Miami Vice |
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Un film di Michael Mann.
Con Colin Farrell, Jamie Foxx, Li Gong, Ciarán Hinds.
continua»
Thriller,
durata 134 min.
- USA 2006.
uscita venerdì 6 ottobre 2006.
MYMONETRO
Miami Vice
valutazione media:
3,09
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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EPIFANIE E RIMPIANTIdi XFeedback: 0 |
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venerdì 13 ottobre 2006 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Micheal Mann, autore del film che ha inaugurato il 59° festival di Locarno, produttore ed ideatore della serie televisiva omonima di successo negli anni ’80, esprime così la sua visione riguardo all’ oggetto dei suo recenti notturni metropolitani, il crimine e la legge: «Contestualizzare il Male è solo un modo per cercare di tenerlo lontano, di fare finta che non ci riguardi. Ma è un tentativo miope: se ci guardassimo dentro, ci scopriremmo invece tutti capaci di odiare e di uccidere. Anche senza un motivo” ed effettivamente in Miami Vice il fosso che divide bene e male si salta in un baleno: è l’anima tecnologica delle metalliche realtà urbane contemporanee a sprigionare lo spirito demonico corruttore, che di giorno si mimetizza nei grattacieli color latte in mezzo a un’umanità evanescente ed anonima, di notte, fra i bagliori delle mille luci accese e strade e palazzi deserti, implode negli sguardi e nei gesti febbrili delle sue creature. I guardiani presidiano ancora le porte della fortezza, ma le barriere sono state sfondate: non vi sono più innocenti da difendere e colpevoli da punire, la resa è inevitabile, solo un barlume di resistenza preserva l’oasi momentanea, il residuo di coscienza sensibile sopravvissuto intatto, l’attesa dell’ennesima alba di sangue addormentati e cullati da braccia amate. Se in Collateral il killer nichilista moriva nell’abbandono e l’epifania di un coyote sulla corsia dell’autostrada illuminava di un enigmatico significato l’esistenza della città, nel granuloso e meno esplicito Miami Vice il duello fra angeli e diavoli si riduce a una danza frenetica di menadi inferocite, con gli occhi persi spesso nel vuoto a interrogare un orizzonte scuro e silenzioso. L’action movie vive così di automatismi più che di azioni motivate dalla volontà, di sentenze perentorie e sporadiche più che di dialoghi: gli agenti Sconny( un troppo composto Collin Farell) e Rico( Jamie Foxx) non hanno la verve di un tempo, né, come avveniva allora, il sole accarezza le spiagge di Miami; le missioni assolvono ora una formalità e non un dovere sentito, in una terra di nessuno plasmata e dominata dai trafficanti di morte, dove non esiste possibilità di salvezza da una forza di gravità che trascina in basso le anime perse in cerca di riscatto prima sociale e poi sentimentale. Mann ha ripreso dai vecchi telefilm l’ambientazione chic, fuoriserie, splendide donne, motoscafi e ville con vista sul mare, immergendola però nei colori foschi e decisi l’ha reinterpretata per svelare il cuore nero di una società informatizzata e globale. Un uomo triste vede da una spiaggia una barca allontanarsi sull’Oceano portando con sé l’amante ed entrambi forse pensano: la giustizia non è altro ormai che il rimpianto di un miracolo.
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