Hunger

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Un film di Steve McQueen (II). Con Michael Fassbender, Liam Cunningham, Stuart Graham, Brian Milligan, Liam McMahon.
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Drammatico, durata 96 min. - Gran Bretagna, Irlanda 2008. - Bim Distribuzione uscita venerdì 27 aprile 2012. MYMONETRO Hunger * * * * - valutazione media: 4,25 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
sharkcrew lunedì 30 aprile 2012
artevideo Valutazione 5 stelle su cinque
64%
No
36%

Hunger è il primo film del videoartista Steve McQueen, girato nel 2008 ma arrivato in italia solo nel 2012 sulla scia del successo di Shame. La storia è abbastanza impegnativa, biografia di Bobby Sands attivista nordirlandese morto in carcere dopo uno sciopero della fame, ma essa sembra  solo un pretesto per fare della video arte, si passa infatti da un montaggio frenetico a un lungo piano sequenza di 20 minuti in cui McQueen esalta le qualita attoriali di Michael Fassbender e Michael Cunninghum, posto più o meno a metà film per fare da spartiacque tra la prima parte e il finale. Hunger è un film molto silenzioso, dove il linguaggio non verbale prevarica su quello verbale, dove il mostrare è più forte del far sentire e dove le azioni dei protagonisti si caricano di enfasi ed il corpo ha un valore fondamentale. [+]

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salvatore marfella martedì 15 maggio 2012
"hunger" ovvero quando il corpo si fa politica Valutazione 3 stelle su cinque
83%
No
17%

Film d'esordio del regista di videoclip Steve McQueen (omonimo dell'attore scomparso nel 1980). Basato quasi essenzialmente sul Corpo e le sue ferite, il film narra l'odissea di Bobby Sands (un ottimo Fassbender), Cristo moderno che va intrepido incontro ad una morte terribile e dolorosa. Un film quasi "biologico" più che politico nella sua osservazione delle ferite del corpo, immagine e metafora delle ferite dell'anima. Film sulla Libertà, qua e là irritante e volutamente sgradevole, descrive accanitamente il corpo del protagonista, il suo disfacimento, le sue secrezioni (piscio, escrementi, pustole) con immagini che qua e là strizzano l'occhio all'arte contemporanea (graffitismo astratto, body-art). [+]

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flyanto mercoledì 2 maggio 2012
quando il proprio corpo umano diventa uno strument Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

 Film in cui viene racontata la reale rivolta portata avanti in carcere da un gruppo di alcuni esponenti dell' Ira al fine di venire riconosciuti dal Governo Britannico come prigionieri politici. Una lotta inutile perchè a loro non verrà mai concesso quanto richiesto e pertanto la loro ostinazione a contrarre lo sciopero della fame li porterà dritti alla morte. Pellicola estremamente cruda, realistica e molto efficace  nella rappresentazione degli squallidi ambienti carcerari e del deperimento sempre più evidente e raccapricciante del corpo denutrito del protagonista ottimamente interpretato da  Michael Fassbender. Da rimarcare la scena del dialogo tra lui ed il pastore anglicano dove allo spettatore vengono enunciati i due punti di vista opposti. [+]

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filippo catani giovedì 2 maggio 2013
più delle parole contano le immagini Valutazione 4 stelle su cinque
80%
No
20%

Irlanda del Nord 1981. Per protestare contro il governo inglese che si rifiutava di riconoscere loro lo status di prigionieri politici, i detenuti affiliati all'IRA decidono di mettere in atto varie forme di protesta da quella di indossare l'uniforme a quella dello sporco. Visto il fallimento di questi tentativi, Bobby Sands deciderà di attuare la protesta più estrema: lo sciopero della fame.
Un film crudo che non risparmia allo spettatore scene forti e provocatorie e anzi basa tutta la sua potenza sulle immagini visto che di parole se ne dicono davvero poche eccezion fatta per il colloquio tra Sands e il prete del carcere. Muri imbrattati di escrementi, piscio gettato nei corridoi, rifiuto di lavarsi e tagliarsi i capellli erano alcune delle proteste mosse dai prigionieri dell'IRA. [+]

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estrellaroja lunedì 14 maggio 2012
uun film bellissimo e potentissimo Valutazione 5 stelle su cinque
75%
No
25%

Opera d’esordio del regista Steve McQueen, che mette il suo talento iconografico al servizio di una storia “vera” e di grande spessore (a differenza della sua seconda opera “Shame”, che avevo trovato invece un po’ scollata e fine a sé stessa), ne esce un film bellissimo e potentissimo (e mi rendo conto che aveevo utilizzato questo aggettivo per descrivere il cinema di questo regista anche per il suo secondo film)!!! Quella di Bobby Sands e degli altri 9 che con lui morirono nel secondo sciopero della fame ad oltranza, della battaglia per l’ottenimento dello status di prigioniero politico, delle proteste delle coperte e dello sporco, delle sevizie a cui erano sottoposti i detenuti negli H-Blocks di Long Kesh/Maze… sono tutte storie che mi hanno sempre appassionato tantissimo; questo sicuramente condizionerà la mia recensione, però credo davvero che Hunger sia un film eccellente. [+]

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kimkiduk giovedì 16 maggio 2013
colpo allo stomaco Valutazione 5 stelle su cinque
67%
No
33%

Ero a Firenze, mi dissero: tu ami il cinema mi hanno detto che oggi proiettano Hunger, ma attento è difficile e molto forte. Andai subito, era ancora sottotitolato perchè conoscevo McQueen e Fassbender perchè ero stato a Venezia ed avevo visto Shame. Sono rimasto completamente rapito e la domanda dentro di me è stata: per far arrivare questo film fatto 3 anni prima McQueen ha dovuto scandalizzare Venezia con Shame altrimenti questo suo primo film "meraviglioso" nemmeno lo facevano vedere. Altra assurdità delle produzioni e del cinema in Italia. Ma questo lo abbiamo detto mille volte e ormai lamentarsi vale poco. Resta il fatto che quando esistono film così è inspiegabile come non ci si fiondi a vederlo e a diffonderlo. [+]

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fabio1957 giovedì 10 aprile 2014
scioccante Valutazione 3 stelle su cinque
75%
No
25%

Difficile fare una valutazione di un film difficile, insolito, molto troppo realistico. Qualcuno ha detto un pugno nello stomaco e mi sembra la definizione più calzante. Cruento, violento, brutale e chi più ne ha più ne metta. Il dialogo tra vittima e sacerdote che è forse l'essenza del film è asciutto, essenziale senza che la telecamera si sposti e senza che i protagonisti cambino postura o espressioni. La maschera tragica e il corpo malridotto del protagonista sono la fotografia a tinte fosche di questo film, che per quanto sia a suo modo riuscito, risulta comunque angosciante scioccante e repellente.

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stefanoadm mercoledì 20 febbraio 2013
il contagio del silenzio Valutazione 5 stelle su cinque
67%
No
33%

Film di corpi in lotta ed esistenze grame, di giorni miserabili vissuti per lavoro (la guardia carceraria) o per appartenenza politica (i detenuti indipendentisti). “Hunger” prende atto di tutto ma non giudica nulla, evita ammiccamenti in sostegno alla causa irlandese, tipici di tanta filmografia a tema, ma mostra anche, senza renitenze, la violenza degli aguzzini. Poche parole, grida e uno sparo nella prima parte. Un dialogo fitto, drammatico, teatrale e magistralmente interpretato nella seconda, dedicata alle ragioni, ai dubbi, alle provocazioni. Nella terza stagna un silenzio terribile, rotto solo da due genitori che, ad aggressiva richiesta, dichiarano i loro nomi. McQueen prima inchioda l’attenzione descrivendo il contesto disumano, creato da autorità e prigionieri, del carcere Maze. [+]

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angelo umana giovedì 18 dicembre 2014
the maze Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

 

 

  Ottimo film: più che prendere posizione sulle lotte (o sulle bombe) dell’IRA, dell’Ulster Defense Association o dei Soldati della Libertà, più che dare giudizi sui loro attentati, ovviamente definiti “crimini spaventosi” dalla Thatcher, si sofferma per una buona metà sul decorso dello sciopero della fame di Bobby Sands, che dopo 66 giorni lo portò alla morte, le trasformazioni nel suo corpo, le visioni nel delirio che gli ripresentano attimi della sua vita. [+]

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khaleb83 mercoledì 18 maggio 2016
un film coraggioso Valutazione 5 stelle su cinque
0%
No
0%

Un film coraggioso ma non, come si potrebbe pensare, per la scelta del tema di per sé: sparare a zero sul governo Thatcher è fin troppo facile per esser degno di nota.
Hunger è coraggioso per come sceglie di porre la sua storia, nella maniera più difficile e complessa possibile ma riuscendo a soddisfare a pieno ogni aspettativa laddove non superandola. Non c'è nessun facile rifugio nello schieramento politico; sì, si inneggia alla lotta per la libertà, ma la contesa tra cattolici e protestanti non viene sfruttata per infiammare facilmente gli animi. Allo stesso modo si evita di disegnare come mostri i carcerieri, mostrandone sì il lato duro ma anche la fragilità, o la capacità di provare una certa dose di compassione. [+]

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