Libera nos a malo

Un film di Fulvio Wetzl. Documentario, durata 75 min. - Italia 2008.
   
   
   

tanti episodi criminali collegati da un filo rosso

di Cristiana Vettori


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martedì 24 febbraio 2009

Nel pomeriggio Fulvio Wetzl ha presentato presso l'Arsenale il film-documento "Libera nos a malo" per un pubblico di studenti e insegnanti. Il film sfata la leggenda di una "Lucania felix", una regione libera da infiltrazioni e da presenze della malavita organizzata: in realtà una serie di casi irrisolti, di sparizioni misteriose, di omicidi palesemente camuffati rivela quanto le mafie delle regioni limitrofe abbiano qui operato al servizio dei potenti locali, permettendo loro un completo controllo del territorio e una vera e propria impunità. Il film si avvale della collaborazione di don Marcello Cozzi, referente di Libera per la regione Basilicata, che ha fatto conoscere questa drammatica realtà con il libro "Quando la mafia non esiste. Malaffare e affari della mala in Basilicata"- Edizioni Gruppo Abele, arrivato alla sesta edizione in pochi mesi. Marcello Cozzi ci accompagna, nel documentario, mostrando i luoghi dove sono avvenuti gli omicidi e le sparizioni, e svelando situazioni e nomi ben conosciuti al pubblico locale e nazionale: dal 1993 al 2008 sei persone scomparse e una decina di omicidi, tutti casi irrisolti con esecutori e mandanti ignoti. Rivelazioni in seguito alle quali Cozzi è stato oggetto di intimidazioni e minacce cosicché ora è costretto a vivere sotto scorta, a conferma purtroppo della estrema precarietà del sistema democratico del nostro paese. Il film approfondisce in particolare i casi di Elisa Claps, una giovane donna scomparsa da Potenza nel 1993, di cui si è ripetutamente occupata anche la trasmissione Chi l'ha visto, e dei due fidanzati di Policoro, Luca e Marirosa, morti nel 1988 ufficialmente per un incidente domestico, ma con segni assai sospetti: le madri di Elisa e di Luca, che Silvana Silvestri sul Manifesto paragona alle madri di Plaza de Mayo, non si rassegnano e cercano da tempo verità e giustizia. Il cuore del film è costituito dal lungo, toccante monologo di Olimpia Orioli, madre di Luca, nel quale la donna rivendica il diritto di mostrare pubblicamente il proprio dolore senza chiudersi nel silenzio e nella rassegnazione come invece vorrebbero gli assassini del figlio e la rete di complicità che li protegge. Nella replica serale il film è stato presentato da don Armando Zappolini, di Libera Toscana, il quale ha riconosciuto a don Cozzi e a Wetzl il merito di aver saputo collegare tanti singoli episodi e circostanze in un filo rosso che purtroppo disegna una realtà poco conosciuta e preoccupante del nostro paese. Il film è in realtà solo parte di un lavoro più ampio contenuto in un DVD che si trova in commercio, prodotto da Libera - grazie anche ai proventi del libro di don Cozzi - e dalla Vawe di Wetzl. Il regista ha risposto alle numerose domande del pubblico in sala, invitandolo a proseguire la discussione con commenti e osservazioni nel forum dedicato in My Movies.

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