Videocracy - Basta apparire

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Un film di Erik Gandini. Con Silvio Berlusconi, Fabrizio Corona, Lele Mora, Franco Nero Titolo originale Videocracy. Documentario, Ratings: Kids+13, durata 85 min. - Svezia 2009. - Fandango uscita venerdì 4 settembre 2009. MYMONETRO Videocracy - Basta apparire * * - - - valutazione media: 2,40 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
minamovies venerdì 19 febbraio 2010
consiglio l'intervista inedita a paolo borsellino Valutazione 2 stelle su cinque
70%
No
30%

Videocracy racconta più o meno questo: l'italia è una monnezza, rimbambita davanti alla tv e pronta ad applaudire personaggi demenziali nella loro totale nullità culturale e intellettuale (tipo il grasso pseudoagente di biancovestito o l'agente dei fotografi tatuato-abbronzato-fisicato). tale monnezzaio è opera di silvio berlusconi, il quale ha creato la tv commerciale come un eden personale: ed essendo un anziano macho molto convinto delle sue doti seduttive, con un cattivo gusto proverbiale, ha riempito la tv delle ragazzotte volgari, pettorute e deficienti di cui ama circondarsi, anche in consiglio dei ministri. Ebbene, è certo vero, ma non si capisce tutta la manfrina della censura eccetera: Berlusconi da questo film ci fa una figura fin troppo buona. [+]

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g. romagna giovedì 18 febbraio 2010
videocracy Valutazione 3 stelle su cinque
74%
No
26%

L'ascesa mediatica e, conseguentemente, politica di S. Berlusconi filtrata dalle le figure di L. Mora, F. Corona, aspiranti veline ed aspiranti showmen televisivi. Il cambiamento di costume introdotto nella società dalla tv commerciale ed il culto più deteriore dell’immagine come base per la costruzione di un impero economico, politico e mediatico apparentemente inscalfibile. Il mercimonio del corpo femminile ridotto a carne da esposizione a servizio del maschio dominante. Sono questi gli argomenti trattati da Videocracy. Ha ragione chi scrive che per noi Italiani non c'è quasi nulla di nuovo sotto il sole e che questo lavoro, di produzione svedese, ha come destinatari principali gli spettatori di altri paesi che ancora non conoscono bene cosa sia l'Italia berlusconiana (anche se a volte sospetto che proprio all'estero, dove l'informazione - non certo linda e libera da servilismi, ben si intenda - non risente dell'operato della macchina berlusconiana, le persone siano meglio informate su Berlusconi di quanti qui gli concedono il voto); tuttavia, ritengo sia utile dedicarvi il poco tempo richiesto alla visione: vero, chi si avvicina ad un film del genere ha già ben in mente che cosa lo attenderà e, nella grande maggioranza dei casi, si può già prevedere cosa ne pensi, ma occorre anche considerare il fatto che alle bassezze illustrate da Gandini siamo abituati ad essere esposti in più o meno piccole pillole quotidiane cui, con l'andare del tempo, abbiamo fatto l'abitudine, sino al punto, perlomeno, di considerarle come realtà stabili del nostro tempo: qui invece non siamo chiamati ad ingerire poco per volta le piccole compresse della volgarità mediatico-sociale quotidiana, ma, come di fronte ad un'inarrestabile marea montante, ne siamo del tutto investiti quanto basta per prendere, almeno per un attimo, più organicamente coscienza della pervasività di questo fenomeno di decadimento di cui Berlusconi diviene cartina di tornasole. [+]

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timelord domenica 4 ottobre 2009
capolavoro di incompetenza Valutazione 1 stelle su cinque
19%
No
81%

Preso dalla foga di un'ennesima crociata antiberlusconiana e dall'intima soddisfazione di diffamare l'Italia, Gandini mette insieme un teorema assai discutibile senza nemmeno sapere una virgola della storia della televisione italiana: si limita a sostenere che arrivato Berlusconi la Tv è diventata commerciale e ha invogliato gli italiani a diventare dei volgari esibizionisti. Ma la storia della TV italiana parte da molto più lontano, compresa quella della TV commerciale, e sostenere certe tesi mettendo il solo Berlusconi sul banco degli imputati è un'azione a metà strada tra l'ignoranza pura e la disonestà intellettuale. Tant'è vero che la sequenza della casalinga che si spoglia viene mendacemente attribuita a Telemilano, cosa impossibile in quanto 1) tale sequenza risale a prima della nascita di telemilano medesima, 2) è pure in bianco e nero, quando telemilano ha sempre trasmesso a colori, 3) in ogni caso si è appurato che tale trasmissione era di "Teletorino". [+]

[+] ottimo (di lisbeth)
[+] complesso di inferiorità (di minamovies)
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viator1495 venerdì 2 ottobre 2009
nostalgia di cinepanettone Valutazione 1 stelle su cinque
27%
No
73%

Stile scopiazzato male dal Report della Gabanelli. Contenuto banale. Alcune immagini inedite ci sono, devo ammetterlo, ad esempio Corona nudo che si massaggia il cannolo.

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calibanrage giovedì 1 ottobre 2009
videocrazia unica via (?) Valutazione 1 stelle su cinque
23%
No
77%

Esce dunque nelle sale il tanto discusso “Videocracy” del regista italo svedese Erik Gandini, dopo tutte le polemiche sorte a seguito della mancata promozione del film sulle reti Mediaset (si poteva immaginarlo), ma soprattutto sulla Rai che ha addotto assurde scusanti al distributore Procacci della Fandango film. Sull'onda della diatriba che si è aperta, anche e soprattutto tra le (forze) politiche, e visti i recenti scandali, ecco che il film ha ricevuto una grandissima pubblicità (in)volontaria che gli sta portando un buon successo nelle poche sale italiane che lo proiettano. E noi curiosi chissà cosa ci aspettavamo. L'onesta premessa alla visione di questo documentario sarebbe dovuta essere: “Italiani di buon senso, ciò che vi verrà mostrato non dovrebbe essere una novità per voi: questo documentario è rivolto soprattutto a un pubblico europeo”. [+]

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donan giovedì 1 ottobre 2009
superficialità Valutazione 2 stelle su cinque
100%
No
0%

Lele Mora, Corona e tutto il circo che ci sta intorno non nasce dal caso. C'è un motivo, seppur discutibile. Qualcuno di voi ha scritto che moltissimi schifano il grande fratello e poi ci passano le serate davanti, qualcun altro dice che Videocracy non dice nulla di nuovo rispetto a quello che si vede in tv, anzi usa lo stesso linguaggio (vedi lo scoop di Corona nudo che si massaggia i genitali). Tutto vero, ma cosa ci saremmo dovuti aspettare? Credo che se vogliamo realmente cambiare occorre innanzitutto accorgerci che ne siamo coinvolti, tutti. Tutto questo sistema c'è perchè noi glielo abbiamo permesso, perchè non basta dire io non c'entro tanto io la tv manco ce l'ho! Viviamo in Italia e ci siamo dentro. [+]

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holaaa mercoledì 30 settembre 2009
bha.... Valutazione 4 stelle su cinque
82%
No
18%

mi chiedo come le persona facciano a votare ancora berlusconi,io ho 17 anni e ho già capito.....come fanno gli persone di 30/40 anni,sicuramente più di mature di me, a votarlo....

[+] appunto... (di timelord)
[+] ti rispondo (di sinkro)
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g_andrini mercoledì 30 settembre 2009
bel documentario Valutazione 3 stelle su cinque
58%
No
42%

A me è piaciuto. Un pò in stile Moore all'italiana riesce ad apparire satirico e piuttosto originale. Non male.

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ipse_dixit domenica 27 settembre 2009
pessimo Valutazione 0 stelle su cinque
44%
No
56%

Euro 7,50 buttati. Non dice ninte che non si sia gia' detto e ridetto 1000 volte. Poi per accattarsi gli spettatori fa una lunga inquadratura sul pene di Fabrizio Corona...in pratica cerca di solleticare il pubblico con gli stessi mezzi dei videocrati tanto vituperati...non andate, ve lo consiglio.

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kelt74 venerdì 25 settembre 2009
da vedere Valutazione 0 stelle su cinque
50%
No
50%

Condivido con voi tutti il fatto che sia un documentario fatto non troppo bene e che l'Italia (per fortuna ) non sia solo questo. E anche il fatto che queste cose già si sapevano ma forse il bombardamento a cui tutti i giorni siamo sottoposti tende a farci ignorare. Il potere delle immagini è come noto 1000 volte più potente delle parole di chi almeno si sforza di proporre confronti costruttivi (insegnati, educatori, giornalisti, noi tutti) e che non da ieri subisce questo infernale strumento (per come se fa uso in questo specifico caso intendo). Queste persone sono cresciute grazie ad una lacuna (!!!) presente da chissà quanto tempo in questo Paese e l'ha sfruttata a proprio vantaggio!! La crisi o l'annullamento dei valori nella loro complessità è ormai evidente e qualsiasi cosa che possa renderci più consapevoli di questo deterioramento progressivo, che iniziò appunto trent'anni fa e culturalmente forse anche prima, ben venga. [+]

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