laurence316
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mercoledì 1 febbraio 2017
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shinkai evolve, ma è ancora lontano dal capolavoro
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Al secondo lungometraggio anime, Shinkai prosegue, con questo film ad episodi interconnessi, la sua personale poetica riguardante la separazione e la distanza tra gli individui, narrando più che di una storia d'amore, di un sentimento d'amore che si protrae per lunghissimo tempo e che il protagonista, Takaki, non riuscirà a superare neanche dopo anni e anni di, appunto, separazione e che lo renderà così incapace di costruirsi una vita sentimentale. La storia è dunque di una semplicità disarmante, ma sottintende una complessità di temi ed emozioni che sono rese con indubbia efficacia.
Il film, inoltre, si afferma come una evoluzione nel percorso artistico del regista, e non solo sul piano estetico: se Oltre le nuvole, il luogo promessoci era alla fin fine una storia di riconciliazione, sulla possibilità di ristabilire un legame ormai dimenticato, questo nuovo film, come si evince dal finale, riguarda, invece, in definitiva, il riuscire ad andare avanti, il proseguire nella propria vita e tentare di essere felici nel presente, piuttosto che rimanere schiacciati dalla nostalgia per il tempo passato.
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Al secondo lungometraggio anime, Shinkai prosegue, con questo film ad episodi interconnessi, la sua personale poetica riguardante la separazione e la distanza tra gli individui, narrando più che di una storia d'amore, di un sentimento d'amore che si protrae per lunghissimo tempo e che il protagonista, Takaki, non riuscirà a superare neanche dopo anni e anni di, appunto, separazione e che lo renderà così incapace di costruirsi una vita sentimentale. La storia è dunque di una semplicità disarmante, ma sottintende una complessità di temi ed emozioni che sono rese con indubbia efficacia.
Il film, inoltre, si afferma come una evoluzione nel percorso artistico del regista, e non solo sul piano estetico: se Oltre le nuvole, il luogo promessoci era alla fin fine una storia di riconciliazione, sulla possibilità di ristabilire un legame ormai dimenticato, questo nuovo film, come si evince dal finale, riguarda, invece, in definitiva, il riuscire ad andare avanti, il proseguire nella propria vita e tentare di essere felici nel presente, piuttosto che rimanere schiacciati dalla nostalgia per il tempo passato.
Detto questo, bisogna però ammettere che talvolta l'anime, nonostante la breve durata, la tira un po' per le lunghe e che, nonostante gli indubbi miglioramenti rispetto al primo film, il charachter design lascia ancora alquanto a desiderare. Vi è, al contrario, una cura minuziosa nella resa di ambienti e sfondi, con una ricchezza del dettaglio che raggiunge ottimi livelli, grazie soprattutto ad un budget finalmente più sostanzioso. Grande successo in patria, da noi solo in home-video. Il titolo, come rivelato ad inizio film, si riferisce alla velocità di caduta dai rami dei petali di ciliegio.
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leo 1993
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martedì 14 maggio 2013
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delicata perla di una nuova animazione
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Makoto Shinkai è all'inizio della sua (molto probabile) florida carriera e già da questi primi lavori si nota grande professionalità e una grande capacità nel concepire un'opera animata.
Da molti è considerato l'erede naturale del maestro Hayao Miyazaki. Difficile stabilirlo: il fondatore dello Studio Ghibli è noto per i suoi film a sfondo sociale, e le sue animazioni sono analogiche ovvero disegnate senza ausili tecnologici. Shinkai invece predilige gli effetti speciali che conferiscono ai suoi lavori delle atmosfere davvero particolari.
“5 centimetri al secondo” si snoda in tre episodi in cui si racconta il rapporto tra Akari e Takaki.
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Makoto Shinkai è all'inizio della sua (molto probabile) florida carriera e già da questi primi lavori si nota grande professionalità e una grande capacità nel concepire un'opera animata.
Da molti è considerato l'erede naturale del maestro Hayao Miyazaki. Difficile stabilirlo: il fondatore dello Studio Ghibli è noto per i suoi film a sfondo sociale, e le sue animazioni sono analogiche ovvero disegnate senza ausili tecnologici. Shinkai invece predilige gli effetti speciali che conferiscono ai suoi lavori delle atmosfere davvero particolari.
“5 centimetri al secondo” si snoda in tre episodi in cui si racconta il rapporto tra Akari e Takaki.
Il primo episodio inizia quando entrambi i protagonisti sono alle elementari: sono molto uniti perché molto simili e soli. Akari si dovrà trasferire così le loro strade si divideranno. Qualche anno dopo anche il giovane Takaki cambierà città, quindi i due decideranno di incontrarsi un'ultima volta nonostante le ore di treno che li separano. Fantastico gioco di luci e colori:accesi e brillanti quando vengono ricordati gli eventi dell'infanzia passata insieme, grigi e bui nel presente in cui è in atto una tormenta di neve che sembra descrivere lo stato d'animo dei protagonisti destinati alla separazione.
Il secondo episodio racconta di Takaki e della sua vita da liceale. Il ragazzo è desiderato da Kanae, una timida compagna di classe. Quando la ragazza si decide a dichiararsi capisce però che il giovane ha in mente un'altra persona ed è per questo che spesso rimane assorto a guardare il cielo: affascinato da qualcosa di irraggiungibile come il suo amore.
L'ultimo breve episodio vede ormai adulto Takaki che incrocia Akari sotto quei fiori di ciliegio che cadono a 5 centimetri al secondo.
Il finale è molto maturo ed intelligente, non cade nella banalità o nella retorica come si potrebbe temere...anzi, per capirlo a fondo non basta vederlo una volta.
Come raccontato la trama è molto sentimentale, ma i toni sono molto intensi e drammatici.
Il regista riesce a interessare e coinvolgere lo spettatore anche con una pellicola come questa dal ritmo lento e triste grazie alla interessante trovata della divisione in episodi e soprattutto grazie alla qualità delle animazioni. Le luci sono curate in maniera maniacale, tutte rappresentate in modo incredibilmente realistico ed affascinante. Esse riescono a travolgere gli oggetti e i volti dei protagonisti innescando una grandiosa esplosione di colori mai vista in nessun lavoro animato.
Si capisce in fretta che è stato condotto un attento e preciso studio su ogni tipo di sorgente luminosa: che sia il sole, la luna, un faro o una lampada la luce irradiata è diversa da tutte le altre e riesce a conferire un'atmosfera ben precisa alla scena. Sensazionale.
La caratterizzazione invece non è molto esaustiva, o meglio, i pochi protagonisti sono ben delineati grazie alle voci pensiero che ci immergono nelle loro menti, ma i personaggi secondari non sono ugualmente trattati: essi fanno da semplice sfondo alla vita e alla storia dei protagonisti tanto che quest'ultimi sembrano distaccati dal resto, soprattutto quando sono insieme.
Delicatissima e malinconicamente travolgente perla per una nuova concezione dell'animazione condita con una colonna sonora di tutto rispetto dalle sonorità poetiche e nostalgiche.
La storia è semplice e può non piacere, ma la grandezza di questo anime non è nella vicenda, ma in come questa viene raccontata. E' un lavoro veramente eccellente in cui si affronta in maniera molto matura il tema della distanza, del sentimento e del ricordo. Speriamo che Shinkai continui in questo modo e si migliori, per ora godiamoci il suo primo grande capolavoro.
VOTO: 8/10
(Leo)
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