Affetti & Dispetti (La Nana) |
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Un film di Sebastián Silva.
Con Catalina Saavedra, Claudia Celedón, Mariana Loyola, Alejandro Goic, Anita Reeves.
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Titolo originale La Nana.
Commedia,
durata 95 min.
- Cile, Messico 2009.
- Bolero Film
uscita venerdì 25 giugno 2010.
MYMONETRO
Affetti & Dispetti (La Nana)
valutazione media:
3,22
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Ecco il gioco sottile dei rapporti umani
di Roberto Nepoti La Repubblica
Il titolo con cui esce in Italia (quello originale, "La nana", sta per "cameriera", "colf") può portare fuori strada, facendo prendere il secondo film del cileno Sebastián Silva per una commedia. Se pure tocchi sparsi di commedia vi si ritrovano, si tratta piuttosto di un dramma psicologico, di uno studio di carattere non collocabile entro precisi confini. Affetti & dispetti non è neppure un thriller, come qualcuno potrebbe immaginare ricordando vecchie storie di governanti pazze o di domestiche indemoniate. Diciamo, per capirci meglio, che siamo di fronte a un film "indie" da manuale, una pellicola indipendente a cominciare dai canoni di genere: il che l' ha fatta amare dal pubblico del Sundance Film Festival 2009 (dove è stato premiato come miglior film straniero) e da quello del festival di Torino. Raquel lavora come domestica da oltre vent' anni presso i Valdes, numerosa e agiata famiglia di Santiago del Cile. I "padroni" rappresentano il suo solo interesse, l' unica ragione di vita di una donna che sembra non avere passato né altro legame sulla terra; il modo in cui si occupa di loro rasenta il maniacale. Mentre seguiamo i diversi tipi di relazione tra lei e la famiglia, ci rendiamo gradualmente conto dell' ambiguità dei rapporti che s' intrecciano tra le mura domestiche: i Valdes festeggiano il compleanno della dipendente, ma ne mortificano la dignità; eppure, in un certo senso, l' irascibile Raquel sembra la vera padrona della casa, mentre la signora Pilar mostra nei suoi confronti una pazienza esagerata. La crisi latente nella situazione si scatena allorché i datori di lavoro di Raquel assumono una seconda cameriera, col compito di aiutare la prima: lei non sopporta l' invasione di territorio e riesce a mettere in fuga l' intrusa. La minaccia, però, è reiterata dall' arrivo di un' altra aiutante, Lucy, che sembra piacere a tutta la famiglia. Studio psicologico acuto sul sottile crinale tra normalità e patologia, avveduto nel rifiutarsi di offrire soluzioni preconfezionate o di buttarla nella metafora della lotta di classe (tipo "Le serve" di Jean Genet), il film è realizzato con telecamera ad alta definizione. Silva dimostra di saperci fare, movimentando le inquadrature in sintonia con l' agitarsi dei personaggi e dando alle immagini un andamento che, spesso, suggerisce la vena di nevrosi della storia; fino a instaurare una tensione crescente capace di tenere in ostaggio lo spettatore e di trasmettergli una sorta di malessere. Laureata come migliore attrice sia a Torino sia al Sundance, una bravissima attrice di nome Catalina Saavedra disegna un personaggio enigmatico, potenzialmente sinistro e pieno di lati oscuri con ammirevole maestria. È lei, in realtà, a caricarsi l' intero film sulle spalle. Senza un' attrice così, il sottile gioco che lo traversa da cima a fondo - e che consiste nello spiazzarci di continuo rispetto alle nostre abitudini e previsioni di spettatori - non potrebbe funzionare.
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