Fantascienza,
durata 101 min.
- Canada, Francia, USA 2009.
- Videa
uscita venerdì 13agosto 2010.
- VM 14 -
MYMONETROSplice
valutazione media:
2,68
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Un film che inizia lento, quasi troppo forse, ma che incalza (sopratutto nel secondo tempo) fino a diventare folle.
Se vi piace la fantascienza e la morale, vedetelo.
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affascinante l'idea della mutazione, dell'innamorarsi, come madre o come uomo di un proprio esperimento, ricrearsi. il film però è stato girato di cattivo gusto, non parlava della mutazione o dell'amore o dell'accettazione, ma della cattiveria dell'uomo: la "madre" che mutila la "figlia", il "padre" che se la porta a letto sebbene sia piuttosto mostruosa, non parli, non abbia nemmeno avuto il tempo di "sedurlo", il cambiamento di Dren faceva paura e la protagonista che in cambio di soldi, dopo aver perso il suo uomo per colpa di Dren, decide di tenere il bambino di questa/o .....non ha un filo nè logico, nè umano
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È la storia di” Dren”, un essere vivente, prodotto dell’ingegneria genetica, in parte uomo. in parte uccello .
Impossibile non vedere collegamenti con filmografie passate con temi analoghi
come “la Mosca” di Kurt Neuman del 1958;
oppure “La mosca” di David Cronemberg del 1986;
anche “l’Esperimento del dottor k “del 1958;
ancora ”Io sono leggenda” del 2007 e collegamenti con molte altre filmografie che toccano in qualche modo il tema della mutazione genetica e dei conseguenti rischi di perdita di controllo .
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domenica 26 settembre 2010
È la storia di” Dren”, un essere vivente, prodotto dell’ingegneria genetica, in parte uomo. in parte uccello .
Impossibile non vedere collegamenti con filmografie passate con temi analoghi
come “la Mosca” di Kurt Neuman del 1958;
oppure “La mosca” di David Cronemberg del 1986;
anche “l’Esperimento del dottor k “del 1958;
ancora ”Io sono leggenda” del 2007 e collegamenti con molte altre filmografie che toccano in qualche modo il tema della mutazione genetica e dei conseguenti rischi di perdita di controllo .
Decisamente buon film il nostro per la buona caratterizzazione dei personaggio.
È sogno ad occhi aperti dell’uomo che vuole anche lui divenire “architetto di vita”; ma quando a prevalere non è una scienza consapevole , l’errore diviene inevitabile ; anche perché in questi casi “il genio ispiratore” è business ,voglia di protagonismo , oppure incoscienza. La storia è meritevole perché trasognata, fantasiosa ,intimista , con risvolti esistenziali e implicazioni morali.
Qualsiasi essere vivente ha una necessità fondamentali quali affetto ed accettazione .
la “creatura Dren“diviene oggetto di attenzioni , di affetti , di amori, di compassioni, di contrapposizioni ,conflitti da parte dei suoi creatori.
Il regista Vincenzo Natali , canadese, lo sottolinea con vigore., come la creatura sia essere completo ed alla disperata ricerca di se stessa .
Il problema è sempre lo stesso il controllo di situazioni sconosciute di cui assolutamente non si conoscono i risvolti futuri sempre difficili e pericolose .
Splendida e scenografica la scena d’amore fra la creatura e lo scienziato Clive .
Eccellente la recitazione di Sara Polley e di Adrien Body ,nel ruolo di due scienziati che si sforzano di gestire una situazione “imprevedibile” ma che sfugge sempre più di mano.
Ma questa creatura non ha una storia da cui ripartire per acquistare consapevolezza , ha solo la possibilità di un contatto diretto con il suo creatore; e questo contatto diretto diviene il centro della storia con risvolti horror imprevedibili ed insospettabili…
La storia è vostra , , ottimo prodotto cinematografico del genere fantascienza horror,
finalmente ispirato ,affatto banale,la cui connotazione principale è l’originalità.
Regge il confronto con la filmografia del genere passata, anzi né nuovo percorso illuminato.
Complimenti mister Vincenzo Natali.
weach illuminati
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Splice, l'ultimo film del canadese Vincenzo Natali, dodici anni dopo il suo debutto con The Cube, torna con una storia che rispolvera l'ormai classico connubio tra scienza ed etica che porta alla fatidica domanda: fino che punto è giusto violare la natura per perseguire fini pur sempre nobili? Il film parte con toni inquietanti, a cominciare dai titoli di testa cupi e contorti, per poi aprire con una soggettiva da parte di Fred, il mutante dalla forma vagamente fallica. Fin da subito grazie ad una fotografia sgranata dai toni dark, Natali offre una concezione visiva affascinante dal punto di vista estetico (niente male per un genere che di solito tende ad abusare degli effetti speciali).
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Splice, l'ultimo film del canadese Vincenzo Natali, dodici anni dopo il suo debutto con The Cube, torna con una storia che rispolvera l'ormai classico connubio tra scienza ed etica che porta alla fatidica domanda: fino che punto è giusto violare la natura per perseguire fini pur sempre nobili? Il film parte con toni inquietanti, a cominciare dai titoli di testa cupi e contorti, per poi aprire con una soggettiva da parte di Fred, il mutante dalla forma vagamente fallica. Fin da subito grazie ad una fotografia sgranata dai toni dark, Natali offre una concezione visiva affascinante dal punto di vista estetico (niente male per un genere che di solito tende ad abusare degli effetti speciali). La prima parte del film è incentrata sulla vita di Clive e della sua compagna, tra lunghe ore passate in laboratorio al ritmo "di musica fascistoide per ritardati" e vita privata fatta di progetti e voglia di formare una famiglia. La voglia di sperimentare nuove forme di vita ha il sopravvento, e poiché (si dice) la tentazione è donna è Elsa a prendere l'iniziativa, è lei che vuole andare oltre la conoscenza per poi sempre spingersi oltre le leggi della natura. Così nasce Dren, metà umana e metà animale, essere che finisce per diventare una sorta di figlia per Elsa. Infatti l'aspetto più interessante del film è la dimensione psicologica dei personaggi che non viene trascurata: Elsa ha avuto un'infanzia infelice e un pessimo rapporto con sua madre, e trasferisce la sua voglia di affetto e di riscatto nei confronti della genitrice diventando lei stessa una figura materna per Dren. Elsa è l'elemento più forte all'interno della coppia, finendo per trascinare con sé Clive, poco incline a opporsi al suo volere. Dren invece sembra una bimba diversa, spaurita che sogna solo la libertà e vorrebbe essere poi amata una volta divenuta adulta. Questo elemento femminile che tende a dominare nel corso del film è interessante inserito nel genere fantascientifico, e conferisce un aspetto originale alla trama. Purtroppo poi la storia comincia un po' a tirare il fiato, tende a scadere nel ridicolo (la scena erotica tra Dren e Clive scoperta da Elsa, suscita l'umorismo involontario) e allora si preferisce virare nel gore e in un finale da film horror qualunque. Il finale del film comunque fa venire in mente il capolavoro di Cronenberg La Mosca, restituendo un minimo di inquietudine iniziale, ma è parecchio lontano dal mitico film interpretato da Jeff Goldblum. Adrien Brody con il look da ragazzo "sfigato" cresciuto tende ad assumere un atteggiamento spaesato, mentre Sarah Polley nelle vesti della scienziata "pazza" regge bene il ruolo senza sembrare ridicola, ma è Delphine Chaneàc che ruba loro la scena, con la sua Dren che è una ragazza imprigionata in un corpo mutante vulnerabile e dotata di fragilità. Natali non è Cronemberg, ma confeziona un buon film di fantascienza che non annoia nonostante le sue pecche. [-]
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malgrado non ci sono grandi effetti speciali e le creature a volte sono alquanto grottesche, il film ha un modo insolito di raccontare come due scenziati mettono in atto il loro progetto di creare un essere migliore per il genere umano. Sempre lo stesso il filone, tante pellicole sono state prodotte con questo stesso argomento, salvare la vita, guarire le malattie ecc ecc. Ma in questo film ci sono strane allusioni e anche se confuse si toccano tante sfaccettature dalla sfera affettiva a quella sessuale. Deboli e praticamente inutili le scene che avrebbero dovuto in qualche modo sconvolgere lo spettatore, invece molto d'effetto la crudeltà e bestialità umana che emerge in quasi tutto il film.
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malgrado non ci sono grandi effetti speciali e le creature a volte sono alquanto grottesche, il film ha un modo insolito di raccontare come due scenziati mettono in atto il loro progetto di creare un essere migliore per il genere umano. Sempre lo stesso il filone, tante pellicole sono state prodotte con questo stesso argomento, salvare la vita, guarire le malattie ecc ecc. Ma in questo film ci sono strane allusioni e anche se confuse si toccano tante sfaccettature dalla sfera affettiva a quella sessuale. Deboli e praticamente inutili le scene che avrebbero dovuto in qualche modo sconvolgere lo spettatore, invece molto d'effetto la crudeltà e bestialità umana che emerge in quasi tutto il film. Scontata la violenza dell'essere Dren, esprime per altro una gran malinconia e se ci si immedesima, anche molta compassione, un essere quasi creato a nostra immagine e somiglianza, lasciata sempre sola dai due scenziati che avrebbero dovuto prendersene cura perchè i suoi genitori. Nel complesso un bel film, perchè raccontato in maniera diversa e senza troppe tecnologie. Purtroppo molti richiami ad altre pellicole sono state fatte, mi ha evocato Alien e altri film, ma penso che era inevitabile. Senza svelare troppo i contenuti, lo consiglierei a chi ha voglia di novità. Alla fine del film una domanda nasce spontanea: ma ne faranno un seguito e ci sarà un'evoluzione alla creatura Dren. Voto 10++
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........non ho parole per questo cosidetto film,ADRIEN BRODY ti redarguisco,coi film che sinora avevi recitato,che ti sei rinco il cervello? oppure hai finito i soldi? ho speso un'ora e 40 della mia vita per un'emerita c.......ta!
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è un interessante triller (sicuramente non 1 horror come lo spacciano),con numerose scene che tengono con il fiato sospeso gli spettatori,tuttavia alcuni spezzoni sono scontanti,a tratti noioso,con innumerevoli buchi di suspans riempiti con eventi superflui x lo svolngimento della vicenda che rendono lento l'andamento del film.Quoto assolutamente gli ultimi 10 minuti che danno una botta di vita al tutto,anche se il finale è assolutamente deludente e abusato già in passato da altri registi.
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le tematiche sono tante e affascinati ma certamente sviluppate male.Il film è troppo lento e a tratti addirittura scontato.Natali ha perso una buona occasione sfruttando male anche la bravura degli attori che personalmente sembrano anche impacciati.
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