turkish
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martedì 29 marzo 2011
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un ulteriore conferma del talento di p.s hoffman
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Un Film che mischia insieme il genere autobiografico,con il genere Thriller (l'uccisione di un intera famiglia).Non c'è il prevalere di un genere rispetto all'altro proprio perchè sono complementari tra loro.Il film è chiaramente tutto impostato sulla figura complessa e tormentata di Truman Capote che viene impersonificata da uno splendido P.S.Hoffman.Egli riesce a presentare tutte le sfumature del personaggio senza eccedere o strabordare ma anzi riuscendo a calarsi nella perfezione in un personaggio così complesso qual era Truman Capote.La trama non ha niente di articolato, è semplice e immediata,ma riesca ad essere comunque drammatica e penetrante.Una sorta di Storia (il film) che finisce in un altrettanta storia (il libro di Truman):non a caso ciò il nocciolo centrale del film è la nascita e gli sviluppi del libro di Truman Capote e le ripercussioni (crisi,sconforto,coinvolgimento emotivo) che genera sullo scrittore.
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Un Film che mischia insieme il genere autobiografico,con il genere Thriller (l'uccisione di un intera famiglia).Non c'è il prevalere di un genere rispetto all'altro proprio perchè sono complementari tra loro.Il film è chiaramente tutto impostato sulla figura complessa e tormentata di Truman Capote che viene impersonificata da uno splendido P.S.Hoffman.Egli riesce a presentare tutte le sfumature del personaggio senza eccedere o strabordare ma anzi riuscendo a calarsi nella perfezione in un personaggio così complesso qual era Truman Capote.La trama non ha niente di articolato, è semplice e immediata,ma riesca ad essere comunque drammatica e penetrante.Una sorta di Storia (il film) che finisce in un altrettanta storia (il libro di Truman):non a caso ciò il nocciolo centrale del film è la nascita e gli sviluppi del libro di Truman Capote e le ripercussioni (crisi,sconforto,coinvolgimento emotivo) che genera sullo scrittore.Il fine si conclude con una sorta di parallelismo della vita dell'omicida con quella di Truman, facendo capire come spesso uno esce dalla porta principale (Truman uscendo dalla porta destinante alla fortuna e fama ) e l'altro dalla porta secondaria(l'omicida che esce dalla porta spedente alla morte).
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xiluva1
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lunedì 21 giugno 2010
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la vita a volte se spezza come il biscotto
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penso che capote non sia stato superficiale , quando parliamo della cmplessita umana è sempre molto difficile descrivere e parlarne perche appunto siamo "umani" una frase a me è riamsta quando gli viene chiesto della sua colobratrice se lui sia innamorato del ragazzo (smith) e lui dice è come se io e lui fossemo cresciuti nella stessa casa e io sono appunto sono usciuto della porta di fronte e lui di quella dietro. in questo penso che se parlava del abbandono, che non sempre uno ne esce vincende e con uno riscatto. Non parlare delle questione legate a questo fatto segundo me non significa essere superficiale , invesce il contrario riporterebbe le stesse dinamiche retoriche , in cui la giustificazione di un reato cosi inescarebbere molta confusione.
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penso che capote non sia stato superficiale , quando parliamo della cmplessita umana è sempre molto difficile descrivere e parlarne perche appunto siamo "umani" una frase a me è riamsta quando gli viene chiesto della sua colobratrice se lui sia innamorato del ragazzo (smith) e lui dice è come se io e lui fossemo cresciuti nella stessa casa e io sono appunto sono usciuto della porta di fronte e lui di quella dietro. in questo penso che se parlava del abbandono, che non sempre uno ne esce vincende e con uno riscatto. Non parlare delle questione legate a questo fatto segundo me non significa essere superficiale , invesce il contrario riporterebbe le stesse dinamiche retoriche , in cui la giustificazione di un reato cosi inescarebbere molta confusione. il fatto che un scrittore sia sensibile e prove dispiacere non è cosi aleatorio. la fine , se inesca anche con alcuni discorsi politici che non riguardano alla moralità dello scrittore , in questo caso parliamo della pena di morte chi tutto ora viene applicata se non sbaglio in america. cambiare avvocato....
capote fu straordinario perche davanti a questo caso fu se stesso, narciso in certe momenti, e di una dolcezza unica. quando smith li racconta come fu il delito, egli chiese quanto hai preso di tutto... e rispose 50 o 49 $ e fu il silenzio nella interpretazione ad averemi sempre imedesimato di capote a spiegare il suo dolaore , la tragedia umana della sopravivenzia chi in bronks il ragazzino aveva imparatto e fatto proprio chi certe individui sia perche non sono seguite sono dei veri talenti specati o meglio one chance in the life.
tutto quello che ci manca ora è di talenti fini come capote che ci dianno un bel po di sentimento vita, non le solite cazzate chi te le guardi e non ti ricordi piu.
scusati per il mio italiano....
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turkish
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martedì 9 febbraio 2010
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la chiara autobiografia d un personaggio complesso
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Un Film che mischia insieme il genere autobiografico, descrivendo efficacemente la persona che è Truman Capote e la sua vita, con il genere Thriller (l'uccisione di un intera famiglia).Non c'è il prevalere di un genere rispetto all'altro proprio perchè sono complementari tra loro.Il film è chiaramente impostato tutto sulla figura complessa e tormentata di Truman Capote che viene impersonificata da uno splendido P.S.Hoffman.Egli riesce a presentare tutte le sfumature del personaggio senza eccedere o strabordare ma anzi riuscendo a calarsi nella perfezione in un personaggio pubblico qual era Truman Capote all'epoca.La trama non ha niente di articolato, è semplice e immediata tutta giocata sui risvolti che ha su truman Capote e dal suo libro che si accingerà a scrivere.
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Un Film che mischia insieme il genere autobiografico, descrivendo efficacemente la persona che è Truman Capote e la sua vita, con il genere Thriller (l'uccisione di un intera famiglia).Non c'è il prevalere di un genere rispetto all'altro proprio perchè sono complementari tra loro.Il film è chiaramente impostato tutto sulla figura complessa e tormentata di Truman Capote che viene impersonificata da uno splendido P.S.Hoffman.Egli riesce a presentare tutte le sfumature del personaggio senza eccedere o strabordare ma anzi riuscendo a calarsi nella perfezione in un personaggio pubblico qual era Truman Capote all'epoca.La trama non ha niente di articolato, è semplice e immediata tutta giocata sui risvolti che ha su truman Capote e dal suo libro che si accingerà a scrivere.Una sorta di Storia (il film) che finisce in un altrettanta storia (il libro di Truman),ma ciò che è raccontato è la nascita e gli sviluppi del libro di Truman Capote e le ripercussioni (crisi,sconforto,coinvolgimento emotivo) che genera sullo scrittore.Il film sviscera una sorta di parallelismo della vita dell'omicida con quella di Truman facendo capire come spesso uno esce dalla porta principale (Truman) e l'altro dalla porta secondaria.Nota di merito va anche alla fotografia.
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paride86
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martedì 26 gennaio 2010
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davvero buono
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La storia narra la genesi del fortunato romanzo di Truman Capote, "A Sangue Freddo", appunto.
Premiato a discapito di "Infamous - Una Pessima Reputazione", girato prima ma uscito successivamente, questo film gli è superiore solo formalmente, nonostante il talento di Philip Seymour Hoffman.
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serpico
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martedì 20 ottobre 2009
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ottimo film
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Philip Seymour Hoffman da oscar,giustamente vinto
mostra tutta la sua bravura in questo film ottima
anche la regia da vedere..........
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grego087
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sabato 28 febbraio 2009
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meraviglioso
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Film molto lento ma a sua volta un capolavoro assoluto...storia travolgente tra capote e il detenuto veramente emozionante.
grande interpretazione di Philippe Seymour Hoffman.
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voltapagina
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domenica 18 gennaio 2009
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non amerai altro dio che te stesso
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Capote prova sentimenti diversi nei confronti dell’assassino Perry, dall’orrore fino all’identificazione. Ad un certo punto, infatti, usa una metafora e dice, più o meno, che era come fossero cresciuti nella stessa casa, solo che Perry era uscito dalla porta dietro, mentre lui, lo scrittore, dalla porta davanti. Alla fine, però, sui sentimenti, sull’empatia, sulle astuzie, sul fascino, sulla strumentalizzazione, su tutto prevale lo smisurato ego dell’artista che ha in mente in definitiva solo la sua opera, il successo, la propria affermazione. Se ne rende conto, ne soffre, ma sembra non riuscire a farci niente, non può, non vuole e finisce per negare in se stesso ogni alterità e infine ogni umanità.
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Capote prova sentimenti diversi nei confronti dell’assassino Perry, dall’orrore fino all’identificazione. Ad un certo punto, infatti, usa una metafora e dice, più o meno, che era come fossero cresciuti nella stessa casa, solo che Perry era uscito dalla porta dietro, mentre lui, lo scrittore, dalla porta davanti. Alla fine, però, sui sentimenti, sull’empatia, sulle astuzie, sul fascino, sulla strumentalizzazione, su tutto prevale lo smisurato ego dell’artista che ha in mente in definitiva solo la sua opera, il successo, la propria affermazione. Se ne rende conto, ne soffre, ma sembra non riuscire a farci niente, non può, non vuole e finisce per negare in se stesso ogni alterità e infine ogni umanità.
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paccomatto
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venerdì 21 novembre 2008
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quanta bosità...
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Hai parlato come uno del cerchio,sei un maschio benestante bianco normale,che segna un cerchio dove quelli che vi appartengono sono i cosidetti "giusti" mentre quelli fuori devono essere "curati",compatiti perchè diversi e non socialmente accettati,a arte jonathan hai nominato aldo busi uno dei più grandi scrittori italiani contemporanei,platinette grande intrattenitrice che spesso e volentieri va in programmi da idioti ma la mattina in radio e davvero spettacolare e per ultimo ma non per numero vorrei capire perchè da quella tua boccaccia hai osato proferire parole negative su capote grande genio che si era effeminato e drogato ma chi decide cos'è normale o giusto... tu???bè quindi questi eccessi che si riversano nella vita devono essere giudicati da un idiota come te solo perchè non sai comprendere il diverso o non apprezzi quelli che non seguono la giusta via come mamma ti ha detto.
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Hai parlato come uno del cerchio,sei un maschio benestante bianco normale,che segna un cerchio dove quelli che vi appartengono sono i cosidetti "giusti" mentre quelli fuori devono essere "curati",compatiti perchè diversi e non socialmente accettati,a arte jonathan hai nominato aldo busi uno dei più grandi scrittori italiani contemporanei,platinette grande intrattenitrice che spesso e volentieri va in programmi da idioti ma la mattina in radio e davvero spettacolare e per ultimo ma non per numero vorrei capire perchè da quella tua boccaccia hai osato proferire parole negative su capote grande genio che si era effeminato e drogato ma chi decide cos'è normale o giusto... tu???bè quindi questi eccessi che si riversano nella vita devono essere giudicati da un idiota come te solo perchè non sai comprendere il diverso o non apprezzi quelli che non seguono la giusta via come mamma ti ha detto...
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virgi
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venerdì 7 novembre 2008
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interessante
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Forse a tratti un po' lento, ma fatto molto bene e veramente interessante, indicato per quelli che conoscono Capote e hanno apprezzato "A sangue freddo"
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luciano
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lunedì 3 novembre 2008
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lentissimo
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A parte la superba interpretazione di Philip Seymour Hoffman (truman Capote) il film è una lunga e lentissima storia, noiosa, che poteva essere sbrigato in un terzo del tempo che dura.
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