CHIAMATA senza RISPOSTA, dovrebbe essere un remake, ma non lo è.
é un guazzabuglio d visioni gia viste, trite e ritrite..nonchè clone spietato dell'originale..!!
(remake a stelle e srisce del film giapponese "the call-non rispondere"
ATTENZIONE SPOILER..!!!
1_La prima morte si verifica, se nn erro, in una casa in perfetto stile giapponese in cui abita una ragazza di colore.La ragazza, vittima della telefonata maledetta, sente dei rumori provenire dal laghetto (cn tanto di carpe Koi)di casa, si avvicina quindi all'acqua x esaminarne la superfice; finisce così afferrata al viso da una mano grottesca e trascinata nelle profondità dello stagno.
Il gatto incuriosito osserva anchesso l'acqua della pozza, x finire a fare compagnia alla padrona all'interno del lago trascinato sempre dalla stessa mano demoniaca-i primi SPETTATORI iniziano a RIDERE e a DUBITARE della VALENZA del FILM-lo spettacolo prosegue con un tripudio di effetti speciali inutili e danneggianti che nn servono ad altro se non afar xdere credibilità all'opera. Qndo a morire sarà l'amica della protagonista interverrà la polizia..capeggiata da un agente guarda caso giapponese che si dimostrerà la più scettica nell'attribuire agli omicidi una connotazione soprannaturale.Reduci da queste sottolineature,chiunque sia stato in giappone sa bene che oltre ad essere uno dei paesi tecnologicamente più all'avanguardia del mondo, è anche terra di maledizioni e leggende metropolitane, realtà appartenenti al folclore che persistono tuttora tra i giapponesi che da sempre si son distinti x essere stati in grado di coniugare perfettamente tradizioni antiche e stravaganti modernità.(quale studente d un qualsiasi liceo giapponese nn conosce la leggenda d HANAKO-SAN..??)Ed è proprio x questo che l'agente del film stona completamente cn il contesto, così come nn centra nulla una casa giapponese in UN FILM AMERICANO.!!!Citazioni..??forse..!!ma come ogni remake made in U.s.a. anche questo "Chiamata senza risposta"ha la capacità di banalizzare l'originale, copiandolo e decontestualizzandolo fino a portare lo spettatore al RISO INVOLONTARIO..!!!
2_I giapponesi si sà, sn x la stragrande maggioranza un popolo devoto alla religione scintoista, religione strettamente legata a questa terra che si basa sul culto degli antenati e della natura; è x questo che "The Call" nasceva in un contesto favorevole, in relazione con i temi trattati. Nn è lo stesso per "chiam.."che tra crocifissi, Madonne doloranti e Santi che si fanno demoni, trasforma una ghost story di matrice asiatica in una parabola al contrario.
3_Dell'originale, così, rimane solo la buccia (quello che nell'opera di Miike si poteva scartare xchè insapore). Valette presenta allo spettatore occidentele (che nel 2008, ripropone rifacimenti d film orientali, sostituendo gli "occhi a mandorla" cn quelli della Sossamon,che come tante si è dimostrata incapace di equivalere (qsta volta nn solo riguardo alle doti recitative) dell'attrice che interpretava la sua stessa parte nel film d BASE..!!!)un filmino x adolescenti che non si preoccupa minimamente di indagare sulle paure, ma che si limita a mostrarle.
Se nell'originale l'idea di base era che (come afferma lo stesso Miike)"quando si stà x morire si rimane da soli.."in qsta paella di immagini disgustose,nn si rintraccia nessun tema.
Ancora una volta, come nel recente remake di PULSE..è il nonsense a dominare gli interi 90 minuti.
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