (Freida Pinto). Nella loro vita interviene poi, costantemente e fastidiosamente, Helena che di Sally è la madre. Il tutto viene affrontato da Allen con la solito comicità sottile e raffinata, che sfocia a volte nel cinismo più estremo. In questo Allen è un maestro e si sa. Quello in cui Allen stavolta toppa è la concretizzazione della trama. Questa resta apppunto sempre a metà, tutti gli eventi rimangono inconclus, forse per legarsi al concetto di previsione imprevedibile presente nel film nella figura della chiromante. Ma questo rende tutta la storia qualcosa di inconcluso, manca un finale in cui si porta a compimento la trama. Quest’aspetto lascia una sorta di amaro in bocca, come se qualcuno avesse cambiato canale. In sostanza il prodotto di Allen è piacevole, asciutto ma non del tutto compiuto.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a siper »
[ - ] lascia un commento a siper »
|
|
d'accordo? |
|
nino pell.
|
sabato 4 dicembre 2010
|
uno sguardo sull'uomo contemporaneo
|
|
|
|
Questo film lo si potrebbe annoverare tra le pellicole meno importanti di Woody Allen sia per una certa costanza ripetitiva nelle tematiche, sia perchè all'orizzonte non si intravede nulla di particolarmente nuovo rispetto a ciò che il buon regista ci ha sempre abituati. Eppure questa sua ultima opera è comunque un film che porta la sua firma, che riesce a trasmetterci parsimoniosamente la sua capacità riflessiva e un tantino cinica. Naturalmente questo ultimo aspetto imperniato, come sempre, tra magnifica capacità di osservazione sull'uomo contemporaneo, inframmezzata da piacevoli e sottilissimi momenti di humour all'inglese. Con questo, intendo dire che un film di Woody Allen nella malaugurata delle ipotesi, riesce a stazionarsi, nel bene o nel bene, sempre su un livello più che discreto.
[+]
Questo film lo si potrebbe annoverare tra le pellicole meno importanti di Woody Allen sia per una certa costanza ripetitiva nelle tematiche, sia perchè all'orizzonte non si intravede nulla di particolarmente nuovo rispetto a ciò che il buon regista ci ha sempre abituati. Eppure questa sua ultima opera è comunque un film che porta la sua firma, che riesce a trasmetterci parsimoniosamente la sua capacità riflessiva e un tantino cinica. Naturalmente questo ultimo aspetto imperniato, come sempre, tra magnifica capacità di osservazione sull'uomo contemporaneo, inframmezzata da piacevoli e sottilissimi momenti di humour all'inglese. Con questo, intendo dire che un film di Woody Allen nella malaugurata delle ipotesi, riesce a stazionarsi, nel bene o nel bene, sempre su un livello più che discreto. Il regista questa volta concentra la sua attenzione su una serie di personaggi attraverso i quali ci viene rappresentata una profonda crisi esistenziale ed ispirativa dell'uomo di oggi. Le persone, secondo Allen, cercano in questa vita la perenne felicità; chi affidandosi alla fortuna e chi cambiando la propria vita. E' ciò che succede, ad esempio, ad Alfie, uno dei principali protagonisti. Uomo abbastanza avanti negli anni che, stanco della sua vita familiare e di una moglie sognatrice, cerca nuovi stimoli nell'avvenente Charmaine, giovane donna con la quale egli si risposerà ILLUDENDOSI di rivivere una seconda giovinezza. Alla fine sarà l'unico personaggio della storia ad essere severamente punito da Woody Allen. Per paradosso, invece, la povera ed anziana moglie, Helena, sarà destinata ad avere maggiore fortuna, affidandosi alla chiromante ed amica Cristal e riuscendo a trovare, a suo modo, la propria felicità con Jonathan, il suo nuovo amore. Gli altri protagonisti della storia sono la bella Sally, figlia di Alfie, la quale sta vivendo un matrimonio difficile con Roy, scrittore che sta attraversando una profonda crisi ispirativa ma che trova tempo per innamorarsi di Dia, una bella vicina di casa. Anche a questi ultimi personaggi, il regista manovrerà nel finale i loro destini, regalando ad alcuni gioia e vita nuova, ma a qualcun'altro (Sally) solo solitudine e sogni irrealizzati. Con questa pellicola quindi, ancora una volta il buon Allen ci mostra lo specchio di una società sempre più sospesa tra ricerca della felicità ed evanescente capacità di immedesimazione nell'affrontare i problemi ed i bisogni altrui. E ciò evidenzia un deplorevole appiattimento morale della società moderna. Ma questo ultimo aspetto, si sa, è storia vecchia di quasi un secolo ormai.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a nino pell. »
[ - ] lascia un commento a nino pell. »
|
|
d'accordo? |
|
pattie
|
domenica 5 dicembre 2010
|
i sogni son desideri.....
|
|
|
|
Il solito W.Allen che ti fa sorridere ma ti lascia un retrogusto amaro in bocca. Come nessuno, sa costruire una trama basandosi sulle nevrosi e le paure più diffuse nel nostro pazzo mondo occidentale. Certo i suoi film non ti stupiscono per gli effetti speciali ma ti colpiscono allo stomaco per come mettono a nudo ansie e fobie dell'uomo moderno.
Il cast è eccellente e i dialoghi sono degni di una piece teatrale.
Questa volta indaga il sentimento dell'amore attraverso gli occhi disincantati e timorosi di uomini e donne adulti e anziani. L'impossibilità di diventare maturi, l'incapacità di rassegnarsi ai propri limiti, alla vecchiaia, alla vita che abbiamo avuto ed al futuro che ci aspetta.
[+]
Il solito W.Allen che ti fa sorridere ma ti lascia un retrogusto amaro in bocca. Come nessuno, sa costruire una trama basandosi sulle nevrosi e le paure più diffuse nel nostro pazzo mondo occidentale. Certo i suoi film non ti stupiscono per gli effetti speciali ma ti colpiscono allo stomaco per come mettono a nudo ansie e fobie dell'uomo moderno.
Il cast è eccellente e i dialoghi sono degni di una piece teatrale.
Questa volta indaga il sentimento dell'amore attraverso gli occhi disincantati e timorosi di uomini e donne adulti e anziani. L'impossibilità di diventare maturi, l'incapacità di rassegnarsi ai propri limiti, alla vecchiaia, alla vita che abbiamo avuto ed al futuro che ci aspetta.
L'unica costante che accomuna tutti i protagonisti di questa storia londinese sono i sogni, i desideri irrealizzati, le speranze infrante.
Non è il suo film migliore (per me) ma è senz'altro superiore a molti che ho visto e vedo in giro.
Fa riflettere e aiuta a guardarsi dentro senza false morali, senza troppa indulgenza.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a pattie »
[ - ] lascia un commento a pattie »
|
|
d'accordo? |
|
ralphscott
|
lunedì 6 dicembre 2010
|
tutti cercano la felicità,o semplicemente...
|
|
|
|
Tutti cercano la felicità,o semplicemente...di restare a galla. Gran darsi da fare,ma poi il destino decide,prendendosi gioco dell'umanità. Eventi banali,seppur traumatici,per i personaggi che li subiscono. Si lasciano,o vorrebbero farlo,si riaccoppiano,o vorrebbero farlo,magari,come nelle esistenze di milioni di persone,con la dirimpettaia del palazzo o il capo per cui si lavora. Gli attori più anziani riescono,nonostante realtà familiari tutt'altro che auspicabili,a trasmettere serenità,ottimismo,tenerezza. Tra i figli,ancora una volta la splendida Naomi Watts illumina lo schermo. Film estremamente alleniano
|
|
[+] lascia un commento a ralphscott »
[ - ] lascia un commento a ralphscott »
|
|
d'accordo? |
|
'mox'
|
martedì 7 dicembre 2010
|
il mondo secondo woody
|
|
|
|
Dicendo che Woody Allen si ripete, si rischia seriamente di diventare ripetitivi. E' vero, nei suoi ultimi lavori - anche nei più riusciti - è impossibile non avvertire un senso di deja vu: i personaggi e le storie ci sono già familiari - lo scrittore fallito, la gallerista insoddisfatta, le coppie in crisi, gli inganni, i tradimenti e i delitti... - e lui si limita a ricombinarli sperimentando le infinite varianti possibili. Forse l'idea di fondo è esattamente questa: il caotico rimescolarsi di pochi elementi fondamentali, da cui nascono configurazioni sempre nuove - ma tutte rigorosamente prive di senso o destinazione - è la visione della vita con cui Woody Allen riesce ancora a intrattenerci.
[+]
Dicendo che Woody Allen si ripete, si rischia seriamente di diventare ripetitivi. E' vero, nei suoi ultimi lavori - anche nei più riusciti - è impossibile non avvertire un senso di deja vu: i personaggi e le storie ci sono già familiari - lo scrittore fallito, la gallerista insoddisfatta, le coppie in crisi, gli inganni, i tradimenti e i delitti... - e lui si limita a ricombinarli sperimentando le infinite varianti possibili. Forse l'idea di fondo è esattamente questa: il caotico rimescolarsi di pochi elementi fondamentali, da cui nascono configurazioni sempre nuove - ma tutte rigorosamente prive di senso o destinazione - è la visione della vita con cui Woody Allen riesce ancora a intrattenerci. Dosando commedia e tragedia, privilegiando ora il lato buffo ora quello miserabile dell'esistenza umana. In questo lungo lavoro combinatorio, sembra che ogni nuovo film vada letto alla luce degli altri, come se insieme costituissero un unico grande gioco di rimandi e allusioni, un lungo discorso a cui ogni anno viene aggiunta una frase.
Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni non sarà forse un'opera memorabile: non ha la brillantezza di Basta che funzioni e nemmeno l'accuratezza chirurgica di Match Point, eppure credo che abbia diritto a un suo posto nel disegno complessivo, che sia un tassello nel grande mosaico del "mondo secondo Woody". Questa volta la storia non ha nemmeno un vero finale: resta aperta perché il suo scopo ultimo è forse quello di rimandare ad altro da sé, alla convinzione incrollabile di uno dei personaggi, secondo cui "viviamo molte vite". E, mentre l'illusione dell'amore ci sospinge dall'una all'altra, lo sguardo cinico del regista illumina l'assurdità del cammino.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a 'mox' »
[ - ] lascia un commento a 'mox' »
|
|
d'accordo? |
|
scarp
|
giovedì 9 dicembre 2010
|
non poteva che finire così!
|
|
|
|
"Non poteva finire in un altro modo? O per lo meno poteva finire?". Questi sono i commenti che si sentono all'uscita dalla sala alla fine della proiezione di "Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni", ultima fatica di Woody Allen.
Non si può certo forzare il giudizio, ed anche i fan più sfegatati non possono fare a meno di notare quanto il regista sia calato in qualità rispetto ai film degli ultimi anni (rispetto ai grandi classici nemmeno stiamo a parlarne), però bisogna riconoscere che all'interno della pellicola si può percepire una sorta di malinconia di fondo, di non finto che pervadono tutta la trama, i dialoghi e che ovviamente condizionano l'intera pellicola e la sua interpretazione.
[+]
"Non poteva finire in un altro modo? O per lo meno poteva finire?". Questi sono i commenti che si sentono all'uscita dalla sala alla fine della proiezione di "Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni", ultima fatica di Woody Allen.
Non si può certo forzare il giudizio, ed anche i fan più sfegatati non possono fare a meno di notare quanto il regista sia calato in qualità rispetto ai film degli ultimi anni (rispetto ai grandi classici nemmeno stiamo a parlarne), però bisogna riconoscere che all'interno della pellicola si può percepire una sorta di malinconia di fondo, di non finto che pervadono tutta la trama, i dialoghi e che ovviamente condizionano l'intera pellicola e la sua interpretazione. Ed è proprio sul finale che bisogna riflettere: il film NON finisce, o meglio ci sembra che non finisca; la previsione della maga non può essere più esatta dal momento che tutti i personaggi ( e anche noi spettatori) prima o poi incontreranno non l'uomo dei loro sogni (come nell'indecente traduzione italiana) , ma uno sconosciuto alto e bruno: la morte. Ogni loro ( e nostra) azione, e ogni sentimento durante il film (e la vita)non sono altro che "rumore". La felicità di fatto non è raggiungibile; l'unica speranza è quella di appigliarsi alle illusioni. Ed ecco che in una trama dominata da tradimenti, sesso facile e sogni infranti gli unici personaggi che possono avere un happy ending sono proprio quelli che con più forza si lasciano abbindolare dall'illusione che possa esistere qualcosa di superiore alle loro misere vite.
Il "vecchio Woody" ovviamente respinge questa loro stolta certezza è chiaro, però, credo, che voglia anche ammonire lo spettatore e allo stesso tempo fare un esame di coscienza per se stesso: quando incontreremo il nostro sconosciuto alto e bruno potremo dire di aver vissuto una vita felice?
[-]
|
|
[+] lascia un commento a scarp »
[ - ] lascia un commento a scarp »
|
|
d'accordo? |
|
desgi
|
domenica 12 dicembre 2010
|
dalla psicanalisi alla cartomanzia
|
|
|
|
Dal lettino dello psicanalista alla palla di vetro della cartomante. E' tempo ormai di bilanci per Woody Allen e quello del regista newyorkese è un bilancio amaro, appena mitigato dalla consueta ironia, peraltro sempre più raffinata e distaccata. Una commedia lieve a tinte smorzate sul cinismo dei nostri tempi, in cui si può solo sorridere delle vicissitudini dei personaggi che vedono inevitabilmente fallire i loro progetti. L’uomo contemporaneo rimane vittima della sua presunzione e del cinismo spietato che lui stesso ha alimentato. Non c’è scampo per questa umanità smarrita e desolata: la saggezza , sembra suggerire Woody, sta nell’accettare unicamente il potere seducente dell’illusione.
[+]
Dal lettino dello psicanalista alla palla di vetro della cartomante. E' tempo ormai di bilanci per Woody Allen e quello del regista newyorkese è un bilancio amaro, appena mitigato dalla consueta ironia, peraltro sempre più raffinata e distaccata. Una commedia lieve a tinte smorzate sul cinismo dei nostri tempi, in cui si può solo sorridere delle vicissitudini dei personaggi che vedono inevitabilmente fallire i loro progetti. L’uomo contemporaneo rimane vittima della sua presunzione e del cinismo spietato che lui stesso ha alimentato. Non c’è scampo per questa umanità smarrita e desolata: la saggezza , sembra suggerire Woody, sta nell’accettare unicamente il potere seducente dell’illusione. E se illusione deve essere, allora meglio quella a buon mercato e ruspante della cartomante che quella prezzolata e pretenziosa dello psicanalista.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a desgi »
[ - ] lascia un commento a desgi »
|
|
d'accordo? |
|
grianne
|
giovedì 23 dicembre 2010
|
it's just an illusion
|
|
|
|
Come al solito, prima di entrare completamente in un film di Woody Allen, bisogna rendersi conto che ciò che andremo a gustare per i prossimi 100 minuti circa altro non è che un’illusione. I bianchi titoli di testa su sfondo nero, accompagnati da una piacevole musichetta, appaiono davanti agli occhi dello spettatore portando i nomi di chi ha contribuito a creare la storia per cui ha pagato. Nel caso di Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni, in una Londra moderna e dinamica, sono proprio le illusioni che accompagnano la vita dei protagonisti: compagne silenziose, si mascherano da sogni, aspettative, progetti per il futuro, ma , in fondo, rimangono solamente effimere illusioni. Alfie vuole un figlio maschio e per questo si risposa in tutta fretta, Helena, dopo la separazione da Alfie, si fa cullare dalle parole di una veggente.
[+]
Come al solito, prima di entrare completamente in un film di Woody Allen, bisogna rendersi conto che ciò che andremo a gustare per i prossimi 100 minuti circa altro non è che un’illusione. I bianchi titoli di testa su sfondo nero, accompagnati da una piacevole musichetta, appaiono davanti agli occhi dello spettatore portando i nomi di chi ha contribuito a creare la storia per cui ha pagato. Nel caso di Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni, in una Londra moderna e dinamica, sono proprio le illusioni che accompagnano la vita dei protagonisti: compagne silenziose, si mascherano da sogni, aspettative, progetti per il futuro, ma , in fondo, rimangono solamente effimere illusioni. Alfie vuole un figlio maschio e per questo si risposa in tutta fretta, Helena, dopo la separazione da Alfie, si fa cullare dalle parole di una veggente. Insieme a loro, la figlia, Sally, fantastica su una possibile relazione con il suo capo e sull’apertura di una propria galleria d’arte, senza rendersi conto che il marito, Roy, sta tranquillamente intrattenendo una relazione con la vicina di casa in procinto di sposarsi. Per l’uomo, mediocre scrittore, l’illusione sarà il successo del nuovo libro pubblicato, rubato ad un amico che, sfortunatamente, è caduto in un coma profondo; trascinerà con sé anche l’amante che lascia il futuro sposo per quello che crede vero amore. La girandola di eventi parte inarrestabile, propriamente presentata da un narratore onnisciente ed eventuali flashback; i personaggi si muovono in luoghi che conoscono, il più delle volte in casa, entrando e uscendo dalle stanze, rincorrendosi con la voce. Il tutto è allietato da massicce dosi di alcol, usato per stemperare la tensione, o, semplicemente, per avere in mano un bicchiere con cui giocherellare quando non si sa bene cosa fare o dire. Si insiste particolarmente sul personaggio della moglie-madre, abbandonata, sottovalutata, usata, ma, per quanto la si dipinga come il personaggio più debole, capace di credere a tutto pur di sorridere di nuovo, depressa e quasi alcolizzata, sarà colei che riuscirà ad avere la propria rivincita, riuscendo a far pace con quelle illusioni che popolano la vita di ciascuno, senza ostacolarle o nasconderle come fanno tutti gli altri anzi, credendoci fermamente.
Un film corale, dove i personaggi prendono vita attraverso dialoghi leggermente brillanti ma pur sempre scorrevoli. Numerose le immagini già state sfruttate nel cinema in generale, come la moglie giovane, un romanzo mai finito, la vicina misteriosa e bella: Allen le utilizza inserendole in uno spaccato di vita quotidiana leggermente isterico, com’è giusto che sia. Egli ci permette di entrare discretamente in questo’ultimo solo per un po’, giusto il tempo necessario per assaporare le vite descritte, senza gustarle pienamente, lasciando al nostro intuito la decisione per il finale più appropriato.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a grianne »
[ - ] lascia un commento a grianne »
|
|
d'accordo? |
|
|