gionata
|
lunedì 15 settembre 2008
|
troppo troppo lento e silenzioso
|
|
|
|
non metto in discussione il valore di molti aspetti come: fotografia, scenografia e regia stessa.il film, però, si consuma con molta difficoltà e non riesce a coinvolgerti a pieno.tutto il film potrebbe essere raccontato in mezz'ora.le scene non vengono mai arrichite dalle musiche e c'è troppo compiacimento da parte del regista, come se volesse dire 'oh..quanto so bravo'.
[+] concordo
(di carlo)
[ - ] concordo
|
|
[+] lascia un commento a gionata »
[ - ] lascia un commento a gionata »
|
|
d'accordo? |
|
gianni quilici
|
domenica 14 settembre 2008
|
nuri b.ceylan:non inventa uno stile, è uno stile
|
|
|
|
Vedendo "Le tre scimmie" mi sono venuti progressivamente negli occhi Anghelopulos,Bergman e Bresson. Le ragioni sono quasi scontate, ma partirò da quelle.
Anghelopulos per l'inquadratura fissa che pare a volte eccessiva, ma è spesso una soggettiva che si carica di un sentimento forte, sospeso, inesprimibile. Bergman per i primissimi piani e contropiani, che rendono in modo scultoreo dolore, contrasto, condizione di inferiorità, desiderio. Bresson per l'importanza dei suoni che diventano colonna sonora espressiva del film: la porta che cigola, i cani che abbaiano, il cellulare che canta, il treno che passa, i grilli...
La grandezza di Ceylan è che questa materia la fonde in una storia personale, che per un attimo diventa "gialla" con la maestria di chi ha la forza intellettuale (la scrittura), evitando una miriade di trabocchetti possibili, tagliando passaggi melodrammatici, lasciando spazio allo spettatore.
[+]
Vedendo "Le tre scimmie" mi sono venuti progressivamente negli occhi Anghelopulos,Bergman e Bresson. Le ragioni sono quasi scontate, ma partirò da quelle.
Anghelopulos per l'inquadratura fissa che pare a volte eccessiva, ma è spesso una soggettiva che si carica di un sentimento forte, sospeso, inesprimibile. Bergman per i primissimi piani e contropiani, che rendono in modo scultoreo dolore, contrasto, condizione di inferiorità, desiderio. Bresson per l'importanza dei suoni che diventano colonna sonora espressiva del film: la porta che cigola, i cani che abbaiano, il cellulare che canta, il treno che passa, i grilli...
La grandezza di Ceylan è che questa materia la fonde in una storia personale, che per un attimo diventa "gialla" con la maestria di chi ha la forza intellettuale (la scrittura), evitando una miriade di trabocchetti possibili, tagliando passaggi melodrammatici, lasciando spazio allo spettatore.
Si potrebbe dire che fa un film realistico ed insieme simbolico, narrativo e insieme filosofico, un film di rapporti psicologici senza psicologismi.
Non inventa uno stile, è uno stile. In questo senso il film mi sembra a suo modo perfetto.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gianni quilici »
[ - ] lascia un commento a gianni quilici »
|
|
d'accordo? |
|
d@ve
|
mercoledì 10 settembre 2008
|
i politici hanno tutti qualcosa da nascondere!!!
|
|
|
|
Fare dell'ironia sui politici è poco e banale allo stesso tempo, i politici hanno segreti, tanti segreti, ed alcuni di questi sono determinanti per le proprie carriere; il film LE TRE SCIMMIE del regista turco Ceylan, ne svela alcuni. Un film da vedere per capire i giochi di potere che si celano sotto queste grigie figure.
|
|
[+] lascia un commento a d@ve »
[ - ] lascia un commento a d@ve »
|
|
d'accordo? |
|
|