pedro navaja
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giovedì 5 novembre 2009
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imperdibile
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Se solo pensiamo agli orrori cinematografici che circolano, spesso con grande interesse di pubblico, fa ancora più ribrezzo che film come questo resti destinati ai circoli carbonari.
Sometimes in april dovrebbe essere un film di grande circolazione, quasi obbligatorio per conoscere un po' della storia recente di questo pianeta e della sua specie dominante. Invece solo pochi fortunati lo hanno visto. Un peccato perchè resta certamente uno dei film imperbidili di questi ultimi anni.
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mario
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venerdì 3 agosto 2007
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tutti dovrebbero vederlo...
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... per ricordarci che non possiamo e non dobbiamo restare indifferenti a certe atrocità perché non si ripeti mai più. Invece oggi assistiamo al Darfur. Facciamoci tutti un esame di coscienza.
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andrea pontiroli
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mercoledì 11 luglio 2007
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eccezionale e fedele
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Finalmente un film sul Ruanda che concede pochissimo a pietismi occidentali (come invece fa Hotel Rwanda), che parla con una prospettiva, per quanto possibile, ruandese, che impiega anche veri ruandesi per parlare del genocidio del 94. Ed è anche fedele alla storia la ricostruzione (per quanto parziale, cioé solo dal punto di vista americano) dell'indifferenza del resto del mondo. Un film possente, che illustra in maniera quanto mai fedele invece di cercare di rendere comprensibile agli occidentali qualcosa di incomprensibile (come hanno fatto, fallendo, altri film).
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andrea
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lunedì 28 agosto 2006
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un genocidio dimenticato
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Solo poco più di 10 anni fa, un paese del nostro mondo conobbe l'ultimo genocidio del secolo scorso. E' il Ruanda. In poco più di due mesi l'etnia Hutu uccise quasi un milione di persone dell'etnia Tutsi. Questi avvenimenti sono raccontati con intensità in "sometimes in april" in una specie di flash back in cui il protagonista ripercorre le vicende del massacro della sua famiglia, a cui fanno da sfondo le complicità e l'inerzia del mondo occidentale. Considero ottima la narrazione del regista e la sceneggiatura. Da vedere senza dubbio e, magari, da proiettare nelle scuole anche per ricordare la frase in epigrafe al film (di Martin Luther King): "Alla fine non ricorderemo tanto le parole dei nemici quanto il silenzio degli amici".
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Solo poco più di 10 anni fa, un paese del nostro mondo conobbe l'ultimo genocidio del secolo scorso. E' il Ruanda. In poco più di due mesi l'etnia Hutu uccise quasi un milione di persone dell'etnia Tutsi. Questi avvenimenti sono raccontati con intensità in "sometimes in april" in una specie di flash back in cui il protagonista ripercorre le vicende del massacro della sua famiglia, a cui fanno da sfondo le complicità e l'inerzia del mondo occidentale. Considero ottima la narrazione del regista e la sceneggiatura. Da vedere senza dubbio e, magari, da proiettare nelle scuole anche per ricordare la frase in epigrafe al film (di Martin Luther King): "Alla fine non ricorderemo tanto le parole dei nemici quanto il silenzio degli amici".
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