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carlito
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domenica 20 gennaio 2008
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ridley scott firma un altro grande capolavoro!!!
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Un anno dopo "A good Year" Ridley Scott cambia completamente registro, passando a un film di mafia.
Che dire di fronte a questo film?? Capolavoro!
Scott si conferma (per chi ancora dubitava)di essere un grande regista, capace di ricreare gli ambienti cme nessun altro.
Lui stesso di fronte alle critiche afferma di voler creare mondi.
American Gangster è un grandissimo film, con tutte le carte in regola per entrare nell'olimpo dei migliori film di mafia di tutti i tempi.
Non si puo paragonare agli altri film, questo è un film di Ridley Scott, e quindi è unico per ogni cosa.
Per prima cosa il tema portante di tutta la sua filmografia lo porta ai massimi livelli, il duello. Nel film si ha un duello fra due dei piu grandi attori viventi.
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Un anno dopo "A good Year" Ridley Scott cambia completamente registro, passando a un film di mafia.
Che dire di fronte a questo film?? Capolavoro!
Scott si conferma (per chi ancora dubitava)di essere un grande regista, capace di ricreare gli ambienti cme nessun altro.
Lui stesso di fronte alle critiche afferma di voler creare mondi.
American Gangster è un grandissimo film, con tutte le carte in regola per entrare nell'olimpo dei migliori film di mafia di tutti i tempi.
Non si puo paragonare agli altri film, questo è un film di Ridley Scott, e quindi è unico per ogni cosa.
Per prima cosa il tema portante di tutta la sua filmografia lo porta ai massimi livelli, il duello. Nel film si ha un duello fra due dei piu grandi attori viventi. Crowe/Washington non si incontreranno fino alla fine del film...ma il duello fra i due è evidente.
La contrapposzione fra le due vite è geniale specialmente nella scena del pranzo del ringraziamento.
Ridley Scott cambia le regole del genere, le fa proprie e ci gioca abilmente, costruendo sequenze sublimi, attimi di grande cinema.
A differenza di Scorsese con Departed (grande film), Scott crea un film piu cupo, piu dettagliato e movimentato.
Supportato da un grande cast tecnico, Arthur Max alla scenografia, Pietro Scalia al montaggio, Marc Streitenfeld alla musica, Scott firma uno dei piu grandi film degli ultimi anni, e uno dei migliori titoli della sua recente filmografia (che comunqueè piena di film splendidi).
Il mondo del cinema deve ammettere il genio la raffinatezza di Scott, premiandolo con l'oscar (ingiustamente negato per il gladiatore).
A tutti quei critici che sputano sentenze senze senso contro questo mostro sacro del cinema, voglio dire solo di capire una cosa semplice...il cinema non è fatto solo di cervello, ma anche di cuore, e il cinema di Scott mi fa battere il cuore ogni volta. é capace di dar sempre grandi emozioni, e per me, se un regista riesce a dare emozioni passando da un genere all'altro, è un grande.
American Gangster è un capolavoro, grande cinema, grandi emozioni...
Grazie Ridley Scott, ti ringrazio di cuore per fare sempre dei film che mi danno emozioni a palate!!!
Sei il piu grande!!!!!
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renoste
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domenica 20 gennaio 2008
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copione noto, ma grande film!!
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Gli ingredienti non sono niente nuovi. Il poliziotto incorrutibile, tutto dedizione ed intuito opposto ad un "padrino nero" (questa volta) tutto cinismo, ma patriarcale e con il suo codice di regole e di onore..però ne esce ugualmente un grandissimo film. La storia è struttura bene, intensa, appassionante ed il ritmo resta incalzante sino alla fine, nonostante la durata.
Bravissimo Russel Crowe, ma addirittura monumentale Denzel, probabilmente oggi uno dei 3 migliori attori in circolazione.
Personale consiglio: assolutamente da non perdere !!!!
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fra
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domenica 20 gennaio 2008
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bello bello bello
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L'ho visto questa sera, straordinario!
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bruno 95
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sabato 19 gennaio 2008
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inizia maluccio..
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Il film inizia maluccio, nn si capisce nulla e va in fretta, poi verso la metà si fa avvincente, e ha un ottimo finale.
Gli attori sn strepitosi, la musica è semplicemente splendida e l'ambientazione non è da meno
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salvatorelaudani
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sabato 19 gennaio 2008
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super film
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io
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sabato 19 gennaio 2008
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sono incerto
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il film, non è da scartare, anzi. per quel che riguarda la regia, mi è sembrato diretto bene, inquadrature, movimenti di camera ecc, sono tipici dei polizzieschi; anche la recitazzione è veramente ottima, sopra tutto quella di denzel. ma, ma. ma ci sono anche critiche negative da fare. primo, ho trovato la narrazzione TROPPO polizziesca, mi aspettavo qual cosa di diverso, sopra tutto all'inizio del film, dove (e forse è solo un parere mio) credo che Scott abbia cercato di spiegare velocemente le basi della storia, cioè come, perchè, le caratteristiche, e cosa fanno i due protagonisti denzel e russel. per fortuna però poi il film migliora, giungendo ad un buon finale, forse scontato, ma preceduto da una parte intermedia molto bella.
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il film, non è da scartare, anzi. per quel che riguarda la regia, mi è sembrato diretto bene, inquadrature, movimenti di camera ecc, sono tipici dei polizzieschi; anche la recitazzione è veramente ottima, sopra tutto quella di denzel. ma, ma. ma ci sono anche critiche negative da fare. primo, ho trovato la narrazzione TROPPO polizziesca, mi aspettavo qual cosa di diverso, sopra tutto all'inizio del film, dove (e forse è solo un parere mio) credo che Scott abbia cercato di spiegare velocemente le basi della storia, cioè come, perchè, le caratteristiche, e cosa fanno i due protagonisti denzel e russel. per fortuna però poi il film migliora, giungendo ad un buon finale, forse scontato, ma preceduto da una parte intermedia molto bella. le musiche. le musiche sono forse l'aspetto peggiore del film, inserite male, con un'alternanza di generi che a mio avviso non hanno dato una buona sensazzione e atmosfera al film. in fine, la storia. mi è sembrata reciclata e riadattata. per quel che riguarda la parte mafiosa, con la questione del self made man, e dell'andare a prendere la droga in vietnam, e tutto il resto, con anche lo sviluppo della carriera di Lucas, e la sua fine, bhe, devo dire che mi è sembrato di rivedere BLOW, solo che al posto di Jonny Dep, c'era Denzel Washington. un nero al posto di un bianco, con tutte le differenze che poi sono di conseguenza. per quel che riguarda il polizziotto invece, non sò, non mi sembra ripreso da un film in particolare (o forse non ne conosco io uno uguale), ma con la storia del polizziotto onesto e dei corrotti e tutto il resto, mi è sembrata banale e un collage di tanti film polizzieschi. Però, devo ripetere che alla fine devo dare un giudizzio positivo al film, di certo rispetto a tante cagate che escono di questi tempi, questo è veramento ottimo! scorre abbastanza bene, tranne alcuni momenti dove può sembrare noioso, ma se vi piace il genere, o comunque volete 2ore e mezzo di vero film,(e se volete credere ad uno che di film ne ha visti tanti e di tanti generi) allora vi consiglio di vederlo. grazie per aver letto, e ora potete anche criticarmi.........................
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berta
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sabato 19 gennaio 2008
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sempre più uguale al fratello.
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La descrizione a macchia di leopardo delle origine e dello sviluppo delle fortuna di Frank Lucas è forse l’unica idea di questo film, ma risulta una fuga forzata dalla linearità del genere, un rischio di discontinuità diegetica troppo elevato, e per lasciare spazio a cosa? Traspare pochissimo del “suo” sogno annunciato, sulla scia dei suoi miti, l’affresco sociale è trascurato, l’analisi dell’ambiente privato e familiare sta in una riunione in una tavola calda sormontata dalla scena più cruenta del film. La sequenza dell’arresto( ma anche in tono minore quella del tentato omicidio alla moglie) è un omaggio comunque inammissibile per la sua espliticità in un momento così potenzialmente aperto come la cattura, anche qualora fosse distacco critico dalla sublimazione mafiosa per ribaltamento di parti (uccisioni- arresti), perché storicizza l’estetica di un concetto etico.
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La descrizione a macchia di leopardo delle origine e dello sviluppo delle fortuna di Frank Lucas è forse l’unica idea di questo film, ma risulta una fuga forzata dalla linearità del genere, un rischio di discontinuità diegetica troppo elevato, e per lasciare spazio a cosa? Traspare pochissimo del “suo” sogno annunciato, sulla scia dei suoi miti, l’affresco sociale è trascurato, l’analisi dell’ambiente privato e familiare sta in una riunione in una tavola calda sormontata dalla scena più cruenta del film. La sequenza dell’arresto( ma anche in tono minore quella del tentato omicidio alla moglie) è un omaggio comunque inammissibile per la sua espliticità in un momento così potenzialmente aperto come la cattura, anche qualora fosse distacco critico dalla sublimazione mafiosa per ribaltamento di parti (uccisioni- arresti), perché storicizza l’estetica di un concetto etico. Scott ha visto troppo e (male) Heat- La Sfida, per l’impoverito confronto tra cacciatore e preda davanti ad una tazza di caffè, per l’impalpabile tensione della caccia, la proiezione dell’instabilità della vita privata e sentimentale sul lavoro biologico del cacciatore è assente nei momenti chiave e se c’è, è volgare. Finale ambiguo. E' Denzel Washington la nota più lieta.
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marco
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sabato 19 gennaio 2008
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stupendo
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slagena
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sabato 19 gennaio 2008
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strepitoso!!
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un grande RUSSELL nellE vesti di un polizziotto giusto ed onesto, contrapposto ad uno strepitoso DENZEL nei panni di un crudo e spietato narcotrafficante. 2 mondi e 2 vite DIVERSE che trovano il punto di incontro nell'america lacerata dalla guerra del vietnam. STREPITOSO!!!
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arvin
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sabato 19 gennaio 2008
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american gangster
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Una storia vera, un film complesso, e di larghissimo respiro, che spazia dalla storia individuale alla ricostruzione sia ambientale che "morale" della società americana degli anni 60 e 70. L'azione si muove in modo circolare dalle strade di Harlem alla giungla dell'estremo oriente, per poi sintonizzarsi su un duello, a suo modo "Leale", tra due uomini eccezionali ( Frank Lucas e Richie Roberts ). L'inarrestabile ascesa di Frank Lucas, uomo che creò il proprio impero sul traffico dell'eroina, la sua fragorosa caduta, la corruzione della polizia e della classe politica, che in quegli anni in america raggiungono livelli spaventosi, e il drammatico e terrificante problema della dipendenza da stupefacenti che l'america era costretta a fronteggiare ci vengono raccontati con freddezza e meticolosità scrupolosa da Ridley Scott, che con questa pellicola si candida di diritto agli oscar.
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Una storia vera, un film complesso, e di larghissimo respiro, che spazia dalla storia individuale alla ricostruzione sia ambientale che "morale" della società americana degli anni 60 e 70. L'azione si muove in modo circolare dalle strade di Harlem alla giungla dell'estremo oriente, per poi sintonizzarsi su un duello, a suo modo "Leale", tra due uomini eccezionali ( Frank Lucas e Richie Roberts ). L'inarrestabile ascesa di Frank Lucas, uomo che creò il proprio impero sul traffico dell'eroina, la sua fragorosa caduta, la corruzione della polizia e della classe politica, che in quegli anni in america raggiungono livelli spaventosi, e il drammatico e terrificante problema della dipendenza da stupefacenti che l'america era costretta a fronteggiare ci vengono raccontati con freddezza e meticolosità scrupolosa da Ridley Scott, che con questa pellicola si candida di diritto agli oscar. American Gangster va così ad arricchire il già vasto panorama dei Gangster Movie, tanto caro alla vecchia america ( Il Padrino, Scarface, Quei Bravi Ragazzi ecc... ). Intenso ed emotivo, crudo ed agghiacciante a tratti questo film non lascia lo spettatore indifferente, anzi lo rende partecipe delle vicende dei protagonisti, per i quali alla fine finisce per affezzionarsi. Nonostante i suoi 157 minuti questo film non annoia e mantiene un buon ritmo, nonostante sia pressochè privo di scene d'azione. Sicuramente un ottimo film da vedere !!
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