giacomo
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lunedì 19 settembre 2005
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altro che fantascienza
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Il Peccato Originale.Questo è il tema di base che ci propone Michael Bay nel film "The Island".L'aspirazione innata ed eterna dell'uomo di eguagliare e sentirsi Dio onnipotente.Nel film si realizza grazie al progresso della scienza finalizzato prettamente al guadagno:nel 2019(esattamente come in "Blade Runner")l'uomo crea e distrugge la vita di cloni preparati in laboratori isolati e utilizzati poi come merce di ricambio per allungare la vita agli "originali" che vivono nel lusso sulla terra.
Il soggetto è incredibilmente attuale più che fantascientifico e rappresenta quello che vorrà essere il prossimo passo dell'uomo in campo scientifico:clonare essere umani.Ma che passo sarà?Avanti o indietro?La prima parte del film è ben girata e di notevole impatto grazie soprattutto alla ricostruzione dell'immensa centrale dove i cloni,sorvegliati e controllatissimi,agiscono in faccende inutili in attesa di vincere il premio della lotteria,ovvero l'accesso all'Isola,unico vero scopo per loro.
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Il Peccato Originale.Questo è il tema di base che ci propone Michael Bay nel film "The Island".L'aspirazione innata ed eterna dell'uomo di eguagliare e sentirsi Dio onnipotente.Nel film si realizza grazie al progresso della scienza finalizzato prettamente al guadagno:nel 2019(esattamente come in "Blade Runner")l'uomo crea e distrugge la vita di cloni preparati in laboratori isolati e utilizzati poi come merce di ricambio per allungare la vita agli "originali" che vivono nel lusso sulla terra.
Il soggetto è incredibilmente attuale più che fantascientifico e rappresenta quello che vorrà essere il prossimo passo dell'uomo in campo scientifico:clonare essere umani.Ma che passo sarà?Avanti o indietro?La prima parte del film è ben girata e di notevole impatto grazie soprattutto alla ricostruzione dell'immensa centrale dove i cloni,sorvegliati e controllatissimi,agiscono in faccende inutili in attesa di vincere il premio della lotteria,ovvero l'accesso all'Isola,unico vero scopo per loro.L'Isola rappresenta quella parte di mondo rimasta salva da una contaminazione che esiste solo nella mente dei cloni che,dotati tutti degli stessi ricordi di infanzia impressi dal padrone Sean Bean,sono manipolati e controllati come bambini,ancora ingenui,ancora stupidi.Ed ecco allora il richiamo a "Peter Pan" e "all'isola che non c'è",che nel film è identica e che rappresenta il luogo dell'immortalità,il luogo incontaminato dove i cloni vivono e i bambini non invecchiano.Immortali vogliono essere anche e soprattutto i proprietari delle copie,dipinti(giustamente)come sbruffoni e superficiali,che hanno nel denaro la loro unica ricchezza.La seconda parte del film si distacca dal tema fondamentale del film per mostrare allo spettatore immagini mozzafiato di altissimo livello tecnologico.La fuga di Ewan McGregor e Scarlett Johansson,aiutatati da un bravissimo Steve Buscemi,indica come l'anima sia innata nella natura dell'uomo,reale o clone esso sia.
Nonostante il film passi all'azione il tema di base rimane ben presente e mentre lo spettatore si gusta l'inseguimento,a lieto fine,continua a riflettere su un soggetto così poco futuribile.Rimane angosciato e impaurito dall'uomo che è in grado di fare tutto.Anche di essere Dio.
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claudia
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mercoledì 14 settembre 2005
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il progresso con il segno -
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"The Island" è una fiaba moderna che vede trionfare il bene.Lo scenario,forse più reale che futuribile,è quello di un mondo abbandonato da Dio e dominato dal dio denaro.Gli uomini che vogliono comprarsi l'immortalità sono già morti nella loro umanità.La loro anima rinasce nei cloni che dovrebbero essere solo corpo,il loro doppio è la parte buona(l'amore,la generosità,l'altruismo,la fratellanza,il coraggio...)che,dopo dura lotta,riesce a riemergere e a vincere il male.I richiami ad altri precedenti film("La fuga di Logan","Blade Runner","Truman Show"...)nulla toglie al pregio e all'interesse di una storia che ci mette a confronto con la minaccia che il progresso può rappresentare per il genere umano.
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"The Island" è una fiaba moderna che vede trionfare il bene.Lo scenario,forse più reale che futuribile,è quello di un mondo abbandonato da Dio e dominato dal dio denaro.Gli uomini che vogliono comprarsi l'immortalità sono già morti nella loro umanità.La loro anima rinasce nei cloni che dovrebbero essere solo corpo,il loro doppio è la parte buona(l'amore,la generosità,l'altruismo,la fratellanza,il coraggio...)che,dopo dura lotta,riesce a riemergere e a vincere il male.I richiami ad altri precedenti film("La fuga di Logan","Blade Runner","Truman Show"...)nulla toglie al pregio e all'interesse di una storia che ci mette a confronto con la minaccia che il progresso può rappresentare per il genere umano.Molto avvincenti e d'effetto gli inseguimenti,molto significative alcune scene che riportano al tema della procreazione assistita e dell'utero in affitto.Drammatica e cannibalica la sequenza dell'uomo arpionato per asportargli il fegato.Adatti al ruolo tutti gli attori che giustamente hanno lasciato spazio ad una storia che potrebbe far pensare chi ancora è disposto a farlo.
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renato corriero
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domenica 30 aprile 2006
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l'america ha paura del futuro
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Film molto piacevole a vedersi anche se non è una novità. Le argomantazioni sono un po' pescate da films come "La fuga di Logan", "L'uomo che fuggì dal futuro", "I viaggiatori della sera" ecc. Tuttavia è da tempo che nel cinema americano l'ottimismo è scomparso e ci viene quasi sempre fatto vedere un futuro tecnicamente sempre più perfetto ma dove anche l'uomo diventa una macchina da costruire, montare, cambiarne i pezzi, usarne i pezzi per riparare altre macchine, e quando non serve più, demolirla. America, con i tuoi films nell'ultimo dopo guerra hai riempito il mondo di ottimismo! Va bene che hai avuto l'11 Settembre 2001, ma non potresti riprovarci?!
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frank
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martedì 3 febbraio 2009
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ottimo film ma...
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Mi sento di dare quattro stellette a questo film anche se non è esente da difetti..sul piano della storia risulta interessante e gli effetti speciali sono fenomenali, così come le sequenze action e gli niseguimenti vari...il problema vero e proprio sono i personaggi e il lato "psicologico" della vicenda...per certi versi mi sento di associare questo film a "Blade Runner"..in entrambe le pellicole troviamo personaggi creati in un laboratorio che manifestano un forte istinto di sopravvivenza e non vogliono arrendersi al loro destino...(in "BR" erano i replicanti in "TI" sono i cloni)...ma mentre Blade Runner puntava più che altro sull'aspetto psicologico della questione in sè, The island trascura la caratterizzazione dei personaggi e punta di più sugli effetti speciale.
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Mi sento di dare quattro stellette a questo film anche se non è esente da difetti..sul piano della storia risulta interessante e gli effetti speciali sono fenomenali, così come le sequenze action e gli niseguimenti vari...il problema vero e proprio sono i personaggi e il lato "psicologico" della vicenda...per certi versi mi sento di associare questo film a "Blade Runner"..in entrambe le pellicole troviamo personaggi creati in un laboratorio che manifestano un forte istinto di sopravvivenza e non vogliono arrendersi al loro destino...(in "BR" erano i replicanti in "TI" sono i cloni)...ma mentre Blade Runner puntava più che altro sull'aspetto psicologico della questione in sè, The island trascura la caratterizzazione dei personaggi e punta di più sugli effetti speciale..questo non toglie ovviamente valore al film, che rimane un ottimo prodotto di fantascienza, ma senz'altro lo rende criticabile sul piano della profondità della storia...ottima la colonna sonora..
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weach
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domenica 22 agosto 2010
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the island la fucina degli organi per ricchi
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Il regista Michael Bay modestamente dice di se: " io creo mondi".... umile l'affermazione ... perchè lui non è Kubrick ne tanto meno Ridley Scott, e neppure molti altri , ma solo un medio regista commerciale che si crede troppo e che ha avuto a disposizione ottimi copioni sviluppati così cosi.
Bay nasce come pubblicitario di successo e quando trasferisce sul lungometraggio la sua esperienza realizza quasi sempre quel contatto con il grande pubblico ma raggiunge con difficoltà il gradimento completo della critica ; le sue scelte mediamente sono leggere, fanatasiose superficiali , di impatto visivo , ma non sufficentemente ponderate dal punto di vista intellettuale; ricordiamo fra i suoi più acclamati films Bad Boys.
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Il regista Michael Bay modestamente dice di se: " io creo mondi".... umile l'affermazione ... perchè lui non è Kubrick ne tanto meno Ridley Scott, e neppure molti altri , ma solo un medio regista commerciale che si crede troppo e che ha avuto a disposizione ottimi copioni sviluppati così cosi.
Bay nasce come pubblicitario di successo e quando trasferisce sul lungometraggio la sua esperienza realizza quasi sempre quel contatto con il grande pubblico ma raggiunge con difficoltà il gradimento completo della critica ; le sue scelte mediamente sono leggere, fanatasiose superficiali , di impatto visivo , ma non sufficentemente ponderate dal punto di vista intellettuale; ricordiamo fra i suoi più acclamati films Bad Boys. The Rock,, Armageddon, The island; non meritano alcuna attenzione Pearl Harbur ne Transformers.
Concludendo il regista non è annoverabile nel ghota dei grandi perché lui sa rappresentare ma non è interessato a capire .
Consiglio di chi non capisce:lavori con più umiltà ed ispirazione, cresca e non resti per sempre la giovane promessa ,oramai è grande ha 45 anni!!
Per non disperderici "andiamo" al " The island ; piaciuto senza troppi ma e troppi se: il tema della clonazione , progetto per ricchi che commissionano nuovi organi, è interessante, ha implicazioni complesse,
Anche a se con debite propozioni, intravedo punti di contatto di contenuti con l'immenso Blade Runner di Scott nel tema : nel primo si costruicono copie (cloni) di uomini per espiantarne gli organi, nell'altro si costruicono repicanti sintetici al sevizio dell 'uomo; in entrambe le unità create diventano entità autocoscinte con aspettative di vita non subordinata.
Due attori "caldi ed energetici" come Ewan Macgregor e Scharlett Johansson non sono stati utilizzati al meglio ,sembrano troppo "controllati" dalla regia ; ma c'è dell'altro che non va per dirne una : alcune scene d'azione sono mal concepite e poco credibili.
Comunque il film è rimasto dentro e qualcosa ha lasciata .............,suggerisco quindi una buona visione perché nell'insieme il film regge ;è medio prodotto della fantascienza che merita attenzione : voto 6.5
weach
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dano25
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martedì 25 ottobre 2011
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la clonazione... fantascienza o realtà?
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Ad Hollywood lo definiscono un Diavolo, lui si definisce un mago che crea mondi; Michael Bay è fra i più giovani ed i interessanti registi del panorama americano, adorato però più dal pubblico che dalla critica. Lanciato da Bad Boys nel 1995, dopo 10 anni di apprezzabili pellicole, ci regala questo thriller fantascientifico dove la clonazione è il tema principale.
Nel 2019, un’industria di ricerca sovvenzionata dal governo vende “prodotti assicurativi” a divi e ricchi del pianeta. Gli acquirenti sono convinti di comprare un “embrione sintetico” riprodotto dal proprio DNA capace di creare, in caso di necessità, organi di ricambio o addirittura figli per conto del proprietario. In realtà l’industria crea cloni adulti in cui impianta una memoria fittizia e che rinchiude in una base militare sotterranea convincendoli che il mondo esterno è contaminato.
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Ad Hollywood lo definiscono un Diavolo, lui si definisce un mago che crea mondi; Michael Bay è fra i più giovani ed i interessanti registi del panorama americano, adorato però più dal pubblico che dalla critica. Lanciato da Bad Boys nel 1995, dopo 10 anni di apprezzabili pellicole, ci regala questo thriller fantascientifico dove la clonazione è il tema principale.
Nel 2019, un’industria di ricerca sovvenzionata dal governo vende “prodotti assicurativi” a divi e ricchi del pianeta. Gli acquirenti sono convinti di comprare un “embrione sintetico” riprodotto dal proprio DNA capace di creare, in caso di necessità, organi di ricambio o addirittura figli per conto del proprietario. In realtà l’industria crea cloni adulti in cui impianta una memoria fittizia e che rinchiude in una base militare sotterranea convincendoli che il mondo esterno è contaminato. Per “recuperare” il prodotto, viene inventata una lotteria il cui premio è L’Isola, oasi incontaminata a cui tutti aspirano. Una classe di cloni sviluppa però una memoria propria e Lincoln Six-Echo, aiutato da un umano, scopre la verità giusto in tempo per salvare Jordan Two-Delta, amica e amore destinata a morte certa. Insieme i due riescono a fuggire, scatenando inseguimenti mozza fiato cercando la libertà e soprattutto la verità per loro e per i cloni rimasti alla base.
Protagonisti della pellicola, due giovani attori scelti più per l’impatto sul pubblico che per la giusta associazione attore-ruolo: Ewan McGregor e Scarlett Johansson. La pellicola è del 2005, dura 127min ed è un concentrato di azione futuristica degna dei migliori film di Bay. Splendida la parte (purtroppo breve) di Steve Buscemi, attore tanto buffo quanto capace. Non è il miglior film di fantascienza in assoluto e forse neanche il più riuscito di Michael Bay ma resta comunque un ottimo prodotto, ben realizzato, con ritmi molto buoni è con una storia oggi catalogata come fantascienza ma chissà…
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gus da mosca
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mercoledì 23 aprile 2008
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l'isola di zardoz
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Bello e travolgente come Dejavu. Fatto per divertire con tanta azione ed un pizzico di facile emozione disimpegnata. Nessuna voglia di affrontare l'impegnativo ed attualissimo tema del film in termini scientifici o etici, ma semplicemente tanta onesta e dichiarata voglia di imprimere nella testa di chi guarda immagini immediate ed efficaci. Colori saturi e solarizzati. Musiche "techno-gregoriane" accattivanti e ben sicronizzate. Fotografia patinata, scontata, ma penetrante grazie al filtraggio del colore. Azione originale e terrificante, non importa se improbabile (purtroppo con una piccola pecca nell'animazione del motoscooter a reazione). Scenografie da quasi-videogame e 2 giovani interpreti di presa immediata, dalla recitazione scolastica, ma convincente quanto basta, in fase con le scelte registiche.
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Bello e travolgente come Dejavu. Fatto per divertire con tanta azione ed un pizzico di facile emozione disimpegnata. Nessuna voglia di affrontare l'impegnativo ed attualissimo tema del film in termini scientifici o etici, ma semplicemente tanta onesta e dichiarata voglia di imprimere nella testa di chi guarda immagini immediate ed efficaci. Colori saturi e solarizzati. Musiche "techno-gregoriane" accattivanti e ben sicronizzate. Fotografia patinata, scontata, ma penetrante grazie al filtraggio del colore. Azione originale e terrificante, non importa se improbabile (purtroppo con una piccola pecca nell'animazione del motoscooter a reazione). Scenografie da quasi-videogame e 2 giovani interpreti di presa immediata, dalla recitazione scolastica, ma convincente quanto basta, in fase con le scelte registiche. Storia ibridata a meta' strada tra "La fuga di Logan" e "Zardoz", riattualizzata con una variante "raeliana". Un film da vedere d'un fiato senza chiedersi troppi perche' o cercare risposte etiche, fatto solo per divertirsi fino in fondo. Personalmente, uno dei 2 film fantascientifici piu' belli degli ultimi 5 anni, l'altro e' Dejavu.(Sunshine l'ho trovato immensamente meno efficace e molto poco divertente, l'ennesimo fallimento "dell'impegnato a tutti i costi"). 4 stelle per aver centrato l'obbiettivo "divertimento" con mezzi semplici ed onesti, senza ricorrere a drammatizzazioni o significati che sarebbero stati fuori luogo in questa pellicola.
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giorpost
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mercoledì 18 novembre 2009
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michael bay: il bad boy perde una buona occasione
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Come in ogni creazione artistica, anche quando questa non è eccelsa, qualcosa da salvare c'è sempre. The Island (USA, 2005) è un film che offre interessanti spunti tematici ed affronta argomentazioni di irrevocabile attualità con un discreto esito visivo il quale, tuttavia, finisce per lasciare spazio al solito frullato fatto di virtuosismi inutili ed effetti speciali a go-go da capogiro (letteralmente parlando) tipici del regista Michael Bay, ancora una volta risucchiato nel suo mondo.
Chi ha visto i vari "Armageddon", "Bad Boys" (1 e 2), "Transformers" e via dicendo, sa di cosa parlo. Mi rivolgo a qualle sequenze d'azione adrenalinica sulle strade con la presenza del solito camion, i soliti oggetti pesanti che cadono da esso, le auto (solite) che seguono investite da questi oggetti, le solite moto (ora volanti, ora normali), le solite super-mega-esplosioni con classica precipitazione nel vuoto tra migliaia di detriti da un grattacielo e, udite udite, nessuno che si fa un graffio.
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Come in ogni creazione artistica, anche quando questa non è eccelsa, qualcosa da salvare c'è sempre. The Island (USA, 2005) è un film che offre interessanti spunti tematici ed affronta argomentazioni di irrevocabile attualità con un discreto esito visivo il quale, tuttavia, finisce per lasciare spazio al solito frullato fatto di virtuosismi inutili ed effetti speciali a go-go da capogiro (letteralmente parlando) tipici del regista Michael Bay, ancora una volta risucchiato nel suo mondo.
Chi ha visto i vari "Armageddon", "Bad Boys" (1 e 2), "Transformers" e via dicendo, sa di cosa parlo. Mi rivolgo a qualle sequenze d'azione adrenalinica sulle strade con la presenza del solito camion, i soliti oggetti pesanti che cadono da esso, le auto (solite) che seguono investite da questi oggetti, le solite moto (ora volanti, ora normali), le solite super-mega-esplosioni con classica precipitazione nel vuoto tra migliaia di detriti da un grattacielo e, udite udite, nessuno che si fa un graffio.
Insomma il regista californiano ha fatto troppo l'abitudine con questo Cinema esplosivo, sarebbe buona cosa per lui prendere l'abitudine, quando scrive un copione, di bere un paio di camomille. Spero di non offendere chi ritiene quest'opera un capolavoro, non è una stroncatura a 360°. Come inizialmente dicevo le cose buone ci sono, a cominciare da una poco velata citazione di "1984" (tratto dal romanzo di Orwell) nell'ambientazione e nelle regole caustiche imposte dal falso regime. C'è un grande Sean Bean in perfetto stile bad, c'è una particina di un fenomenale quanto irresistibile Steve Buscemi(pupillo di Bay). Ma la cosa che colpisce di più è l'argomento "Clonazione Umana" che tanto fa discutere Politica, Scienza e Chiesa. Da apprezzare il riferimento al lavaggio del cervello fatto ai cloni ancora allo stato "embrionale"(anche se in realtà essi vengono praticamente coltivati in stile Matrix). Interessante è anche l'ubicazione nel deserto di una ex base militare sotterranea adibita, con l'appoggio del Governo Americano, a nuova residenza del "creatore", il Dottor Merrick. Si scopre, infatti, che tra le varie polizze assicurative (come vengono chiamati i cloni dai loro originali in attesa di trapianti di organi vari)c'è anche quella del Presidente USA.
Sono rimasto un pò deluso anche dall'ormai svogliato Ewan McGregor, pressocchè in rotta col Cinema come si era già evinto dagli ultimi Star Wars. E' chiaro a tutti che l'unico ruolo a lui più congeniale è quello alla "Trainspotting". Bella ma non brava come al solito (e non poteva fare di meglio) la Johansson.
Nulla da togliere agli effetti speciali, dalla scelta dei costumi (bianchi come la purezza), alla finta lotteria che fa vincere il viaggio sull'Isola (che non c'è, è il caso di dire) più altre buone trovate. Ma Bay deve fare un passo in avanti verso la sobrietà che potrebbe valergli una definitiva consacrazione. Le 3 stelle sono per l'impegno, quello certo non gli manca mai.
Occasione persa.
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crab2k
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sabato 23 gennaio 2016
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un film per il sabato sera
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Cosa cercate da un film? Verità. emozione, cultura, intrattenimento, cos'altro?
Ogni film appartiene ad un genere, non si può parificare "L'ultimo imperatore" con i film di Swatzenegger, ad ogni genere il suo.
E questo è un action film con derivati etici e psicologici non invadenti ma gratificanti, in un sabato sera fa pensare ma non troppo, ma diverte molto.
Bay si può definire un assoluto genio per gli effetti speciali, e questo film non fa che dare seguito a questa affermazione.
I perfettini diranno "non è abbastanza psicologico" o "gli effetti speciali non sono perfetti" o...... quant'altro.
Non esiste la perfezione, e del resto non ho mai visto 5 stelle nel ranking di Mymovies, ma posoo affermare, sapendo che sarò smentito, che questo è davvero un buon film.
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Cosa cercate da un film? Verità. emozione, cultura, intrattenimento, cos'altro?
Ogni film appartiene ad un genere, non si può parificare "L'ultimo imperatore" con i film di Swatzenegger, ad ogni genere il suo.
E questo è un action film con derivati etici e psicologici non invadenti ma gratificanti, in un sabato sera fa pensare ma non troppo, ma diverte molto.
Bay si può definire un assoluto genio per gli effetti speciali, e questo film non fa che dare seguito a questa affermazione.
I perfettini diranno "non è abbastanza psicologico" o "gli effetti speciali non sono perfetti" o...... quant'altro.
Non esiste la perfezione, e del resto non ho mai visto 5 stelle nel ranking di Mymovies, ma posoo affermare, sapendo che sarò smentito, che questo è davvero un buon film.
Si parte in modo lento e rassicurante, per poi inserire qualche dubbio, poi rivelatosi fondato, si esce in modo drammatico da una prima ambientazione virtuale ed anonima per passare ad una seconda drammatica e caotica.
Niente di trascendentale, niente di "non già visto" ma condito con (per l'epoca, si parla del 2005) straordinari effetti speciali.
Bravura degli attori? non sembra importante, non stanno recitando l'Amleto, seguono il copione che ha l'obiettivo di agganciare lo spettatore allo schermo.
Che altro dire? Se il remake di "la fabbrica di cioccolato" ha meritato 3,5 stelle, non vedo perchè questo non ne possa meritare almeno 4.
:-)
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vica
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sabato 13 agosto 2005
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riuscito a metà
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L’idea non è niente male; forse cose del genere in un futuro non troppo lontano accadranno realmente, anche se speriamo vivamente di no. Siete belli, ricchi, famosi, potenti? Purtroppo questo non vi tutela contro le malattie di tutti i comuni mortali. Tuttavia, c’è una soluzione. Un tuo clone che, al momento del bisogno, possa fornirti un cuore, un fegato, un paio di polmoni di ricambio. Oppure, che sopporti per te il peso di una gravidanza. Certo, il clone deve morire, e questo non è carino, specie per il clone stesso che è convinto di vivere in una specie di bunker sotterraneo che lo protegga dal resto del mondo, ormai irrimediabilmente contaminato, di cui lui e poche migliaia di altri uomini e donne sono gli unici superstiti.
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L’idea non è niente male; forse cose del genere in un futuro non troppo lontano accadranno realmente, anche se speriamo vivamente di no. Siete belli, ricchi, famosi, potenti? Purtroppo questo non vi tutela contro le malattie di tutti i comuni mortali. Tuttavia, c’è una soluzione. Un tuo clone che, al momento del bisogno, possa fornirti un cuore, un fegato, un paio di polmoni di ricambio. Oppure, che sopporti per te il peso di una gravidanza. Certo, il clone deve morire, e questo non è carino, specie per il clone stesso che è convinto di vivere in una specie di bunker sotterraneo che lo protegga dal resto del mondo, ormai irrimediabilmente contaminato, di cui lui e poche migliaia di altri uomini e donne sono gli unici superstiti. Come far accettare l’idea che qualcuno ogni tanto scompaia? Ma è semplice: inventando una favolosa “lotteria” in cui i vincitori vadano per sempre a vivere in una splendida isola tropicale, ultimo posto incontaminato della terra.
Questo è il plot di base di “The Island”, ultima costosissima produzione di Michael Bay, già regista di “The Rock”, “Armageddon”, “Pearl Harbour”. Gli elementi ci sono tutti per fare di questo film un altro successo: scene spettacolari, grandi effetti speciali, una storia intrigante; ma purtroppo le aspettative non sono state esaudite, almeno in America. Tanto che i coniugi Bay, registi e produttori del film, hanno pubblicamente accusato i 2 protagonisti (Ewan McGregor e Scarlett Johansson) di essere i principali responsabili del flop a causa della loro deludente prestazione come attori. Nel gioco dello scaricabarile questa è una delle scuse sicuramente più originali (gli attori sono stati diretti da loro, non se ne erano accorti durante le riprese?) ma effettivamente bisogna dire che un po’ di vero c’è. Non tanto per Ewan McGregor, che con quella faccia da ragazzaccio si salva sempre, quanto per la bellissima Scarlett. In questo film mostra tutto il suo splendore, ma ahimè, anche tutta la sua imperizia come attrice, rigorosamente mono-espressione. Sarà un caso che nella finzione del film lei sia il clone di una delle topmodel più pagate al mondo? Notoriamente si sa,nella maggior parte dei casi queste dee delle passerelle non brillano altrettanto per doti espressive e credibilità come attrici (Monica Bellucci docet). Ma critiche a parte, il film è godibile, spettacolare, con numerosi spunti comici divertenti. E poi, la Johansson è talmente bella, che chissenefrega di come recita! ;)
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[+] la johansson ribatte alle accuse!
(di vica)
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(di nico)
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