La sconosciuta |
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Un film di Giuseppe Tornatore.
Con Ksenia Rappoport, Michele Placido, Claudia Gerini, Clara Dossena, Pierfrancesco Favino.
continua»
Drammatico,
durata 118 min.
- Italia 2006.
uscita venerdì 20 ottobre 2006.
MYMONETRO
La sconosciuta ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Vdcchio cinema sadomaso
di Diana Di FrancescaFeedback: |
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martedì 24 ottobre 2006 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Certo, partendo dal “sottozero”dell’inguardabile Malena,“La Sconosciuta” fa tirare un sospiro di sollievo.Molto vicino ai film americani “di genere”,si incentra sulla figura della sconosciuta che entra in una famiglia normale riuscendo ad accattivarsi fiducia e affetto e a sconvolgerne i parametri,finchè il suo gioco si precisa e si svela in tutta la sua ferocia.E'un film freddamente crudele,in cui deborda, contenuto con fatica, un immaginario erotico con forti pulsioni sadomaso.Si snoda come una fiction,con intrecci ora appassionanti ora inverosimili,con numerosi e spesso prevedibili colpi di scena.Di buon livello il primo tempo, intrigante, criptico e serrato,quasi interamente sostenuto dal personaggio di Irena (l’intensa Rappoport), concentrata e persa nelle sue trame deliranti da stalker,nel suo caparbio tentativo di riprendersi la vita ad ogni costo,chiunque ne faccia le spese.Il secondo tempo invece ha un calo evidente nell’ispirazione,nella sceneggiatura, nell’atmosfera; pasticciato e incongruo,precipita verso il drammone Anni Cinquanta.Molte le scene "alla Tornatore" di cui si sarebbe potuto fare a meno (Irena distesa a letto con accanto il vestito da uomo, l’artificioso montaggio Griffith nella scena del ritrovamento del cadavere, il tema della spirale -le scale a chiocciola, il gioiello di Muffa-,le forbici -forse un richiamo freudiano alla consapevolezza che nei suoi film c’è sempre molto da tagliare),molte le sbavature che disturbano la sceneggiatura-tra le tante:*-la cassaforte degli Adacher, guarda che combinazione (è proprio il caso di dirlo),sta strategicamente collocata di fronte al buco della serratura in modo che basta guardarci per vedere il numero composto!;*-gli uomini del servizio d’ordine dei supermercati non perquisiscono le donne come se si fosse in “stato d’assedio”,per cui è chiaro che la scena è pensata solo in funzione del flash back;*-Irena racconta della selezione per scegliere le ragazze da far restare incinte, ma...9 figli in 12 anni non sono un po' troppi?sceglievano sempre lei?!Il finale consolatorio appare piuttosto assurdo,ma siamo ancora fortunati che Tornatore non abbia pensato addirittura di far sposare Irena col padre di Tea.Le musiche, suggestive nel tema portante, sono però troppo invadenti e onnipresenti come a cercare di rafforzare un'emozione che le immagini da sole non sostengono.Tra i momenti felici in una struttura filmica di maniera si impone la bella inquadratura densa di metafore delle due donne (Irena e Valeria) in controcampo sulla porta di casa di Irena;il colloquio toccante con Tea ricoverata in ospedale; i perturbanti flash con scene bondage e sadomaso. Concludendo, “La Sconosciuta” è un film senza colpi d’ala, ben interpretato da quasi tutti gli attori magistralmente diretti(oltre alla protagonista la brava Gerini che vivifica un ruolo ingrato come spesso le accade,P. Favino misurato e autentico,la piccola Clara Dossena sensibile ed espressiva,A.Haber che rende umano e credibile un personaggio che poteva rischiare il caricaturale);un film che riesce a catturare l'interesse ma che man mano che si sviluppa finisce col deludere.Ha certamente il merito di richiamare l'attenzione sula duplicità dell'individuo, sulla mescolanza tra bene e male, tra crudeltà e amore,sulle complicità e le somiglianze tra vittime e aguzzini,ma è condotto con troppa freddezza perchè il dramma riesca ad insinuarsi nell'animo,continuando a vivere "dentro" dopo il riaccendersi delle luci in sala.
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