mario scafidi
|
venerdì 22 febbraio 2008
|
il profumo della cilecca
|
|
|
|
A dieci anni dal suo ultimo (non memorabile) lavoro “L’Uomo della Pioggia” (1997), Francis Ford Coppola torna al cinema dimenticando se stesso. “Un’altra giovinezza” è un film intellettualoide che non porta a nulla, si ammanta di significati che non ha, si ripiega autocompiaciuto in sé. Un anziano studioso di lingue antiche ed orientali (Tim Roth) viene colpito da un fulmine il giorno di Pasqua. Non morirà e, al contrario, terminate le cure mediche, sarà ringiovanito di almeno trent’anni. Il protagonista aveva vissuto un amore finito male in età giovanile; nella sua seconda giovinezza incontrerà una sosia della sua bella, con la quale cercherà una possibilità di riscatto. Coppola ha carburato per dieci anni un grande ritorno che ha tutto il sapore della cilecca.
[+]
A dieci anni dal suo ultimo (non memorabile) lavoro “L’Uomo della Pioggia” (1997), Francis Ford Coppola torna al cinema dimenticando se stesso. “Un’altra giovinezza” è un film intellettualoide che non porta a nulla, si ammanta di significati che non ha, si ripiega autocompiaciuto in sé. Un anziano studioso di lingue antiche ed orientali (Tim Roth) viene colpito da un fulmine il giorno di Pasqua. Non morirà e, al contrario, terminate le cure mediche, sarà ringiovanito di almeno trent’anni. Il protagonista aveva vissuto un amore finito male in età giovanile; nella sua seconda giovinezza incontrerà una sosia della sua bella, con la quale cercherà una possibilità di riscatto. Coppola ha carburato per dieci anni un grande ritorno che ha tutto il sapore della cilecca. Era logico avere alte aspettative dal regista de “Il Padrino”, “Apocalypse Now” e “La Conversazione”, del tutto inaspettata è la cocente delusione. Sembra di guardare un film tedesco povero di finanziamenti, di quelli che vengono sistematicamente presentati ai cinefestival e poi dimenticati. Così vorrò dimenticare questo malriuscito prodotto di Coppola, sperando che si tratti di un perdonabile passo falso, ma non del nuovo volto di un regista che ho fin troppo amato.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a mario scafidi »
[ - ] lascia un commento a mario scafidi »
|
|
d'accordo? |
|
nonecolpatua
|
martedì 15 gennaio 2008
|
ad avercene malgrado i suoi difetti
|
|
|
|
lasciarsi travolgere dalle suggestioni visive, trovare un nesso è fuori dalla mia portata (lui ringiovanisce trova lei che invecchia precocemente e parla antiche lingue, ma forse è solo un delirio della vecchiaia anzi no è morto nel comunque nel suo futuro), affascinante ma anche un pò tronfio, kubrick filosofeggiava con il cinema con ben altro spessore e soprattutto non ricordandocelo ogni 10 minuti. spettacolare messa in scena.
|
|
[+] lascia un commento a nonecolpatua »
[ - ] lascia un commento a nonecolpatua »
|
|
d'accordo? |
|
livia valenti
|
giovedì 10 gennaio 2008
|
coppola questa volta ha esagerato!
|
|
|
|
Bello ma troppo pesante a volte persino difficile da capire. Sono uscita dalla sala desiderando che qualcuno mi spiegasse un'infinità di cose......Non andrò di certo a rivederlo!
[+] prendi un po di fosforo
(di filippo arena)
[ - ] prendi un po di fosforo
|
|
[+] lascia un commento a livia valenti »
[ - ] lascia un commento a livia valenti »
|
|
d'accordo? |
|
mary
|
venerdì 7 dicembre 2007
|
non vedevo l'ora di uscire dal cinema
|
|
|
|
Concordo al 100 per 100 con Fulvio.
Film pretenzioso, non mi ha assolutamente emozionato ma mi ha innervosito per quanto non mi è piaciuto.
|
|
[+] lascia un commento a mary »
[ - ] lascia un commento a mary »
|
|
d'accordo? |
|
enrico
|
lunedì 12 novembre 2007
|
coscienza di sè e tempo
|
|
|
|
E' più della rappresentazione del tempo
è forse l'interpretazione del tempo stesso.
|
|
[+] lascia un commento a enrico »
[ - ] lascia un commento a enrico »
|
|
d'accordo? |
|
alex
|
sabato 10 novembre 2007
|
scelta di campo
|
|
|
|
Concordo al 90% con Nicoletta Scatolini. L'unica cosa che contraddirei è che secondo me pur necessitando effettivamente di più visioni per "metabolizzarlo" meglio, penso che si possa comunque apprezzare il film sin dalla prima visione. Oltre all'uso di criteri analitici, faccio anche molta attenzione alle mie emozioni, e devo dire che sono stato molto colpito da Youth without youth.
Vorrei anche rispondere brevemente ad ovovic, riguardo alla sua ultima frase. Secondo me sono tanti i precedenti di film che richiedono una seconda o terza visione per essere capiti ed apprezzati al loro giusto valore. Tra i più recenti, cito il caso di Mulholland Drive. Inoltre ci sono stati diversi film che nel corso della Storia del Cinema sono stati dapprima distrutti dai critici e poi rivalutati.
[+]
Concordo al 90% con Nicoletta Scatolini. L'unica cosa che contraddirei è che secondo me pur necessitando effettivamente di più visioni per "metabolizzarlo" meglio, penso che si possa comunque apprezzare il film sin dalla prima visione. Oltre all'uso di criteri analitici, faccio anche molta attenzione alle mie emozioni, e devo dire che sono stato molto colpito da Youth without youth.
Vorrei anche rispondere brevemente ad ovovic, riguardo alla sua ultima frase. Secondo me sono tanti i precedenti di film che richiedono una seconda o terza visione per essere capiti ed apprezzati al loro giusto valore. Tra i più recenti, cito il caso di Mulholland Drive. Inoltre ci sono stati diversi film che nel corso della Storia del Cinema sono stati dapprima distrutti dai critici e poi rivalutati. Ad ogni modo non si può essere tutti sempre d'accordo, e devo dire che ormai mi fido più dei film che "dividono" che di quelli che fanno l'unanimità. Ad esempio In the Valley of Ellah, di Paul Haggis, è un film dalla costruzione eccellente e quasi perfetta, ma che non arriva al decimo del respiro espressivo di film come Youth without youth, Mulholland Drive o In the mood for love, per citare un altro grande film degli ultimi anni.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alex »
[ - ] lascia un commento a alex »
|
|
d'accordo? |
|
clio
|
sabato 10 novembre 2007
|
ai confini della realta'
|
|
|
|
Dopo dieci anni di assenza, il ritorno di F.F. Coppola dietro la macchina da presa ci consegna una pellicola affascinante, controversa e onirica, al di là di qualsiasi compromesso hollywoodiano.
Adattamento di un romanzo di M. Elide (1988), la storia è complessa e affascinante, affronta temi alti e a tratti surreali. La metempsicosi, l’esoterismo indiano, l’eterna giovinezza, il sacrificio per amore, il simbolismo si intrecciano magicamente con gli eventi più brucianti della storia del XX secolo: Bucarest alla vigilia della II Guerra Mondiale, il Governo Nazista, (rappresentato dalle giarrettiere di un’amante e da un medico di eugenetica), la neutralità della Svizzera, le persecuzioni, il dopoguerra.
[+]
Dopo dieci anni di assenza, il ritorno di F.F. Coppola dietro la macchina da presa ci consegna una pellicola affascinante, controversa e onirica, al di là di qualsiasi compromesso hollywoodiano.
Adattamento di un romanzo di M. Elide (1988), la storia è complessa e affascinante, affronta temi alti e a tratti surreali. La metempsicosi, l’esoterismo indiano, l’eterna giovinezza, il sacrificio per amore, il simbolismo si intrecciano magicamente con gli eventi più brucianti della storia del XX secolo: Bucarest alla vigilia della II Guerra Mondiale, il Governo Nazista, (rappresentato dalle giarrettiere di un’amante e da un medico di eugenetica), la neutralità della Svizzera, le persecuzioni, il dopoguerra.
Il mito della rinascita ha attraversato la storia della letteratura e le più remote fantasie degli uomini, ma Coppola ha saputo affrontare il tema collocandolo in un ambito trascendentale e metafisico, intriso di realtà e riflessioni che inevitabilmente rendono il film enigmatico e controverso, più vicino allo stile di D. Lynch che a quello di B. De Palma.
Ia genialità del regista appare tuttavia evidente e predominante, le interpretazioni date ai concetti di Tempo e Coscienza attraverso la macchina da presa, fanno di Coppola uno dei più eclettici e indispensabili registi del cinema internazionale.
CLIO PEDONE
[-]
[+] temi alti?
(di franco)
[ - ] temi alti?
[+] ah no? non sarebbero temi alti?
(di mi chiamo anch'io franco)
[ - ] ah no? non sarebbero temi alti?
|
|
[+] lascia un commento a clio »
[ - ] lascia un commento a clio »
|
|
d'accordo? |
|
mark10
|
venerdì 9 novembre 2007
|
spiazzante coppola
|
|
|
|
Voto 7-
Non essere, essere. Il percorso narrativo dell'ultimo film di Coppola si dispiega lungo l'asse oppositivo cardine della metafisica occidentale (e non solo). Per guardarlo, indagarlo, comprenderlo, bisogna necessariamente fare riferimento a questo dualismo. E anche per valutarlo. Avanti, dunque: "Un'altra giovinezza", tratto da un libro (non proprio un best-seller) dello storico delle religioni Mircea Eliade, non è un capolavoro, e nemmeno un ottimo film; non è un prodotto per il grande pubblico, e nemmeno (come pretenderebbe il suo regista) un'evoluzione del linguaggio cinematografico; non è un mero esercizio di stile, e nemmeno un esempio di discorso filmico totalmente sottomesso alla storia.
[+]
Voto 7-
Non essere, essere. Il percorso narrativo dell'ultimo film di Coppola si dispiega lungo l'asse oppositivo cardine della metafisica occidentale (e non solo). Per guardarlo, indagarlo, comprenderlo, bisogna necessariamente fare riferimento a questo dualismo. E anche per valutarlo. Avanti, dunque: "Un'altra giovinezza", tratto da un libro (non proprio un best-seller) dello storico delle religioni Mircea Eliade, non è un capolavoro, e nemmeno un ottimo film; non è un prodotto per il grande pubblico, e nemmeno (come pretenderebbe il suo regista) un'evoluzione del linguaggio cinematografico; non è un mero esercizio di stile, e nemmeno un esempio di discorso filmico totalmente sottomesso alla storia.
"Un'altra giovinezza" è una riflessione acuta sul concetto di tempo, è il tentativo azzardato di far passare elementi delle filosofie orientali (buddhismo, induismo) attraverso il filtro del razionalismo aristotelico tipico dell'occidente, è il desiderio (l'ennesimo nella filmografia del maestro)di far coesistere l'impegno e l'introspezione con lo spettacolo hollywoodiano. In definitiva, è un buon film, in cui però c'è un po' troppa carne al fuoco. E se l'abbondanza viene accettata e metabolizzata sul piano di una non brillantissima sceneggiatura (siamo abituati a vedere film che intrecciano con disinvoltura, come qui, thriller-horror-spy story-sentimenti) e su quello di una sempre accecante inventiva registica(ci sono pagine oniriche di grande impatto, oltre ad immagini assolutamente poetiche), i conti non tornano più sul piano dei contenuti e dei riferimenti intertestuali: mettere insieme Upanishad, teorie sulla metempsicosi, Nietsche, Dorian Gray, elementi di filosofia del linguaggio, di storia delle religioni, di semiologia, oltre a echi di propri film del passato (specie del "Dracula di Bram Stoker") può risultare troppo cervellotico e di non difficile gestione nemmeno per uno come Coppola. La sensazione è che, se il film avesse sempre mantenuto la falsa riga della prima ora (la migliore), il risultato sarebbe stato migliore. Così, uno spettatore, specie se occidentale e poco competente in materia filosofico-letteraria, ne può uscire spiazzato.
Rimane comunque da ammirare la verve di un autore quasi settantenne non ancora stanco di tentare sperimentazioni filmiche, che si materializzano in incursioni nel mondo elettronico e digitale e in riflessioni sulla natura dello spettacolo e sul linguaggio cinematografico, anche se il parallelismo uomo nuovo del futuro(Dominick Matei) e nuovo cinema è un po' traballante.
Belle le musiche, apprezzabili gli attori (con un tim roth straordinario), una menzione speciale va al giovane direttore della fotografia Mihai Malaimare Jr. , che disegna con sapienza atmosfere davvero suggestive. Forse, per Coppola c'è un nuovo Storaro...
[-]
[+] più o meno d'accordo, tranne su una cosa..
(di roberto)
[ - ] più o meno d'accordo, tranne su una cosa..
|
|
[+] lascia un commento a mark10 »
[ - ] lascia un commento a mark10 »
|
|
d'accordo? |
|
alessia
|
giovedì 8 novembre 2007
|
meraviglioso e impegnativo
|
|
|
|
Il nuovo capolavoro di Coppola è un film che richiede un'apertura mentale e delle conoscienze specifiche non da tutti.
Sottile e delicato nel trattare tematiche dell'anima, con uno splendido Tim Roth che percorre un viaggio metafisico attraverso le infinite potenzialità del genere umano, l'amore eterno e la trasmigrazione delle anime.
Coppola si è sapientemente addentrato nel mondo della spiritualità con un'insolita conoscienza degli antichi testi Veda da cui coglie il concetto di coscienza, di immense possibilità dell'essere umano, di scintilla del Divino.
E' sconsigliato a chi non conosce le tematiche proposte. Meraviglioso viaggio onirico per gli altri.
[+] non son del tutto d'accordo
(di alex)
[ - ] non son del tutto d'accordo
[+] i denti?!
(di franco)
[ - ] i denti?!
[+] beh..non è che coppola...
(di roberto)
[ - ] beh..non è che coppola...
|
|
[+] lascia un commento a alessia »
[ - ] lascia un commento a alessia »
|
|
d'accordo? |
|
imma
|
martedì 6 novembre 2007
|
un film come pochi: da vedere e rivedere
|
|
|
|
Coppola è un grande! Questo suo ultimo film è un capolavoro. è un film da vedere e rividere che consiglio a chi vuole un pò riflettere. Infatti, finzione e realtà si spallegiano in una dimensione spazio-temporale verosimile, dove è facile cogliere l'amaro ed il dolce dell'esistenza. Il film è costruito sulla duplicità: ogni scena ha in sè un'azione fisica e spichica ma anche il suo l'opposto: "essere e non essere coincidono". Ma tutto questo si risolve poi in un unica consapevole e per questo meno amara scelta. Buona visione!
|
|
[+] lascia un commento a imma »
[ - ] lascia un commento a imma »
|
|
d'accordo? |
|
|