"quando senti gli spari vuol dire che è tutto a posto, che non ti hanno preso" dice un soldato a vinicio marchioni che in Nassiriya interpreta Aureliano Amadei superstite all'attentato che ha sconvolto milioni di italiani 7 anni fa...era il Il 12 novembre 2003 un camion cisterna pieno di esplosivo scoppiò davanti la base MSU (Multinational Specialized Unit) italiana dei Carabinieri, provocando l'esplosione del deposito munizioni della base e la morte di diverse persone tra Carabinieri, militari e civili.
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"20 sigarette"
"quando senti gli spari vuol dire che è tutto a posto, che non ti hanno preso" dice un soldato a vinicio marchioni che in Nassiriya interpreta Aureliano Amadei superstite all'attentato che ha sconvolto milioni di italiani 7 anni fa...era il Il 12 novembre 2003 un camion cisterna pieno di esplosivo scoppiò davanti la base MSU (Multinational Specialized Unit) italiana dei Carabinieri, provocando l'esplosione del deposito munizioni della base e la morte di diverse persone tra Carabinieri, militari e civili.
Nell'esplosione rimase coinvolta anche la troupe del regista Stefano Rolla che si trovava sul luogo per girare uno sceneggiato sulla ricostruzione a Nasiriyya da parte dei soldati italiani, nonché i militari dell'esercito italiano di scorta alla troupe che si erano fermati lì per una sosta logistica.
IN ITALIA NON ARRIVA NULLA DI QUELLO CHE ACCADE...
La cosa più importante del film è capire che quello che arriva in Italia (e non solo) è quello che viene filtrato dai giornali, ovvero nulla, ogni giorno per giustificare i nostri interventi sul campo di guerra anche se a livello logistico si nasconde alla stampa quello che accade, sparatorie, aggressioni,finchè non scappa il morto che fa capire quanto la stampa non sappia indagare a fondo su alcune cose, è il caso dell'attentato che provocò 28 morti di cui 19 italiani.
BRAVO COLANGELI COSI' E COSI' VINICIO
il film inizia con Amedei promosso aiutoregista di Stefano Rolla...all'inizio c'è un pò di caos, centro sociale, soldati che urlano, amici di Aureliano, ragazza (Crecentini) etc...poi la presenza in scena di Giorgio Colangeli rassicura
La faccia forse troppo pulita e la recitazione attenta ma forse non ancora matura per questo ruolo di un attore come Vinicio Marchioni rende l'inizio come fosse quasi una scampagnata,
si sente anche la frase "il cinema vive di entusiasmi" ma non trapela negli occhi di chi comunque promosso sul campo si trova a lavorare su un set mai così naturale
TUTTO VOLGE AL TERMINE TROPPO PRESTO....
L'attentato nel film arriva troppo presto, la storia avrebbe funzionato moltissimo qualora sceneggiatori e regista ci avessero fatto conoscere uno ad uno i militari scomparsi, le loro storie, le loro aspirazioni, eroi che ogni giorno partono per missioni di cui pochi conoscono la natura e la motivazione
Dopo l'attentanto scompare praticamente il punto di forza del film Giorgio Colangeli, la macchina da presa resta su Vinicio, tutto volge al drammatico, alla ripresa di Aureliano dopo il conflitto, forse troppo eccessivo raccontare per 3 /4 del film quello, l'importante era conoscere gli eroi di quella campagna e successivamente chi ne era rimasto illeso.
Peccato un'occasione mancata
comunque a tratti interessante per l'aspetto documentaristico delle scene in giro prima dell'attentato con Aureliano, Stefano e la scorta...
Bravo Colangeli
voto 6-
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