everbigod
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venerdì 23 gennaio 2009
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ottima kristin scott thomas
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Torna sul grande schermo un nuovo film di Stephan Elliott dopo il bellissimo e ironico “Priscilla la regina del deserto” del 1994 e il difficile “The eye”del 1999. Prendendo spunto da una pièce teatrale del 1925 di Noel Coward , poi riadattata in in un film da Hitchcock, il film mette in scena il ritorno a casa di un giovane rampollo inglese che si è sposato, senza dir nulla alla famiglia, con una bellissima americana pilota di corse, tale Larita (la bellissima Jessica Biel). E' sottinteso che la suocera non accetterà mai la moglie di suo figlio e farà di tutto per separarli così come Larita comincerà a mostrare quello di cui è capace e lotterà per il suo amore.
Il film è ambientato negli anni '30 in un clima che ancora non dimentica la Grande Guerra di trincea.
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Torna sul grande schermo un nuovo film di Stephan Elliott dopo il bellissimo e ironico “Priscilla la regina del deserto” del 1994 e il difficile “The eye”del 1999. Prendendo spunto da una pièce teatrale del 1925 di Noel Coward , poi riadattata in in un film da Hitchcock, il film mette in scena il ritorno a casa di un giovane rampollo inglese che si è sposato, senza dir nulla alla famiglia, con una bellissima americana pilota di corse, tale Larita (la bellissima Jessica Biel). E' sottinteso che la suocera non accetterà mai la moglie di suo figlio e farà di tutto per separarli così come Larita comincerà a mostrare quello di cui è capace e lotterà per il suo amore.
Il film è ambientato negli anni '30 in un clima che ancora non dimentica la Grande Guerra di trincea. Il padre del giovane sposo (il sempre elegante Colin Firth) ne porta addosso le ferite ben visibili a tutti, odia tutto ciò che è vecchio e cerca il moderno. E il moderno arriva con un bel quadro di Picasso appeso sul camino, con una donna su una motocicletta, con una bellissima bionda americana ammirata da tutti gli uomini. Il tema di fondo del film è proprio il confronto fra passato e presente, il nuovo e il vecchio. La giovane americana rappresenta una società che sta crescendo sempre di più e che guarda al progresso mentre la suocera si ostina a rimanere attaccata al figlio come alle sue abitudini e ai retaggi ormai in disuso. Il mondo cambia e qualcuno rimane indietro. Il confronto fra nuovo e vecchio viene inscenato però in modo intelligente e le battute sempre argute e sottili arrivano nel momento giusto come piccole frecciatine. “La signora è piacevole come la sensazione che hai quando hai finito di dibatterti nell'annegamento!” è questa forse una delle battute che disegna in pieno il personaggio interpretato da Kristin Scott Thomas, eccezionale nel non riuscire mai a sorridere e a mantenere un atteggiamento sempre fiero e forte come nella scena in cui davanti allo specchio discute col figlio.
A vedere il film torna in mente “Ti presento i miei” con Ben Stiller ma si tratta di due comicità differenti seppure originali. Elliott è stato bravo a non realizzare scene viste e riviste e ce lo fa vedere attraverso certe inquadrature come quella del binocolo, o della palla da biliardo. Aspettiamo adesso di vedere la prossima opera di questo regista promettente sperando che l'attesa non sia lunga.
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gabriella
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lunedì 30 marzo 2009
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che stress la campagna inglese
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Quello che salta subito all'occhio in questo film è la figura femminile, gli uomini rimangono ingredienti di contorno di un piatto sfizioso e piccante. Veronica e Larita, suocera caustica e austera la prima, nuora emancipata e libera la seconda, si confrontano per quasi due ore in uno scontro senza esclusioni di colpi, evidenziando entrambe di reggere saldamente le redini della famiglia, usando i mezzi che hanno a disposizione. Larita è la moglie del rampollo di casa, che, giovane e insicuro, non sa decidersi tra la madre e la novella sposa, anche perchè non ha un lavoro e nessuna predisposizione a trovarne uno. Stessa cosa dicasi per il padre di lui, che, reduce di guerra in crisi perenne, ciondola per casa come un fantasma, non dimostrando alcun interesse per gli affari e la tenuta di campagna sommersa dai debiti, solo l'arrivo della nuora riuscirà a distoglierlo dal suo letargico torpore, con la sua ventata di freschezza e di nuovo.
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Quello che salta subito all'occhio in questo film è la figura femminile, gli uomini rimangono ingredienti di contorno di un piatto sfizioso e piccante. Veronica e Larita, suocera caustica e austera la prima, nuora emancipata e libera la seconda, si confrontano per quasi due ore in uno scontro senza esclusioni di colpi, evidenziando entrambe di reggere saldamente le redini della famiglia, usando i mezzi che hanno a disposizione. Larita è la moglie del rampollo di casa, che, giovane e insicuro, non sa decidersi tra la madre e la novella sposa, anche perchè non ha un lavoro e nessuna predisposizione a trovarne uno. Stessa cosa dicasi per il padre di lui, che, reduce di guerra in crisi perenne, ciondola per casa come un fantasma, non dimostrando alcun interesse per gli affari e la tenuta di campagna sommersa dai debiti, solo l'arrivo della nuora riuscirà a distoglierlo dal suo letargico torpore, con la sua ventata di freschezza e di nuovo.
Il rispolvero tra la tradizione e la modernità che avanza è il punto d'attrito principale tra le due donne, anche se Larita manifesta qualche incongruenza; desidera l'amore totale, assoluto e poi sposa un ragazzo immaturo che non è in grado di poterglielo dare.
Bello il tango finale tra l'americana e il capofamiglia, il quale, solo dopo essere stato scaricato dall'arcigna moglie, scappa con lei, tanto lei un lavoro ce l'ha.
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ultimoboyscout
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lunedì 20 dicembre 2010
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elegantemente inglese.
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Atmosfere piacevoli e molto adatte al contesto. Attori a proprio agio, Firth e la Scott Thomas assolutamente deliziosi, perfetti nei rispettivi ruoli con Jessica Biel, decisamente americana, che sbatte nel suddetto contesto anche se ciò è voluto. Ma nonostante tutto il film è abbastanza piatto, privo di colpi di scena o situazioni interessanti con regia e sceneggiatura fiacche. Il finale almeno non è banale o stupido.
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aldo
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domenica 18 gennaio 2009
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pretenzioso e vacuo
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Quanto spreco. Una compagine di attori di prima grandezza, una buona fotografia per un film pretenzioso e vacuo. Ho rasentato lo sbadiglio e il colpo di sonno. La storia non avvince mai e alcune trovate sono paradossali e superflue. Non lascia quasi nulla e infatti all'uscita ci si ricorda soltanto delle attese deluse. I sentimenti accennati: amore, dedizione, abnegazione, disillusione, lambiscono i personaggi senza catturarli. L'unica nel ruolo: Kristhin Scott Thomas. Ma la storia scivola come sabbia tra le dita e il tempo al cinema pesa come il piombo invece di volare via leggero.
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(di tandaz)
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